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Anche quest’anno abbiamo deciso come centro sociale di Via Di Nanni non è certo un luogo casuale. Dare vita ad una |
un quartiere che nella figura e
nella storia di Dante Di Nanni sintetizza al tempo stesso la brutalità
dell’ideologia fascista e la voglia di vivere e lottare di tutti quelli e
quelle che hanno combattuto per la
Liberazione.
Ricordare Dante di Nanni e ricordare che San Paolo è un
quartiere cresciuto sotto la bandiera dell’antifascismo non è cosa scontata:
non lo è oggi dopo anni di riabilitazione e di equiparazione ideologica fra
quanti hanno combattuto nelle formazioni partigiane e chi invece scelse di
stare dalla parte della dittatura e dell’occupazione nazista; non lo è in un
clima politico generale dove proprio lo sdoganamento culturale
dell’antifascismo -inteso come valore fondante di una comunità- ci obbliga ogni
giorno ad assistere a rigurgiti di violenza, intolleranza, razzismo e
oppressione celata ma continua e crudele nei confronti delle donne, dei gay e
delle lesbiche.
Nonostante tutto, è però la vita quotidiana del nostro
quartiere che ci porta a dire che le radici di San Paolo non sono state
annullate dal clima generale di sonno della memoria. È sotto gli occhi di tutti
e tutte come questo quartiere stia sempre di più assumendo contorni
multietnici: ce lo dicono le uscite dalle scuole di zona sempre più frequentate
da bimbi figli di genitori immigrati, ce lo dicono le vetrine dei negozi, i
kebab e i circoli di ritrovo dei cittadini sudamericani, i banchi dei mercati
di corso Racconigi e via Di Nanni. Ed è proprio a questo quartiere vivo che
intendiamo rivolgerci per festeggiare il 25 aprile, con una festa che abbia
banchetti, musica, uno spettacolo di teatro sulla Resistenza in serata e
ovviamente il corteo del pomeriggio.
Per questo il nostro 25 aprile sarà con “Dante nel cuore”,
per ricordare fuori dalla retorica ma attualizzato nella vita di tutti i giorni
un ragazzo che ha scelto di essere un partigiano in una dimensione politica ed
esistenziale allo stesso tempo; ha scelto la resistenza come unica strada
possibile per affermare se stesso e la propria comunità contro la barbarie del
nazismo e del fascismo. Scelse da che parte stare, morendo -dopo lunghe ore di
scontro a fuoco con tedeschi e fascisti- in via San Bernardino. Fare una festa
per affermare che Dante e insieme a lui tutt* quell* che hanno lottato per la Liberazione vivono ogni giorno
nelle nostre lotte e nel nostro essere centro sociale, ci sembra un buon modo
per dare senso al prossimo 25 aprile e per viverlo tutte e tutti insieme,
perché la memoria è un ingranaggio collettivo.
materiali collegati:
“Penso che la gente
dovrebbe sapere che noi dei Clash siamo anti-fascisti, contro la violenza, siamo
anti-razzisti e per la creatività. Noi siamo contro
l’ignoranza”
Joe Strummer