Comunicato e Pranzo a sostegno di Ca’ Galeone

Rilanciamo qui il comunicato di Ca’ Galeone e vi invitiamo al pranzo che si terrà al CSOA Gabrio, domenica 26 novembre ore 13, organizzato da Le Osti-Nate.

Evento gancio

 

Comunicato

Casa Galeone

A scrivere oggi del progetto di casa galeone, a 8 anni dalla sua creazione, ci si trova necessariamente a confondere

presentazione e bilancio. Soprattutto considerando la complessa unicità di questa esperienza che intreccia a volte in

modo caotico principi rivoluzionari con comunità utopiche, autodeterminazione alimentare con la pratica e la

promozione delle autoproduzioni, la solidarietà attiva con l’azione diretta, l’educazione antiautoritaria con il sostegno alle persone psichiatrizzate, la controinformazione con la formazione sull’autosufficienza energetica, il muto aiuto con

la lotta all’agroindustria, la socialità non mercificata con spazi ricreativi popolari e comunitari.

Cercheremo, sottraendovi il minor tempo possibile, di raccontarvi semplicemente che cos’è casa galeone e soprattutto cosa vorrebbe essere, consapevoli però che l’unico vero modo per “sentire” questo progetto è farne esperienza e vivere qualche tempo con noi, sulle prime colline potentine affacciate sull’adriatico.

Casa galeone viene “pensata” da alcun* compagn* che già da qualche tempo ragionavano su limiti politici e sociali della vita in città. Vita intesa come l’insieme di quelle pratiche, relazioni, lavoro, soddisfazione dei bisogni ecc. ecc. di chi intende la propria esistenza in senso conflittuale, vocata cioè a contribuire a quei processi di trasformazione radicale dei rapporti di potere e quindi della società tutta.

In particolare si riteneva come poco compatibile l’attività politica con l’aumento incredibile di repressione e controllo, in un momento storico che vedeva e che prevedeva la distruzione quasi completa di quel tessuto rivoluzionario e antagonista che fino a qualche anno prima animava i conflitti all’interno della città. Città che diviene sempre più insostenibile sia dal punto di vista economico che da quello esistenziale, vincolando spazi di vita sempre maggiori al tempo-lavoro ed obbligandoci infine all’incoerenza per poterci stare. La domenica si contesta la Telecom per gli ausili al cyber-controllo e il lunedì andiamo a vendere i contratti porta a porta per la Tim….

In questa ottica la costruzione di uno spazio comunitario e autodeterminato che potesse discostarsi anche dalle esperienze gerarchiche e autoreferenziali degli spazi occupati concependolo come uno strumento e mai come un fine ci sembrò la chiave di volta.

La condivisione profonda di questi principi ha permesso a Casa Galeone di non tradirsi nel corso degli anni, e malgrado

le difficoltà, gli attriti interni e le rotture varie, di restare un luogo aperto, popolare e partecipato.

Il progetto si è naturalmente strutturato in due ambiti principali, una parte abitativa comunitaria e un intorno composto da “non dimoranti” attivi durante le iniziative e nei lavori straordinari. Oggi questi due ambiti compongono il gruppo di gestione.

A Giugno è scaduto il contratto di locazione dell’immobile che la nuova proprietà non ha alcuna intenzione di rinnovarci. Anzi, per conclamati motivi ideologici ha deciso di ostacolarci in qualsiasi nostro tentativo di mediazione.

Nei prossimi giorni vi sarà l’ultima udienza presso il tribunale di Macerata che deciderà sullo sfratto esecutivo. Le ultime speranze risiedono nella remota possibilità di trasformare il contratto di locazione a uso abitativo in un contratto agrario che porterebbe la sua naturale scadenza al 2030 e all’esigibilità dei lavori di ristrutturazione che hanno notevolmente aumentato il valore del fondo.

Complice l’attuale fragilità dell’ambito abitativo e l’esserci imbarcati in una causa legale particolarmente ostica e onerosa ci troviamo realmente sull’orlo della chiusura.

Chiusura che non cancellerebbe l’enorme quantità e bellezza delle cose fatte ma ci farebbe perdere la possibilità di proseguire ancora, annullando in un istante quell’incredibile investimento di energie, intelligenze e soldi che abbiamo impiegato per rendere casa galeone ciò che è oggi.

Abbiamo quindi bisogno di voi, di voi che siete passati quando c’erano solo macerie, di voi che vi siete fermati un attimo prima di andare in Puglia o di voi che vi siete fermati per anni, di voi che un po’ vi stiamo pure antipatici e di voi che ci avete sempre amati e supportatati e infine di voi che a casa galeone non ci siete mai stati e che se non vi sbrigate rischiate di non starci mai.

Vogliamo Comprare Casa Galeone

Abbiamo tardato a scegliere questa opzione perché sino alla fine abbiamo sperato di cavarcela con le sole nostre forze, ma questa volta l’impresa è davvero colossale.

L’idea è quella di rafforzare il blocco abitativo creando due o più dimore separate ma non isolate; acquistate, affittate

o altro, da nuclei di persone affini al progetto, e di intitolare tutti gli spazi comuni a un’associazione (collettivo digestione) a garanzia della custodia del progetto stesso.

Ad oggi abbiamo già ricevuto la proposta da parte di una famiglia ad acquistare il primo spazio abitativo, e l’interesse di altri nuclei per il secondo.

Dobbiamo quindi trovare i soldi per pagare le, importanti, spese legali e per l’acquisto della parte destinata al bene comune.

Donare, sottoscrivere, contribuire è fondamentale, così come diffondere questa campagna a chiunque riteniate possa

esserne interessato o magari fare da volano per la creazione di piccoli gruppi che promuovano il progetto sui propri territori.