Il loro profitto, il nostro sangue. Esselunga uccide

Nella notte sono comparse scritte e vernice rosso sangue contro l’Esselunga nel supermercato di Corso Bramante, sull’ingresso e su alcuni cartelloni pubblicitari che ne segnalano l’ingombrante presenza. Esselunga la scorsa settimana ha ucciso di nuovo, cinque operai hanno perso la vita mel cantiere di via Mariti a Firenze.

Il format per altro è molto simile a quello che vorrebbero imporre anche dalle nostre parti su un terreno demaniale: là l’ex panificio militare, qui parte della caserma Lamarmora e il parco artiglieri da Montagna. Un comitato di cittadin3 che si batte contro la costruzione, di cui non hanno ascoltato le istanze, ma che era fermamente contrario all’inutile progetto.

Eppure le istituzioni ci continuano a ripetere che Esselunga porterà lavoro, riqualificherà l’area.

Lo scorso 16 febbraio è avvenuta la conferma del lavoro che Esselunga porta con se, un sistema che dietro la facciata impeccabile dei punti vendita, è fatto di lavoratori esternalizzati, di condotte antisindacali, di subappalti al ribasso.

Un sistema in cui i lavoratori e le lavoratrici mettono a rischio la propria salute, se non la stessa vita, in nome del profitto della famiglia Caprotti e dei loro azionisti.

Una grande responsabilità nella tragedia di Firenze è da imputare al sistema di appalti a cascata, fortemente voluto dall’ attuale governo in carica,che va ad arricchire proprio quei partiti di destra e centro destra che Esselunga da sempre finanzia in maniera lecita ed illecita, Forza Italia e Lega su tutti.

Vogliamo il blocco di tutti i cantieri mortiferi di Esselunga, non la chiusura dei punti vendita per una giornata come avvenuto simbolicamente a Firenze.

Non vi lasceremo lavarvi le mani e la coscienza.

Esselunga uccide

Basta morti sul lavoro

“Il loro profitto, il nostro sangue.”