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Riparte la raccolta di vestiti e coperte per i detenuti del CPR di Corso Brunelleschi.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "VESTITI E COPERTE COSA PORTARE: Coperte pesanti !!SOLO ABITH DA UOMO Maglioni Giacche Intimo PUNTIDIR CSOA Gabrio via millio, 42 TUTTI ig orni dalle 17-20 1 dalle17 GIOVEDI"

????GIOVEDÌ 4 FEBBRAIO
Durante il Mercatino Clandestino Vol. II saranno allestiti un punto raccolta e la mostra sul CPR.
????COSA PORTARE
Coperte pesanti
SOLO ABITI DA UOMO
Maglioni
Giacche
Intimo
Calze
I detenuti sono costretti a vivere in celle affollate e al freddo. Non gli viene fornito un cambio e i vestiti che indossano non sono adatti alle temperature attuali. Lamentano l’assenza di cure mediche e il lassismo dei medici incaricati. Le condizioni a cui sono relegati dimostrano ancora una volta il razzismo delle politiche di immigrazione.
???? PUNTI RACCOLTA
@CSOAGABRIO
Tutti i giorni dalle 17 alle 20
@MANITUANA
Lunedì e giovedì dalle 17 alle 20

Mai più cpr Mai più lager

ANCHE OGGI CORSO BRUNELLESCHI MILITARIZZATO PER IL PRESIDIO CONTRO IL CPR

Potrebbe essere un'immagine raffigurante cibo, muro di mattoni e il seguente testo "D ORTA FUOCO 112 CARABINIERI"

Le poche notizie che arrivano dall’interno denunciano una situazione che peggiora sempre più. Oltre all’ormai acclarato sovraffollamento delle celle, continuano le punizioni arbitrarie della polizia per le rivolte del mese scorso e le telefonate verso l’esterno.
Ogni settimana avvengono deportazioni verso la Tunisia; solo in pochi riescono ad evitarle ricevendo comunque un foglio di via.
Siamo tornat* sotto le mura per esprimere la nostra solidarietà ai reclusi e per ribadire che i cpr devono essere chiusi subito.

???? Mai più cpr mai più lager! ????

LIBERTÀ DI MOVIMENTO PER TUTTI E TUTTE!

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone e giacche

Anche quest’anno con l’arrivo dell’inverno, si complica ulteriormente la situazione per chi tenta di superare i confini dei paesi balcanici per arrivare in Europa .

Al freddo, alla neve ed alle violenze sistematiche della polizia di frontiera e dei corpi paramilitari, si aggiungono le politiche sempre più stringenti e disumane adottate dall’Unione Europea in tema di migrazione ed il prezzolato scarico di responsabilità della stessa Unione verso i paesi cuscinetto come Bosnia, Serbia, Albania, i cui governi si dimostrano sempre più xenofobi e chiaramente disinteressati a dare un sostegno reale e dignitoso alle persone in transito. Ricordiamo bene il precedente turco, con la folle e disumana gestione di Erdogan in cambio di grandi finanziamenti.

L’obiettivo dell’UE, nuovamente, è costruire muri, definire un dentro e un fuori e voltare le spalle ancora una volta, dimenticando le belle parole di cui fa vanto.

Per chi riesce ad entrare nella fortezza europea però il viaggio e le difficoltà non terminano. D’altronde anche la Val Susa, grazie al suo sbocco diretto sulla Francia, rientra a far parte degli snodi cruciali della rotta balcanica, nonostante si dimostri da sempre uno dei passaggi più impervi per raggiungere il territorio francese.

Difficoltà che viene esacerbata dalla militarizzazione del confine italo – francese, la quale obbliga le persone in transito a percorrere strade sempre più pericolose o ad affidarsi a passeur spesso avidi e senza scrupoli.

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UNA LUCE PER FAISAL – UNA LUCE PER I DETENUTI E LE DETENUTE DEI CPR

Lunedì 8 luglio 2019 al mattino viene ritrovato all’interno dell’infermeria del CPR di corso Brunelleschi a Torino, il corpo senza vita di Faisal Hossein, 32 anni originario del Bangladesh, morto nella giornata di domenica. Continua la lettura di UNA LUCE PER FAISAL – UNA LUCE PER I DETENUTI E LE DETENUTE DEI CPR