Ven 13 Marzo 2015 – Dal Rojava alla Palestina: i popoli in rivolta scrivono la storia!

serata-13-marzo_webVENERDI’ 13 MARZO 2015 

SERATA BENEFIT CAROVANA PER IL ROJAVA E PALESTINA

Dal Rojava alla Palestina – I popoli in rivolta scrivono la storia!
Serata di solidarietà internazionalista

Dalle 18 – Rassegna e proiezioni video a cura del Centro di documentazione Invicta Palesttina

Ore 19:30 – Cena Curda a cura del MED (Centro Culturale Curdo di Torino) costo 10 euro
(consigliata prenotazione al 3404707946)

Ore 21 – Presentazione del libro di Sakine CansizTutta la mia vita è stata una lotta” con Ozlem Tanrikulu (Presidente di Uiki – Ufficio di informazione del Kurdistan in Italia)
DibattitoDonne libere in Rojava – Racconti di lotta e autonomia
A seguire
Estrazione lotteria opere d’arte “I popoli che resistono” (mostra in esposizione dal 6 al 13 Marzo c/o CSOA Gabrio)

CSOA Gabrio
Via Millio 42
Zona San Paolo Antirazzista
Torino

gabrio.noblogs.orgcarovanaperilrojava.noblogs.org invictapalestina.org

—————————

“Tutta la mia vita è stata una lotta”

l libro è il primo di tre volumi che Sakine Cansız, come co-fondatrice del movimento di liberazione curdo, ha scritto negli anni 1996-1998 sulle montagne del Kurdistan e del Medio Oriente.Il libro comincia con la sua nascita e descrive la sua famiglia, le condizioni in cui è cresciuta, la sua conoscenza con il movimento di liberazione, il lavoro da lei svolto in quel tempo e gli sviluppi politici, nonché il suo arresto.
Sakine Cansız ha raccontato in maniera molto aperta le sue esperienze.Questo libro offre quindi una descrizione dei primi anni della lotta di liberazione in Kurdistan dal punto di vista di una donna.Sakine Cansız è stata fra le poche donne che hanno partecipato al congresso di fondazione del PKK. Questo libro contiene particolari di quel periodo, mai pubblicati in precedenza. Mostra come le donne in una società feudale come il Kurdistan si siano avvicinate e organizzate nella lotta di liberazione, quali passi abbiano intrapreso dalla sua nascita fino ad oggi e quale enorme prezzo abbia dovuto essere pagato per questo.

Chi è Sakine Cansiz

Sakine Cansız nacque a Dersim (Tunceli) nel 1958. Attiva nel movimento giovanile studentesco di Elazığ, Sakine Cansız si unì al movimento rivoluzionario curdo nel 1976 e divenne uno dei fondatori del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan). Dopo aver partecipato al congresso di fondazione del PKK, il 27 novembre 1978, la Cansız venne arrestata a Elazığ e incarcerata insieme ad un gruppo di amici. Fu sottoposta a pesanti torture nel periodo seguito al colpo di stato militare del 12 settembre del 1980. Grazie al suo coraggio e alla sua resistenza è diventata un simbolo della lotta per la libertà delle donne curde. Come donna leader del PKK presentò una difesa politica davanti al tribunale militare di Diyarbakir. Dopo il suo rilascio nel 1991 ha continuato la sua lotta in diversi luoghi del Medio Oriente. Nel 1998 la Cansız ottenne l’asilo politico in Francia, per poi essere attiva politicamente sulla questione curda e sui temi delle donne in diversi paesi europei inclusa la Germania, dove fu brevemente incarcerata ad Amburgo. Era membro del Congresso Nazionale del Kurdistan (KNK) con sede a Bruxelles. Sakine Cansız era un’icona della lotta per la liberazione delle donne curde, sia per la popolazione curda in Kurdistan sia nella diaspora.
Tra il 9 e il 10 gennaio 2013, all’interno dell’Ufficio di Informazione del Kurdistan nel cuore di Parigi, furono uccise a colpi di pistola tre militanti curde impegnate anche dall’esilio a costruire la pace per il loro popolo: Sakine Cansiz era tra le fondatrici del PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, ancora considerato un’organizzazione terrorista dalla Turchia, dagli Stati Uniti, dall’Unione Europea. Fidan Dogan era impegnata a livello diplomatico in Europa nel processo di soluzione democratica della questione curda. Leyla Saylemez era una giovane militante che aveva deciso di dedicare tutto il suo tempo alle attività dei giovani. Tutte e tre avevano dovuto sperimentare l’esilio, e sono state colpite perchè rappresentavano la forza delle donne nel movimento curdo.
Sakine Cansız è storia. E’ l’incarnazione del volto femminista del movimento di liberazione kurdo. Lei è la donna che ha sputato in faccia al suo torturatore, quando era in carcere. Lei è la donna che non ha urlato quando le hanno tagliato i seni. “Come militante di una causa giusta, mi sarei vergognata di dire ‘Ah’”, ha detto. Lei è la donna che non ha tradito i suoi amici, anche sotto le torture più pesanti. Lei è la donna dai capelli rosso scarlatto. Era piena di vita, era una sorgente di amore. Lavorava nel mondo ogni mattina, era una vegetariana per motivi etici. Lei è la donna che, dopo tutto quello che ha attraversato, passerà alla storia come una convinta sostenitrice della giusta causa del movimento curdo, una persona che non ha mai rinunciato alla libertà. Lei è la donna la cui scomparsa ha causato il dolore più profondo nella vita di mio padre. Non l’ho mai visto piangere così prima. Lei non è un terrorista. Lei è un’eroina. Lei è la donna che ha guadagnato perfino il rispetto dei suoi nemici. I suoi occhi dolci e il suo bel sorriso, nonostante tutto l’orrore che aveva passato, erano una fonte di incoraggiamento e di forza per una nazione intera. La sua morte è una perdita per l’umanità. Com’è triste che il mondo sia arrivato a conoscerla solo con la sua morte. L’ultima volta che l’ho vista sembrava un addio. Sono orgogliosa di aver conosciuto un pezzo di storia e non dimenticherò mai le ultime parole che ha detto a me …