Da marzo ad oggi si sono susseguite a più riprese proteste e scioperi della fame da parte dei reclusi al CPR di corso Brunelleschi. Molti dei detenuti che hanno lottato sono stati quasi tutti trasferiti in altri lager, con l’unico obiettivo di spezzare i legami che si stavano creando con chi dall’esterno solidarizza. Continua la lettura di PRESIDIO SOTTO LE MURA DEL CPR→
Dopo due anni, torniamo a raccogliere beni di prima necessità per le persone recluse nel CPR. Il lager torinese ha riaperto ormai più di un mese fa; è cambiato l’ ente gestore, ma nella realtà nulla all’interno è cambiato. I detenuti sono trattenuti in condizioni invivibili, sia in termini materiali sia rispetto alla violenza quotidiana a cui sono costretti.
L’orologio segna le 6.53. La coda che conduce all’ingresso di via Doré è tanto lunga da girare l’angolo e arrivare all’altro ingresso di via Grattoni. Qui, vengono distribuiti, ogni mattina, circa 8 tagliandini che consentono l’accesso alla struttura per formalizzare la domanda di asilo, un passo fondamentale senza cui i propri diritti al lavoro, alla casa, alla salute sono spesso negati. Fortunatamente, oggi non piove: il gazebo blu montato qualche mese fa non è infatti sufficiente a coprire nemmeno un quarto delle persone che già da ore attendono in coda.
In un momento storico segnato da tensioni crescenti, in cui la corsa al riarmo e la logica della guerra imperialista vengono imposte come orizzonte inevitabile, non sorprendeche le istituzioni tentino di silenziare ereprimere chi sceglie di organizzarsi dal basso, animando e vivendo le lotte che si oppongono al deserto lasciato dalle politiche istituzionali.
Esattamente una settimana fa arrivava l’annuncio dello sgombero del palazzo occupato in via Monginevro 46 nel 2013.
Un’occupazione nata a seguito della crisi economica che in città aveva portato numerosi sfratti e sgomberi, a cui si è risposto con varie occupazioni abitative (7 solo in San Paolo).
Con la volontà di riappropriarsi di questa forma d’arte come veicolo espressivo, divulgativo e sociale. Con la consapevolezza che il teatro è quasi sempre in grado di abbracciare le rivoluzioni e diventarne un megafono potente e privilegiato.
Speriamo che, a loro volta, anche le nostre rivoluzioni possano intessere un legame profondo e fertile con il teatro.
Un luogo contornato da alte mura, materiali e simboliche, ben noto per essere stato teatro di soprusi di ogni tipo, a partire dalle condizioni degradanti di detenzione fino all’uso smodato di psicofarmaci per silenziare e annullare ogni forma di resistenza e dissenso. Continua la lettura di La riapertura del CPR di Torino è imminente.→