Archivi categoria: Palestina

Le guerre non scoppiano, si preparano.

Si preparano devastando territori, cementificando e militarizzando parchi verdi e investendo miliardi in armamenti e basi militari.

Le resistenze si preparano costruendo lotte e alternative sui territori, mettendo in luce l’ipocrisia di un sistema che continua ad aumentare i suoi investimenti in armi ed abbandona welfare, sanità e istruzione pubblica.

La giornata di ieri è stata un importante tassello nella costruzione di questo percorso, un nutrito corteo ha sfilato per le strade che attraversano il Parco Naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli fino a riappropriarsi materialmente dei terreni militarizzati.

Ieri l’abbiamo visto ancora una volta: non esiste rete e filo spingato che non possano essere abbattuti!

Fermiamo questa pericolosa escalation, insieme!

CENA DELLA PALESTRA POPOLARE DANTE DI NANNI – COSA SUCCEDE A SHATILA? Campi profughi palestinesi in Libano

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A quarant’anni dal massacro tra diritto al ritorno, spazi e pratiche di resistenza.

 

Una congiunzione astrale punta ad unire la borgata San Paolo alla banlieu di Beirut: comun denominatore, oltre a solidarietà e complicità, è lo sport popolare. Continua la lettura di CENA DELLA PALESTRA POPOLARE DANTE DI NANNI – COSA SUCCEDE A SHATILA? Campi profughi palestinesi in Libano

ART AGAINST APARTHEID: Decolonize your mind

📍 26 marzo CSOA Gabrio dalle h17.00

🔥  mostra artistica e asta benefit “decolonizziamo l’arte”

🍻  aperitivo & birrette

🏴‍☠️ global rally for Palestine

stay tuned … 🚀 🚀

****CALL FOR ARTIST****
https://bdsitalia.org/index.php/la-campagna-bds/comunicati/2710-iaw-2022 (english version) Continua la lettura di ART AGAINST APARTHEID: Decolonize your mind

(R)Esistere – 73 anni dalla Nakba – Progetto Palestina

Potrebbe essere un'immagine raffigurante testo

● Sabato 15 maggio ore 15 – Piazza Castello Torino

● Installazione di una mostra fotografica che racconta la Palestina accompagnata da musica e canzoni

● Domenica 16 maggio ore 19 – CSOA GABRIO

● Proiezione del film “1948” di M. Bakri (1998)

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Il 15 maggio ricorre l’anniversario della Nakba, la catastrofe che diede avvio all’esodo di 700.000 palestinesi, espulsi e costretti ad abbandonare le proprie case e le proprie terre in seguito alla distruzione di centinaia di villaggi a opera del nascente Stato di Israele.

Si contano ad oggi:
73 anni di pulizia etnica perpetrata dallo stato di Israele ai danni del popolo palestinese.
73 anni di violenze ed abusi quotidiani, di assedio e privazione dei diritti umani.
73 anni in cui il popolo palestinese, generazione dopo generazione, continua a lottare e resistere affiché vengano garantiti i propri diritti fondamentali, come il diritto al ritorno dei profughi che, nonostante venga sancito da numerose risoluzioni ONU, non solo non viene rispettato ma viene in tutti i modi ostacolato.

In questi decenni, infatti, Israele non solo ha impedito il ritorno dei profughi, ma ha annesso a sé numerose terre palestinesi, costruendovi colonie israeliane, trasformando così l’intera configurazione geografica della Palestina in una realtà frammentata e invivibile.

Ancora oggi, i palestinesi affrontano quotidianamente il dramma dell’espulsione dalle loro case e dalle loro terre. Ciò che sta accadendo a Sheikh Jarrah, un quartiere di Gerusalemme Est, proprio in questi giorni ne è un esempio chiaro: più di 200 palestinesi devono affrontare lo sgombero e lo sfratto forzato dalle loro case perché i coloni israeliani le hanno reclamate. Quotidianamente assistiamo a presidi di solidarietà e manifestazioni organizzate dalle/dai palestinesi di Sheikh Jarrah che vengono represse violentemente dall’esercito israliano. Questo è in continuità con ciò che accadde nel 1948 in Palestina.

Un muro lungo 730km, illegale secondo il diritto internazionale, è stato costruito da Israele al fine di segregare, frammentare e limitare la libertà di movimento dei palestinesi. Per poter passare da una parte all’altra i civili palestinesi devono superare dei checkpoints dove sono costretti ad aspettare per ore e ore senza la certezza di poterlo infine attraversare.

La striscia di Gaza è la più grande prigione a cielo aperto: l’uscita e l’ingresso di persone a Gaza, così come quello di medicinali e beni necessari, sono ostacolati quotidianamente a causa dell’embargo.
Secondo il rapporto delle Nazioni Unite del 2008, Gaza sarebbe diventata invivibile entro il 2020. Ebbene siamo nel 2021 ma la situazione non è cambiata né accenna a migliorare.

Con l’epidemia di covid, la situazione in Palestina non ha fatto altro che peggiorare. Invece di proteggere TUTTA la sua popolazione, lo stato che si proclama unica democrazia del Medioriente ha intensificato le violenze, gli abusi e le discriminazioni ai danni dei Palestinesi. Israele non ha garantito ai cittadini palestinesi dei territori occupati vaccini, tamponi o dispositivi di protezione. Questo è il modello israliano dei vaccini che i nostri media tanto adulano.
Le misure contenitive anticovid sono state strumentalmente utilizzate per incrementare la segregazione e l’oppressione dei palestinesi, come gli ultimi fatti a Gerusalemme ci dimostrano.

Mentre Israele festeggia il 73esimo compleanno, fondato sulla distruzione, il genocidio, il razzismo e l’oppressione di un intero popolo, i palestinesi ricordano la Nakba. Una catastrofe che continua da 73 anni e non accenna a fermarsi. Continuano gli abusi sui civili, gli incedi e le demolizione delle case, le incursioni dell’esercito nei campi profughi, le espulsioni, i bombardamenti su Gaza e le annessioni di territori, illegali persino secondo le risoluzioni ONU.
Diverse le minacce di sanzioni millantate dall’UE tuttavia non sono altro che un tentativo di finta equidistanza e pacifismo che sappiamo essere prive di reale fondamento. Nella realtà, UE tesse stretti legami e rapporti economici, bellici e nella ricerca che di fatto legittimano e finanziano il colonialismo israeliano.

Scendiamo in piazza per ricordare la Nakba e denunciare le politiche oppressive, coloniali e di aparteid portate avanti dallo stato di Israele. Scendiamo in piazza per porre attenzione su ciò che sta accadendo a Sheikh Jarrah.
Diamo voce alla la resistenza del popolo palestinese, che lotta e si difende da 73 anni e reagiamo contro il silenzio complice internazionale, dei media e delle nostre istituzioni.

LA NAKBA CONTINUA, LA PALESTINA RESISTE!

BDS Torino
Giovani Palestinesi d’Italia
Collettivo Ujamaa
Giosef Torino Marti Gianello Guida APS
CSOA Askatasuna
Cambiare Rotta Torino – Noi Restiamo
Movimento No Tav
Le famiglie dello Spazio popolare Neruda
Infoshop Senza Pazienza
CSA Murazzi
Manituana – Laboratorio Culturale Autogestito
Auletta Autogestita C1
Circolo ARCI Margot
Kollettivo Studenti Autorganizzati Torino – KSA
CUB Piemonte
USB Piemonte
Potere al Popolo Piemonte
Rete 21 marzo – Mano nella mano contro il razzismo
La Credenza – Bussoleno
Ah Squeerto Assemblea Queer Torino
Prendocasa Torino
Mamme in Piazza per la Libertà di Dissenso
Palestra Popolare Dante Di Nanni
Mediterranea – Torino
Dynamo Dora Rugby
NO TAV- Torino&Cintura
Ass. Islamica delle Alpi – Torino
Maurice GLBTQ
Associazione Almaterra
Si Studenti Indipendenti
LaSt Laboratorio Studentesco
Csoa Gabrio
OSA Torino
Movimento NO TAV
Fridays For Future Torino
Associazione Almaterra Torino
Non Una di Meno – Torino
ANPI “68 Martiri” Grugliasco
Comitato di Zona Aurora
Centro Studi Sereno Regis
Torino per Moria
Associazione Il Pulmino Verde
Associazione Lisangà
West Climbing Bank

Quando la legalità è solo una forma di violenza – Solidarietà con chi lotta per la casa!

12143282_529106033912550_2707536414168073668_nEsiste una legalità che è fatta di violenza e sopraffazione, odio per i più sfortunati e difesa dei privilegi.

Forti di questa legalità stamane decine di poliziotti sono penetrati nella palazzina di via Collegno 37 occupata venerdì scorso da 50 persone, 13 famiglie e 20 bambini.

In nome di questa legalità che è solo violenza si militarizza un pezzo della città e si sbattono per strada uomini e donne con la sola colpa di essere degli sfrattati.

Poliziotti e magistrati preferiscono che la gente stia sotto i ponti, viva in macchina o in qualche garage piuttosto che si prenda cura di un edificio abbandonato. La loro legalità fa tornare un palazzo al degrado e condanna alla strada una decina di famiglie.12063467_529105997245887_9133890629840415047_n

Per questi personaggi, come per il Comune che non è in grado o non vuole dare risposte all’emergenza casa, l’unico sentimento possibile è solo un profondo disprezzo.

Come a Bologna, anche a Torino si trasforma per incapacità e supponenza un problema sociale in problema di ordine pubblico. Questa mattina intorno alle 8:45 un vero e proprio blitz di decine di digos e numerosi blindati della polizia hanno circondato la zona entrando dentro il palazzo occupato sfruttando un vicino di casa che avevano portato alcuni giocattoli per bambini. Alcuni funzionari comunali si sono materializzati poco dopo proponendo come “soluzione abitativa” la sistemazione in una palestra, chiaramente rimandata al mittente da parte degli/delle occupanti. C’è poco da aggiungere se non che per l’ennesima volta si calpesta la dignità delle persone. Come siamo stati già tristemente abituati a vedere, si è proceduto alla sistematica demolizione e distruzione dei sanitari dei bagni all’interno degli appartamenti. Devastazione e saccheggio delle vite di tutti e tutte, bambini uomini e donne.

1546325_529060460583774_1564275251109152715_nUn Comune che sbatte la porta in faccia a chi ha il problema casa, che delega a magistrati e poliziotti (che agiscono senza la minima umanità ma solo con l’astio del più forte) la risoluzione di questioni di sua competenza. Questo è il triste quadro che si prospetta a chi pone al centro del discorso politico il bisogno fondamentale dell’abitare.

E allora tenetevi la vostra legalità, gioite pure per aver fatto tornare all’abbandono un bel po’ di alloggi, rallegratevi per avere fatto abbassare la testa e sbattuto per strada quelle persone che hanno avuto la forza di rivendicare una vita degna. Di questa legalità, francamente, ne facciamo volentieri a meno.

Bisogna allora prendere posizione, o si sta con chi lotta, con chi rivendica i propri diritti e agisce di conseguenza o si sta con coloro che difendono l’incapacità e la prepotenza in nome della legge.

In questo momento di rabbia, i pensieri di affetto e amore sono rivolti agli uomini, alle donne e ai bambini che in questi giorni ci hanno dato una lezione di dignità con le loro azioni.

Solidarietà con le famiglie di via Collegno

Solidarietà con chi lotta per la casa

Sab 3 Ottobre 2015 – 21 Anni di occupazione e lotta! Live by The Bluebeaters

compleanno-21-anniCentro Sociale Occupato Autogestito Gabrio presenta:
1994 – 2015: 21 ANNI DI OCCUPAZIONE E LOTTA

Sabato 3 Ottobre 2015
Live by
THE BLUEBEATERS (Ska – Rocksteady – Beat since 1994)
Prima e dopo DJ set by
DJ PIDDU (Ska – Rocksteady – Early Reggae on Original 45s)
SCRATCHING SOUND (from Soul Rockers Sound System)

Apertura porte Ore 22
Inizio concerto Ore 23:30 (puntuali!!)
Ingresso 5 euro (per sostenere il centro sociale di zona)

CSOA Gabrio
Via Millio 42
Zona San Paolo Antirazzista
Torino
gabrio.noblogs.org
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Si può parlare di Ska, Blue Beat, RockSteady, o più semplicemente del suono originale Bluebeaters, che rimane riconoscibile in ogni loro incursione Continua la lettura di Sab 3 Ottobre 2015 – 21 Anni di occupazione e lotta! Live by The Bluebeaters