Aggiornamento dal CPR di Torino

Nell’ultimo mese nel Cpr di Torino ci sono state due grandi rivolte che hanno portato alla quasi totale inagibilità della struttura.

Due rivolte in cui i detenuti hanno dato fuoco a tutto ciò che avevano nelle loro celle, mettendo a rischio la propria vita per lottare contro la detenzione amministrativa e far emergere le condizioni disumane a cui sono costretti a sopravvivere in quei lager a cielo aperto.

La prima rivolta è stata nel weekend del 4-5 febbraio. In quel momento all’interno del Cpr erano detenute 120 persone su una capienza massima di 144. I primi roghi accesi hanno reso inagibili quattro delle sei aree che compongono la struttura.

A seguito di ciò, molti di loro sono stati picchiati dalla polizia, massivamente presente all’interno del Cpr. Inoltre, è stata negata loro ogni possibilità di accedere a visite mediche, così come impedito ogni tentativo di comunicare con l’esterno.

28 persone sono state sequestrate per più di 24 ore in un magazzino mentre i restanti detenuti lasciati a dormire per terra nelle stanza-mensa, o peggio all’aperto, senza materassi nè coperte.

Con due aree a disposizione, di cui una solo parzialmente, il Cpr è stato velcemente svuotato: alcuni detenuti sono stati traferiti in altri Cpr della penisola, altri, riconosciuti come “i colpevoli” delle rivolte, portati direttamente in carcere.

Solo poche persone sono state fatte uscire con il foglio di via che li obbliga a lasciare il paese entro 7 giorni dalla loro “liberazione”.

Le 30 persone ancora recluse, poco dopo lo spegnimento delle ultime fiamme, si sono rivoltate, dando nuovamente fuoco alla struttura, in maniera dirompente.

Grazie alle rivolte dei detenuti che dall’interno hanno deciso di distruggere, in maniera decisa, le loro gabbie, il CPR di corso Brunelleschi si sta svuotando. Solo 5 persone sono attualmente detenute e ci auguriamo che vengano liberate e la struttura chiusa nei prossimi giorni.

Conscə che non basterà il fuoco di queste settimane a placare la sete di razzisti e speculatori,(via Corelli a Milano l’ha recentemente dimostrato) continueremo a lottare e portare la nostra solidarietà alle lotte dei detenuti. Ad essere una delle tante voci di questa lotta, affinché i Cpr cessino di esistere e con loro ogni tentativo di replicarli.

Libertà per tuttx!