Nuovi giardini di via Revello

La commisssione della Circoscrizione Tre e la proprietà dello studentato Taurasia hanno organizzato un incontro per presentare alla cittadinanza il nuovo giardino (con accessi da via Revello e via Cenisia) e la struttura alberghiera. Anche le forze dell’ordine in borghese hanno fatto capolino osservando da lontano, segno che in questura il vulnus prodotto da questo luogo sanguina ancora.
L’architetta progettante ha fatto gli “onori di casa” ed ha iniziato la visita esaltando il lavoro di bonifica e realizzazione del giardino evitando però di spiegare che la nuova area è di proprietà privata assoggetta ad uso pubblico e che la bonifica non è scesa nell’area del giardino oltre i 2 metri, mentre il resto è stato tutto “tombato” da teloni. A noi che viviamo qui pare un lavoro del tutto superficiale e che a lungo termine farà riemergere il problema delle sostanze tossiche e cancerogene ancora lì seppellite.

foto scattata ad inizio marzo ’24

Il giardino, come già anticipato, è al momento ancora chiuso al pubblico, in quanto sono presenti alcune problematiche inerenti la recinzione interna, divisoria tra la parte che resterà completamente privata e quella assoggettata ad uso pubblico, e il drenaggio dell’acqua piovane (si forma un lago al centro di quello che dovrebbe essere un prato). Peccato … adesso che inizia a fare bello, dai nostri balconi notiamo i “poveri studentelli” seduti al sole in costume nei loro minuscoli terrazzini dal sapore carcerario, mentre potrebbero, visto che sarebbe incluso nel costo della pigione, starsene tranquilli nel prato e fruire delle attrezzature ginniche predisposte. Potrebbero ribellarsi e minacciare di non pagare la retta rendendosi così utili anche al quartiere perché in fondo a noi interessa soprattutto che apra al pubblico, quanto prima!

foto scattata ad inizio marzo ’24

La Direttrice della struttura auspica che studenti e abitanti del quartiere possano entrare in contatto e socializzare, ma la struttura ideata non ci pare averne le caratteristiche visto che si tratterà di un giardino dove ci si può sedere solo su dei sassi (le panchine non sono state messe “per non fare sostare le persone a lungo” come ci ha spiegato l’architetta progettista), privo di ombra (visto il lago che si forma al centro del giardino è più facile che i 4 alberelli piantumati marciscano invece di crescere) e acqua corrente (non c’è e non è prevista l’installazione di un fontana, anche in questo caso l’architetta sottolinea la scelta con una perentorio “per non far fermare le persone”), dove gli studenti sono prevalentemente stranieri, e non parlano italiano, ma vedremo… Quello che ci colpisce è l’ossessione, ribadita ad ogni piè sospinto, dell’architetta e della direttrice per i “rischi” che comporterà per i loro affittuari l’apertura al quartiere del giardino: vengono menzionati spaccio, vandalismo e viene indicato il giardino prospicente dall’altra parte di via Frejus come ritrovo di “gente che si droga”. Non sappiamo da dove abbiamo tratto dati o statistiche per surrogare queste loro ipotesi, dato che le stesse ffoo ritengo la circoscrizione 3 priva di tali caratteristiche: a noi è sembrato l’ennesimo approccio classista con quel vago sapore di “paura dei poveri” che angoscia probabilmente le ricche famiglie di chi risiede nello studentato

Gli interni dello studentato ci vengono presentati come tutto molto minimale, resiliente, sostenibile, inclusivo, ma mentre lo visitiamo ci dà una sensazione di carcere, o di Hotel stile Shining … ad ogni buon conto, la struttura è piena a metà, mentre il garage è vuoto. La Direttrice del campus ha infatti detto che appena possibile affitteranno posti auto e stanze a chiunque, mettendo sulle piattaforme varie annunci, quindi a tutti gli effetti il campus risulta essere un residence. Ed in effetti l’insegna esterna parla di RTA, non di campus dedicato a studenti con buona pace dei politici nostrani che così lo presentano e lo raccontano.

Poi ci sarebbe la questione dell’edificio rimasto al Comune (ovvero i bassi fabbricati originali che si affacciano su via Frejus) che è di grande interesse per noi che viviamo in quartiere, ma sul quale i solerti consiglieri di circoscrizione non hanno fiatato, nemmeno mezza domanda… quale sarà il destino del capannone?
Nel frattempo nelle buche delle lettere del quartiere sono arrivati dei volantini che pubblicizzano gli interventi del PNRR per Cenisia, ma l’area Diatto non è manco menzionata, quindi?

Gli/Le Amic* di Via Revello