EDILIZIA PUBBLICA E AFFITTI EQUI PER STUDENT* E PRECAR*

Una città che si svuota (Torino è passata da 1.200.000 abitanti a 800.000 in un secolo e mezzo) non può mostrare le sue contraddizioni, deve avere nuovi utenti e nuovi cantieri in arrivo. Per farlo il comune trova diversi escamotage come la mancanza di case e posti letto per l3 student3 torines3. A Torino, nonostante le differenze con le altre grandi città italiane, i prezzi delle case stanno aumentando mentre diminuiscono gli alloggi effettivamente disponibili.Basta guardare sui vari gruppi presenti su internet per accorgersi della discrepanza tra la richiesta abitativa e la realtà offerta messa a disposizione. La grande richiesta con una bassa offerta legittima allora selezioni ed esclusioni, così come compromessi (prezzi più alti oppure condizioni abitative al limite o sotto le condizioni di vivibilità), lasciando spazio di scelta soltanto a chi ha più soldi a disposizione come le famiglie più ricche così come gli studenti internazionali delle scuole private. Diritto allo studio comprende anche una soluzione abitativa piacevole, sana e accogliente dove poter sentirsi bene. Questi elementi vengono a mancare per quegli e quelle studentesse con difficoltà economiche costrette a doversi spostare dal luogo di nascita per studiare in un’università rinomata. Sappiamo però che gli aiuti mancano perché comune e regione continuano a tagliare sussidi per le borse di studio oppure rendendole beneficio in nome della meritocrazia, quindi dei voti e delle capacità soddisfatte dagli standard delle università torinesi.

La mancanza di posti letto e appartamenti, non è una conseguenza diretta di un mercato saturo ma espressione di un controllo dell’offerta immobiliare da parte di privati, palazzinari ed istituzioni pubbliche disposte a tenere chiusi alloggi, incentivare riparazioni e ammodernamenti, affinché il prezzo delle singole unità possa alzarsi. Il comune e le istituzioni private (dalle fondazioni alle ditte edili e immobiliari) non sono sorde rispetto alle richieste abitative, anzi, da qualche anno hanno strumentalizzato la richiesta del corpo studentesco per incentivare la costruzione di nuovi alloggi, studentati e case per l3 student3 nei diversi quartieri di Torino da San Paolo con Taurasia, edifici Edisu e Camplus su lungo Dora e Vanchiglietta, dove The Student Hotel rimane l’esempio più lampante per cui l’impegno sociale si fa maschera di speculazione e cementificazione incontrollata. Il problema però rimane connesso al prezzo dei nuovi alloggi privati, dove le camere si aggirano in media sui 900 euro. Penseresti davvero di poter permettere all3 tu3 figl3 una camera del genere per studiare senza dover aprire un mutuo? Questo per noi è un furto che impedisce alla maggior parte delle persone di studiare non solo a Torino ma in Italia perché ognun ha il diritto di spostarsi per studiare ovunque sia meglio andare senza ostacoli economici, di genere o di razza.

In tutto questo il comune e la regione rimangono grandi sostenitori dei grandi capitali privati, esteri o locali che siano, come quelli di Intesa San Paolo. Di fronte a queste problematiche il comune continua le sue campagne pubblicitarie in nome di un abitare provvisorio e fluido, dedicato a turist3 e student3 con i portafogli pieni ed esigenze diverse rispetto alle persone normali che abitano il quartiere, che sappiamo essere sempre più in difficoltà. L’arrivo di questi nuovi “city users”, interessati a vivere la città per qualche giorno o mese, cambiano radicalmente l’offerta dei servizi messi a disposizione, i prezzi dei beni, i bisogni da soddisfare mentre scompaiono le garanzie per chi questa città ci è nato oppure vorrebbe continuare a viverci. Tra quest3 ultim3 ci sono anche molt3 student3, l3 stess3 che hanno aiutato a preparare questo testo, non vogliamo essere res3 merce o nemici della cittadinanza, anzi vorremo poterci spostare a studiare in questa città pensando anche di poterci rimanere a vivere senza dover rompere quei fragili equilibri che ne dovrebbero garantire l’accesso indiscriminato a tutt3. Sappiamo di non poter parlare per tutt3 così come vorremo che il comune non parlasse per noi, vorrebbe dire prendersi gioco di noi, mettendoci l3 un3 contro l3 altr3, nascondendo le responsabilità delle diverse amministrazioni rispetto ai problemi che affrontiamo ogni giorno per avere una vita dignitosa, coltivando interessi e passioni più varie.

Di fronte a una situazione che reputiamo ingiusta quanto intollerabile, chiediamo che il comune:

– intervenga per riaprire gli alloggi rimasti chiusi,

– sostenga la ristrutturazione di quelle abitazioni pubbliche e private senza ulteriori rincari magari con l’aiuto economico delle stesse fondazioni bancarie che detengono il debito di questa città.

– tuteli un effettivo diritto allo studio nelle sue molteplici esigenze (casa, borse studio, spazi dove studiare, fare sport, fare la spesa, mobilità, il tutto a prezzi accessibili e senza distinzioni escludenti)

PrendoCasa Torino

Potere al Popolo Torino

Csoa Gabrio

Manituana