CORTEO contro tutti i CPR

A Torino il CPR è stato distrutto, ma i CPR esistono ancora!
🔴 sabato 16/03 ore 14:30 in piazza castello

È passato poco più di un anno dalle rivolte che hanno fatto chiudere il centro di detenzione di Torino, in corso Brunelleschi, ma nel frattempo la macchina delle espulsioni e della detenzione amministrativa è andata avanti, causando morti e violenze di stato, a cui i detenuti hanno risposto con proteste e rivolte in molti centri d’Italia, da Gorizia a Macomer, da Caltanissetta  a Milano, a Trapani e a Roma a seguito della morte di Ousmane Sylla, suicida nel CPR di Ponte Galeria nella notte tra il 3 e il 4 febbraio.
La “gestione” delle persone senza documenti europei rimane un piano di grande risonanza mediatica per il governo Meloni, ce lo testimoniano i nuovi decreti sicurezza, che si sommano ad una lunga serie di leggi fortemente razziste già da tempo in vigore, il proliferare degli accordi con paesi terzi – esplicitamente finalizzati alla detenzione e al trattenimento delle persone che cercano di raggiungere l’Italia e l’Europa.
In un solo anno, il governo italiano, razzista e fascista, ha stretto un accordo per la costruzione di due CPR in suolo albanese, ha iniziato lo smantellamento del circuito dell’accoglienza, oltre ad intensificare le relazioni con la Tunisia, che permettono l’incessante deportazione di cittadini tunisini dai CPR italiani, e ha confermato i finanziamenti ai lager e alla guardia costiera libica.
Chiamiamo questo corteo perché sentiamo l’esigenza di riaccendere il discorso anche a Torino, vogliamo affermare che la lotta contro la detenzione amministrativa e la solidarietà verso chi si trova reclus* o rischia di diventarlo non ha confini di città, né di regione nè di stato.
A Torino come altrove non possiamo accettare l’esistenza di questi luoghi e delle politiche di gestione migratoria che li sottendono.
Anche se questo luogo fisicamente non esiste nella città di Torino, la macchina delle espulsioni continua a minacciare le vite delle persone al nostro fianco come quelle più lontane, ne è una prova il recente fermo di un compagno che si spende in questa lotta proprio nella nostra città e la sua reclusione al CPR di Milano.
Non esistono confini leggittimi, dall’Europa alle zone in guerra del Sudan, del Congo e della Palestina. Nessuna vita umana vale la difesa di una nazione.
Il corteo non è che la parte del nostro percorso di lotta contro il sistema e chi al suo interno lavora per costruire vite di serie A e vite che non valgono. 
Ci vediamo sabato 16 marzo alle 14.30 in piazza Castello
in solidarietà con Jamal e tutt* l* reclus*
No alle Frontiere
No ai CPR
Né qui, né altrove