TROPPE PERSONE SENZA CASA E TROPPE CASE SENZA PERSONE

I nuclei familiari che a Torino stanno subendo un provvedimento di sfratto sono 6000, il 98% dei quali per morosità incolpevole, cioè perchè non riescono a sostenere i costi dell’affitto e altre spese. Invece i nuclei che nella nostra città faticano a sostenere i costi dell’abitazione sono ben 20.000, numero in continua crescita a causa dell’aumento delle bollette e degli affitti, che ormai sono del tutto sproporzionati rispetto ai redditi medi.

Di contro il numero di case vuote oggi a Torino si aggira attorno alle 50.000 unità.

Circa una casa su 20 a Torino viene lasciata vuota, allo stesso tempo un nucleo familiare su 20 fatica ad arrivare a fine mese e dunque a sostenere i costi dell’abitazione. Tra questi alcuni rischiano di finire per strada tramite procedimento di sfratto, altri vivono in situazioni di sovraffollamento o in situazioni abitative non adeguate. Ad esempio: famiglie di 4 persone costrette ad abitare in bilocali, persone disabili in case ai piani alti senza ascensore, case con presenza di muffa o amianto che possono creare gravi problemi di salute. Chi è povero, infatti, è costretto ad accettare condizioni abitative in base alle proprie possibilità economiche, e quindi spesso case inadatte ed insalubri.

Pensare a persone stipate in alloggi piccolissimi, e contemporaneamente immaginare le migliaia di case che a Torino sono inabitate non può che far arrabbiare o per lo meno lasciar interdetta una qualunque persona di buon senso.

Il problema alla base di questo stato di cose è il modo di concepire la casa nella società in cui viviamo: la casa dovrebbe essere un diritto, il prerequisito fondamentale per vivere bene, invece viene concepito come una merce, una rendita, uno strumento per fare soldi.

Ci sono tante case vuote perché i proprietari scelgono di affittarle solo in cambio di un bel bottino, e se ciò non è possibile…meglio che resti vuota! Questo meccanismo favorisce i grandi speculatori ed i palazzinari determinando un costante aumento dei prezzi di mercato. Spesso i medi e piccoli proprietari, che hanno investito sul mattone, faticano a concorrere con i grandi palazzinari, e lasciano “il loro investimento” sfitto piuttosto che rischiare di non guadagnarci abbastanza. In questo modo, con l’aumento di case vuote, il mercato immobiliare continua a gonfiarsi ed il prezzo degli affitti lievita inesorabilmente.

A questi dati vanno aggiunte alcune considerazioni:

La prima è che il numero di case vuote censite è in calo. Infatti nel 2018 le case vuote erano più di 60.000, nonostante la popolazione della città sia in calo. Questo succede perché molte delle case che fino a poco tempo fa erano censite come sfitte ora sono registrate ad uso turistico. Ciò significa che queste case all’apparenza non risultano più vuote, ma di fatto sono disabitate.

Le case ad uso turistico sono un vero e proprio cancro della nostra città perché producono l’aumento del costo degli affitti, e dunque la difficoltà della vita quotidiana di chi prende stipendi medio-bassi, lo spopolamento del centro della città e soprattutto contribuiscono a radicare l’idea che la casa sia una merce, uno strumento per fare soldi, anziché un diritto che deve essere garantito.

La seconda è che 5.000 di queste case vuote sono di proprietà di ATC. Proprio l’ente che gestisce le case popolari, che dovrebbero essere assegnate a chi non ha i mezzi per pagare un affitto a prezzo di mercato, rientra tra i grandi proprietari che lasciano le case sfitte in stato di degrado e abbandono. Spesso la triste fine di queste case, inizialmente destinate a chi ne aveva bisogno, è di essere svendute a proprietari privati favorendo di fatto la speculazione. Questo succede anche perché le nostre amministrazioni nazionali e locali

continuano a disinvestire sul welfare pubblico. Appare evidente che queste sono scelte politiche, dato che quando si tratta di finanziare guerre e banche i fondi si trovano sempre! Ciò fa rabbrividire se si pensa che le persone aventi diritto in attesa di casa popolare sono 17.000, che i tempi medi di attesa si aggirano attorno ai 10 anni, che meno del 10% di chi fa richiesta valida ottiene effettivamente una casa e soprattutto che, in questa situazione tragica, ATC si occupa di fare propaganda contro occupanti abusivi e spreca soldi per telecamere e porte blindate.

 

La terza considerazione è che, nonostante il numero altissimo di case vuote, si continua a costruire e cementificare, sempre nella logica della speculazione finanziaria e contro la tutela del pianeta.

 

50.000 case vuote di fronte alla difficoltà abitativa che coinvolge sempre più persone è un’ingiustizia!

 

Avere una casa è un diritto.

Speculare sull’affitto è un furto.

Lasciare le case vuote mentre tante persone ne avrebbero bisogno è un crimine!

Prendocasa Torino

CSOA Gabrio

Manituana

Potere al Popolo Torino