
25 APRILE 09
UN GIORNO DI FESTA RICORDANDO DANTE DI NANNI
a cura del comitato 25 aprile 09 Zona San Paolo
con la collaborazione dell’ANPI sezione DANTE di NANNI
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:”Tabella normale”;
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-parent:””;
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin:0cm;
mso-para-margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:10.0pt;
font-family:”Times New Roman”;
mso-ansi-language:#0400;
mso-fareast-language:#0400;
mso-bidi-language:#0400;}
Questo invito è indirizzato ad ogni singola persona,
collettivo, associazione, commerciante, cittadino e cittadina che ritiene il fascismo ed il nazismo ideologie di morte
e senza più nessun futuro.
Questo invito è per chi crede che la nostra costituzione e
il nostro paese siano nati nella resistenza a quelle forme di dominio ed assoggettazione
dell’essere umano, per chi crede che gli anni bui del ventennio e della II
guerra mondiale non dovranno mai più tornare e che l’Italia è nata il 25 Aprile
di 64 anni fa nella scelta che decine di uomini e donne hanno dovuto affrontare
tra le barbarie e la libertà.
Continua la lettura di 25 APRILE 09 – FESTA DELLA LIBERAZIONE CONTRO FASCISMO, RAZZISMO, GUERRE
“Anche quest’anno abbiamo deciso come centro sociale di


La crisi c’è, e si sente, e pesa soprattutto sulle persone più deboli e ricattabili. Non è un caso se in questo periodo si senta parlare di migranti come “criminali”, “stupratori”, con un atteggiamento complice di media e politica che danno maggiore risalto ai crimini commessi da persone non italiane, come nel caso delle violenze sessuali, dove l’atto stesso di violenza e le sue vittime scivolano in secondo piano rispetto alla nazionalità. In coerenza con questa campagna allarmistica, le nuove norme in fatto di “sicurezza” tendono a trasformare il conflitto sociale in conflitto etnico, spostando l’attenzione dall’insicurezza economica e di vita che colpisce tutti e tutte in maniera trasversale. In questa operazione, le migranti subiscono una duplice violenza, in quanto donne e in quanto migranti allo stesso tempo, in una lettura solo maschile e distorta. 