Denuncia di quanto accaduto mercoledì 17/2 al Cpr di Corso Brunelleschi
Collettivo Mai più lager – Mai più Cpr
Collettivo Mai più lager – Mai più Cpr
Ancora una volta ci troviamo a parlare di celle affollate, di cure mediche non fornite ai detenuti, di reclusi maltrattati e abbandonati al freddo.
I problemi legati al freddo sono una costante nei lunghi inverni del Deportation Camp di corso Brunelleschi.
Chi viene recluso ha con se pochi indumenti, perlopiù inadatti alle temperature invernali e Gepsa, l’ente che si occupa di “fornire i servivi” alle persone recluse nel CPR di Torino, si guarda bene dal fornire sufficienti ricambi.
D’altronde, Gepsa è sempre rimasta coerente con il suo obiettivo, fare cassa sulla vita delle persone detenute.
Continua la lettura di PRESIDIO SOTTO LE MURA DEL CPR – 20 febbraio ore 15
IN QUALI SITUAZIONI SI VIENE RILASCIATI DAL CPR E SI TORNA IN LIBERTA’?
Prosegue la campagna di (in)formazione sulla detenzione amministrativa.
Ne abbiamo parlato con tre avvocat* ASGI con l’obiettivo di rendere visibile e conoscibile quel luogo chiamato CPR (un tempo CIE e prima ancora CPT).
Per svelare le logiche razziste che lo legittimano.
Per evidenziare il fallimento delle politiche migratorie.
Per proseguire la lotta a questo e ad altri dispositivi securitari e punitivi
MAI PIU’ CPR, MAI PIU’ LAGER
QUANTO TEMPO UNA PERSONA RIMANE RECLUSA IN UN CPR?
MAI PIU’ CPR – MAI PIU’ LAGER
Abbiamo deciso di iniziare una campagna di (in)formazione sulla detenzione amministrativa.
Ne abbiamo parlato con tre avvocat* ASGI con l’obiettivo di rendere visibile e conoscibile quel luogo chiamato CPR (un tempo CIE e prima ancora CPT).
Per svelare le logiche razziste che lo legittimano.
Per evidenziare il fallimento delle politiche migratorie.
Per proseguire la lotta a questo e ad altri dispositivi securitari e punitivi
Parte 1 – con Avv. Laura Martinelli
Ancora una volta ci troviamo a parlare di celle affollate, di cure mediche non fornite ai detenuti, di reclusi maltrattati e abbandonati al freddo.
Mai più cpr Mai più lager
Mai più cpr mai più lager!
Anche quest’anno con l’arrivo dell’inverno, si complica ulteriormente la situazione per chi tenta di superare i confini dei paesi balcanici per arrivare in Europa .
Al freddo, alla neve ed alle violenze sistematiche della polizia di frontiera e dei corpi paramilitari, si aggiungono le politiche sempre più stringenti e disumane adottate dall’Unione Europea in tema di migrazione ed il prezzolato scarico di responsabilità della stessa Unione verso i paesi cuscinetto come Bosnia, Serbia, Albania, i cui governi si dimostrano sempre più xenofobi e chiaramente disinteressati a dare un sostegno reale e dignitoso alle persone in transito. Ricordiamo bene il precedente turco, con la folle e disumana gestione di Erdogan in cambio di grandi finanziamenti.
L’obiettivo dell’UE, nuovamente, è costruire muri, definire un dentro e un fuori e voltare le spalle ancora una volta, dimenticando le belle parole di cui fa vanto.
Per chi riesce ad entrare nella fortezza europea però il viaggio e le difficoltà non terminano. D’altronde anche la Val Susa, grazie al suo sbocco diretto sulla Francia, rientra a far parte degli snodi cruciali della rotta balcanica, nonostante si dimostri da sempre uno dei passaggi più impervi per raggiungere il territorio francese.
Difficoltà che viene esacerbata dalla militarizzazione del confine italo – francese, la quale obbliga le persone in transito a percorrere strade sempre più pericolose o ad affidarsi a passeur spesso avidi e senza scrupoli.
Continua la lettura di LIBERTÀ DI MOVIMENTO PER TUTTI E TUTTE!
Lunedì 8 luglio 2019 al mattino viene ritrovato all’interno dell’infermeria del CPR di corso Brunelleschi a Torino, il corpo senza vita di Faisal Hossein, 32 anni originario del Bangladesh, morto nella giornata di domenica. Continua la lettura di UNA LUCE PER FAISAL – UNA LUCE PER I DETENUTI E LE DETENUTE DEI CPR