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#LottoMarzo – Un appello

CORTEO ORE 16

Concentramento piazza XVII Dicembre

#LottoMarzo è ormai alle porte e vogliamo condividere anche un nostro breve appello verso questa importante giornata di lotta!

 

Scuola, università, luoghi di lavoro, casa: ovunque la società capitalista ci impone odiosamente i suoi paradigmi patriarcali e violenti.

L’assoggettamento di genere è per il capitalismo lo strumento di produzione e riproduzione di rapporti sociali di sfruttamento e potere: la società basata sull’eterosessualità obbligatoria e sulla famiglia rappresenta un modello sociale funzionale alla governabilità e alla messa a valore delle nostre vite.

Non esistono luoghi che non siano pervasi da questa ideologia di dominio, neppure i nostri spazi liberati e le nostre lotte rappresentano isole immuni e sicure. L’antisessismo deve diventare una pratica culturale, sociale e politica con la quale misurarsi ogni giorno. Ogni anno la violenza di genere contro le donne e le soggettività LGBTQ ha i numeri di una guerra e non prendere posizione significa esserne complici!

Liberiamoci dai ruoli che la società ci impone: le sue corde ci vogliono impiccare ad un sistema patriarcale di schiavitù e morte.
Disertiamo il patriarcato!

CSOA Gabrio Antisessista

Partecipiamo tutte e tutti allo sciopero internazionale delle donne!

Come con il PD

Apprendiamo con sgomento del primo sgombero effettuato dalla giunta Appendino ai danni di uno spazio aperto solo sabato scorso dal collettivo Figli di Miccichè nel quartiere di Pietralta. Un circolo da tempo abbandonato riaperto con l’intenzione di creare uno spazio informativo e di supporto legale per le famiglie sotto sgombero: uno spazio quindi che voleva fornire un servizio alla città tutta.
Constatiamo come questo sia l’ennesimo segnale di continuità con la giunta Fassino. Anche i 5 Stelle e la sindaca Appendino continuano a non capire che le occupazioni sono una risorsa per la città da non perseguitare con la polizia. Son una risorsa perché aprono spazi abbandonati e facendoli rivivere combattono il degrado con la socialità, denunciando abusi e bloccando le speculazioni edilizie che hanno devastato la nostra città. Le occupazioni abitative sono l’unico tetto che oggi tante persone (italiane e non) possono avere a fronte di una società che scaccia e scarta i più deboli. Non ci sono occupazioni buone o cattive: tutte sono utili alla nostra vita ed hanno una loro storia.
Abbiamo partecipato fin da subito e con impegno all’esperienza dell’assemblea21 che vuole costruire il dialogo e la partecipazione tra le persone e l’amministrazione di questa città. Il 21 gennaio nella sala di via Moretta non si è consumato il processo alla giunta Continua la lettura di Come con il PD

In Italia una vita vale 10 grammi di fumo

Apprendiamo con sgomento la notizia della morte di Carlo (nome di fantasia…), studente di 16 anni, ennesima vittima del proibizionismo. Un giorno come tanti, in cui ad aspettare lo studente all’uscita dalla scuola, c’è la Guardia di Finanza, a quanto pare su segnalazione della madre che era preoccupata per il fatto che il figlio si facesse le canne.
I militari effettuano una perquisizione trovando pochi grammi e come se non bastasse l’infame operazione prosegue con la perquisizione a casa, procedura prevista senza l’autorizzazione di un magistrato visto che la legge presume che ogni possessore sia un potenziale spacciatore. Questa scelta univoca porta con se tutto lo stigma, il giudizio e la vergogna che conseguono nel vedere macchine con lampeggianti sotto la propria abitazione in un paese di provincia, manco si trattasse del più pericoloso criminale.

Evidentemente Carlo non ha saputo reggere, decidendo di porre fine alla sua fino ad allora felice esistenza, a detta di amici e conoscenti. Le politiche sulle droghe fanno enormemente più vittime delle droghe stesse, è una frase che non smettiamo mai di ripetere, come in questo caso in cui sicuramente quei dieci grammi di fumo non avrebbero mai potuto ammazzare nessuno in un sistema dotato di un minimo di buon senso.

Le perquisizioni con cani anti droga nelle scuole d’altronde sembrano intensificarsi negli ultimi mesi Continua la lettura di In Italia una vita vale 10 grammi di fumo

I lavori TAV invadono Torino

Torino, Febbraio 2017.

Sotto la spessa cappa di smog che sovrasta la città ci troviamo a parlare nuovamente di TAV come “opportunità”, di pezzi di città svenduti al peggior offerente,di famiglie sbattute in mezzo alla strada senza alternativa,ci ritroviamo a parlare di bilancio come sacro totem intorno a cui costruire tutte le politiche cittadine.
La nuova giunta nei primi sei mesi di governo non ha fatto altro che scuotere la testa davanti a chi gli chiedeva politiche sociali ed abbassarla davanti a potentati e speculatori ,mettendo davanti a tutto l’onestà e il rispetto delle regole e dei contratti.
Ma se dell’onestà e del rispetto delle regole se ne fa un dogma imprescindibile e il punto cardine intorno a cui ruotano tutte le decisioni, in un gioco truccato quale è il “sistema Torino”, non si può far altro che continuare sulla strada sporca solcata da chi è venuto prima.
l mantra del “non ci sono i soldi “, del “è colpa di chi c’era prima” o del debito, non possono reggere qualora si sia arrivati alla vittoria elettorale proprio attaccando questo tipo di risposte.
La devastazione della città e di chi la abita è protetta da contratti criminali e i firmatari hanno nomi e cognomi (e sigle) ben precisi, persone, fondazioni e istituzioni contro cui si è sbraitato,ma a cui ora si concede un “doveroso rispetto istituzionale”.
La tanto proclamata onestà i 5 stelle la devono solo ai torinesi e le torinesi che del Sistema Torino ne sono vittime, non alle regole che lo legittimano.
Il modello di sviluppo imposto per 20 anni dalla sinistra salottiera e padronale, trova continuità anche con questa giunta in progetti come quelli di Scalo SanPaolo e Westinghouse.
Un modello di sviluppo che come unica risposta al diffondersi di povertà e precarietà propone centri commerciali e calcestruzzo,privatizzando le rendite e socializzando i costi, vessando gli stessi torinesi di cui il movimento sedicente anti casta si è accaparrato il voto, presentandosi come l’unica alternativa possibile.
Di fronte a progetti come questi il dialogo non è tra le opzioni, San Paolo, già oggetto negli anni di tentate e a volte riuscite operazioni speculative, è forte e determinata nel dire NO con ogni mezzo.
Il modus operandi tenuto fin qui dalla nuova giunta è oscillante tra il timoroso, il legalitario e l’ingenuo.
Ma tra l’ingenuità e la mala fede il confine è molto labile,spesso impercettibile ed è tremendamente facile valicarlo.

Progetti come lo scalo San Paolo e la Westinghouse non sono i benvenuti….ne qui ne altrove,ne ora, ne mai.

CSOA Gabrio

Assemblea Nazionale Antipro @ TdN Genova – SAB 14 GEN 2017

Il CSOA TdN vi invita all’assemblea nazionale antiproibizionista, che avrà inizio alle h15:00 e confluirà nella nostra consueta serata benefit di inizio anno. È nostro piacere ospitare chiunque sia interessato a discutere e a confrontarsi sugli argomenti emersi dall’ultimo incontro tenutosi a Torino questo autunno.

Partendo dall’iniziativa #Quellerbaèanchemia, nata dalla necessità di reagire alle sempre più pressanti pratiche repressive nei confronti di realtà che da sempre si occupano di antiproibizionismo, quest’incontro si pone l’obiettivo di riunire le nostre idee al fine di proseguire assieme il nostro percorso di condivisione.

Percorso che vorremmo vedere proseguire nei nostri territori, al fine di coinvolgere tutte le persone e le realtà che si trovano sempre più a contatto con le nostre tematiche; questo perché crediamo sia indispensabile promuovere momenti di autoformazione su tematiche sempre più importanti, dal rapporto con le scuole e le “nuove generazioni” di utilizzatori, alla comprensione più approfondita di tutte le nascenti realtà che cominciano ad avvicinarsi alla nostra lotta. Continua la lettura di Assemblea Nazionale Antipro @ TdN Genova – SAB 14 GEN 2017

Antifascismo è Antisessismo, Antisessismo è Antifascismo.

2-9-106678699_tshirt-anti-sexist-action-feminism-anti-sexism-pro-choice-queerCi troviamo oggi a commentare uno stupro avvenuto 6 anni fa nella sede della rete antifascista di Parma ad opera di militanti riconosciuti, senza che in questo lasso di tempo ci sia stata una riflessione seria nel movimento, che sapesse nominare la violenza, tutelare la ragazza e allontanare i responsabili.
Ci da fastidio farlo a ridosso di un processo, non ci piace il tempo scandito dai tribunali, ma dobbiamo prendere atto amaramente che se non fosse stato per le vicende giudiziarie e per il rilancio mediatico avvenuto 2 anni fa e ripreso in questi giorni, probabilmente in molti non ne saremmo neppure a conoscenza.

Ringraziamo chi con coraggio da dentro il movimento ha ripreso i fatti e ha messo nero su bianco quali siano state ancora, dopo lo stupro, dopo la strumentalizzazione della polizia, le ulteriori violenze, verbali, psicologiche e anche fisiche, che hanno ferito Debora e che arrivano da quell’ambito che non ha saputo condannare gli autori della violenza, bensì li ha fatti sentire tanto tranquilli da avere la spavalderia di filmare e diffondere con derisione lo stupro, per poi chiamare “infame” la vittima quando il video è finito nelle mani della polizia.
Sbirraglia, giudici e media come avvoltoi si nutrono di quanto non sappiamo affrontare, e non è responsabilità di chi ha subito violenza se oggi 3 “antifascisti” sono a processo per stupro. Indagare la condotta della donna o la sua qualità militante Continua la lettura di Antifascismo è Antisessismo, Antisessismo è Antifascismo.

Dom 27 Novembre 2016 – C’è chi dice NO!

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Siamo quelli che lavorano troppo per troppo poco, siamo quelle che ormai lavorano gratis per fare curriculum, siamo quelli che vorrebbero studiare ma non hanno soldi, siamo quelle con le scuole che crollano, siamo i giovani che sono costretti ad andarsene dall’Italia, siamo quelli senza casa o che pagano affitti troppo alti, siamo quelle che subiscono le grandi opere sui propri territori, siamo quelli che non ne possono più che si protesti solo su Facebook.

Politici, banchieri, vips, capitani d’industria, non lasceremo parlare solo Continua la lettura di Dom 27 Novembre 2016 – C’è chi dice NO!

Zona San Paolo dice NO! Appunti sul referendum ed incontro il 15 Novembre

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Prima di entrare nel merito delle ragioni del nostro No alla riforma costituzionale è bene fare una premessa. Non guardiamo alla Costituzione come qualcosa di intoccabile, né ci appassiona discutere se questo parlamento abbia o meno la legittimità di modificarla. Pensiamo anzi che sia necessario cambiare molte cose, ma la direzione verso cui va la nostra proposta è totalmente opposta rispetto al disegno che sta dietro a questa riforma.

Materialisticamente guardiamo al diritto, e quindi alle costituzioni, come il risultato di uno scontro tra forze (una volta si sarebbe detto una lotta di classe), che da 70 anni vede prevalere gli interessi del grande capitale a scapito di quelli delle classi subalterne.
Ci sembra evidente che il no alla riforma sia un no alle politiche neo-liberali che questo governo, sulla spinta di un’Europa sempre più dominata dalla finanza, ha realizzato nell’ultimo biennio: alla precarizzazione del lavoro, ai tagli al welfare, alla distruzione della scuola pubblica. Vogliamo però evitare di schiacciare la critica alla “Renzi-Boschi” su un piano di critica al governo, per evitare il vuoto che si creerebbe dopo il risultato delle urne, qualsiasi esso sia.

Il rischio tuttavia c’è, perché questa riforma è quasi completamente priva di contenuto: non fa che prendere atto cioè dello stato di cose attuali. Due esempi per chiarire:

  1.       La riforma del Titolo V – Rapporto Stato Regioni: da una parte si riducono gli ambiti di intervento delle Regioni a favore di quello che alcuni commentatori hanno definito un “neo-centralismo esecutivo”; dall’altra si introduce la “clausola di supremazia”, in base alla quale la legge statale può intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva. Continua la lettura di Zona San Paolo dice NO! Appunti sul referendum ed incontro il 15 Novembre

Ancora colpiti gli spazi occupati torinesi: Solidarietà al Barocchio Squat #quellerbaèanchemia

potoutdoorgrow_vc10312_09032016a-560x373Di nuovo colpiti gli spazi occupati torinesi dalla repressione poliziesca in pieno rigurgito proibizionista : la caccia alle streghe contro chi autoproduce per sottrarre il proprio consumo all’arricchimento delle mafie ha colpito le compagne ed i compagni del Barrocchio Squat.
Il nostro abbraccio non può essere che forte e solidale verso chi è stato trascinato nella solita infamante accusa di spaccio: ancora più assurda ci pare questa situazione dal punto di vista giudiziario dato che le piante sono state rinvenute in un spazio aperto facilmente accessibile a tutti.

Lo ribadiamo: anche solo il fatto che si inizi a parlare di un’improbabile nuova legge sulla cannabis (per ora lettera morta nelle commissioni parlamentari), ha scatenato Continua la lettura di Ancora colpiti gli spazi occupati torinesi: Solidarietà al Barocchio Squat #quellerbaèanchemia

Quell’erba è anche mia!

logo-campagna-erbaIl 18 agosto la squadra mobile ha fatto irruzione nei locali del centro sociale Gabrio sequestrando 80 piante, la strumentazione per la coltivazione (vasi, lampade e ventilatori) e denunciando i due compagni presenti.

Il giorno seguente i media riportano la notizia come di una “scoperta”, parlando di “spaccio” e di “traffico” ignorando completamente la storia, ormai ventennale, della lotta del centro sociale Gabrio per il riconoscimento dei diritti dei consumatori di sostanze in Italia.
Infatti, in coerenza con quanto dichiarato nella prima manifestazione antiproibizionista di Torino il 16 novembre 1996, noi iniziammo ad autoprodurre marijuana per condividerla attraverso feste e iniziative antiproibizioniste. Già nel 1999 abbiamo subito perquisizioni e processi finiti con la piena assoluzione dei compagni coinvolti.

Il ripetersi oggi di una inchiesta sulle lotte antiproibizioniste non è casuale dato che, proprio in questi mesi, è in discussione in parlamento una proposta di legge che in apparenza sembrerebbe mettere fine alle fallimentari politiche proibizioniste, riconoscendo il diritto al consumo e alla produzione della canapa, ma che invece, di fatto, è finalizzata ad instaurare un monopolio sulla cannabis, Continua la lettura di Quell’erba è anche mia!