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Venerdì 9 novembre – Memorial per Nino


CSOA Gabrio – via Millio 42
Serata in memoria di Ninuzzo!!!

Per l occasione si riuniscono,dopo molto tempo,due realtà storiche della scena reggae torinese.
LuLu con il suo live e il ritorno dei Downtown Rebels,Zuli con I mitici Bassorango insieme a tanti amici artisti per ricordare Ninuzzo.Tutti uniti sullo stesso palco..Nadya,Regale,Tweneboa….e molti altri.

Dopo il concerto DJ set drum’n’bass con De Niro e Jazzatron

INGRESSO: Offerta libera,il ricavato sarà devoluto ai figli di Nino

Vi aspettiamo numerosi con il sorriso, quel sorriso che Nino regalava a tutti ogni giorno. Love

Novembre – Cinespritz presenta: Liber* tutt*

CINESPRITZ presenta:
LIBER* TUTT*
Rassegna cinematografica contro l’oppressione e la violenza del carcere.
Come sempre cena a offerta libera, ingresso libero ed inizio proiezioni ore 21.15.

Vi aspettiamo:
GIOVEDI 1 NOVEMBRE
FIORE (2016)
regia di Claudio Giovannesi

GIOVEDI 8 NOVEMBRE
THE EXPERIMENT (2010)
regia di Oliver Hirschbiegeal

GIOVEDI 15 NOVEMBRE
NICK MANO FREDDA (1967)
regia di Stuart Rosemberg

GIOVEDI 22 NOVEMBRE
SULLA MIA PELLE (2018)
regia Alessio Cremonini

Sabato 3 novembre – Nuova tappa del tour #SupportHambiResistance

CSOA Gabrio – via Millio 42

Nuova tappa del tour #SupportHambiResistance: campagna solidale a sostegno della Resistenza di Hambach.

3/11 – Torino: Support Hambi Resistance

Ore 18.30 – Conferenza sulla Resistenza di Hambach: Earth Liberation is Total Liberation – a cura di Earth Riot

– Esposizione di #HambachCalling: mostra al metro
Terza edizione della #zine autoprodotta #R dedicata alla battaglia per il clima, oltre a molto altro materiale informativo, spillette e adesivi

R – old school, do it yourself Zine by Earth Riot

Ore 20 – Cena benefit (il cui ricavato andrà ad Hambacher Forst Besetzung) a cura di Mattarelli Ribelli
Per prenotazioni: 370 308 9431 (Ilaria)

– Menù 12 euro (bevande escluse)

Dahl di lenticchie
Cous Cous con zucca
Crostini rustici
Insalata di cavolo rosso e mele
Cannelloni con spinaci
Minestrone alla genovese
Arrosto di sedano rapa con patate al forno
Torta raw fruttariana
Barricata al cioccolato

– Ammazza caffè con le poesie sociali di Olmo Losca

Venerdì 2 novembre – The MONO’S Fest benefit pullman per la Manifestazione nazionale NON UNA DI MENO

CSOA GABRIO – via Millio 42

The MONO’S Fest benefit pullman per la Manifestazione nazionale NON UNA DI MENO – Roma del 24 Novembre 2018

A partire dall’inizio degli anni ’90 molte band femminili presero ispirazione e forza dal movimento inaugurato dalleRiot Grrrl iniziando una ribellione per poter ottenere rispetto sopra e sotto al palco: a distanza di molti anni il lavoro da fare è ancora tanto, specialmente nel movimento punk, ma questa sera tutto verrà capovolto e travolto dal disordine della marea punk femminista!

* ore 18:00 = ricco apericena musicale (NO aperitivo fichetto del centro, qui si magna a volontà!)
* A seguire due live dalle ore 22:00=

SISTERS MINDTRAP – direttamente da São Paulo questo duo Garage Blues Punk totalmente DIY formato da Donna Kether alla chitarra e voce + Carol Doro alla batteria e voce, aprirà la serata con un suono dal sapore confuso di delta blues, punk e new wave conquistando tutte e tutti con una combinazione di suoni sporchi e raw ideali per animi e cuori selvaggi.

BLOODYMARY UNA CHICA MONOBANDA – munita di una chitarra rossa come il sangue del quale è composto il suo nome, Marianne Crestani aka Bloodymary distilla forza con i suoi volumi altissimi e il suo garage misto a noise! Militante femminista, punk nell’animo, alla sua terza tournée europea, Marianne è uno spettacolo che non potete veramente perdere!

* A seguire = DJ SET BALLERINO! Non smetterete di muovere le chiappe se non a notte inoltrata!

Apericena + concerto = € 10,00
Solo concerto = € 5,00
TUTTO BENEFIT band + pullman per corteo Roma!!

Sabato 27 ottobre – Reclaim the streets

Ore 15

Partenza dal ponte Mosca (Porta Palazzo)

Contro disuguaglianze, confini e decreti razzisti, riprendiamoci le strade!

In Italia e in Europa assistiamo, da tempo, ai violenti effetti prodotti dalla propaganda contro chi migra e a favore della difesa militare dei confini: le frontiere vengono usate come arma di controllo e repressione fomentando un clima di odio che sfocia in violenze quotidiane contro migranti e più deboli.

I confini segnano chi può essere accettato e chi no.

La cosiddetta “accoglienza” poggia su un sistema basato su una selezione di chi è degno di potersi spostare dal proprio paese. Viene distint@ il/la migrante meritevole da quell@o non meritevole, destinat@o ad essere espuls@o o a essere sfruttato@ nel lavoro a basso costo.

I/le poch@ a cui viene riconosciuto lo status di rifugiat@ sono obbligat@ a rimanere nel Paese, spesso alla mercè di cooperative che guadagnano riducendo al minimo salario e diritti, senza potersi muovere liberamente e costretti a entrare nel circuito del capolarato. Continua la lettura di Sabato 27 ottobre – Reclaim the streets

Venerdì 26 ottobre – Apericena zapatista

CSOA Gabrio – via Millio 42

dalle ore 20

Venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 avrà luogo la riunione annuale della RedProZapa organismo europeo che raggruppa gli importatori e utilizzatori di caffè a altri prodotti delle comunità autonome zapatiste in Chiapas.
Durante l’incontro si verificherà la situazione esistente e per definire le modalità della prossima importazione. Quanto concordato in quella sede vede la suddivisione del caffè verde disponibile rispetto ad una logistica di riduzione dei costi gestionali di esportazione, e delle “interazioni” sostenibili tra i vari soggetti importatori.
Il venerdì sera giorno di arrivo delle delegazioni da germania ,finlandia ,svezia ,grecia ,svizzera,repubblica ceca ci sarà un Apericena Zapatista e a seguire un incontro pubblico di presentazione dei delle varie realtà e del loro operato in europa e in chiapas.

CINESPRITZ – Rassegna cinematografica

Riparte il Cinema al CSOA Gabrio!!
CINESPRITZ presenta:
SCHIAVI MAI
Rassegna cinematografica sullo sfruttamento e sulle lotte dei braccianti.
Come sempre Cena a offerta libera, ingresso libero e inizio proiezioni ore 21.15.

GIOVEDI 11 OTTOBRE
LA VOZ DEL GUALCARQUE (2016)
regia di Domingo Marin & Paola Reyes
COME SCHIAVI IN LIBERTA’ (2015)
regia di Raul Zecca Castel

GIOVEDI 18 OTTOBRE
GLI INVISIBILI (2012)
regia Andrea Fenoglio
IL TEMPO DELLE ARANCE (2010)
regia di Nicola Angrisano

Cronaca di uno sgombero dolce: sulle ultime vicende intorno all’ex MOI

Il progetto M.O.I. (Migranti Opportunità di Integrazione) con l’arrivo dell’estate ha portato a termine lo svuotamento della prima palazzina. Un maxi progetto interistituzionale gestito da Compagnia San Paolo condito da parole politically correct come collaborazione, dialogo, opportunità ma che ha fatto vedere presto la sua vera natura. Durante lo sgombero degli scantinati (inverno 2017) e nei giorni successivi molti abitanti hanno espresso il loro dissenso ottenendo un incontro in circoscrizione con i firmatari del progetto per poter rinegoziare lo sgombero. L’équipe del progetto ha pensato di risolvere il problema provando ad ignorarlo, mostrando la propria incapacità di gestire i malumori. La risposta alle proteste è stata la repressione. La Questura ha proceduto con l’arresto di 4 occupanti, a monito per tutti gli altri.

La volontà collaborativa del progetto soft si infrange quindi alle prime criticità ed obiezioni e mostra il suo volto neocolonialista. Un innovativo dialogo monodirezionale a cui non è contemplato opporsi.

La seconda fase del progetto si è conclusa lunedì 6 agosto, un’afosa giornata in una Torino semi deserta.

La palazzina prescelta è stata quella con il numero minore di abitanti (circa 180), in maggioranza di nazionalità somala, molti dei quali con esperienze di sgomberi “soft” alle spalle.

Data l’insistenza dei messaggi e delle telefonate anonime ricevute che annunciavano lo sgombero, durante la notte di domenica alcuni occupanti hanno fatto le valigie e si sono spostati nelle altre palazzine, altri se ne sono andati del tutto, qualcuno si é rinchiuso nel suo appartamento. Altri ancora sono tutt’ora a lavorare nelle campagne tra Saluzzo (CN) e il sud Italia e chiamano disperati chiedendo cosa ne è stato della loro casa.

Alle ore 6,00 di lunedì 6 agosto si sono presentate in via Giordano Bruno una decina di dolcissime camionette (tra celere e carabinieri) e una sessantina di dolcissimi agenti digos che travolgendo solidali e somali davanti all’ingresso hanno fatto irruzione nella “palazzina marrone”. Tutta l’area è stata subito circondata da anti sommossa e invasa da polizia scientifica, cinofila, funzionari e giornalisti, allontanando  solidali e gli altri occupanti del villaggio olimpico e impedendo loro di avvicinarsi. Solo nella tarda mattinata è arrivato il gruppo di mediatori e ancora più tardi il tristemente noto project manager dello “sgombero umanitario”, ovvero il personaggio che ha denunciato e fatto arrestare i 4 occupanti nei mesi scorsi e che, orecchie basse, eseguiva gli ordini della prefettura evidentemente escluso da qualsiasi decisione dopo aver dimostrato tutta la sua strapagata inettitudine.

Alcuni occupanti avevano deciso di aderire al progetto e sono usciti quasi subito dalla palazzina, per gli altri Questura e Prefettura di Torino avevano riservato un asso nella manica. I dolcissimi funzionari dopo aver passato le settimane precedenti in un tira e molla tra concessioni e minacce cercando di convincere gli occupanti a lasciare la palazzina, senza molto successo, si sono presentati con due faldoni contenenti permessi di soggiorno e soprattutto titoli di viaggio, documenti preziosissimi che, pur un diritto, venivano negati senza un perchè da 5 anni. Una prova muscolare che di dolce e soft non ha nulla, piuttosto un bieco ricatto nel migliore stile sbirresco. Ora l’amministrazione Appendino può rilasciare dichiarazioni trionfalistiche, dalle quali risulta evidente lo schifoso quanto virtuale risultato politico, ottenuto giocando per l’ennesima volta sui corpi dei migranti, inseguendo la Lega di Salvini alla conquista degli animi sempre più razzisti degli elettori.

 

In totale si parla di un’ottantina di persone sgomberate e portate all’ HUB di Settimo Torinese, per essere poi smistate nei prossimi giorni nelle soluzioni abitative della cooperativa BABEL, vincitrice del primo lotto di carne umana. Vale ricordare che questa cooperativa, già famigerata con il nome di Terra del Fuoco, era stata protagonista nel 2014 della gestione dello sgombero del campo nomadi di Lungo Stura Lazio, con annessa truffa aggravata per circa 5 milioni di euro.

80 persone che hanno ceduto al ricatto su un totale di 180. Rovesciamo i dati: 100 persone hanno detto no all’ennesimo progetto di ricollocazione e continuano a resistere all’interno dell’occupazione.  Qual è la vittoria della giunta Appendino?

In questi mesi abbiamo assistito a varie tecniche coercitive messe in atto dall’équipe che gioca con la precarietà delle vite degli abitanti: dall’offerta di qualche spicciolo, al rilascio di documenti, in realtà previsti per legge, fino appunto all’arresto. Le palazzine dell’ex villaggio olimpico sono lo spazio sociale dove emergono le contraddizioni delle politiche emergenziali di accoglienza delle ultime amministrazioni: il progetto di sgombero è un mercato dove si giocano gli interessi privati di tutti i soggetti coinvolti, tranne degli abitanti.

Un progetto che voleva essere simbolo dell’innovazione dell’amministrazione 5Stelle, in discontinuità con la governance cittadina precedente, ma che di fatto ci ripropone le stesse soluzioni e gli stessi giri d’affari.

I 5Stelle hanno proclamato da sempre una politica di cambiamento, ma alla prova dei fatti hanno invece comodamente indossato gli abiti delle precedenti amministrazioni. La campagna di sgomberi che sta attraversando la città mostra chiaramente il carattere repressivo della giunta Appendino, che mira a chiudere tutti gli spazi che negli anni hanno restituito alla città luoghi liberati e laboratori di pratiche solidali dal basso che poco piacciono ai benefattori istituzionali che non possono arricchirsene.

La prima conferma di questo processo di continuità avviene tramite la partecipazione delle stesse cooperative che avendo sperimentato il profitto con progetti a termine durante l’emergenza Nord Africa hanno pensato bene di sfruttare anche quest’occasione. Finanziamenti fuori misura a fronte di un impegno minimo nella presa in carico dei migranti. Di fatto progetti-parcheggio temporanei (6 mesi-1anno) dislocati nel territorio. E così persone che, pure nella precarietà, avevano iniziato un percorso di autonomia e non costavano allo Stato, si trovano nuovamente forzati a stare al gioco dell’assistenzialismo paternalista, con buona pace dei proclami di Salvini e dei suoi sgherri.

La seconda conferma ci arriva dal fatto che ormai questo progetto è in atto dalla scorsa primavera e i primi contratti di lavoro stipulati, sbandierati come grandi successi di integrazione, non sono poi stati rinnovati, con il conseguente ritorno al Moi di alcune decine di abitanti. Che Compagnia stia già pensando a come strutturare un’innovativa quarta accoglienza, visto che la neonata terza è già fallita?

 

Il comune è disposto ad avallare nuovamente gli interessi privati di Compagnia San Paolo, vero padrone della città sabauda, invece di prendersi la responsabilità politica e sociale dell’occupazione dell’Ex-Moi e del suo essere un ghetto all’interno della città.

Sorda e cieca davanti alla determinazione e alla resistenza degli abitanti delle palazzine, che rifiutano giustamente di abbandonare la loro vita quotidiana, costruita a fatica dopo essere stati rigettati dal sistema dell’accoglienza. Il diritto di autodeterminazione di ogni individuo risiede nella facoltà di scegliere ciò che è meglio per lui, ma anche nella reale possibilità di poter godere dei diritti che gli sono riconosciuti al momento solo sulla carta. Spesso si tratta di persone che hanno completato il ciclo di prima accoglienza, con permesso di soggiorno, ma cui vengono negati titoli di viaggio per potersi spostare verso altre opportunità o che hanno trovato nel Moi un luogo dove vivere e costruire una rete sociale, che altrove non era possibile. Oppure persone appena arrivate che sostano ogni giorno per ore davanti alla questura in attesa che l’impiegato di turno abbia voglia di prendere in considerazione la loro richiesta d’asilo.

Migranti un’Opportunità di Integrazione è l’ennesima faccia di una prassi antica che mira alla produzione di soggetti precari e facilmente ricattabili ed alla riproduzione sistemica di un’eccezione nella gestione dei flussi migratori.

Ciò che interessa alla proprietà è lo smaltimento delle persone per poter demolire le palazzine e costruire un complesso destinato al social housing, l’ennesima presa per il culo. Il complesso del villaggio olimpico già da progetto doveva essere riconvertito interamente in residenze sociali e servizi di base, invece è stato abbandonato all’usura del tempo. E’ giusto ricordare che sono nate come palazzine di facciata per le olimpiadi del 2006 e che hanno mostrato nel giro di pochi anni a tutta la città, la decadenza e la speculazione con cui sono state costruite. Un complesso costruito come patrimonio per la città e che è stato invece quasi completamente abbandonato rivelando tutta la sua inutilità.  L’amministrazione 5 stelle si sta dimostrando totalmente incapace di gestire la Città e i bisogni reali di chi la abita, mentre si proietta scellerata verso le olimpiadi 2026, in un diabolico perseverare sulla strada dei grandi eventi che creano una temporanea e illusoria ricchezza lasciando la città sotto una cappa di debito asfissiante e duraturo, come il precedente del 2006 ha ampiamente dimostrato.

 

Questo meccanismo, che produce ricchezza per pochi sulle spalle di migranti e autoctoni, non rappresenta certo una novità: mette anzi in evidenza la continuità, in termini di immigrazione e di ingiustizia sociale, non solo sul piano locale, ma anche su quello nazionale.

Diviene allora importante rendere visibili le contraddizioni che dilaniano questo governo e far saltare la retorica razzista che induce a cercare il nemico nel vicino più debole.

Solo ripartendo dalla solidarietà tra gli sfruttati, migranti e non, possiamo mettere un freno all’arroganza del potere e costruire la possibilità di una vita degna per tutt*

 

CSOA GABRIO – Comitato Solidarietà Ex-Moi occupato

Giovedì 26 luglio – Millions Of Dead Cops + Neid in concerto

CSOA Gabrio – via Millio 42

Organizzato da Fuori dal Cratere e CSOA Gabrio per una giornata benefit popolazioni terremotate.

OPENING HOURS 19:00

Visti i successi delle precedenti feste-concerto, FdC ha deciso di prendervi per la gola proponendo anche la cena in occasione del live.
Dalle 19:30 troverete la cucina aperta fino alle 21:30 con piatti veg, vegan e onnivori.
Dalle 22:00 palco infuocato e pogo scatenato!!

M.D.C.
Ovvero le leggende dell’hardcore più politicizzato tutt’ora in attività!
Nati agli albori degli anni ’80 ad Austin (Texas) ma in seguito trasferiti e stabiliti a San Francisco in California.
Paladini dei diritti umani e nelle denunce della brutalità politica e poliziesca del sistema, continuano a portare avanti il pensiero antimilitarista – antimperialista e il pensiero anarchico e libertario che li distingue.
Ritornano a Torino a un anno di distanza a ripresentare il loro ultimo lavoro MEIN TRUMPF (2017) su Primordial Rec e i loro storici cavalli di battaglia che hanno segnato le epoche passate.
Sul palco del c.s.o.a. Gabrio e sotto a pogare e dar battaglia al sistema devi esserci anche tu…

NEID
Nati nel 2007 a Viterbo dalle ceneri di altri gruppi locali, caratterizzano il loro suono dalle influenze dello storico hc italico e prendono la linea fastcore grind verso il 2010 incidendo nell’anno successivo il primo album “IL CUORE DELLA BESTIA”.
Testi esplosivi che parlano di controllo di massa e sistemi mondiali che schiavizzano le persone, stringono i rapporti con gli stessi M.D.C. e condividono spesso i palci con loro in Italia ed Europa.
I loro ultimi lavori “ATOMOXETINE” (2016 album) e “NOISE TREATMENT” (7″ 2017) sembrerebbe siano stati classificati come “armi altamente letali”!! IMPERDIBILI!!

INGRESSO A SOTTOSCRIZIONE 5 EURO
CENA 6 EURO
LIVE + CENA = 10 EURO!!

Banchetti info, mechandising, distro e bar a manetta!

Presente il banchetto di Fuori dal Cratere con info, merchandising e risposte per chiunque voglia conoscerci…

Solidarietà ai compagni e le compagne di C.S.O.A Askatasuna e Spazio Popolare Neruda

Decine di uomini delle forze dell’ordine con l’ausilio di diversi mezzi blindati, hanno fatto irruzione all’interno del Centro Sociale Askatasuna e dello Spazio Popolare Neruda per notificare 15 misure cautelari (tra cui 9 arresti domiciliari) ad altrettanti compagni e compagne. La vergognosa operazione di questa mattina è legata al corteo del 1° Maggio del 2017 quando, sotto una pioggia torrenziale, lo spezzone sociale che stava sfilando in modo tranquillo ma determinato, fu improvvisamente bloccato all’imbocco di Via Roma da decine di celerini in assetto antisommossa. Il corteo fu caricato brutalmente a più riprese, diverse persone, tra cui alcune “mamme per la libertà di dissenso”, furono malmenate a manganellate ed a calci con pestaggi veri e propri nello stupore generale, provocando (anche) la rabbia delle migliaia di persone che attendevano al lato della strada il passaggio del corteo. Un prologo, quello del 1° Maggio 2017, che abbiamo più volte visto ripetersi uguale a se stesso negli ultimi anni, quando la principale preoccupazione della questura e della politica cittadina, era quello di bloccare lo spezzone sociale, impedire l’entrata nella piazza dei confederali e mettere a tacere ogni forma di dissenso. A quanto apprendiamo dai compagni e dalle compagne del C.S. Askatasuna, da una veloce lettura delle carte dell’ordinanza, emerge l’aver voluto “rimarcare la loro estraneità alla manifestazione ed ai valori da essa espressi”. Un accusa tutta politica che va proprio nella direzione di rimarcare la volontà di eliminazione di qualsiasi voce contraria e/o non allineata all’interno di quel corteo e non solo. Esprimiamo la nostra totale solidarietà e complicità a tutt* i/le compagn* colpiti da questa infame operazione repressione ed invitiamo tutte e tutti a seguire gli sviluppi, prendere posizione e mostrare solidarietà attiva.
LIBER* TUTT*
Le compagne ed i compagni del CSOA Gabrio