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GLI STUPRI?SOLO UNA QUESTIONE DI GENERE

L’assalto mediatico al maniaco straniero sta volta ha avuto un effetto boomerang: “gli stupratori della Caffarella”, così etichettati in un linguaggio giornalistico che ormai con la sua superficialità e semplificazione ha raggiunto l’appiattimento, potrebbero non essere i due romeni dati in pasto alla furia di popolo aizzata. Prescindiamo, per ragioni di spazio, dal ragionamento che, con questo tipo di dinamiche, a farne le spese sono le garanzie di tutte/i.

Ci chiediamo invece: nel nostro Paese si presta più attenzione alle vittime della violenza o alla tipologia dello stupratore? Continua la lettura di GLI STUPRI?SOLO UNA QUESTIONE DI GENERE

Abbiamo conosciuto tutt@ Salli

 

Messico, Oaxaca, uccisa attivista statunitense.
di Annalisa Melandri
E´ stato ritrovato il 24 settembre scorso, nello Stato di Oaxaca, Messico, il corpo senza vita di Marcela Salli Grace Ellier, cittadina statunitense, 21 anni, attivista da tempo impegnata in quella zona in difesa dei diritti umani e in solidarietà delle donne vittime di violenze e persecuzioni politiche. Ultimamente si stava occupando dei prigionieri politici e delle donne, mogli, compagne, madri, sorelle, figlie dei detenuti e delle persone scomparse o assassinate. SalliSalli aveva raccontato poco tempo fa di aver ricevuto minacce di morte
e di essere controllata per questa sua attività che svolgeva unicamente
per spirito di solidarietà senza fini economici o politici.
E´ stata violentata prima di essere barbaramente torturata e poi
uccisa. Il suo corpo, trovato in una zona rurale nei dintorni di San
José del Pacífíco, a circa 170 chilometri dalla città di Oaxaca, era
irriconoscibile e in avanzato stato di decomposizione. E´ stato
identificato da una amica solo grazie ad un tatuaggio.
Alcune organizzazioni femministe e sociali, tra le quali la APPO, oggi
hanno realizzato un sit-in di fronte alla Procura della Giustizia dello
Stato di Oaxaca chiedendo giustizia e che le indagini vengano
effettuate velocemente e seriamente.
In realtà queste organizzazioni hanno espresso timori per il fatto che
questo omicidio potrebbe essere relazionato con la repressione sempre
più evidente contro i movimenti sociali della zona, rivolta soprattutto
agli osservatori internazionali. “Potrebbe trattarsi di un chiaro
messaggio rivolto a tutto il popolo di Oaxaca, nonché ai compagni
solidali che provengono da differenti parti del mondo”.
Va rilevato che in questi giorni sta circolando la notizia sia a
livello nazionale che internazionale che membri della APPO sono
accusati dell´omicidio del giornalista Bradley Roland Will, avvenuto il
27 ottobre 2006, nonostante tutte le evidenze dimostrino che egli fu
ucciso da persone armate in borghese appartenenti a corpi di polizia.
La APPO ha respinto categoricamente questa versione dei fatti,
accusando il governo Federale di voler gettere discerdito sul movimento
sociale, mentre d´altro canto il pubblico ministero di Oaxaca, Lizbeth
Caña cadeza afferma che l´omicidio di Bradley Will è stato organizzato
dalla APPO o da gruppi vicini per “internazionalizzare” il conflitto
politico e sociale di Oaxaca.

Ass. Ya Basta
Cooperazione Rebelde Napoli

NO ALLA BASE U.S.A. – NO DAL MOLIN

 

Caricare persone pacifiche?

A Vicenza si può: cronaca dei pestaggi.

Cariche della polizia - No Dal Molin

 Guarda il video

per ultriori aggiornamenti: www.nodalmolin.it

Un sit in pacifico, con donne e uomini, giovani e anziani, sgomberato Festival No Dal Molin da - www.nodalmolin.ita manganellate: calci, pugni, le donne alzate da terra per i capelli. Un poliziotto che infila le mani nelle tasche di un manifestante sdraiato, gli sfila le chiavi dell’auto e se le infila nel taschino della giubba. Manganellate sulla siepe di recinzione della proprietà privata all’interno della quale si rifugiano i manifestanti, nel tentativo di colpire qualche altra testa, dopo aver fatto già una ventina di feriti.

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Guerra a bassa intensità?

Si avvicina la partenza della carovana Europea L@s Zapatist@s no estan sol@s che vedrà la partecipazione anche di alcun@ compagn@ del centro sociale. Dopo aver ascoltato il racconto della situazione nei Territori del comunità indios del Chiapas qualche settimana fa, dalle voci dei fratelli e delle sorelle di Yabasta Milano e del Comitato Chiapas Torino oggi giungono queste nuove allarmanti notizie.

 

Tre articoli di “La Jornada” tradotti dal Comitato Chiapas “Maribel” – Bergamo.

  1. Gli indigeni tzotziles subiscono lo spoglio della terra sostenuto dalle autorità
    I poliziotti sorvegliano la zona coltivata strappata agli indigeni
    Stranieri si apprestano ad occupare le proprietà perché sotto terra c’è l’oro
    Hermann Bellinghausen [ tratto da “La Jornada – Domenica 6 luglio 2008” ] 
  2. Il governo dello stato ha concesso spazi in 29 municipi
    Il progetto minerario canadese in Chiapas comprende circa 550 mila ettari
    HERMANN BELLINGHAUSEN [tratto da “La Jornada – Martedì 8 luglio 2008”]
  3. La realizzazione di opere pubbliche in cambio della “complicità”
    Il sindaco di San Cristóbal de las Casas accusato di comperare il consenso per spogliare gli zapatisti Mariano Díaz Ochoa “prepara il terreno per legittimare la violenza”, assicurano gli abitanti HERMANN BELLINGHAUSEN San Cristóbal de las Casas, Chis., 8 luglio.
    [tratto da “La Jornada – Mercoledì 9 luglio 2008” ]

Link utili:Ezln-it@ecn.org; http://www.yabasta.it/; ComitatoChiapasTorino; http://www.ezln.org/.

a seguire gli articoli

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L’Aria sta cambiando

Il “teatro delle operazioni” dell’Esercito federale risponde ad una “logica di guerra”
Allarmante lo spiegamento tattico-militare in Chiapas contro gli zapatisti: Capise
 Si sottolinea che gli operativi in zone franche chiudono lo spazio di lotta civile e pacifica
[La Jornada – Venerdì 11 luglio 2008 Hermann Bellinghausen (Inviato)]

San Cristóbal de las Casas, Chis. 10 luglio. In una nuova e dettagliata relazione sulla militarizzazione in Chiapas, il Centro di Analisi Politica ed Investigazioni Sociali ed Economiche (Capise) rivela che lo spiegamento di forze castrensi nelle zone zapatiste è stato ridefinito: “Il livello di insediamento delle unità castrensi e le recenti operazioni che si sono viste all’interno di un grande ‘teatro di operazioni’ militari è allarmante”. Lo spiegamento tattico-militare risponde, secondo l’organizzazione civile, “ad una logica di guerra regolare ed irregolare, ma c’è un nuovo particolare in questo offensivo ‘teatro di operazioni’: ora l’Esercito federale di Felipe Calderón penetra in zone franche dove un ‘si muove un presunto nemico’ “. La relazione sottolinea che “Se le forze armate violano le zone franche, si chiude lo spazio di libero movimento che deve esistere in tempi di tregua e di pace; si chiude lo spazio di lotta civile e pacifica proposto dai popoli zapatisti; si mostra l’intransigenza contro dei popoli che stanno costruendo un progetto integrale in materia di libera determinazione indigena; si mostra, dunque, il viso di un governo imposto che reprime e spoglia con scandalosa impunità”.

Nel documento Vientos de Guerra ( http://www.capise.org.mx/node/82#attachments ) , Capise “osserva gruppi di Forze Speciali, Polizia Militare (PM), raggruppamenti, Battaglioni di Fanteria (BI), Reggimenti di Cavalleria Motorizzata (RCM), Reggimenti di Artiglieria (RA), Compagnie di Fanteria non Inquadrate (CINE), Battaglioni di Genieri di Combattimento (BIC) e Compagnie di Genieri di Combattimento (CIC), tra altri, dentro il territorio indigeno zapatista”. La “nuova offensiva militare” è incentrata “in modo molto concreto contro l’EZLN, le autorità civili zapatiste, le sue basi di appoggio, il progetto integrale che stanno portando avanti nel contesto della loro libera determinazione come popoli indigeni e contro il movimento nazionale dell’Altra Campagna”. Continua la lettura di L’Aria sta cambiando

8 marzo di lotta delle donne – Tra la festa, il rito e il silenzio noi scegliamo la lotta!

 

L’UNICA A DECIDERE E’ LA DONNA!

Da alcune settimane stiamo assistendo a un grave attacco contro la libertà e l’autodeterminazione delle donne, non solo per quanto riguarda la libertà di scelta nella procreazione.
Si tratta infatti di un attacco frontale, spesso violento e offensivo, e comunque complesso, che tenta di imporre norme e regole, decise da altri, sul nostro corpo, sul nostro orientamento sessuale, sui nostri stili di vita e sulle forme che vogliamo dare, e praticare, alle nostre relazioni.
Questo attacco oggi si concretizza e passa soprattutto attraverso la messa in discussione della libertà di decidere se portare o meno a termine una gravidanza, sia attraverso interpretazioni, e  conseguente applicazione, restrittive della legge 194 sia attraverso un uso strumentale della scienza e dell’autorità medico- scientifica, che tende alla costruzione di un immaginario che propone il “concepito” come autonomo e diviso dal corpo della donna, sia, infine, attraverso la colpevolizzazione delle scelte delle donne.

La legge 194 è una legge di compromesso, che presta essa stessa il fianco a strumentalizzazioni e pericolose “concessioni” (si pensi alla questione dell’obiezione di coscienza, ormai estesa anche a personale ospedaliero o paramedico che non potrebbe avvalersene…) ma che è comunque frutto di anni di battaglie e di mobilitazioni delle donne, contro la mattanza dell’aborto clandestino e per garantire a tutte proprio la libertà di poter scegliere.

Come donne, femministe, lesbiche, RIFIUTIAMO ogni pretesa di parlare e decidere sui nostri corpi, non solo da parte della scienza, che riduce il discorso al solo dato tecnico- scientifico, che nega la centralità della persona nella sua interezza e non ne riconosce bisogni, desideri, complessità e differenze,
MA,
soprattutto, NON ACCETTIAMO che, in questa fase di forte e avvilente arretramento culturale il discorso scientifico si saldi con quello della Chiesa, che ci ingabbia nel ruolo “naturale” di mogli e madri, che finalizza il sesso alla riproduzione, che mortifica il piacere e nega qualsiasi forma di sessualità altra.

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Sabato 24 Novembre Manifestazione Nazionale contro la violenza maschile sulle donne – Piazza della Repubblica h. 14 (ROMA)

 


Siamo le donne di Facciamo Breccia Torino, alcune di noi fanno parte di
collettivi femministi, altre dai collettivi universitari e/o centri
sociali, tutte ci riconosciamo nel movimento antagonista.


Seppure da oltre un anno lavoriamo insieme (molte di noi in altri
ambiti da molto prima) sul tema della violenza di genere, non abbiamo
potuto partecipare alle assemblee che ci sono state a Roma, e ce ne
dispiace.


Riconosciamo a chi ha partecipato, da Roma e dalle altre città, il
merito di aver pensato la manifestazione, di aver messo a disposizione
energie e tempo per costruirla, nel modo in cui le presenti hanno
ritenuto efficace.
Non vogliamo quindi mettere in discussione le decisioni raggiunte e le
disposizioni per la manifestazione, vorremmo semplicemente portare il
nostro contributo, nell’auspicio che la discussione possa proseguire
serenamente, nel reciproco rispetto e nel reciproco riconoscimento di
percorsi e pratiche.

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Sabato 13 Ottobre CONCERTO ASSALTI FRONTALI @ CSOA GABRIO via revello tre

Gli Assalti nascono nel novembre del 1990 dallo scioglimento dell’Onda
Rossa Posse, mitico gruppo romano che per primo introdusse in modo
convincente il testo italiano nel Rap.
L’Onda Rossa Posse ha lasciato come ricordo stampato un solo disco,
“Batti il tuo Tempo”, autoprodotto, che ha venduto 10.000 copie ed
Eoggi introvabile. Continua la lettura di Sabato 13 Ottobre CONCERTO ASSALTI FRONTALI @ CSOA GABRIO via revello tre