Archivi categoria: Iniziative

serate-concerti-proiezioni

Presentazione di SLUM 1.5

Giovedì 3 luglio 2008

ore 21:00 Bar Estivo

Presentazione “informale” del nuovo prodotto di SLUM conflitti/Metropoli.

 

“Eravamo impegnati a discutere i contenuti del secondo numero di Slum, dopo una pausa di alcuni mesi. La sconfitta elettorale e la fuoriuscita della sinistra arcobaleno dalle istituzioni rappresentative nazionali, con il dibattito che ne è seguito, ci hanno fatto optare per un ulteriore breve rinvio. Il 13 aprile non ha rappresentato certo una svolta epocale ma certamente ha mutato lo scenario “soggettivo” e contribuito a ri-orientare lo sguardo di tanti attivisti.” […] “Restiamo convinti, anche “après le déluge”, della necessità di un lavoro organizzato di “retrovia” che agisca dentro le reti e i luoghi dell’attivismo per ampliarne sguardo analitico e prospettiva politica.”

scarica il file di 106673-SLUM_1.5.NEW.pdf

 

 

Presidio – Fermiamo il genocidio in Darfur –

FERMIAMO LA GUERRA IN DARFUR FERMIAMO IL GENOCIDIO

Sabato 23 Agosto 2008 dalle ore 14:00 alle ore 18:00

piazza castello fronte prefettura

sono invitati gli immigrati del darfur e gli amici e le amiche italian@ e del mondo

È stato asserito che nel mese di agosto del 2003 Ahmad Harun, un ministro del governo sudanese, e Ali Kushayb, uno dei capi della milizia Janjaweed, coordinarono la distruzione di Bindisi, una città nel Darfur. Il Pubblico Ministero dell’ICC (Tribunale Penale Internazionale) sostiene che i loro seguaci hanno ucciso più di 100 civili appartenenti alla tribù Fur, violentato donne e ragazze, distrutto la moschea e le scorte di cibo, e costretto 34.000 persone a fuggire. Da quando il mandato per il loro arresto è stato emesso dal Tribunale Penale Internazionale, nessuno incriminato è stato consegnato all’ICC o perseguito dai tribunali sudanesi. Continua la lettura di Presidio – Fermiamo il genocidio in Darfur –

lun 16 giugno 08 – I PANNI SPORCHI SI LAVANO IN CASA???

I panni sporchi si lavano in casa???

Lunedi 16 giugno alle ore 21 presso il centro sociale
gabrio via Revello 3 si ritrova un gruppo spontaneo di
donne per un momento di discussione rispetto alle diverse
tematiche legate alla violenza di genere . I dati che
emergono dalle indagini Istat sono impressionanti e
purtroppo sono incompleti perche’ la maggior parte delle
situazioni di violenza familiare rimangono nascoste
all’interno delle mura domestiche. I maltrattamenti
familiari comprendono diversi tipi di violenza da quella
fisica a quella psicologica. La violenza colpisce la donna
nella sua totalita’ e troppo spesso nei casi in cui la
donna trova la forza di denunciare cio’ che ha subito,
invece di essere tutelata e sostenuta , si trova a subire
gli effetti di una vittimizzazione secondaria .Da parte
delle forze dell’ordine non viene colta la gravita’ del
reato denunciato, si cerca di minimizzare i fatti avvenuti
come banali discussioni in “famiglia” e viene indicata la
via della riappacificazione. L’ impatto con il mondo
giudiziario per i re ati legati alla violenza di genere,
crea nuovamente un senso di impotenza e di frustrazione
poiche’ si incontrano vuoti legislativi enormi, come se il
problema non fosse poi cosi’ diffuso e allarmante. Tutte
le donne sono invitate a partecipare a questo momento di
discussione e di confronto su un tema che ci riguarda
tutte e che puo’ trovare soluzione solo a partire dalla
nostra partecipazione.

Le compagne del csoa Gabrio

SABATO 7 GIUGNO ORE 15:30 – I DANNATI DEL LAVORO

“I DANNATI DEL LAVORO”
Ed. Sensibili alle foglie
a cura di Renato Curcio

I migranti fanno parte di quelle moltitudini di esclusi che
Frantz Fanon definì i ‘dannati della terra’ e che in
quest’epoca sono i nuovi ‘dannati del lavoro’. Questa
ricerca, svolta con lavoratrici e lavoratori migranti, mette
in luce le discriminazioni che i migranti subiscono nel
mondo del lavoro, i dispositivi del razzismo culturale e
quelli delle leggi che regolano il ‘circuito di
Schengen’. E mette in dubbio le ‘certezze’ sulla
nostra ‘identità europea’ e le pigre complicità
intellettuali con cui le accogliamo senza neppure accorgerci
di diventare così sempre più stranieri a noi stessi.
SABATO 7 GIUGNO ORE 15:30
Presentazione del libro e dibattito
Interviene Renato Curcio (curatore del volume).

VERITA’ E GIUSTIZIA PER FATIH! CHIUDERE I CPT ORA!

corteo no cpt san paolo

Circa 500 persone hanno partecipato oggi al corteo
“Verità e Giustizia per Fatih – Chiudere i CPT”.
Avevamo indetto il corteo lo scorso lunedì, dopo che nel fine settimana precedente
un ragazzo tunisino, detenuto al CPT di corso Brunelleschi-via Mazzarello era
morto, dopo oltre un giorno di agonia senza aver ricevuto le cure adeguate ed anzi completamente inascoltato nonostante sia lui che molti degli
alri migranti presenti nel CPT avessero a più riprese chiesto l’intervento del
personale che gestisce il lager di Torino.
In questa settimana dalla morte di Fatih, sono state molte le dichiarazioni
apparse sui quotidiani locali, tutte volte a screditare l’ipotesi
dell’omissione di soccorso; alcune tentando di ridurre il tutto ad una morte
naturale ed accidentale come ha provato a sostenere l’immancabile sindaco
Chiamparino, altre dai contenuti abominevoli e razzisti, come quelle del
Colonnello della
Croce Rossa (che gestisce il CPT) Antonio Baldacci, che ha superato ogni limite
di decenza parlando di tentativi di strumentalizzazione in atto e di una naturale
predisposzione dei clandestini a mentire!
Le ragioni del corteo erano molte: innanzitutto quella di impedire che sulla
morte di Fatih calasse il silenzio; poi quella di continuare a chiedere con
forza la chiusura dei CPT, e infine ovviamente quella di indirizzare ai reclusi
la solidarietà dall’esterno.
Il corteo è sfilato per le strade del quartiere San Paolo con la presenza dei
centri sociali e di diverse/i migranti, e partendo dalla denuncia della morte
di Fatih, ha lanciato al quartiere un messaggio anti-razzista in senso complessivo:
soprattutto la presenza degli immigrati e delle immigrate che hanno preso la
parola e conquistato protagonismo ha dato alla manifestazione un carattere fortemente comunicativo.
Durante il percorso molti slogan e interventi hanno parlato di Fatih e della
repressione quotidiana che i migranti e le migranti subiscono ogni giorno
nelle nostre città, ma anche della difficoltà comune di italine/i e immigrate/i di arrivare a fine mese senza essere ostaggi dei ricatti del lavoro precario o
in nero; contro le espulsioni, le discriminazioni, contro le politiche
securitarie, per l’unica reale sicurezza che ci interessa, ovvero quella dei nostri diritti di cittadinanza.

Il cortero è arrivato fino davanti al vecchio ingresso del CPT
di corso Brunelleschi, dove era già in corso un presidio organizzato
dall’Assemblea Antirazzista.
Come “Gabrio” dopo esserci fermati in corso Brunelleschi, abbiamo
ripercorso il quartiere dal CPT verso il centro sociale per allargare i
contenuti della giornata di lotta anche a quella parte di territorio di San
Paolo meno prossima al CPT. Da 9 anni, dalla sua apertura portiamo avanti lotte e iniziative
contro il CPT, perchè non vogliamo che questi lager esistano nè qui nè altrove;
e continueremo i nostri percorsi di lotta, per Fatih; per le centinaia di morti
che hanno prodotto le politiche razziste sull’immigrazione portate avanti indistintamente da
tutti i governi che si sono susseguiti negli ultimi dieci anni;
per le migliaia di persone che lasciano la propria casa e propri affetti e
arrivano nel nostro paese in cerca di DIGNITA’.

“QUA SIAMO COME IN UN CANILE”

Tra pacchetti sicurezza e campagne d’odio per il
diverso si muore nel CPT di Torino
Un morto dopo cinque giorni. E’ questo il
bilancio della prima settimana di funzionamento del nuovo CPT di corso
Brunelleschi
via Mazzarello. Il
“nuovo” centro di detenzione è stato inaugurato in gran segreto
lunedì mattina e, costato 12milioni di euro per la prima parte dei lavori, è
una delle eredità che due anni di governo centro-sinistro ci regala, e
soprattutto regala alla destra oggi nuovamente al potere.
La prima vittima del “nuovo CPT, più umano e più civile”,
si chiamava Fathi Manai, magrebino 38 anni, che la scorsa notte è morto,
probabilmente a causa di una polmonite, senza aver ricevuto le cure adeguate, abbandonato a se stesso, nonostante da due giorni continuasse
a lamentarsi.
Il racconto che emerge da una intervista rilasciata al quotidiano
“la Repubblica”
da uno dei
compagni di Fathi, Mohammed è agghiacciante.

«Per tutta la giornata di venerdì stava malissimo. Si lamentava. Non si
reggeva in piedi.


Aveva la febbre alta, mi ha persino chiesto di toccargli la fronte perché
sentissi anch’io».

Alle tre di pomeriggio è stato visitato dal medico di guardia,
nell’infermeria della Croce Rossa.


«Ma forse pensavano fosse una cosa leggera o non gli hanno creduto
perché gli hanno dato
 una medicina, se ho capito bene un antibiotico, senza nemmeno verificare se potesse
essere allergico.
Fathi era tossicodipendente, prendeva il metadone, aveva problemi, stava
ancora male. Eppure
non hanno voluto più saperne di lui.L’hanno lasciato solo. L’hanno trattato
come un animale».


A mezzanotte e mezza la situazione si è aggravata.


«Ho perso la voce a furia di urlare a mezzanotte e quarantacinque gridavamo
tutti.


Dopo un po’ è arrivato un addetto della Croce Rossa. “Fino a domani mattina
non c’è il medico”,
ha spiegato. Poi se n’è andato. Fathi si è steso sul suo letto, era caldo,
stava malissimo… ».

teatro forum De-Genere – dom 25 maggio 08

Domenica 25 maggio 08
csoa Gabrio in collaborazione con l’associazione Liberattori presenta:
Teatro Forum  De-Genere
 La cronaca ci parla quotidianamente di violenza contro le donne, ma ne parla come se il pericolo fosse semplicemente  la strada, la notte, l’extracomunitario. Ma sappiamo bene, e le statistiche lo confermano, che il rischio per le donne arriva proprio dalla normalità, la violenza sta nella casa, nella coppia, nella famiglia. La prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni è la violenza da parte di mariti, ex mariti, compagni, ex compagni e conoscenti. Con questo spettacolo ne vorremmo parlare insieme convinte che unite si possa combattere la violenza, autodeterminandoci.

Le compagne del Gabrio
Lo spettacolo inizierà alle ore 17 nel cortile delle case popolari di via Chianocco.
Dopo lo spettacolo aperitivo gabriolese Continua la lettura di teatro forum De-Genere – dom 25 maggio 08

underscore_To* hacklab – corsi primavera/estate 08

ven 16 mag – GNU/Linux base
Che cos’è GNU/Linux , filosofia free software
ven 23 mag – Phyton
Il linguaggio di script pseudocompilato a struttura aperta e orientato agli oggetti
ven 30 mag – Bash e scripts
muoversi in una shell testuale
ven 6 giugno – Hardware base
scoprire l’architettura dei computer
ven 13 giugno – Vim
 il text editor per eccellenza
ven 20 giugno – Networking
 Basi di reti di computer e WI-FI
ven 27 giugno – Xhtml 1.0 e CSS2
accessibilità e grafica web
ven 4 luglio – Lamp
GNU/Linux Apache MySQL PHP 
Tutti i corsi inizieranno alle ore 21 nei locali di underscore_To* hacklab presso il csoa Gabrio
Come di consueto, l’offerta è libera: dateci quanto ci meritiamo, secondo le vostre possibilità

 

LOS ZAPATISTAS NO ESTAN SOLOS – giov 15 mag

L@S ZAPATISTAS NO ESTAN SOL@S
Giovedì 15 maggio 08 – ore 21
Si presenteranno
il progetto Cafè Rebelde Zapatista 
la campagna europea “Los zapatistas no estan solos
la carovana estiva in Chiapas 
 
Proiezione del video “Costruir Autonomia” – Riot Generation Video
Mostra fotografica
 
Intervengono
Sergio e Maurodell’associazione Yabasta Milano
e Renza del comitato Chiapas Torino 
 Campagna europea ¡L@s zapatistas no estan sol@s!
Per fermare l’aggressione alle Comunità Indigene del Chiapas

* Per sostenere l’autonomia zapatista, i movimenti sociali “in basso a sinistra” in Messico e nel mondo.
* Per fermare le aggressioni e la guerra del governo messicano contro le comunità indigene del Chiapas.
* Per diffondere le denuncie di violenze perpetrate contro le comunità zapatiste.
* Per convergere nell’estate 2008 in molt@ da tutta Italia e da tutta Europa in Chiapas in solidarietà con gli zapatisti. Continua la lettura di LOS ZAPATISTAS NO ESTAN SOLOS – giov 15 mag

CINEFORUM PALESTINA – Boicotta Israele come ospite d’onore alla fiera del libro

mercoledì 7 maggio


LA SPOSA SIRIANA di Eran Riklis
 
Le alture del Golan sono state occupate da Israele a partire dal 1967 e
da allora sono territori oggetto di contestazione da parte della Siria.
In molti villaggi vive una popolazione a maggioranza drusa, considerata
dalle carte d’identità israeliane “apolide”.
Durante tre anni di viaggi, il regista Eran Riklis e la sceneggiatrice
Israelo-palestinese Suha Arra hanno raccolto testimonianze sulla zona
di confine tra Israele e Siria proprio a ridosso delle alture del
Golan. Il risultato di questo lavoro di ricerca, in cui gli autori sono
venuti a conoscenza di storie drammatiche e bizzarre, è “La sposa
siriana”, un film politico, arguto e velato a tratti da un’amara
ironia. Si tratta della storia di Mona, che va in sposa ad un famoso
attore televisivo siriano, pur sapendo che una volta oltrepassato il
confine siriano non potrà mai più fare ritorno alla propria famiglia.

Le Proiezioni iniziano alle ore 21