Archivi categoria: NO TAV

Primo Maggio 2019 – Solidarietà con tutt* i/le NoTav colpit* dalla repressione

C’eravamo tutti e tutte, sappiamo bene com’è andata, sappiamo bene che non poteva essere accettato l’ingresso dello spezzone sociale nella stessa piazza dove sindacati e politicanti in campagna elettorale si affrettavano a blaterare frasi vuote per nascondere le istanze portate da migliaia di lavorat* e NoTav. 

Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, persone in piedi e folla

Nonostante le cinghiate del “servizio d’ordine” del PD e le cariche arbitrarie della polizia, siamo arrivat* in piazza e sul palco per ribadire il NO ad un’opera inutile e dannosa per il territorio e per la salute de* lavorat* e di chi l’abita.

Ricordiamo bene come la polizia, di fronte alle cinghiate del PD, si sia schierata e abbia difeso a manganellate questi metodi fascisti, colpendo forte e a caso come sempre.

Ci ricordiamo la cieca rabbia sfogata sul furgone che riparava militant* e bambin dai loro colpi sordi.

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8 Dicembre 2005 – 8 Dicembre 2020

8 Dicembre 2005 – 8 Dicembre 2020

La Lotta non si arresta !

La repressione non ci ferma !

Oggi siamo a San Didero in tante e tanti contro il progetto dell’autoporto, l’ennesima colata di cemento utile solo ad arricchire imprenditori senza scrupoli e mafie.
La sanità è al collasso e il governo persegue nell’interesse di pochi la realizzazione di un’opera inutile e dannosa.
C’eravamo, ci siamo, ci saremo sempre

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Storie di Ordinaria Repressione

Ieri un nostro compagno è stato multato mentre volantinava a poca distanza da un supermercato davanti al quale stavamo facendo una raccolta di beni di prima necessità SOSpesa.

La dinamica dei fatti porta indietro nel tempo, a maggior ragione alla vigilia del 25 aprile. Una vera e propria retata “in nome della guerra al Covid”, scattata nel pomeriggio di ieri in piazza Robilant: due volanti dei carabinieri e due jeep hanno chiuso le uscite e tutti coloro si sono ritrovati in trappola sono stati perquisiti e identificati.

La situazione ha preso una piega ulteriormente grave, seppur grottesca, quando ad una ragazza che riprendeva la scena da film poliziesco dal balcone, è stato intimato di scendere per farsi identificare.

La peggio però è stata riservata al nostro compagno che è stato minacciato, portato in caserma, perquisito corporalmente e multato. L’intento dei carabinieri sembra esser stato proprio quello di esercitare il loro potere ad ogni costo: inutile mostrare i documenti che attestano l’adesione del compagno all’associazione Amici di Via Revello e dimostrare il carattere solidale dell’attività svolta (che sta attualmente mettendo alcune pezze alla disastrosa gestione statale delle problematiche conseguenti le misure anti-Covid): il far parte di un centro sociale che alle confuse memorie dei carabinieri indirizzava al movimento NoTav e all’antiproibizionismo è stato sufficiente, di fatto, per motivare fermo e contravvenzione.

Ci chiediamo se il trattamento speciale riservato al compagno in questione sarebbe stato il medesimo, se avesse tranquillamente mentito dicendo che stava andando a fare la spesa al supermercato nei pressi, anziché rivendicarel’attività solidale che stava svolgendo.

Ci chiediamo se l’arroganza e la determinazione nel porre fine al volantinaggio sarebbe stata la stessa ,se i volantini non avessero recato la firma di un centro sociale.

Ci chiediamo se sia una prassi normale in una caserma umiliare, spogliare ed obbligare piegamenti davanti agli agenti una persona , qualsiasi cosa essa abbia fatto o qualsiasi cosa ci sia scritta nella sua fedina penale.

Uno stato che sta lasciando morire abbandonate nelle proprie case centinaia di persone e ne sta emanando la stessa condanna per altrettante imprigionate nelle RSA, nelle prigioni, nei CPR; uno stato che non garantisce ai medici, agli infermieri, agli OSS minime condizioni per lavorare in sicurezza e allo stesso tempo freme per riaprire nuove attività produttive, ignorando il disagio economico, la povertà e la disperazione dilaganti, non ha altro da fare che individuare e reprimere la solidarietà Popolare?

Ironia della sorte, il fermo e la perquisizione sono state condotte da un assembramento di forze dell’ordine per lo più senza mascherina, mettendo in pericolo la salute delle persone fermate, nello stesso tempo in cui venivano accusate di essere untrici.

E’ chiaro che questo episodio di repressione che non ci fermerà. Non rispettare norme illogiche, avendo comportamenti non pericolisi né per sé né per gli altri è una pratica giusta e da rivendicare, prima che questo Stato repressivo, che ci vorrebbe obbedienti, silenziosi e a capo chino di fronte alle sempre più spavalde intimidazioni poliziesche,diventi “la nuova normalità”.

Andremo avanti con la nostra attività, a testa alta e a pugno chiuso.

Sabato 8 dicembre – Manifestazione NO TAV

Ore 14 – Piazza Statuto
C’ERAVAMO, CI SIAMO E CI SAREMO SEMPRE

In contemporanea, poiché l’8 dicembre dal 2010 è la Giornata Internazionale contro le Grandi Opere Inutili e Imposte e in difesa del pianeta, molti altri movimenti sul territorio italiano si mobiliteranno per la tutela dei territori e contro lo spreco di
risorse pubbliche.

Martedì 4 dicembre – Verso l’8 dicembre: Proiezione di “Corridoio 5”

VERSO LA MANIFESTAZIONE NO TAV DELL’8 DICEMBRE
CSOA GABRIO presenta:

  • ORE 19 – Apericena
  • ORE 21 – Proiezione di “Corridoio 5” di Manuel Coser + proiezione di “Una stanza di casa mia – Val di susa e dintorni: una conversazione con Luca Rastello ” di Daniele Gaglianone

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CORRIDOIO 5
Girato in Val di Susa tra il 2011 ed il 2013, e montato con il beneficio della distanza temporale, Corridoio 5 è un mosaico di volti e voci di una popolazione che ha visto il proprio territorio trasformarsi nel punto centrale e simbolico di un grande conflitto che attraversa il nostro tempo: lo scontro tra realtà locali ed interessi transnazionali.
La voce narrante dell’antropologo Marc Augé punteggia il racconto che accompagna lo spettatore in un viaggio di conoscenza nella realtà della trasformazione voluta dalla globalizzazione, che non tiene conto delle istanze dei territori attraversati dall’opera che si sta costruendo, non per comprendere le ragioni contrapposte delle parti in conflitto ma capire quanto questo stesso conflitto sia il segno della nostra contemporaneità.

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UNA STANZA DI CASA MIA raccoglie la testimonianza del viaggio-inchiesta che Luca Rastello fece nel 2012 con l’amico e collega Andrea De Benedetti, percorrendo, da Lisbona a Kiev, l’intero corridoio 5, di cui la tratta Torino-Lione fa parte. Ne emerge, ancora una volta, la grande capacità di Rastello di raccontare e spiegare in maniera analitica, storica, onesta i fenomeni politici e sociali del mondo contemporaneo.

C’ERAVAMO, CI SIAMO, CI SAREMO SEMPRE
AVANTI NO TAV

Sabato 19 maggio – Marcia Popolare NOTAV

MARCIA POPOLARE NO TAV – 19 MAGGIO ROSTA – AVIGLIANA

Ritrovo ore 14 piazzale della stazione di Rosa

Sabato 19 maggio sarà una data importante: famiglie, uomini e donne, giovani e anziani, tutti insieme dovremo mandare un messaggio forte e chiaro ai governanti: la Valle di Susa rimane un territorio non pacificato e da Chiomonte alla collina morenica, per ogni cantiere che tenteranno di aprire, dovranno fare i conti con i nostri corpi e la nostra determinazione. È un messaggio forte che ci piacerebbe amplificare insieme a tutte quelle realtà d’Italia che in questi anni hanno lottato al nostro fianco e nei loro territori per il bene comune

Resistiamo da trenta anni, se ci sarà bisogno ne resisteremo altrettanti e ci attrezzeremo per tutto il tempo necessario!

I lavori TAV invadono Torino

Torino, Febbraio 2017.

Sotto la spessa cappa di smog che sovrasta la città ci troviamo a parlare nuovamente di TAV come “opportunità”, di pezzi di città svenduti al peggior offerente,di famiglie sbattute in mezzo alla strada senza alternativa,ci ritroviamo a parlare di bilancio come sacro totem intorno a cui costruire tutte le politiche cittadine.
La nuova giunta nei primi sei mesi di governo non ha fatto altro che scuotere la testa davanti a chi gli chiedeva politiche sociali ed abbassarla davanti a potentati e speculatori ,mettendo davanti a tutto l’onestà e il rispetto delle regole e dei contratti.
Ma se dell’onestà e del rispetto delle regole se ne fa un dogma imprescindibile e il punto cardine intorno a cui ruotano tutte le decisioni, in un gioco truccato quale è il “sistema Torino”, non si può far altro che continuare sulla strada sporca solcata da chi è venuto prima.
l mantra del “non ci sono i soldi “, del “è colpa di chi c’era prima” o del debito, non possono reggere qualora si sia arrivati alla vittoria elettorale proprio attaccando questo tipo di risposte.
La devastazione della città e di chi la abita è protetta da contratti criminali e i firmatari hanno nomi e cognomi (e sigle) ben precisi, persone, fondazioni e istituzioni contro cui si è sbraitato,ma a cui ora si concede un “doveroso rispetto istituzionale”.
La tanto proclamata onestà i 5 stelle la devono solo ai torinesi e le torinesi che del Sistema Torino ne sono vittime, non alle regole che lo legittimano.
Il modello di sviluppo imposto per 20 anni dalla sinistra salottiera e padronale, trova continuità anche con questa giunta in progetti come quelli di Scalo SanPaolo e Westinghouse.
Un modello di sviluppo che come unica risposta al diffondersi di povertà e precarietà propone centri commerciali e calcestruzzo,privatizzando le rendite e socializzando i costi, vessando gli stessi torinesi di cui il movimento sedicente anti casta si è accaparrato il voto, presentandosi come l’unica alternativa possibile.
Di fronte a progetti come questi il dialogo non è tra le opzioni, San Paolo, già oggetto negli anni di tentate e a volte riuscite operazioni speculative, è forte e determinata nel dire NO con ogni mezzo.
Il modus operandi tenuto fin qui dalla nuova giunta è oscillante tra il timoroso, il legalitario e l’ingenuo.
Ma tra l’ingenuità e la mala fede il confine è molto labile,spesso impercettibile ed è tremendamente facile valicarlo.

Progetti come lo scalo San Paolo e la Westinghouse non sono i benvenuti….ne qui ne altrove,ne ora, ne mai.

CSOA Gabrio

28 Nov/2 Dic – Dalla valle alle metropoli: Mostra Benefit No Tav

a4-volantino-mostraALADIN (street artist da Roma) e CSOA Gabrio presentano:

“Dalla valle alla metropoli” mostra benefit NO TAV
Da lunedì 28 Novembre a Venerdì 2 Dicembre al CSOA Gabrio – Via Millio 42 – Zona San Paolo Antirazzista (Aperto tutti i giorni dalle 16)

Aladin ci racconta la nostra storia, l’epopea popolare e la voce di chi oggi non ha voce, le barricate a sostegno di cause civili, ci trasporta con la sua pittura nel suo mondo fatto di impegno sociale e ci indica una sola direzione, per lui l’unica possibile e ci ricorda che ciascuno di noi può e deve essere protagonista e fare parte del grande affresco, quello più importante che delinea la nostra vita, la nostra storia.

PROGRAMMA:

• Lunedì 28 Novembre
Oe 16 – Opening mostra
Ore 20 – Apertivo
Ore 21 – Proiezione del documentario “Archiviato – l’obbligatorietà dell’azione penale in Val Susa”. Continua la lettura di 28 Nov/2 Dic – Dalla valle alle metropoli: Mostra Benefit No Tav