Siamo un gruppo di varie realtà collettive e singole persone, di base torinese, che si interrogano tra le altre cose, sulle questioni transfemministe e queer.
È nata in noi la volontà di lanciare una tre giorni di scambio di idee e conoscenze sulla radio e sulle pratiche della controcultura musicale.
Vogliamo creare connessioni tra trasmissioni radiofoniche e podcast – per ora italofone – che parlino di tematiche transfemministe, femministe o queer, e/o che siano tenute da persone queer e/o donne cishet – anche se affrontano altri temi. Continua la lettura di BANDA MUTANDA→
Sabato 17 dicembre, Torino, come altre città italiane, ospiterà una street parade, nata dalla comune esigenza di riprendersi le strade, anche in seguito al decreto anti-rave ovvero al tentativo del nuovo governo di minacciare le esperienze non conformi, lontane da logiche di impresa e capitalizzazione, attive nella nostra società. Ma non solo: il decreto anti-rave è solo una delle tante facce di una repressione ben più estesa volta a silenziare, sorvegliare, emarginare, incarcerare sulla scia dei precedenti ” decreti sicurezza ” promossi da Salvini. Continua la lettura di E L’ANTISESSISMO?→
Avremo la possibilità di incontrarci e condividere diversi momenti ed attività con cui esprimerci attraverso il nostro corpo, celebrarlo come luogo unico di possibilità e strumento di lotta, intendendo la salute come un processo condiviso e partecipato di benessere a 360 gradi e non come semplice cura del sintomo.
Come compagne del Gabrio abbiamo sentito la necessità di scendere in strada in quartiere e nel pensarci in strada abbiamo sentito l’urgenza di condividerla con le compagne e lu compagnu che come noi riconoscono fondamentale e necessaria la lotta trasfemminista per contrastare ad abbattere il capitalismo e il fascismo oggi. Continua la lettura di 🔥 Sorellə riprendiamoci tutto 🔥→
Questo momento sarà un appuntamento di resistenza attiva, per ricordarci che la transfobia che uccide si combatte tutti i giorni e lo si fa preventivamente. La narrazione che viene fatta durante il tdor è troppo spesso corredata da toni pietistici da parte di persone cis e non sentiamo ci appartenga del tutto. Ci accorgiamo di quanto gli spazi per celebrare l’autodeterminazione delle persone trans sono ridotti e danno l’impressione di diventare solo una cornice all’interno della quale è consentito vivere vite trans esclusivamente nel ricordo, in quanto persona morta, facendoci dimenticare che le persone trans* non esistono solamente come vittime!
Più controlli, più telecamere, più personale adibito alla preservazione della nostra sicurezza: queste sono le risposte delle istituzioni di fronte all’ennesimo caso di stupro.
La risposta a queste violenze pare essere sempre la stessa e allora noi ci domandiamo: a che numero di guardie siete arrivati? Se le aumentate ogni volta, ormai quante sono? E quale effetto positivo può sortire una soluzione del genere se il problema è il patriarcato e le istituzioni fanno di tutto per non riconoscerlo? Anzi, sappiamo bene che i dispositivi securitari altro non fanno che rafforzarlo e legittimarlo.