Archivi categoria: Antifascismo

Domenica 22 aprile – Passeggiata antifascista “Collina Resistente”

Passeggiata antifascista “Collina Resistente”

22 aprile 2018

La memoria è una pratica, un’attività costante che vogliamo vivere insieme scoprendo e ripercorrendo sulle strade i luoghi e gli eventi che la costituiscono.

La collina e la precollina di Torino furono travolti dalla violenza del nazifascismo come il resto della città: all’epoca della II° guerra mondiale questa zona conservava ancora il suo secolare aspetto costituito da vigne e campi con una forte presenza tra la popolazione di contadini e operai.

Oggi invece siamo davanti ad una completa gentrificazione e una cementificazione che ne hanno stravolto per sempre l’ecosistema storico, ma in realtà per chi ha voglia e passione è ancora possibile trovarne tracce.

Partendo da piazza Zara saliremo fino al colle della Maddalena per cercare e rivivere la natura, la storia e la memoria delle nostre colline e valli.

Appuntamento il 22 aprile 2018 ore 10:30 giardini di Piazza Zara angolo corso Moncalieri.

(Piazza Zara – Pian del Lot – Bric Maddalena – Bric Bert – Parco San Vito – Parco Leopardi)
Lunghezza: 12,7 km
Dislivello: 480 m
Durata: 4h
Bus lungo il percorso: 73 (fermata 2212 Val Pattonera) ; 70 (fermata 2117 C.R.F. e fermata 2111 Raby)
Tipo escursione: Facile anche se il percorso diventa scivoloso in caso di pioggia per la presenza di fango sui sentieri. Si consiglia l’utilizzo di scarponi
Qui la mappa caricata su navigatore ad accesso gratuito:https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/collina-resistente-23414621

CSOA Gabrio

Sabato 7 aprile – Sport popolare a Torino

Programma della Giornata:

Ore 14: Allenamenti di Boxe e Rugby per tutt@ al Giardino San Paolo

Ore 16: Partitella di calcio

Ore 18:30: Presentazione del Libro “Pugni chiusi e cerchi olimpici” insieme all’autore Stefano Giuntini

Ore 20:30:Cena della Piola del Pilone Benefit Dynamo Dora. E’ gradita la prenotazione (3299342066) a breve i menu vegetariani e onnivori.

Il 7 aprile, presso il CSOA Gabrio di Torino, la Dynamo Dora Rugby Popolare Torino, insieme al progetto Achtung Banditen e alla Palestra popolare Dante di Nanni, organizza l’iniziativa Sport popolare a Torino, una giornata dedicata allo sport e all’antifascismo militante. Dopo un primo pomeriggio riempito dalle dimostrazioni di rugby e pugilato, si svolgerà la presentazione del libro Pugni chiusi e cerchi olimpici, il lungo ‘68 dello sport italiano, di Sergio Giuntini. L’obiettivo della presentazione, a cui seguirà un dibattito aperto, è analizzare il ruolo dello sport nello sviluppo della coscienza politica collettiva, evidenziando come le discipline sportive non siano neutrali, ma rappresentino un terreno di conflitto radicato in un contesto storico e di classe. Pensiamo sia particolarmente significativo presentare il testo in questo momento in cui la nostra città torna ad un macabro revival riproponendo -12 anni dopo le Olimpiadi invernali del 2006- il proprio interessamento ad ospitare nuovamente l’evento tra 8 anni, mentre la città vive ancora strozzata dal debito che le olimpiadi dello spreco e della devastazione hanno prodotto, e che tutte e tutti noi continuiamo a pagare. Dopo il dibattito si terrà una cena di finanziamento per le attività della Dynamo Dora Rugby.

Sabato 24 marzo – Corteo “World Afrin Day”

CORTEO ORE 15 @ PIAZZA XVIII DICEMBRE – TORINO

Sabato 24 Marzo sarà il World Afrin Day, una giornata internazionale in cui ribadire con forza che Afrin non è sola.
Usiamo la nostra voce per farci sentire!
Sosteniamo le donne e gli uomini che combattono per la loro e per la nostra libertà.
Difendiamo Afrin!

Il 20 di Gennaio la Turchia di Erdogan, a braccetto con le milizie jhiadiste di Al-Nusra, ISIS ed Al-Qaeda, ha iniziato l’invasione del cantone di Afrin.
Afrin è una regione nella Siria del Nord, uno dei pochi territori che hanno relativamente goduto di una situazione di pace durante la sanguinosa guerra che imperversa in Siria. Un luogo di pace ed accoglienza, dove centinaia di migliaia di profughi interni hanno trovato un luogo sicuro dove vivere in questi anni. Un luogo dove si sperimenta uno straordinario esperimento sociale su sbasi quali il femminismo, l’ecologia, la democrazia dal basso e la convivenza pacifica di tutte le etnie e religioni che vivono su quel territorio.
La Turchia di Erdogan sta portando avanti un progetto di genocidio e pulizia etnica, con l’intenzione dichiarata di eliminare i curdi dalla regione.
Con il silenzio complice della comunità internazionale, Afrin è stata bombardata per oltre 60 giorni, resistendo fino alla fine contro il massacro compiuto dalla Turchia: oltre 500 civili sono stati uccisi, tra loro molti bambini e donne, l’ospedale è stato distrutto, la città occupata e saccheggiata.
Afrin è la nuova Kobane.
Afrin incarna oggi la difesa dell’umanità, dei valori di libertà, democrazia e giustizia contro fascismo, dittatura e morte.

Global call for a #WorldAfrinDay on 24.03.2018 – Let’s Show to the world that Afrin is not alone!

Sull’articolo della Stampa: di fake news, fango e “giornalismo” di regime

Non siamo soliti calarci sotto i riflettori, non ci piace e un po’ ci infastidiscono le luci negli occhi, blu o gialle che siano e le telecamere troppo invadenti, ma vogliamo provare a entrare nel tritacarne mediatico che si è scatenato in questi giorni intorno alla maestra che ha urlato la sua incazzatura in occasione del corteo antifascista a Torino di 8 giorni fa. Lo facciamo innanzitutto per provare a demistificare e a spazzare via un po’ dell’odore nauseabondo che il livello raggiunto dal dibattito mass mediatico ci obbliga a respirare, e poi perchè il Centro Sociale e la Palestra Popolare vengono qua e là tirati in ballo.

Il dato rilevante di quella serata era che diverse centinaia di persone erano in piazza contro la propaganda razzista e xenofoba di Casa Pound, una mobilitazione che coinvolgeva giovani e meno giovani che in modo auto organizzato si erano riuniti per affermare un concetto semplice: nella nostra città non saranno mai benvenuti i neo-fascisti. Una piazza antifascista che consapevolmente si opponeva all’ennesimo evento in cui si offriva uno spazio di ribalta e una legittimazione a un gruppo di fascisti responsabile nel paese di molte aggressioni (152 negli ultimi tre anni) nei confronti di immigrati, attivisti e attiviste dei movimenti sociali e dei collettivi. In-Utili profeti della guerra tra poveri. Sulla serata tante parole e troppe idiozie sono già state sparse al vento; per quello che ci riguarda si è trattata di una buona e giusta serata antifascista, antirazzista e antisessista, necessaria in un paese dove ci si dichiara sconvolti di fronte allo stragista di Macerata, ma si legittimano i neo-fascisti e si veicola il razzismo come facile arma di distrazione di massa utile al sistema politico meschino e corrotto che ci governa, reale responsabile di precarietà, malessere e disagio sociale.

Capita però che durante il corteo, lontano dalle bombe carta che suggeriamo agli inquirenti contenevano chiodi di garofano, una maestra decida di esternare la sua rabbia Continua la lettura di Sull’articolo della Stampa: di fake news, fango e “giornalismo” di regime

Sabato 24 febbraio – Antinazi Carnival Party 2018

Palestra Popolare Dante Di Nanni e Dynamo Dora Rugby presentano:

Antinazi Carnival Party 2018

Dalle 16 alle 19.30 allenamenti in maschera TRAVISTATI E TRAVESTITI: si inizia subito con un bel riscaldamento per far viaggiare le braccia con la Boxe e ad avvinghiarsi con l’MMA. Si continua poi con gesti tecnici sulla parete della Palestra e con una serie di Mischie e Touche direttamente dai campi di Rugby. Per concludere un po’ di defaticamento acrobatico con un sessione di Acroyoga.

Dalle 20.30 Cena Benefit Dynamo Dora, i migliori Chef del panorama Rugbistico Italiano vi delizierano con una cena da sballo.

Il menu fisso a 10€ è in fase di definizione ma sarà dall’ Antipasto al Dolce con opzione Veg. Per la cena è gradita la prenotazione al numero 3299342066.

Dopo cena danze&karaoke fino a tarda notte.

No Nazi in our Town!

Partito il progetto di “sgombero soft” dell’ex MOI: quanto è faticoso sgomberare un garage!

“In fondo, quei disgraziati han tutto da guadagnare. Perdono la libertà, è vero,
ma in cambio trovano il conforto della nostra religione,
diventano nostri schiavi, ma anche nostri fratelli”.
Dario Fo – Isabella, tre caravelle e un cacciaballe

Tra lunedì e martedì è stato portato a termine lo svuotamento dei garage delle palazzine del villaggio olimpico, il MOI, dove circa 90 persone vivevano e lavoravano, oggi spostate in alcune strutture nelle disponibilità della Curia e della Prefettura di Torino
Si è trattato di fatto di un banco di prova generale per il progetto di sgombero soft delle palazzine occupate (Migranti: un’Opportunità di Inclusione, questo l’acronimo del progetto) portato avanti da Fondazione San Paolo su mandato di un tavolo inter-istituzionale cittadino; un progetto di ricollocamento delle persone che in questi primi due giorni ha già dimostrato di non avere gambe solide.
E’ stato chiaro che, belle parole a parte, la faccia pacifica, democratica e non violenta è una maschera fragile, che rapidamente cade quando le cose non vanno come pianificato. Nessuno degli attori coinvolti nell’attuazione del progetto probabilmente aveva neppure considerato che qualcuno rifiutasse di accettare una carità così generosamente offerta.
Quando questo è successo, e 5-6 persone hanno deciso di restare, il piccolo incidente ha messo a dura prova la pazienza e le idee dei membri del “progetto MOI”, obbligandoli a mettere in campo ricatti (“se non uscite, devono tornare indietro anche tutti gli altri”), minacce (celere schierata in assetto antisommossa), promesse non mantenute, e dimostrando così in maniera evidente a tutti da che parte stanno: quella degli speculatori contro la vita delle persone.
Il progetto d’altronde si propone con chiarezza di dare vita ad un “terza accoglienza” nei fatti destinata a seguire le strade nella maggior parte dei casi rovinose della prima e della seconda Continua la lettura di Partito il progetto di “sgombero soft” dell’ex MOI: quanto è faticoso sgomberare un garage!

Tutti i giovedì di giugno – Chiringuito antifascista

CSOA Gabrio – via Millio 42

Nel torrido giugno torinese il CSOA Gabrio presenta il chiringuito antifascista all’aperto per sentirsi insieme in spiaggia, con birre, pop corn e cinema popolare. Un appuntamento imperdibile per queste calde sere d’estate.

Chiringuito dalle 19 – Proiezioni dalle 22

  • Giovedì 1 giugno – SIAMO UOMINI O CAPORALI
  • Giovedì 8 giugno – I MOSTRI
  • Sabato 17 giugno – FOTOGRAFI NON ALLINEATI (mostra fotografica) – DJ set Simom M
  • Giovedì 22 giugno – IL BUONO, IL BRUTTO, IL CATTIVO
  • Giovedì 29 giugno – IL MEDICO DELLA MUTUA

25 -26 -27 maggio. Compleanno della Palestra Popolare Dante di Nanni

PER IL COMPLEANNO DELLA PPDDN SI FESTEGGIA CON UNA TRE GIORNI DA NON PERDERSI!!!

CSOA GABRIO  – via Millio 42

GIOVEDI 25 MAGGIO dalle h 19

APERITIVO e a seguire PRESENTAZIONE DEL LIBRO “SPORT E PROLETARIATO” di Alberto “Abo” Di Monte in collaborazione con Zona Bandita CSOA Gabrio per la rassegna “Alla Fine Della Fiera”

VENERDI 26 MAGGIO dalle h 18

ALLENAMENTO : acroyoga, arrampicata, boxe, crossfit, mma e natakado a porte aperte!!

SABATO 27 MAGGIO dalle h 15

FESTAZZA FINALE con GRIGLIATA, PISCINA&MOJITO

e dalle h 18

KOBRA KILLER
RANKORE
prima e dopo i concerti, DJset di
GIANBASS * JECO * GOGLETA O ZAMBATA
ska rocksteady funk reggae balcan and more

TUTTI GLI EVENTI SONO LIBERI E GRATUITI!!

VI ASPETTIAMO, NON MANCATE!!!

Sabato 20 maggio – Incontro con Silvia Baraldini

CSOA Gario presenta:

“Black Panthers” un incontro con Silvia Baraldini”

SABATO 20 MAGGIO 2017

– ORE 18: DIBATTITO CON SILVIA BARALDINI sulla sua esperienza dentro il movimento, le vittorie, le sconfitte, la repressione negli Stati Uniti e la rilevanza per la nostra lotta quotidiana.

A seguire CENA SOCIALE (Costo 7 Euro) e PROIEZIONE del documentario “13TH” (2016) sull’intersezione del razzismo, la giustizia e l’incarcerazione di massa negli Stati Uniti

CSOA GABRIO
VIA MILLIO 42
ZONA SAN PAOLO ANTIRAZZISTA
TORINO

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Silvia Baraldini è stata incarcerata negli Stati Uniti dal 1983 al
1999 e poi in Italia fino al 2006 per la sua militanza a fianco al
Black Panther Party. Questo gruppo è stato all’avanguardia del
movimento “Black Power” negli anni 60 e 70, chiamato “la più grande minaccia alla sicurezza del paese” dell’allora presidente del FBI, J. Edgar Hoover.
In più, è riuscito a collegare la lotta antirazzista negli Stati Uniti con la lotta contro l’imperialismo in tutto il mondo.
Con Silvia, parleremo della sua esperienza dentro il
movimento, le vittorie, le sconfitte, la repressione negli Stati Uniti e la rilevanza per la nostra lotta quotidiana.

Partigiani razza meticcia

La lotta al nazismo e al fascismo attraversò tutta l’Europa, fu una lotta senza quartiere e confine a cui tutti i popoli coinvolti parteciparono, in una nuova esperienza meticcia per ottenere la libertà.
Nella Resistenza e nella lotta partigiana italiana furono presenti molti combattenti stranieri: sono quasi 2000 infatti i nomi elencati nel registro del partigianato in Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Lombardia e Emilia Romagna.
La maggior parte di loro giunse in Italia come prigionieri oppure inquadrati, a volte a forza, nelle file dell’esercito tedesco che dal 1942 in poi iniziò ad arruolare reparti anche tra la popolazione dei paesi occupati e tra i carcerati di guerra. Già il 16 dicembre del 1943 l’Ost-Btl. 617, composto da russi e da popoli caucasici facenti parte dell’Unione Sovietica, venne stanziato a Susa e subito fu impiegato nelle sanguinose azioni di rappresaglia e rastrellamento antipartigiano nelle provincie di Torino e Cuneo, diventando presto tristemente noto tra la popolazione con il nomignolo di mongoli per i tratti somatici dei membri del battaglione. Il numero delle diserzioni era molto alto in questi reparti: gli elenchi riportano il nome di ben 220 partigiani registrati provenienti dalle nazionalità della disciolta URSS nel territorio del Piemonte e della Liguria.
Nel rapporto firmato dal comandante del Sicherungs-Regiment 38, un comando della Wehrmacht per la lotta contro le “bande” con sede a Pinerolo, si descrive l’attività operativa di due battaglioni dell’Est, dal novembre 1943 alla fine di giugno 1944: proprio in questo mese ben 4 marescialli, 15 sottufficiali e 114 uomini del battaglione georgiano (Georg. Feldbtl. II./198) disertarono con armi e bagagli, raggiungendo i partigiani della Valle di Susa. I nomi di 25 di loro sono ricordati a Bussoleno dove dal 1978 è presente, di fianco all’ingresso della Scuola Media Statale in via Don Carlo Prinetto 2, una lapide interamente in georgiano che riporta anche il reparto a cui si unirono, la 106° Brigata Garibaldi “Giordano Velino”, attiva nella media Val di Susa.
Sempre in Val di Susa si costituirono battaglioni specifici nelle varie divisioni partigiane Continua la lettura di Partigiani razza meticcia