Archivi categoria: Antirazzismo

Solidarietà a Luca e Fabio!

“Negro di merda vieni qua! Dove scappi! Coniglio! Zecca!” Ci ricordiamo distintamente la sera del 28 gennaio 2009 le frasi che gridavano i poliziotti dei reparti mobili mentre caricavano con violenza il corteo di rifugiati e attivisti del Comitato di Solidarietà.

Dopo un fallimentare incontro al Comune di Torino avevamo infatti deciso di raggiungere la Prefettura. Arrivati sotto i portici della Prefettura eravamo ancora un centinaio di persone. Abbiamo chiesto ai funzionari di piazza un dialogo con la prefettura per ottenere almeno garanzie di non sgombero per lo stabile che i rifugiati e le rifugiate stavano occupando in corso Peschiera; mentre i funzionari ci illudevano che la nostra richiesta di interlocuzione fosse stata presa in considerazione, invece di veder comparire un interlocutore, arrivarono diverse camionette della celere. Poi un applauso sarcastico, qualche slogan ironico rivolto alle forze dell’ordine e immediatamente, senza alcuna ragione, le forze dell’ordine operarono una prima carica.

A quella carica ne seguirono molte altre lungo tutta piazza Castello, mentre il corteo provava a difendersi da quell’aggressione a freddo. Il bilancio di quella violenza della polizia fu di una ventina di feriti tra i manifestanti di cui un compagno del csoa Gabrio con 30 giorni di prognosi, una mano rotta e il volto tumefatto dai colpi inferti dagli agenti. I giornali del giorno successivo parlavano di 6 agenti lievemente feriti.

A distanza di più di due anni, oggi due compagni del csoa Askatasuna presenti in piazza in solidarietà con i rifugiati e con la loro lotta sono stati condannati in primo grado a 1 anno e sei mesi. Una condanna che nega l’aggressione che tutte e tutti abbiamo subito quella sera, in un momento di lotta e di legittima rabbia di chi da mesi occupava l’ex clinica San Paolo in attesa di una risposta da parte delle istituzioni. Una condanna che si inserisce a pieno dentro la tesi politica sostenuta dall’allora sindaco Chiamparino e da tanta parte degli uomini di potere del PD cittadino, una tesi secondo la quale le lotte dei rifugiati erano lotte create ad arte dai centri sociali cittadini e non lotte che partivano dai bisogni reali di uomini e donne che le nostre istituzioni trattavano e trattano come pacchi postali, senza diritti e senza dignità. Lo dicevamo allora e lo ribadiamo oggi: pensare che alcuni compagni possano essere responsabili di aver “sobillato” la rabbia di centinaia di rifugiati politici significa sostenere una tesi profondamente colonialista: gli uomini e le donne africani che ottengono l’asilo politico in Italia non lotterebbero da soli per i propri diritti se non ci fosse qualche “bianco” a soffiare sul fuoco.

Con Luca e Fabio e tutti i compagni e le compagne che hanno attraversato l’esperienza del Comitato di Solidarietà, abbiamo ben conosciuto la rabbia dei rifugiati, ci abbiamo convissuto giorno dopo giorno dentro le occupazioni, ed è la stessa rabbia che brucia i campi di accoglienza, che esplode a Lampedusa, che infiamma ogni luogo in cui i migranti vengono ignorati e privati dei più elementari diritti.

Quella rabbia continuerà a esplodere, per fortuna a prescindere da noi tutt*.

A Luca e Fabio tutta la nostra solidarietà!

 

CSOA GABRIO

In 200 per le vie dello shopping: DIRITTI – LIBERTA’ – DIGNITA’!

Almeno 200 persone si sono radunate oggi pomeriggio a partire dalle 15 davanti alla stazione di Porta Nuova. In gran parte giovani richiedenti asilo africani da mesi in attesa all’interno di diverse strutture di accoglienza di Torino. Proprio da loro e dalle loro condizioni reali di vita è partita l’esigenza di scendere in piazza per rendersi visibili nel centro città. Alla loro mobilitazione abbiamo risposto insieme a compagni del sindacalismo di base e ad un altro gruppo di migranti in protesta contro la sanatoria truffa e contro i suoi effetti devastanti sulla vita delle persone.

Da Porta Nuova è quindi partito un corteo che ha attraversato tutta via Lagrange, centrale via dello shopping. Durante il corteo sono state più volte ribadite le ragioni della protesta ed è stato posto l’accento sulle pesanti contraddizioni e sugli interessi politici che stanno dietro la situazione che centinaia di richiedenti vivono nelle “strutture di accoglienza” nella nostra città e probabilmente un po’ ovunque.

Negli ultimi anni infatti il decentramento delle commissioni territoriali Continua la lettura di In 200 per le vie dello shopping: DIRITTI – LIBERTA’ – DIGNITA’!

Ven 21 Ottobre 2011: REGOLARIZZIONE GENERALIZZATA – ACCOGLIENZA – SOLIDARIETA’ – DIRITTO DI ASILO

A oltre due anni di distanza dalla regolarizzazione del 2009 per soli colf e badanti voluta dal governo Berlusconi-Bossi, la situazione dei migranti “truffati” continua a dilagare. Risultato di una politica “miope” e fatta di demagogia e razzismo.

Inoltre la situazione drammatica che si è venuta a creare in Italia con gli arrivi delle persone fuggite dalla guerra in Libia (guerra voluta  e sostenuta dai principali Paesi europei Italia inclusa) continua a rendere evidente l’incapacità della politica di dare risposte reali ai bisogni di chi fugge dalle guerre, dalla fame in cerca di un futuro e di una vita degna. Da mesi e mesi persone provenienti da Costa d’Avorio, Somalia, Sudan, Tunisia, Egitto, Eritrea, Etiopia, Mali, Ghana, Burkina Faso, Nigeria, sono stipati come merce in “centri di accoglienza” in attesa che le Commissioni Territoriali valutino le singole storie, in attesa che la burocrazia dica loro se hanno il “permesso” di immaginare una vita qui o se invece respingerli (come questo governo criminale continua a fare nei nostri mari) e condannarli di fatto ad una vita nella clandestinità.

Fino a qualche tempo fa questa situazione succedeva nei principali campi del sud Italia: Lampedua, Crotone, Siracusa etc. Oggi “l’emergenza” Lampedusa della scorsa primavera e il decentramento delle commissioni che valutano le richieste di asilo ha fatto sì che anche in Piemonte (a Torino e in molte provincie) si siano moltiplicati questi “luoghi di accoglienza”, che sono però luoghi di contraddizioni, di veri e propri drammi, nei quali si stanno consumando nella solitudine e nell’indifferenza, la negazione di diritti basilari, come quello di poter accedere a un degno sistema di accoglienza e di tutela dei richiedenti asilo.

Poiché si tratta di uomini e donne fuggiti da guerre e persecuzioni, riteniamo che l’accoglienza non possa e non debba trasformarsi in un sistema di “gara di appalti” a scapito dei bisogni che  le persone esprimono.

Invitiamo tutti i cittadini e le cittadine, le associazioni, i movimenti e le forze politiche e sociali a partecipare e condividere questa manifestazione per dare voce a chi voce non ha.

VENERDI 21 OTTOBRE 2011 Ore 15.00

MANIFESTAZIONE

DA PIAZZA CARLO FELICE –

FRONTE STAZIONE PORTA NUOVA

 

Per lo sblocco dei permessi di protezione internazionale per tutt*

Protezione umanitaria per chi fugge dalla Libia in guerra a prescindere dal proprio paese di provenienza

Permesso di soggiorno a tutti i migranti e le migranti

No al businness della finta accoglienza

Solidarietà e piena accoglienza

 

Richiedenti Asilo – Collettivo Immigrati Auto-organizzati – CSOA Gabrio – USB Torino

 

Corso Bunelleschi: un pomeriggio di lucida e ordinaria follia… sbirresca!

Questo pomeriggio ci siamo trovati in un centinaio di persone sotto le mura del CIE di corso Brunelleschi. L’intento era quello di portare la nostra solidarietà a tutt* quell* che si trovano ingiustamente detenuti dentro quell’infernale macchina da espulsioni.
Un presidio molto partecipato dagli antirazzisti e dalle antirazziste e da alcuni gruppi di migranti. Un presidio che protestava contro l’ideologia razzista ed assassina che fa funzionare i CIE e che regola le politiche sull’immigrazione in questo Paese.
Come due settimane fa sugli striscioni della protesta le parole d’ordine erano chiare: basta espulsioni, chiusura dei CIE, e solidarietà con il nostro amico Ysmael e con tutti i reclusi in corso Brunelleschi. Per più di un ora il presidio è stato animato da musica dall’amplificazione e con i tamburi, dagli interventi in diverse lingue e dagli slogan “Tutti Liberi” gridati a gran voce per tentare di superare quell’odioso muro, indice sempre più della violenza e della barbarie che insidia le nostre città, i nostri quartieri, le nostre vite.
Da subito l’atteggiamento delle forze dell’ordine è stato provocatoriamente intimidatorio. Uomini in assetto antisommossa e difesa del muro, camionette schierate a chiudere il viale di corso Brunelleschi attiguo al CIE, funzionari tricolorati impettiti e nervosi. quanto fanno paura musica, cori e slogan che parlano di libertà davanti a un posto che della libertà rappresenta la più totale negazione!
Il presidio, per contro, era determinato nei contenuti e sereno nella pratica: nessuno era a volto coperto, nessuno ha lanciato oggetti (e lo chiariamo non certo per condannare queste sane e legittime pratiche di resistenza, ma perchè sappiamo che domani le forze dell’ordine racconteranno bugie per giustificare di avere brutalmente caricato il presidio di oggi pomeriggio).
Perchè a un certo punto è bastato che un cucciolo sfuggito al controllo si avvicinasse al muro del cie e che due o tre compagne/i si muovessero verso la strada con l’intento di recuperarlo per scatenare una serie di pesanti cariche, farcite da aggressioni individuali (alcune anche a danno di ragazzini presenti al presidio con la propria famiglia) fino ad arrivare a una ingiustificata caccia all’uomo giù per via Monginevro, nonostante i/le manifestanti indietreggiassero senza reagire.
La violenza della polizia la conosciamo bene e piangerci addosso non fa per noi. È però vero che da diverso tempo non si registrava un’aggressione ai danni dei movimenti antirazzisti come quella di oggi pomeriggio. Crediamo che con questa aggressione si sia manifestata la volontà di far arrivare un messaggio chiaro agli antirazzisti e alle antirazziste, e anche a quei/quelle migranti coraggiosi/e che già due settimane fa avevano protestato in corso Brunelleschi, esponendosi nel chiedere la chiusura di questi lager e la liberazione di tutte/i.
I luoghi di detenzione per migranti sono in crisi un po’ ovunque. Fughe e rivolte hanno costellato le cronache degli ultimi mesi, e oggi la Questura di Torino si è assunta la responsabilità politica di lanciare il messaggio che le proteste sotto quelle mura non devono avere agibilità.
Il bilancio della giornata è di diversi contusi e feriti, amplificazione danneggiata, tanta, tanta rabbia e consapevolezza: quando si punta il dito contro le contraddizioni più crudeli della nostra società, quando la solidarietà si diffonde, il potere reagisce con violenza, e mostra così tutta la sua paura.

tutti liberi – tutte libere

CSOA Gabrio

Ven 15 Aprile: Serata Benefit Collettivo Yalla Yalla

Venerdì 15 Aprile 2011:

SERATA BENEFIT COLLETTIVO YALLA YALLA_uniti contro il razzismo!

Ore 20:
Apericena per tutti i gusti (specialità Lasagne)

Ore 21:30
Per la prima volta a Torino e per la seconda volta a livello nazionale PROIEZIONE di “Via Padova è meglio di Milano” Continua la lettura di Ven 15 Aprile: Serata Benefit Collettivo Yalla Yalla

Sab 9 aprile: proiezione del film documentario VIVA MEXICO!

SABATO 9 APRILE
Proiezione del film con la presenza del regista Nicolas Défossé
e del coordinatore della mostra d’Adolfo Lopez Magaña
Inizio ore 21

Città di Los Angeles, USA. Nel cuore della città, immigrati messicani privi di documenti sono cacciati dalla polizia e lottano per guadagnarsi da vivere senza perdere la propria identità. Dall’altra parte del confine, sulle montagne del sud-est messicano, l’alba arriva, nascosta nella nebbia. È il primo gennaio 2006, migliaia di indigeni zapatisti si preparano a dire addio al loro portavoce Subcomandante Marcos. La sua missione: viaggiare attraverso il paese per i prossimi sei mesi per imparare dalla resistenza degli uomini e delle donne messicane che lottano per un Messico migliore. Un viaggio che ha lo scopo di raggiungere l’altra parte del paese inizia… Continua la lettura di Sab 9 aprile: proiezione del film documentario VIVA MEXICO!

1 marzo 2011: 1500 persone in piazza a Torino contro razzismo e sfruttamento e in solidarietà con tutti quelli che si stanno ribellando in Nord Africa.

Molti immigrati sono scesi in piazza con dignità e orgoglio per pretendere i propri diritti che questo governo nega ogni giorno. Partiti da Porta Nuova abbiamo attraversato le vie del quartiere di San Salvario, dove il corteo è numericamente cresciuto. Tutti uniti e determinati contro il razzismo e il fascismo di chi governa il paese.Lungo il corteo moltissimi interventi hanno denunciato il razzismo istituzionale, la precarietà del lavoro e la negazione dei diritti che quotidianamente avviene per le strade e nei quartieri, senza dimenticare l’orrore dei Centri di Identificazione ed Espulsione. Molti interventi hanno anche denunciato la violenza e l’arroganza delle forze dell’ordine.

Durante il percorso del corteo azioni simboliche hanno colpito alcune agenzie della Banca Unicredit, per denunciare le complicità del sistema economico e politico italiano con il dittatore Gheddafi.

La soddisfazione per aver fatto un corteo giusto e importante per tutta la città, non spegne però la rabbia che portiamo dentro per quello che è successo a Palermo e a Torino. In corteo oggi abbiamo voluto urlare forte che la morte di Noure Eddine a Palermo è stato un omicidio di Stato. A Torino poi la scorsa notte alcuni reclusi nel CIE Continua la lettura di 1 marzo 2011: 1500 persone in piazza a Torino contro razzismo e sfruttamento e in solidarietà con tutti quelli che si stanno ribellando in Nord Africa.

1° Marzo 2011: Una giornata di lotta contro razzismo, sfruttamento e crisi – Picchetto Antisfratto + Corteo

Un anno fa il 1° Marzo siamo scesi tutti e tutte in piazza per chiedere diritti e libertà contro le politiche razziste che dividono i cittadini in italiani e immigrati, in ricchi e poveri, in poveri italiani e in poveri immigrati. Anche quest’anno il 1° Marzo si presenta come una giornata di sciopero e di lotta per mettere in luce la condizione del lavoratore migrante, ma in particolare il nostro 1° Marzo si configura come una mobilitazione di unità di conflitto e di lotte per i diritti che oggi, come forse non mai, non possono che unire migranti e italiani. Permesso di soggiorno , residenza per i rifugiati e le rifugiate, reddito, casa, istruzione e salute per tutt*, lavoro non sfruttato e sottopagato restano per noi le parole d’ordine contro chi ci vorrebbe diversi e divisi e ci troverà uguali ed uniti!

Dalle 8 del mattino PICCHETTO ANTISFRATTO in Via Frejus 83
Alle 17, fronte Porta Nuova, CORTEO contro razzismo e sfruttamento

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