Outside – unconventional web tv – nasce quasi per caso nel febbraio
2009 dalla necessità e volontà di realizzare una tv (in questo caso
web) fuori dagli schemi omologati e standardizzati della normale
televisione mainstream. La prima puntata di Outside, “I Sleep Here”, è
online dal 15 Luglio 2009 ed ha come protagonisti i rifugiati dell’ex
clinica san paolo di Torino che, a quasi un anno di distanza
dall’occupazione, ci aprono le porte per far ascoltare la propria voce,
le proprie vite, i loro vissuti, i loro problemi, le loro speranze.
alle 22:00 proiezione del film documentario “Come un uomo sulla terra”
un film con la voce diretta dei migranti africani sulle brutali modalità
con cui la Libia controlla i flussi migratori, su richiesta e grazie ai
finanziamenti di Italia ed Europa
La crisi colpisce duro, la crisi colpisce tutti: donne e uomini, italiani e migranti. Eppure, per rispondere alla crisi, il governo produce e sancisce differenze. È razzismo istituzionale: la legge Bossi-Fini e il “pacchetto sicurezza” inseguono il sogno di una forza lavoro usa e getta, vogliono ridurre i migranti e le migranti alla perenne espellibilità. Tutti i lavoratori e le lavoratrici in cassa integrazione, sospesi dal lavoro e licenziati vedono ogni progetto di vita frantumarsi di fronte ai loro occhi. Tra i lavoratori, i precari con contratti a termine e senza garanzie sono messi alla porta per primi. Tra i lavoratori, i migranti vivono una doppia precarietà, sanno che il permesso di soggiorno non sarà rinnovato, la clandestinità è una minaccia più vicina, l’espulsione una possibilità sempre presente. Per questo è ora di scegliere DA CHE PARTE STARE.
Articolo pubblicato sulla rivista “Polvere” di marzo 09
La crisi c’è, e si sente, e pesa soprattutto sulle persone più deboli e ricattabili. Non è un caso se in questo periodo si senta parlare di migranti come “criminali”, “stupratori”, con un atteggiamento complice di media e politica che danno maggiore risalto ai crimini commessi da persone non italiane, come nel caso delle violenze sessuali, dove l’atto stesso di violenza e le sue vittime scivolano in secondo piano rispetto alla nazionalità. In coerenza con questa campagna allarmistica, le nuove norme in fatto di “sicurezza” tendono a trasformare il conflitto sociale in conflitto etnico, spostando l’attenzione dall’insicurezza economica e di vita che colpisce tutti e tutte in maniera trasversale. In questa operazione, le migranti subiscono una duplice violenza, in quanto donne e in quanto migranti allo stesso tempo, in una lettura solo maschile e distorta. Continua la lettura di LA CRISI C’E’ E SI SENTE→
Ci vogliono divis@ e ugual@
Saremo divers@ e unit@
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Stiamo pensando ad un percorso che possa portarci a consolidare la nostra rete permettendoci di conoscersi scambiando saperi ed esperienze, mescolando le nostre lingue e le nostre culture. Un percorso di autoformazione in cui dare valore a quello che sappiamo dei mondi che abbiamo vissuto, in cui i ruoli di insegnante ed alunno si confondano e il sapere si propaghi non solo in direzione verticale, ma anche orizzontale. Continua la lettura di Burn! Babylon Burn!→
Sono 3000 le persone che hanno dato vita al corteo indetto sabato dalla Rete Migranti che da Porta Palazzo ha raggiunto la Prefettura per dire un secco no al Pacchetto Sicurezza che questo governo ha in parte approvato ed in parte si accinge a fare. I protagonisti di questa manifestazione sono stati i migranti che insieme alle/agli occupanti di via Bologna e corso Peschiera e ai collettivi cittadini hanno dato vita ad una giornata di mobilitazione della rabbia degna che si è snodata per le vie della città oggi qui a Torino. Continua la lettura di Report corteo contro il “Pacchetto insicurezza”→
Ormai da alcuni mesi assistiamo ad un uso inflazionato della parola crisi. Si tratta di una crisi nuova rispetto alle precedenti. Il fatto che la crisi abbia una profondità e un’intensità tali da investire il sistema economico nel suo insieme è ormai ampiamente riconosciuto. Chi si era illuso che la crisi potesse essere circoscritta ai mercati finanziari ha dovuto ricredersi. La distinzione tra finanza ed “economia reale” è ormai insostenibile, considerato che i processi di finanziarizzazione sono assolutamente pervasivi nel capitalismo contemporaneo, ridisegnano completamente i rapporti tra profitti, rendita e salari, esercitano il comando sull’economia nel suo complesso. Il che significa lo esercitano sulla vita delle donne e degli uomini che abitano il pianeta. Continua la lettura di GENERALITÀ DELLA CRISI E PARADIGMA DELLA CONDIZIONE MIGRANTE→
chi sogna non sarà mai sol@ ★ chi lotta non muore mai