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Pandemia e riduzione del diritto salute le responsabilità della politica e delle speculazioni

Siamo in piazza Castello per ribadire che nessuno deve rimanere indietro a causa della pandemia. Per rivendicare reddito, salute e istruzione per tutti e tutte.

Nonostante l’impressionante dispositivo messo in campo dalla questura, manifestare rimane un diritto.

Se possiamo lavorare possiamo anche manifestare.
Di seguito il nostro comunicato sulla giornata di oggi.

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IL LUPO VESTITO DA AGNELLO

L’ipocrisia delle modifiche al Decreto Sicurezza in un’Europa che si fa sempre più fortezza

In questi giorni, quotidiani e telegiornali hanno aperto con alcuni titoloni sull'”abolizione” dell’odioso Decreto Salvini. I leader del centro sinistra si sono lanciati in annunci trionfali, intonando inni al ritorno ad un Italia più accogliente ed umana.
L’ipocirsia o l’ingenuità di chi canta vittoria davanti a così tanta pochezza, fingendo di non essere a conoscenza della linea sempre più dura e disumana che adoterrà l’Unione Europea in tema di gestione dei flussi migratori e di controllo dei confini non ci sorprende e manifesta, se mai ce ne fosse ancora bisogno, quanto le decisioni istituzionali in materia di migrazioni siano inscindibili da un razzismo dilagante sempre più discriminatorio.

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Non siamo mica gli americani, noi sì che possiamo sparare agli africani.

Il razzismo in Italia ha profonde radici storiche nel colonialismo mai affrontate pubblicamente.
 
1882: inizia l’occupazione dell’Eritrea conclusa nel 1885. Nel 1947 l’Eritrea diventa uno stato indipedente, ma nessun governo italiano ha mai chiesto il perdono al popolo eritreo per i 60 anni di occupazione e dominazione.
1889: inizia l’occupazione della Somalia conclusa nel 1908. Nel 1960 la Somalia diventa indipendente, ma gl’italiani impediscono le elezioni a suffragio universale, obbligando ad un voto su base tribale dando così origine alle guerre intestine che tutt’ora proseguono. Nessuno governo italiano ha mai chiesto il perdono del popolo somalo per i 70 anni di occupazione e dominazione.
1911: aggresione e occupazione della Libia, che si concluse tra il 1923/1925 quando il generale Graziani guidò con spietata ferocia una lunga campagna di distruzione della resistenza libica compiendo massacri e deportazioni per cui si guadagnò il soprannome di “macellaio del Fezzan”.L’Italia fascista creò un campo di prigionia e sterminio dei libici in Puglia nelle isole Tremiti. La Libia diventa indipendente nel 1947 e mai nessun governo italiano ha mai chiesto il perdono del popolo libico per le atrocità commesse.

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Presidio Piazza Castello – 2 giugno 2020

Oggi siamo andat* in piazza Castello, davanti al palazzo della regione, per lanciare un primo segnale.

Insieme a noi molte delle persone che hanno partecipato alle Assemblee di Quartiere, fin dalle due e mezza in piazza sotto il sole, hanno portato vivacità e determinazione al presidio come poch* altr*.
Gli inviti all’unità solo un insulto quando si scarica il cento per cento dei costi della crisi sempre e solo su lavoratrici e lavoratori, studenti/esse e disoccupati/e, senza toccare e anzi rimpinguando le casse di chi possiede già gran parte della ricchezza.
Non staremo in silenzio. Continua la lettura di Presidio Piazza Castello – 2 giugno 2020

SOSpesa – fase 1

La fase 1 di SOSpesa è volta al termine, o perlomeno si è conclusa nella forma con cui è esistita fino ad ora.
Sabato scorso abbiamo consegnato altri 110 pacchi. Dopo quasi due mesi di raccolte e distribuzioni possiamo dire di aver dato circa 700 pacchi con beni di prima necessità, per una media da 90 a 110 persone presentatesi ogni sabato alla distribuzione.
Se non sarà possibile andare avanti con i numeri e la frequenza di queste settimane, cercheremo in ogni caso di continuare a fornire un supporto, in forme per noi più sostenibili dal punto di vista economico ed organizzativo, magari ogni due settimane e sempre con l’aiuto generoso di chi ha la possibilità e la volontà di contribuire. Continua la lettura di SOSpesa – fase 1

COMUNE E CIRCOSCRIZIONE: CONTRO CRISI E PANDEMIA SOLO IPOCRISIA

 

La fase 2, a Torino, è cominciata con la protesta da parte di alcuni/e senza tetto che, sbattuti fuori dal presidio umanitario di Piazza d’Armi, allestito per fronteggiare l’emergenza freddo per chi vive in strada, hanno organizzato un presidio davanti al comune e nei giardini vicino Piazza d’Armi. L’amministrazione comunale ha per giorni ignorato, sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista sanitario, la situazione precaria delle persone che hanno passato giorno e notte in presidio.
Il presidio è stato sgomberato questo martedì e le persone sono state spostate temporaneamente all’interno del Padiglione V di Torino esposizioni, in un luogo che nei mesi invernali ospita giostre e altre attrazioni.

Una sistemazione tutt’altro che confortevole, dove solo alcuni operatori sanitari avevano il permesso di avere contatti con le persone trattenute all’interno ad eccezione della polizia che aveva la completa gestione di questo carcere speciale sanitario. Solo dopo aver effettuato i tamponi e ottenuti i risultati, i trattenuti sono stati smistati all’interno di varie strutture.
Se in questa situazione l’amministrazione comunale ha mostrato tutta la propria inumanità, l’opposizione non è stata da meno cercando di fare campagna elettorale sull’emergenza in corso.

Ci lascia schifati, ma non stupiti, l’ipocrita presa di posizione della Circoscrizione 3 a guida PD in favore dei e delle senzatetto reclusi a Torino Esposizioni.
La messa a disposizione di alcuni edifici pubblici per sistemare temporaneamente chi è stat* sgomberato/a da Piazza d’Armi non è altro che la solita mossa di chi da anni propone soluzioni precarie a chi ha già poco, esercitando al contempo esplicite pressioni poliziesche.

Non passerete come buon Samaritani in un quartiere dove la speculazione privata è evidente, dove gli amministratori svendono edifici pubblici abbandonati per fare cassa reinvestendo solo le briciole per interventi a sostegno del welfare e dell’edilizia popolare.
In questa circoscrizione il prezzo degli affitti è in costante ascesa e le difficoltà abitative di famiglie, di studenti e studentesse fuori sede, delle tante persone disoccupate e precarie vengono sempre vergognosamente ignorate.

Ci ricorderemo dei responsabili, di chi specula sulla crisi sanitario-economica, di chi abbandona chi è in difficoltà, di chi ha senza battere ciglio messo a rischio e a volte sacrificato lavoratori e lavoratrici per continuare ad arricchirsi. Così come non dimenticheremo che per superarla molte sono state le iniziative di auto-organizzazione che noi come tanti altri gruppi di persone sparse su tutto il territorio abbiamo creato preferendo la solidarietà che viene dal basso alla spazzatura che voi lanciate dall’alto.

CSOA Gabrio
Rete Solidale San Paolo

Comunicato – SOSpesa

Grazie ai vari contributi ricevuti e alle numerose raccolte, la SOSpesa é arrivata alla quarta distribuzione!

 

Questo sabato come SOSpesa abbiamo distribuito circa 110 pacchi e purtroppo ne sarebbero serviti altri.

I numeri in queste settimane sono andati continuamente crescendo, il che la dice lunga su quante persone stanno subendo le conseguenze economiche della pandemia, ma soprattutto sono dati che forniscono un riscontro chiaro sulla pessima gestione dell’emergenza da parte di chi invece dovrebbe tutelare “la cittadinanza”. É ormai sempre più evidente, infatti, quanto i cosiddetti aiuti dalle istituzioni locali e nazionali siano scarsi e del tutto inadeguati alle necessità di tutte e tutti.

Restando però sul piano cittadino e regionale, possiamo dire con cognizione di causa che la gestione delle politiche sociali e sanitarie è stata disastrosa e a tratti criminale .
Partendo dalla situazione terribile nei dormitori , passando per le stragi nelle RSA , fino ad arrivare all’ infame ed incomprensibile chiusura dei container di emergenza freddo di piazza D’armi , la strada percorsa dalle istituzioni è segnata da una vergognosa scia di povertà , marginalizzazione e morte .

Una gestione scellerata con effetti devastanti sulla popolazione e che parallelamente ha aperto nuovi possibili profitti per le note fondazioni bancarie cittadine , sempre pronte a fare affari sulla male gestione del Welfare pubblico .

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La SOSpesa non si ferma!
Se volete continuare ad aiutarci potete donare al cc IT66I0305801604100571905623
Intestatario Giuseppe Bartolomei .

????Paypal /Satispay:
giusebart@gmail.com 3931289870

Oppure portando la spesa :
– il Venerdì dalle 14 fino alle 18
???? Via Millio, 42 – CSOA GABRIO
Servono alimenti a lunga conservazione , prodotti per l’igiene , disinfettanti, materiali scolastici , libri , mascherine , guanti .

Da ognun* secondo le sue possibilità
a ognun* secondo le sue necessità.

Sgombero di Piazza D’Armi

Una vergogna che si ripete anche quest’anno , nonostante l’emergenza Covid .

Nella giornata di ieri infatti un centinaio di persone sono state sgomberate dal punto emergenza freddo gestito da Croce Rossa in Piazza D’armi .
Attualmente si sono divise tra le zone limitrofe alla piazza e piazza Palazzo di Città per chiedere risposte al Comune.
Risposte che ovviamente non sono ancora arrivate ,salvo dichiarazioni per scaricare le responsabilità.

Ad ora le richieste formali degli avvocati a prefettura e comune non hanno avuto risposta.
Le persone che hanno dormito davanti al comune, col supporto di solidali che hanno portato loro cibo, coperte e tende sono ancora in attesa di una risposta ,così come chi è rimast* in Piazza D’armi, costrette a dormire per terra nel parcheggio.

Torino oggi è una città blindata, dove non è possibile trovare dei bagni pubblici aperti , considerando che tra le persone sgomberate ci sono minori, persone con problemi di salute e anziane , la vergogna di questo sgombero si fa ancora più grande .
In tutto questo nessuno di loro negli ultimi mesi ha ricevuto assistenza sanitaria e di conseguenza neanche tamponi o mascherine.

Questo stato di abbandono vale per tutte le strutture per persone in difficoltà, che come sappiamo versano in stati vergognosi , come denunciato più volte anche da operatori e operatrici.

Tra varie realtà solidali ci stiamo organizzando per dare supporto alle persone che vogliono rimanere in presidio fino a quando non avranno risposte dalle istituzioni, finora colpevolmente silenziose.

Per Stasera ci autorganizzeremo per il cibo , chiunque voglia, seguendo le dovute precauzioni (guanti – mascherina – gel igienizzante) passi a portare solidarietà e se possibile coperte e tende!

 

Della bellezza del lottare insieme

L’anno del coronavirus segna anche l’anniversario del 75° anno dell’ insurrezione contro il nazifascismo. L’epidemia sta segnando fortemente le nostre vite stravolgendo completamente la quotidianità di ognuna/o, come mai era successo dai tempi  dell’ultimo conflitto.Vogliamo essere chiari: non abbiamo alcuna intenzione di accordarci alla retorica neonazionalistica della guerra al virus. Ciò che è successo e sta succedendo  non ha nulla a che fare con un conflitto ed una retorica così costruita serve solo a coprire le responsabilità della classe politica e dirigente del paese. Le misure adottate finora sono più atte a salvaguardare il capitale, piuttosto che la salute dei cittadini. 

Ci hanno rinchiuso in casa sostenendo che fosse l’unico modo per tutelare la nostra salute, mentre tante/i ammalate/i venivano abbandonate/i nelle case alle esclusive cure dei familiari, quando in realtà ciò che è venuto a mancare da subito sono stati i posti letto negli ospedali. Ci hanno obbligato, invece, ad andare a lavorare in situazioni in cui la salute non era e non è per nulla tutelata.  L’esempio di altri  paesi ci mostra che la scelta italiana è stata tra le più dure in termini di limitazioni delle libertà personali. La realtà del lockdown è che è la democrazia ad essere imbavagliata.  In una situazione come questa sovranisti e neofascisti provano a inserirsi nel dibattito politico attraverso proclami populisti inneggianti alla riconquista della libertà tolta. Lo scopo destabilizzante è evidente, come è palese che l’attacco, mirato a infangare e cancellare il vero significato della giornata del 25 Aprile, rientri in una più ampia strategia di propaganda politica. Senza alcuna vergogna, nei giorni scorsi, è stato proposto da alcuni neofascisti di trasformare il 25 Aprile nella festa “di tutti i morti di tutte le guerre”, equiparando i morti tra le file dei nazifascisti a chi invece combatteva per la libertà. Hanno, addirittura, proposto di affiancare alle vittime delle guerre i deceduti di COVID-19, speculando sulle vittime e sul dolore di oggi sperando di ottenere maggiore consenso. Continua la lettura di Della bellezza del lottare insieme

TUTT* LIBER*

Ieri pomeriggio nel quartiere di Aurora, polizia, carabinieri ed esercito hanno invaso le strade per arrestare 4 compagn* che stavano contestando il fermo violento di due ragazzi. Molte le persone che hanno filmato e protestato contro quest’ennesima prova di forza della questura di Torino.

Contro chi pensa che l’emergenza sanitaria si risolva con la repressione poliziesca, contro i padroni che speculano e mettono a rischio la salute dei lavoratori e delle lavoratrici, contro i giornalisti-terroristi che manipolano le informazioni creando immaginari di paura, contro chi cerca nell’emergenza di insinuare odio e isolamento sociale.

Teniamo sempre a mente chi sono i veri responsabili di questa crisi.

TUTT* LIBER*

http://https://youtu.be/nqzdwZdInfQ