Archivi categoria: COVID E PANDEMIA

PEDALATA ANTIRAZZISTA – 18 GIUGNO 2021

🚴‍♀️PORTA LA BICICLETTA – ODIA IL RAZZISMO🚴‍♂️

📆Venerdì 18 Giugno
⏰Ore 17:30
📍 Partenzada Corso Verona angolo Corso Brescia

✊Attraversiamo le strade di Torino per denunciare le responsabilità di chi ogni giorno agisce discriminazioni.

Le frontiere non sono solo quei limiti immaginari che separano uno stato dall’altro e che vengono percorsi da persone con o senza documenti ogni giorno. Sono soprattutto quei luoghi dove emerge chiaramente il razzismo istituzionale, quei luoghi che diventano brutalmente discriminatori solo per alcun*.
I CPR, gli hotspot, gli uffici della prefettura per il rinnovo dei documenti, le forze dell’ordine, i decreti sicurezza, le sanatorie farsa sono a tutti gli effetti gli ingranaggi di un sistema razzista che mira, in maniera per nulla nascosta, ad ostacolare e mettere in pericolo la vita delle persone migranti e immigrate che con la pandemia stanno subendo un peggioramento evidente alle già pesanti discriminazioni esistenti.

🔴STOP AL RICATTO DEL PERMESSO DI SOGGIORNO
I tempi di rinnovo e rilascio dei permessi di soggiorno non vengono mai rispettati dall’ufficio delle prefettura per il rinnovo dei documenti. I termini di 30 giorni dichiarati dalla Questura si trasformano in mesi di attesa per i richiedenti che spesso sono da anni all’interno di questo labirinto burocratico.

🔴STOP ALLA DISCRIMINAZIONE DEI GENERE
Le donne migranti si trovano in una posizione di particolare vulnerabilità e ricattabilità dovuta alla mancanza di possibilità lavorative che vada oltre il lavoro di cura e il lavoro sessuale. Lavori in nero, sottopagati, che non consentono di accedere ad alcuna tutela, e spesso espongono queste donne a violenze e forme di sfruttamento continue che non possono denunciare se non rischiando di perdere il lavoro o di finire in un CPR se sprovviste di documenti.

🔴SANATORIA 2020, UN FALLIMENTO ANNUNCIATO.
Sono state evase meno del 10% di tutte le richieste presentate. Le prefetture sembrano bloccate, la documentazione richiesta, tutt’altro che semplificatrice, complica l’accesso a questa procedura e nell’attesa di convocazione tanti lavoratori e lavoratrici continuano a subire il ricatto e lo sfruttamento del lavoro nero.

🔴CHIUDERE TUTTI I CPR, SUBITO.
Nei CPR si continua a morire. Poco più di due settimane fa, Moussa Balde, un ragazzo guineano di 23 anni, è morto mentre era recluso al CPR di Torino. Questa morte si aggiunge alle altre cinque avvenute tra giugno 2019 e dicembre 2020.
Le condizioni di vita nei CPR, già precarie prima della pandemia – sovraffollamento, condizioni igieniche precarie, cibo scadente, violenze e abusi da parte della polizia – hanno subito un ulteriore peggioramento durante il lockdown con un aumento della repressione come “rimedio” al rischio di contagi. I reclusi sono stati trattenuti dentro questi lager nonostante le frontiere fossero chiuse e i rimpatri non potevano essere effettuati.

È una questione di salute

Dopo un anno di pandemia
l’Italia è ancora in lockdown,
senza investimenti o riforme
per migliorare il servizio sanitario pubblico.

La responsabilità continua a ricadere sul singolo individuo,
a cui viene richiesto di rimanere immobile e isolato a casa.

Sappiamo che il virus esiste,
prodotto del sistema capitalistico
che cerchiamo di abbattere,
ma per mantenerci in salute
abbiamo bisogno anche di rapporti sociali soddisfacenti,
di fare attività fisica,
ed uscire di casa.

Rivendichiamo il nostro diritto
a una informazione corretta
per poterci prendere cura tutt* insieme e consapevolmente
dei nostri corpi e della nostra salute,
non solo fisica
ma anche mentale.

Lo sport non è solo una corsetta!
Il significato che gli diamo come palestra popolare
è passione, socialità e presa bene.

Vogliamo riprenderci gli spazi per poterci muovere come ci piace

ARROZ PERUANO CON POLLO O CON VERDURE Benefit Collettivo di mutuo-aiuto “SOS spesa”

Potrebbe essere un'immagine raffigurante cibo e il seguente testo "IL COLLETTIVO sos SPESA PRESENTA: ARROZ PERUANO VEG o CON POLLO BENEFIT DISTRIBUZIONE ALIMENTARE SABATO 27/2 DALLE 11,30 PRESSO BANCHETTO GABRIO MERCATO DI CORSO RACCONIGI ROTONDA ANGOLO VIA FREJUS) DALLE 15,00 ALLE 20,00 TAKE AWAY SU PRENOTAZIONE RITIRO PRESSO CSOA GABRIO MONOPORZIONI TAKE AWAY ARROZ (RISO) CON POLLO 3 EURO ARROZ VEGETARIANO 2 EURO PER PRENOTAZIONI 3466396423 Sostieni la Solidarietà Popolare"

⏱Dalle ore 11,30
????Presso il banchetto Gabrio
Mercato di Corso Racconigi
(Rotonda via Frejus)
????Oppure Take Away su prenotazione
dalle ore 15,00 alle 20,00
ritiro presso Csoa Gabrio
☎️Prenota al 3466396423
Arroz (riso) con Pollo 3 euro
Arroz vegetariano 2 euro
????Vieni a sostenere la solidarietà Popolare! ????
*Le monoporzioni saranno confezionate in contenitori chiusi per il take away, così da garantire sicurezza dal punto di vista sanitario
!INIZIA LA CAMAPAGNA ELETTORALE!!
Non lasciamo spazio a fascisti,sessisti e razzisti!
Oggi è più che mai necessario presenziare nelle strade , nelle piazze e nei mercati con i nostri corpi , le nostre idee e la nostra solidarietà senza frontiere.
FUORI IL FASCISMO DAI QUARTIERI!
Cacciamo i figli sani del patriarcato!

MENZOGNE SU MENZOGNE INGIUSTIZIE SU INGIUSTIZIE

Denuncia di quanto accaduto mercoledì 17/2 al Cpr di Corso Brunelleschi

Dopo le svariate testimonianze sul freddo che attanaglia i reclusi del Cpr e sull’insufficiente fornitura di abiti adeguati alle temperature invernali , abbiamo organizzato una raccolta vestiti e coperte da destinare alle persone rinchiuse in corso nella struttura detentiva di Brunelleschi.
Ci vediamo però costretti e costrette a denunciare l’ennesima ingiustizia inflitta ai reclusi , infatti mercoledì 17, quando abbiamo provato a consegnare il risultato della solidarietà di molte e molti ,abbiamo ricevuto un rifiuto giustificato da molteplici ragioni assolutamente incongruenti con la realtà dei fatti , dimostrando ancora una volta la totale discrezionalità del regolamento con cui Gepsa e forze dell’ordine gestiscono quel luogo di detenzione.
La prima motivazione fornitaci riguardava l’esigenza di consegnare i pacchi ad una precisa persona di cui avremmo dovuto dare il nominativo; già in passato abbiamo consegnato dei pacchi contenenti generi alimentari e mai ci è stato chiesto di indirizzarli ad una precisa persona.
In secondo luogo ci è stato detto che il gestore non si voleva assumere la responsabilità della consegna e che le
persone trattenute “hanno fin troppi vestiti”.
L’ultima scusa riguarda il Covid: i vestiti devono essere sterilizzati con certificato. In uno spazio in cui non vengono attuate le norme di protezione dall’epidemia, all’improvviso il Covid diventa un problema.
Nonostante tutto noi non ci perdiamo d’animo. Riproveremo ancora a portare dentro l’infame centro la nostra solidarietà.
Ci vediamo sabato, tutte e tutti insieme, sotto le mura del lager di Corso Brunelleschi per protestare , urlare il nostro dissenso e ritentare la consegna della raccolta solidale.
Mai più lager!mai più Cpr!
Csoa Gabrio
Manituana – Laboratorio Culturale Autogestito

Collettivo Mai più lager – Mai più Cpr

PRESIDIO SOTTO LE MURA DEL CPR

Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone e il seguente testo "PRESIDIO SOTTO LE MURA DEL CPR CONTRO LA DETENZIONE RAZZISTA CONTRO OGNI CONFINE portiamo la nostra solidarietà ai detenuti SABATO 20 FEBBRAIO ORE 15 C.SO BRUNELLESCHI ÛGE"

Ancora una volta ci troviamo a parlare di celle affollate, di cure mediche non fornite ai detenuti, di reclusi maltrattati e abbandonati al freddo.

I problemi legati al freddo sono una costante nei lunghi inverni del Deportation Camp di corso Brunelleschi.
Chi viene recluso ha con se pochi indumenti, perlopiù inadatti alle temperature invernali e Gepsa, l’ente che si occupa di “fornire i servivi” alle persone recluse nel CPR di Torino, si guarda bene dal fornire sufficienti ricambi.
D’altronde, Gepsa è sempre rimasta coerente con il suo obiettivo, fare cassa sulla vita delle persone detenute.

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La crisi sanitaria e la crisi economica non si fermano.

Gli aiuti di Comune, Regione e Governo non si vedono.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante cibo e il seguente testo "IL COLLETTIVO sos SPESA PRESENTA: cOus cOUs BENEFIT DISTRIBUZIONE ALIMENTARE Venerdì 29/1 dalle 18.00 alle 20,00 presso il Csoa Gabrio Cous cous take-away! prenota la tua porzione al 3466396423 Sabato 30/1 dalle 11,30 Banchetto con Cous cous solidale Mercato di corso Racconigi angolo via Frejus) rotonda cOUS COUS CON POLLO E SENZA POLLO 1PORZIONE 2 EURO EVENTUALE OFFERTA Sostieni la Solidarietà Popolare"
Avevamo già denunciato la povertà e l’insufficienza delle misure proposte dalle istituzioni : una su tutte i buoni spesa, che sono finiti subito ed in molti casi mai arrivati .Sostegni al reddito ed all’abitare, come il Fondo Nazionale si sono dimostrati insufficienti per rispondere a tutte le richieste e vengono concessi in maniera discriminatoria. La procedura da seguire per ottenerli sembra sempre di più un percorso ad ostacoli: in questo modo trasformano l’accesso ai nostri diritti in un gioco a premi.
Comune ,Regione e Governo si ostinano a non considerare gli effetti devastanti che la crisi sanitaria continua a produrre sulla vita già difficile delle persone: c’è chi ha perso il lavoro o aspetta mesi la cassa integrazione, chi lavora con orario ridotto, chi non riesce a pagare più le bollette, l’affitto, la spesa.
Come sempre i costi della crisi (che sia causata da una pandemia o dalle speculazioni finanziarie poco cambia) si scaricano su chi è più povero/a, su chi è precaria/o, su chi è immigrato/a.
Noi siamo quelle persone: quelle che hanno perso il reddito, che faticano ad arrivare alla fine del mese, che sono sotto sfratto. Ma noi non ci siamo fermate.
Ci siamo organizzate e mentre il Comune fingeva di non vedere, abbiamo trovato il modo di resistere insieme, dimostrando che al di fuori dalle logiche capitalistiche è possibile creare una comunità includente e meticcia, che si prende cura di tutti e tutte e che è in grado di esprimere insieme proposte di mutuo-aiuto e di lotta.

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CONTRO L’ENNESIMO SGOMBERO!

Questa mattina si è verificato l’ennesimo sgombero ai danni di un’occupazione abitativa.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, veicolo, strada e strada
Viene da chiedersi a che punto sarebbe l’emergenza abitava cronica che attanaglia la nostra città se le istituzioni cittadine e gli apparati repressivi, anziché mettere impegno e finanze nel togliere un tetto alle persone, mettessero la stessa passione e dedizione nel cercare una soluzione abitativa degna per chi non ce l’ha.
Vien da chiedersi come si possano effettuare con tanta leggerezza sgomberi come quello di questa mattina in corso Giulio o come quello all’ ex Gongrand di qualche settimana fa nel bel mezzo di una Pandemia globale e nel pieno dell’inverno .
Andando oltre il Covid ed il freddo, a condire il contesto dello sgombero dandogli un’ulteriore sapore di infamia, c’è la marea di palazzine interamente vuote, di alloggi sfitti e di case popolari non assegnate, che restano lì come monito del fatto che avere un tetto sopra la testa sia in realtà un costoso privilegio e non un basilare diritto.
È chiaro ormai che La gentrificazione non conosce limiti. Diritto alla casa e alla salute vengono disattesi e dimenticati se si contrappongono a parole vuote come riqualificazione.
Fanno il deserto e lo chiamano riqualificazione.

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