Archivi tag: Repressione

ESSE NON CI FERMASSIMO🔥

Comunicato EsseNon

Dopo le violenze di due settimane fa, avevamo detto che non ci saremmo arres* e oggi, sotto un caldo sole di gennaio, abbiamo attraversato il quartiere con una partecipatissima biciclettata. Giovani e giovanissim*, abitanti del quartiere, student*, lavoratori e lavoratrici si sono ritrovat* per denunciare l’ennesima speculazione cittadina.
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Biciclettata per le vie della città – EsseNon ci arrendessimo?

Giovedì scorso tantissime persone si sono riunite in assemblea a Comala per discutere della passeggiata in quartiere che si sarebbe dovuta tenere sabato 15 gennaio e di come rispondere al tentativo di violenta repressione di questa da parte delle forze dell’ordine.

In questo incontro davvero molto partecipato abbiamo sentito l’esigenza di riprenderci le strade del quartiere e per questo abbiamo deciso di lanciare una pedalata per mostrare che, nonostante i tentativi di silenziarci, siamo più determinatә che mai. La strada è ancora lunga, ma abbiamo deciso di percorrerla insieme, partendo proprio dal parco dove dovrebbe sorgere Esselunga.

Essenon ci arrendessimo?

Ci vediamo sabato 29 gennaio alle 14.30 ai giardini Artiglieri della Montagna! Sono benvenute tutte le persone munite di mezzi di trasporto sostenibili, ma soprattutto biciclette🔥

#ESSENON decideste voi? San Paolo e Cenisia vogliono parchi e servizi pubblici!

Assemblea pubblica @ Comala Giovedì ore 18. 
All’inizio dell’autunno si è costituito il comitato ESSENON a seguito dell’appello lanciato dall’associazione Comala per bloccare l’ennesima speculazione edilizia firmata Comune di Torino, anzi Sistema Torino, ovvero come ti risano il debito pubblico svendendo la città (il debito del comune di Torino a fine 2021 ha raggiunto l’astronomica cifra di 888 milioni di€).
Ma facciamo un passo indietro.

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CASSEROLADA SOTTO IL CPR

Basta deportazioni, respingimenti e detenzione dei e delle migranti. 

Torniamo sotto le mura del CPR per portare la nostra solidarietà ai reclusi.

L’ennesima morte di un detenuto del CPR a Roma, i continui tentativi di autolesionismo e di suicidio riportano una situazione drammatica. Continua la lettura di CASSEROLADA SOTTO IL CPR

Blindati, scudi e telecamere, questa è stata l’unica risposta che l’Ordine dei Medici ha saputo dare

 

 

Blindati, scudi e telecamere,
questa è stata l’unica risposta che l’Ordine dei Medici ha saputo dare

Un apparato securitario spropositato che si contrapponeva ad una semplice richiesta di dialogo da parte di medic*, infermierə e antirazzistə di questa città. Un palese tentativo di screditare e criminalizzare il presidio indetto da lavoratori e lavoratrici del settore sanitario.
Non pervenuto il Dott. Giustetto, Presidente dell’Ordine. Continua la lettura di Blindati, scudi e telecamere, questa è stata l’unica risposta che l’Ordine dei Medici ha saputo dare

Libertà per le rivoluzionarie e i rivoluzionari comunist* arrestat* in Francia

Tra ieri ed oggi, politici e giornalisti di ogni schieramento gongolano per l’arresto di 9 militanti appartenenti a formazioni rivoluzionarie comuniste ,da anni rifugiati e rifugiate in Francia per evitare la persecuzione politica dello Stato Italiano.

Vogliamo esprimere innanzitutto la nostra solidarietà ai ed alle militanti che a distanza di più di 40 anni continuano ad essere braccat* dalle forze della repressione borghese. Ignobile vendetta di stato, che però ci restituisce la misura della paura che le idee rivoluzionarie ancora incutono nelle elites politico-economiche europee.

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Primo Maggio 2019 – Solidarietà con tutt* i/le NoTav colpit* dalla repressione

C’eravamo tutti e tutte, sappiamo bene com’è andata, sappiamo bene che non poteva essere accettato l’ingresso dello spezzone sociale nella stessa piazza dove sindacati e politicanti in campagna elettorale si affrettavano a blaterare frasi vuote per nascondere le istanze portate da migliaia di lavorat* e NoTav. 

Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, persone in piedi e folla

Nonostante le cinghiate del “servizio d’ordine” del PD e le cariche arbitrarie della polizia, siamo arrivat* in piazza e sul palco per ribadire il NO ad un’opera inutile e dannosa per il territorio e per la salute de* lavorat* e di chi l’abita.

Ricordiamo bene come la polizia, di fronte alle cinghiate del PD, si sia schierata e abbia difeso a manganellate questi metodi fascisti, colpendo forte e a caso come sempre.

Ci ricordiamo la cieca rabbia sfogata sul furgone che riparava militant* e bambin dai loro colpi sordi.

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Le donne migranti e la detenzione L’otto marzo Lottiamo anche per Loro!

Oggi scioperiamo e manifestiamo anche per loro, le donne migranti e detenute.

Le loro storie rivelano il ruolo del genere e della sessualità in relazione ad altre gerarchie di potere come classe, razza, nazionalità e geopolitica, nel plasmare la loro condizione di migranti.

La scelta migratoria delle donne deriva dalla necessità o volontà di scappare da norme eteropatriarcali che limitano la loro possibilità di autodeterminarsi come individui. Molto spesso nei loro paesi d’origine vivono abusi e restrizioni quotidiane solo in quanto donne. La loro libertà è minata da prescrizioni di genere e sessuali. Quando arrivano in Italia le cose non sono come avevano immaginato. In molti casi peggiorano. La paura costante di essere denunciate o di subire violenze. Riuscire ad ottenere una posizione legittima con gli strumenti legali a disposizione è difficile se non, in taluni casi, impossibile in quanto sono accessibili a una minima parte di richiedenti, solitamente maschi eterosessuali, economicamente abbienti o di origine razziale e nazionale “privilegiata”.
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GEPSA E FORZE DELL’ORDINE RESPINGONO LA SOLIDARIETÀ

Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, attività all'aperto e il seguente testo "CELLE AFFOLLATE NIENTE CURE TAMPONI E RESPINGETE MAGLIONI CPR LAGER DU'"

Al Cpr ancora menzogne su menzogne e ingiustizie su ingiustizie

Alla luce delle condizioni denunciate da reclusi e avvocati, come collettivo impegnato nella lotta al Cpr, abbiamo deciso di lanciare una raccolta di coperte e abiti pesanti destinati ai reclusi del Cpr di corso Brunelleschi.
L’idea nasce da una reale necessità espressa da chi è rinchiuso in quelle infami mura e confermata dagli/dalle avvocate che quelle mura le varcano per lavoro.
La pratica della raccolta solidale non è per noi una novità, così come non sono una novità le procedure che precedono l’ingresso dei materiali raccolti, avendo già più volte in passato raccolto cibo e schede telefoniche per i detenuti del Deportation Camp di Torino.
Come abbiamo già raccontato nel comunicato a nostra firma uscito Venerdì 19/2, mercoledì scorso alcune compagne del collettivo sono andate a portare i materiali della raccolta solidale al Centro per il Rimpatrio, sono state però respinte all’ingresso da parte di un incaricato dell’ente gestore, per la presunta violazione di ipotetiche procedure mai richieste ed adottate le scorse consegne solidali.
Tra le varie motivazioni accampate ci è stata contestata l’assenza di un certificato di sterilizzazione dei materiali, procedura sanitaria di cui neanche gli avvocati degli stessi reclusi sanno stabilire la veridicità, così come la garante dei Detenuti.

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