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Teatro

Venerdì 11 gennaio – Spettacolo teatrale “Questione di centesimi”

CSOA Gabrio – via Millio 42

Ore 21.30

Una produzione MaF – Massa a Fuoco
di e con Pasquale Faraco
Regia di Paolo Schena
Luci di Dragan Miladinovic
Sonoro di Dragana Miladinovic e Musatafa Cengic

Lo spettacolo è dedicato a Maria Baratto, operaia FIAT di Pomigliano, ma ancora prima donna e guerriera.
Questione di Centesimi è il frammento di un turno di un operaio alla FIAT di Pomigliano messo sotto la lente di ingrandimento. L’operaio Riccardo Belladonna ci parla del tempo della fabbrica, ma anche del tempo della musica, della famiglia, dell’arte… E` sempre uguale? Il tempo emerge come il vero protagonista del monologo: sminuzzato, dilatato, rubato, ripetuto, automatizzato, ma mai veramente e pienamente esperito. Bisogna essere precisi, misurati, contingentati perché è davvero “questione di centesimi”. La vitalità di Belladonna (e la nostra) appare come l’unico vero antidoto alle nuove forme di sfruttamento di un lavoro che diventa, per tutti, sempre più alienato, quantitativo, svuotato.

Sabato 10 novembre – Spettacolo Teatrale : “Cinque Minuti Di Gazzarra”

CINQUE MINUTI DI GAZZARRA
Spettacolo Teatrale scritto e diretto da Evandro Fornasier e Daniele Gaglianone

Ore 22
CSOA Gabrio

Torna ilBuioFuori, progetto teatrale di Daniele Gaglianone, con la presentazione dello studio di “Cinque minuti di gazzarra” del gruppo
mancolicani: tre attori in scena combattuti dalla voglia di sottrarsi al loro dovere di interpreti e la necessità di dare vita ai loro
personaggi.
È una battaglia intorno ad un’infanzia che brucia in una stufa e ad una nascita negata, ad una rapina: “hanno preso un bambino ad
una donna bambina”. Gli attori si oppongono, soccombono, si ribellano, a tratti sembrano perdersi tra storie familiari che riemergono dal nulla apparente, da un vuoto pieno di segreti e cose non dette ma sempre vive
in una zona sospesa dove il tempo che passa non passa mai: “tanti anni fa, non piangere; non piangere, tanti anni fa.”

Scritto e diretto da Evandro Fornasier e Daniele Gaglianone,
lo spettacolo prende vita grazie ai corpi e alle voci di Claudio Zanotto Contino, Francesco
Lattarulo e Pietro Casella.

Venerdì 18 maggio – Spettacolo teatrale “Bresci chi?”

CSOA Gabrio – via Millio 42

ore 21 – Teatro degli Zingari presenta

Bresci chi?

A Milano nel maggio del 1898 l’esercito guidato dal generale Bava Beccaris sparò sulla folla che da giorni protestava contro l’aumento dei prezzi, la mancanza di lavoro che spingeva ad emigrare e l’assenza di diritti civili e politici. I morti furono più di cento. La notizia arrivò a Paterson, negli Stati Uniti, dove si erano trasferiti molti emigranti italiani per lavorare nelle fabbriche tessili. Due anni dopo, un operaio toscano varcò l’oceano per tornare in Italia con una pistola e un’ idea: quella di vendicare i morti di Milano e della repressione sabauda. Quell’uomo si chiamava Gaetano Bresci.

Gaetano era anarchico perché aveva in odio le leggi che rendevano l’uomo schiavo all’uomo, che mantenevano sfruttamento, povertà ed ignoranza; era anarchico perché amava la libertà, la giustizia e l’umanità. E’ per amore, oltre che per odio, che mise in gioco la sua vita, è per amore e per odio che premette il grilletto della sua pistola per uccidere non “un re, ma un principio”.

Lo spettacolo non è un’indagine su un fatto di cronaca ma un viaggio in una storia italiana poco conosciuta, che prima di essere storia politica è storia umana. In questo viaggio ci siamo soffermati a riflettere sul confine tra vendetta e giustizia, sui meccanismi del potere di allora e di oggi, e ci siamo sorpresi a constatare le numerose analogie con i tempi attuali.

Sabato 20 gennaio – Spettacolo teatrale “Labbra”

CSOA Gabrio – via Millio 42

dalle 19

Aperitivo benefit Non una di meno Torino con banchetto distro.

A seguire lo spettacolo teatrale

LABBRA

di Irene Lamponi

interpretato e diretto da Valeria Angelozzi e Irene Lamponi
ideazione con il sostegno di Giulia Scudeletti
Scene Rodolfo Bignardi
Foto Sara Ciommei e Federico Pitto

Angelozzi/Lamponi
in collaborazione con Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse
con il patrocinio di ARCIDONNA e Associazione Interculturale LE MAFALDE

“Io non posso essere come voglio. Io non posso essere sempre me.”

LABBRA affronta in maniera divertente, spiazzante e amara i tabù legati al sesso, al corpo e al rapporto con l’altro. Si parte dalle donne ma si ingloba la società tutta. Cosa sono nella nostra contemporaneità il sesso, l’amore, la violenza? Quanto siamo liberi nelle nostre azioni quotidiane? Quanto crediamo di esserlo? Lo spettacolo è diviso in tre parti a se stanti, che raccontano tre situazioni a diverse.
• La prima vede due amiche nel bagno di casa tra depilazioni, mestruazioni, perversioni e paure.
• Nella seconda sono le vagine a parlare, strizzate, sognatrici, agguerrite.
• Nella terza, invece, le due attrici diventano una sola voce che racconta del sesso come violenza e della strumentalizzazione della stampa rispetto a questi eventi.
Non cerchiamo una divisione tra giusto e sbagliato, tra buono e cattivo, tra morale e amorale, cerchiamo solo le sfumature del non detto.

Domenica 7 maggio -Spettacolo teatrale “Le Prigioni”

CSOA Gabrio

via Millio 42 – ore 21

Spettacolo teatrale “Le Prigioni”

2 maggio 1963. I Living Theatre, sotto la regia di Judith Malina, portano in scena The Brig, che descrive con sguardo severo e impietoso il trascorrere dei giorni e la vita quotidiana di un carcere militare statunitense. The Brig ottenne un rilevante successo di pubblico, ma il messaggio di denuncia politica e sociale portò la compagnia a dover espatriare in Europa per continuare a fare teatro.
Lo spettacolo della Piccola Compagnia del Giglio racconta le 52 ore a ridosso della prima, in cui disciplina di rigore militare minano i rapporti e le personalità degli attori, portandoli inesorabilmente a diventare vittime o carnefici inconsapevoli all’interno di una gabbia teatrale.
Le Prigioni è un lavoro fisico, ma soprattutto un viaggio vero e coinvolgente nella storia dei Living Theatre, e partendo dalla messa in scena di The Brig, lega e contrappone la vitalità di una tra le più rivoluzionarie compagnie teatrali alla drammatica fissità del carcere.

Quando la legalità è solo una forma di violenza – Solidarietà con chi lotta per la casa!

12143282_529106033912550_2707536414168073668_nEsiste una legalità che è fatta di violenza e sopraffazione, odio per i più sfortunati e difesa dei privilegi.

Forti di questa legalità stamane decine di poliziotti sono penetrati nella palazzina di via Collegno 37 occupata venerdì scorso da 50 persone, 13 famiglie e 20 bambini.

In nome di questa legalità che è solo violenza si militarizza un pezzo della città e si sbattono per strada uomini e donne con la sola colpa di essere degli sfrattati.

Poliziotti e magistrati preferiscono che la gente stia sotto i ponti, viva in macchina o in qualche garage piuttosto che si prenda cura di un edificio abbandonato. La loro legalità fa tornare un palazzo al degrado e condanna alla strada una decina di famiglie.12063467_529105997245887_9133890629840415047_n

Per questi personaggi, come per il Comune che non è in grado o non vuole dare risposte all’emergenza casa, l’unico sentimento possibile è solo un profondo disprezzo.

Come a Bologna, anche a Torino si trasforma per incapacità e supponenza un problema sociale in problema di ordine pubblico. Questa mattina intorno alle 8:45 un vero e proprio blitz di decine di digos e numerosi blindati della polizia hanno circondato la zona entrando dentro il palazzo occupato sfruttando un vicino di casa che avevano portato alcuni giocattoli per bambini. Alcuni funzionari comunali si sono materializzati poco dopo proponendo come “soluzione abitativa” la sistemazione in una palestra, chiaramente rimandata al mittente da parte degli/delle occupanti. C’è poco da aggiungere se non che per l’ennesima volta si calpesta la dignità delle persone. Come siamo stati già tristemente abituati a vedere, si è proceduto alla sistematica demolizione e distruzione dei sanitari dei bagni all’interno degli appartamenti. Devastazione e saccheggio delle vite di tutti e tutte, bambini uomini e donne.

1546325_529060460583774_1564275251109152715_nUn Comune che sbatte la porta in faccia a chi ha il problema casa, che delega a magistrati e poliziotti (che agiscono senza la minima umanità ma solo con l’astio del più forte) la risoluzione di questioni di sua competenza. Questo è il triste quadro che si prospetta a chi pone al centro del discorso politico il bisogno fondamentale dell’abitare.

E allora tenetevi la vostra legalità, gioite pure per aver fatto tornare all’abbandono un bel po’ di alloggi, rallegratevi per avere fatto abbassare la testa e sbattuto per strada quelle persone che hanno avuto la forza di rivendicare una vita degna. Di questa legalità, francamente, ne facciamo volentieri a meno.

Bisogna allora prendere posizione, o si sta con chi lotta, con chi rivendica i propri diritti e agisce di conseguenza o si sta con coloro che difendono l’incapacità e la prepotenza in nome della legge.

In questo momento di rabbia, i pensieri di affetto e amore sono rivolti agli uomini, alle donne e ai bambini che in questi giorni ci hanno dato una lezione di dignità con le loro azioni.

Solidarietà con le famiglie di via Collegno

Solidarietà con chi lotta per la casa

BASTA CASE VUOTE, BASTA FAMIGLIE SENZA CASA – BENVENUTI IN VIA GIACINTO COLLEGNO 37

sfratti

A Torino ci sono circa tra i 40 e i 60 mila alloggi vuoti, secondo dati risalenti al 2012. Eppure la città non riesce a soddisfare il bisogno di casa dovuto all’alto tasso di sfratti per morosità incolpevole che, solo nel 2014 ha riguardato oltre 4500 casi.
Torino è una città che è stata colpita duramente dalla crisi e la perdita della casa, per l’incapacità di poter continuare a pagare regolarmente un affitto, è uno dei segnali più significativi. I semplici dati segnalati però dimostrano che le risorse esistono ma evidentemente manca la volontà politica nell’affrontare la situazione.
Assistiamo infatti all’inerzia di una amministrazione cittadina sempre pronta a regalare ampie porzioni di territorio per la speculazione di banche ed immobiliari ma incapace di dare risposte alle migliaia di famiglie sfrattate. Pronta a finanziare progetti come quelli di social housing che dimostrano da un lato tutta la loro inconsistenza e dall’altro la loro inutilità sottraendo fondi all’edilizie residenziale pubblica
Affrontare l’emergenza abitativa significa anche rilanciare un piano riguardante gli alloggi popolari ma a Torino nei prossimi 3 anni sono previsti solo poco più di 150 nuove unità. E mentre ogni anno vengono assegnati circa 400 case popolari, le liste d’attesa contano migliaia di iscritti.
Insomma, è evidente che chi entra nel vortice di uno sfratto è condannato dalle istituzioni pubbliche ad una lenta agonia, fatta di promesse e mancanza di opportunità.

Diventa allora necessario, per coloro che non vogliono soccombere alla violenza rappresentata da uno sfratto, praticare una solidarietà attiva, insieme a coloro che vivono lo stesso problema. I picchetti antisfratto risultano momenti significativi per creare un unione tra sfrattati, pratica concreta per resistere a proprietari esosi e ufficiali giudiziari senza cuore e dignità. Comune e questura hanno provato a disarticolare queste pratiche con l’applicazione sistematica dell’articolo 610 c.p.c. (che prevede la possibilità di eseguire uno sfratto senza preavviso) trasformando, per incompetenza e stupidità, un problema di ordine sociale in un problema di ordine pubblico.
Ma la solidarietà non si è arrestata e, nella consapevolezza che dalla istituzioni si possono ottenere solo promesse vuote o imposture, chi è senza casa ha deciso di passare alla soddisfazione diretta del bisogno fondamentale che è l’abitare.
E se 40 mila alloggi vuoti sono un lusso che una città come Torino non si può permettere, è evidente che occupare una palazzina vuota da anni diventa un passaggio necessario per dare un tetto a uomini, donne e bambini.
Così 50 persone hanno finalmente una casa in via Giacinto Collegno 37 dove potere riacquistare quella dignità negata dalla istituzioni.
Nella settimana di mobilitazione nazionale indetta dalla rete Abitare nella crisi contro l’articolo 5 del decreto Lupi e nel giorno nel quale lo sportello Prendocasa denuncia il ruolo delle banche nella gestione dei pignoramenti degli alloggi, con l’occupazione della Banca Intesa San Paolo a Porta Palazzo da parte di altre famiglie sfrattate, questa azione aggiunge un altro tassello alla lotta per la casa.
In una circoscrizione come la III nella quale altre numerose famiglie hanno liberato palazzine per soddisfare il proprio bisogno abitativo, l’occupazione di via Collegno ripropone con forza la richiesta di moratoria per gli sfratti e la possibilità sottrarre all’incuria interi edifici per riconsegnarli a chi ne ha effettivamente bisogno.
Venite a conoscere questa nuova esperienza e a portarle solidarietà.

CON GLI OCCUPANTI DI VIA COLLEGNO 37

RESISTERE CONTRO LA CRISI
CASA PER TUTTI E TUTTE

Sab 3 Ottobre 2015 – 21 Anni di occupazione e lotta! Live by The Bluebeaters

compleanno-21-anniCentro Sociale Occupato Autogestito Gabrio presenta:
1994 – 2015: 21 ANNI DI OCCUPAZIONE E LOTTA

Sabato 3 Ottobre 2015
Live by
THE BLUEBEATERS (Ska – Rocksteady – Beat since 1994)
Prima e dopo DJ set by
DJ PIDDU (Ska – Rocksteady – Early Reggae on Original 45s)
SCRATCHING SOUND (from Soul Rockers Sound System)

Apertura porte Ore 22
Inizio concerto Ore 23:30 (puntuali!!)
Ingresso 5 euro (per sostenere il centro sociale di zona)

CSOA Gabrio
Via Millio 42
Zona San Paolo Antirazzista
Torino
gabrio.noblogs.org
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Si può parlare di Ska, Blue Beat, RockSteady, o più semplicemente del suono originale Bluebeaters, che rimane riconoscibile in ogni loro incursione Continua la lettura di Sab 3 Ottobre 2015 – 21 Anni di occupazione e lotta! Live by The Bluebeaters

Merc 29 Aprile 2015 – Il piede nella porta, spiragli di resistenze

teatro_resistenzaMERCOLEDI’ 29 APRILE 2015
CSOA GABRIO – VIA MILLIO 42
IL PIEDE NELLA PORTA – SPIRAGLI DI RESISTENZA
Tratto dal libro “Resistenze – Quelli di Paraloup” lo spettacolo che raccoglie fatti e testimonianze relativi alla storia di Paraloup e alla nascita delle formazioni partigiane di Giustizia e Libertà

Ore 19 – Apericena
Ore 21 Inizio spettacolo
FREE ENTRY

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Paraloup è un piccolo borgo di montagna del Cuneese, incrocio di storie ed eventi emblematici. Lì abitarono per secoli montanari e pastori, frammenti di quel «mondo dei vinti» che costituisce oggi un riferimento ineludibile per chi guarda a nuove forme di convivenza tra le persone e con la natura. Lì, in quelle baite oggi ristrutturate dalla Fondazione Nuto Revelli, operò la prima banda partigiana di Giustizia e libertà del Cuneese, guidata da Dante Continua la lettura di Merc 29 Aprile 2015 – Il piede nella porta, spiragli di resistenze