Gira per la città, Dante Di Nanni!

Il nostro articolo per Machina di Derive e Approdi.

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Dante Di Nanni è un simbolo della lotta contro il fascismo, a lui sono intitolati lapidi, strade, murales, canzoni, libri… e anche una palestra, la nostra, la Palestra Popolare Dante Di Nanni (PPDDN), all’interno del centro sociale Gabrio. Era inevitabile che uno spazio sociale occupato in Zona San Paolo a Torino scegliesse di continuare a raccontare la storia di Dante, e altrettanto inevitabile che un gruppo di compagnə impegnato nella costruzione di una palestra popolare decidesse di scegliere il suo nome come esempio di lotta e di assoluta coerenza con una scelta di vita. Nella PPDDN siamo un gruppo eterogeneo di persone, unite però dagli stessi valori: antifascismo, antisessismo e antirazzismo. Gli stessi valori che, crediamo, si possano incarnare oggi nella figura di Dante Di Nanni. Egli è infatti il simbolo intorno al quale, da quasi una dozzina di anni, si raggruppano persone per proporre un’idea di sport autogestito, che cresce «dal basso a sinistra» e «popolare» (nella sua interpretazione autentica di solidale e inclusivo), e un’idea di mondo con lo stesso orizzonte. Il suo nome rivive ogni volta che unə ragazzə entra nella PPDDN per provare a salire su un ring, su una parete per arrampicare o su un palo da pole dance e in tantə chiedono «chi era Dante Di Nanni?» Per noi Dante Di Nanni è il volto sulla bandiera della palestra, che ci accompagna in corteo. È il simbolo su un adesivo bianco e arancione, incollato ovunque a ricordarci che l’antifascismo percorre ancora le vie del mondo. È il nome che risuona in canzoni militanti, da cantare tuttə insieme a squarciagola.

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Pedalata contro le morti di lavoro, per la nostra sicurezza, per Marco e Michele

Sabato 12 marzo 2022

Ore 18:30

Piazza Castello

In Italia, solo nel 2021, sono morte 1404 persone di lavoro: più di tre al giorno.

Marco e Michele, due giovani rider genovesi, sono morti per ciò che da media e aziende viene definito come “incidente”. Noi sappiamo però che le cause di queste morti sono sistemiche: sono un rischio calcolato dalle aziende. Continua la lettura di Pedalata contro le morti di lavoro, per la nostra sicurezza, per Marco e Michele

Il business della detenzione amministrativa – Aggiornamento

Questo è stato il periodo delle scadenze e dei rinnovi degli appalti di gestione dei Centri di Permaneza e Rimpatrio, in più parti d’Italia.
Da qualche giorno abbiamo la conferma di chi sarà l’ennesimo complice della violenza razzista di stato nel CPR di Torino,la multinazionale Ors tramite l’appendice italiana ORS Italia srl . Continua la lettura di Il business della detenzione amministrativa – Aggiornamento

CONSIGLIO REGIONALE SULL’EMERGENZA ECOCLIMATICA: UNA SFIDA POLITICA, SCIENTIFICA E SOCIALE

Torino – Dopo mesi di battaglie e manifestazioni di diversi movimenti e associazioni della regione, in Piemonte ci sarà un Consiglio Regionale sullo stato di emergenza ecoclimatica, aperto alla società civile e alla comunità scientifica

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Due giorni contro le frontiere

Le notizie provenienti dalle frontiere interne ed esterne dell’Europa si accavallano e si intersecano quotidianamente. I video e le frammentate notizie su quanto accaduto al CPR di Gradisca d’Isonzo, le condizioni dei detenuti al CPR di Torino, la morte di un altro giovane al confine tra Italia e Francia e la detenzione nei deportation camp europei di un cittadino afghano richiedente asilo, sono solo gli ultimi ennesimi avvenimenti che rimarcano il razzismo e la violenza istituzionale, tessere di un mosaico che ben conosciamo.

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Biciclettata Antifa

Come ogni anno dal 2004, in corrispondenza del 10 febbraio, “giornata del ricordo”, fascisti e sedicenti “identitari” usano i morti e le deportazioni, conseguenza di fatto della guerra d’invasione nazifascista in Jugoslavia, per guadagnarsi un minimo di agibilità politica. In questo sono facilitati da un galoppante revisionismo istituzionale, che, semplificando la complessità della storia e rimuovendo i soggetti di classe che ne sono stati protagonisti, equipara comunismo e nazismo e sovrappone il concetto di ricordo (sempre parziale e soggettivo) a quello di Storia fondata su fatti inequivocabilmente successi.

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