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TORINO: OCCUPATA UNA PALAZZINA DA 80 PROFUGHI DI DARFUR, ERITREA, ETIOPIA E SOMALIA

 

18 NOVEMBRE 2007

Dalle
17 di questo pomeriggio l’occupazione di una palazzina sita in via
Bologna cerca di costruire una risposta dal basso alla condizione
drammatica in cui versano un’ottantina di profughi provenienti dai
territori martoriati di un Africa lontana quanto profondamente percorsa
dai conflitti di una globalizzazione capitalista che – lì – si gioca
all’ultimo sangue.

Sabato 24 Novembre Manifestazione Nazionale contro la violenza maschile sulle donne – Piazza della Repubblica h. 14 (ROMA)

 


Siamo le donne di Facciamo Breccia Torino, alcune di noi fanno parte di
collettivi femministi, altre dai collettivi universitari e/o centri
sociali, tutte ci riconosciamo nel movimento antagonista.


Seppure da oltre un anno lavoriamo insieme (molte di noi in altri
ambiti da molto prima) sul tema della violenza di genere, non abbiamo
potuto partecipare alle assemblee che ci sono state a Roma, e ce ne
dispiace.


Riconosciamo a chi ha partecipato, da Roma e dalle altre città, il
merito di aver pensato la manifestazione, di aver messo a disposizione
energie e tempo per costruirla, nel modo in cui le presenti hanno
ritenuto efficace.
Non vogliamo quindi mettere in discussione le decisioni raggiunte e le
disposizioni per la manifestazione, vorremmo semplicemente portare il
nostro contributo, nell’auspicio che la discussione possa proseguire
serenamente, nel reciproco rispetto e nel reciproco riconoscimento di
percorsi e pratiche.

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Sabato 13 Ottobre CONCERTO ASSALTI FRONTALI @ CSOA GABRIO via revello tre

Gli Assalti nascono nel novembre del 1990 dallo scioglimento dell’Onda
Rossa Posse, mitico gruppo romano che per primo introdusse in modo
convincente il testo italiano nel Rap.
L’Onda Rossa Posse ha lasciato come ricordo stampato un solo disco,
“Batti il tuo Tempo”, autoprodotto, che ha venduto 10.000 copie ed
Eoggi introvabile. Continua la lettura di Sabato 13 Ottobre CONCERTO ASSALTI FRONTALI @ CSOA GABRIO via revello tre

Programma 25 aprile 2010

 Programma della giornata del 25 aprile 2010

Per tutto il giorno bancarelle di artigianato, stand delle associazioni e realtà del quartiere e non solo, spazio bimbe/i

Durante la giornata musica by dj Sisay – Reggae afro beat

Ore 15 – Corteo per le vie del quartiere
Ore 16 – Spettacolo di nuovo circo
Ore 17 – Maudit _ cover rock italiano e straniero
Ore 18 – Performance di teatro

Ore 19 – Spettacolo di nuovo circo

            Gruppo musicale _ cover Rino Gaetano

Ore 20 – Proiezione del film “Bandite”

Ore 21 – Il Parto Delle Nuvole Pesanti 

Dalle ore 19 grigliata con panini carnivori, halal e vegetariani

 

 

Per tutta la giornata saranno presenti le mostre concesse dal CTP Drovetti:

1910: L’Italia nel mondo

a cura di Cristoforo Magistro

Primi anni del XX secolo: inizia l’esodo di massa
dall’Italia verso altri Paesi e
altri continenti,alla ricerca di
nuove prospettive e di un
riscatto che molti troveranno.
Una rassegna fotografica, arricchita
di dati e informazioni sul fenomeno, ricostruisce la vita e alcune dinamiche sociali dei nostri connazionali nel mondo.

2010: Il mondo in Italia

a cura di Adriana Baiocchi e
Cristoforo Magistro


L’Italia dei nuovi cittadini, che arrivano da tutto
il mondo, che studiano,
lavorano, creano nuove famiglie.
Stranieri in cerca di integrazione, di realizzazione e di nuove
opportunità.
Proviamo a raccontare per immagini e testimonianze le storie e i percorsi di alcuni di
loro.

Inoltre sarà presente un mostra con manifesti del 1943-45 concessa dall’ANPI Sezione Dante Di Nanni

 

Comunicato 25 aprile 2010

Anche quest’anno abbiamo deciso di festeggiare il 25 aprile nel nostro
quartiere con il quartiere. È il terzo anno consecutivo che, oltre al
corteo, organizziamo una festa in strada nell’area pedonale di via Di
Nanni per allargare il più possibile al territorio il portato di memoria
e lotta che è per noi il significato più profondo del 25 aprile. Via Di
Nanni non è certo un luogo casuale. Dare vita ad una festa della
liberazione in San Paolo significa fare innanzitutto un recupero della
storia e del codice genetico di questo quartiere: un quartiere
nevralgico della resistenza torinese al nazi-fascismo; un quartiere che
nella figura e nella storia di Dante Di Nanni sintetizza al tempo stesso
la brutalità dell’ideologia fascista e la voglia di vivere e lottare di
tutti quelli e quelle che hanno combattuto per la Liberazione.
Un
significato ancora più forte ha per noi il 25 aprile quest’anno: proprio
nel 2010 cade il 65° anniversario della Liberazione e certo il clima
politico è sempre più peggiorato. Clima politico sempre più razzista,
omofono e violento che è sfociato nell’elezione della Lega Nord a capo
di questa regione e la sua escalation nella maggior parte delle regioni.
Emblematica è la situazione delle e dei migranti. Il pacchetto
sicurezza, le leggi discriminatorie da molti definite razziali che
colpiscono chi un permesso di soggiorno non ce l’ha, costringono uomini e
donne ad essere invisibili, a nascondersi e gli negano anche i più
elementari diritti umani. I dispositivi di controllo attuati dalle
governance sempre più “efficienti” e restrittivi delle libertà di tutte e
tutti noi. La perdita di diritti delle e dei migranti rischia di
tramutarsi in perdita di diritti per tutte e tutti.

La crisi
la sentiamo e la viviamo sulla nostra pelle tutti i giorni.
Licenziamenti, cassa integrazione, la sempre più difficoltà ad arrivare
alla fine del mese e il sempre più alto numeri di sfratti in città.
Questo clima ci deve spingere ad essere uniti, ad essere solidali ed il
nostro quartiere lo è. Borgo san Paolo ha nel suo dna la memoria della
resistenza, delle lotte, la solidarietà ed è per questo che invitiamo
tutte e tutti a festeggiare il 25 aprile in strada, per ricordare fuori
dalla retorica ma attualizzato nella vita di tutti i giorni, Dante Di
Nanni, un ragazzo che ha scelto di essere un partigiano in una
dimensione politica ed esistenziale allo stesso tempo; ha scelto la
resistenza come unica strada possibile per affermare se stesso e la
propria comunità contro la barbarie del nazismo e del fascismo.

Festeggiare
per conoscersi e conoscere le diverse realtà, per guardarsi negli occhi
e riconoscersi come persone che lottano e resistono tutti i giorni come
fecero le e i partigian* e per continuare a farlo insieme in futuro
attualizzando le lotte e per non perdere la memoria che ci permette di
continuare a vivere e a sognare.

Comitato 25 aprile zona San
Paolo

HO AMMAZZATO BERLUSCONI

torna a cinema

http://www.youtube.com/watch?v=HloSJFODdIk

 

Si può vivere per anni con una donna di sinistra, ma di sinistra sinistra, e poi votare per Silvio Berlusconi?
Per esser precisi: si può vivere con una donna di sinistra, votare per
Berlusconi e sperare che la vita prosegua come se niente fosse
accaduto? La domanda non è peregrina, e infatti Gianluca Rossi, e Daniele Giometto ne hanno tratto Ho ammazzato Berlusconi
(Italia, 2oo8, 88′), piccola opera indipendente, tanto nel senso della
produzione quanto nel senso delle idee. Sulla scorta di un libro di Andrea Salieri, il film racconta dell’ormai lontano 2oor; appena dopo le elezioni. In casa di Matteo (Alberto Bonanni) l’atmosfera è pesante. La sua Livia (Sabrina Paravicini) è in stato di agitazione. Riunita in salotto con le amiche, immagina improbabili contromisure. Dalla parete le osservano Che Guevara, nel ruolo storico, e Dario Fo,
nel ruolo di un caro parente. D’altra parte, così vuole la democrazia:
Berlusconi ha vinto, Berlusconi governa. Anzi, già che c’è, appare
anche in televisione, promettendo sfracelli uno dopo l’altro:
ovviamente, dal punto di vista di Livia.
Quanto a Matteo, lui preferisce chiudersi in un decoroso silenzio, che
abbia votato per il nuovo capo del governo, come sostiene la sua
compagna, o che solo si sia distratto e non abbia nemmeno votato. In
ogni caso, non è di sinistra sinistra. Come dirà più tardi a un
carabiniere, nella sua vita gli è capitato di votare un po’ per tutti,
e mai con entusiasmo. Ma torniamo al salotto rivoluzionario.
Disgustata, Livia se ne va di casa. In una notte buia e tempestosa, e
dal cielo le si abbatte in testa un’ala d’aereo. Ma ce n’est qu’un début, come si diceva una volta. Solo che allora s’aggiungeva continuons le combat, mentre
adesso Matteo non fa che precipitare verso il baratro. In quella stessa
notte buia e tempestosa, investe con l’auto un tale, che però non
muore. Muore invece quando lui, per errore, gli dà un colpo con il
crick. Allora, se lo porta a casa, lo ripulisce un po’ e scopre il
fatto: si tratta di Silvio Berlusconi, casualmente a passeggio sotto
l’acqua battente. Per rispetto, lo lava, lo pettina, lo trucca e gli
mette addosso quel che si trova in casa: una maglia dell’Inter. Molto
altro si potrebbe aggiungere, e infatti molto altro aggiunge il film.
Per esempio, che pur essendo morto e nel freezer di Matteo, Berlusconi
continua ad apparire in televisione. Oppure, che Matteo lo seppellisce
in giardino, mettendogli in bocca dei semi d’arancio, giusto per farlo
crescere e fruttificare. Ma qui basterà ricordare che alla fine nessuno
si preoccuperà della scomparsa del capo del governo. Il solo che invece
ne soffrirà, come per un fratello, sarà proprio Matteo. Se la politica
è questo – un uomo che parla in tivù, anche se è morto -, allora non
c’è più speranza. Al dunque, che cosa resta da fare, se non scavarsi
una fossa di fianco a quella di Berlusconi, mettersi in bocca dei semi
e poi ricoprirsi di terra? Almeno resta la speranza di dar buoni
frutti, prima o poi.
Da Il Sole 24 ore