La casa è il luogo in cui ogni individuo inizia a cercare
il proprio equilibrio, costruisce e coltiva le proprie affettività. Non si può
far crescere i propri figli senza una casa, non si può invecchiare senza un
tetto sopra la propria testa, non si può andare a lavorare senza avere un letto
su cui riposarsi al proprio ritorno. Continua
Rifugiati via Asti bloccano per un’ora corso Casale: pretendono diritti e garanzie mentre le istituzioni negano che ci siano problemi!
Proprio nel giorno in cui quotidiani locali e tg regionali celebravano la grande riuscita del progetto di “accoglienza” della caserma di via Asti sono stati ancora una volta i rifugiati con il proprio protagonismo a guastare la festa ai politici cittadini. Ieri pomeriggio circa un centinaio di persone ha deciso di scendere in strada per protestare contro le condizioni di vita interne alla caserma di via Asti e per chiedere garanzie sulle prospettive di future sistemazioni. Usciti in corteo dalla caserma i rifugiati hanno bloccato per oltre un’ora corso Casale, ottenendo in cambio della fine del blocco stradale un incontro immediato con la Prefettura.
Venerdì 20 novembre alle prime ore del giorno 10
pattuglie dei vigili urbani e alcune volanti di polizia e digos si sono
presentate sotto casa di “Antonella” per intimarle lo sgombero del suo
appartamento. “Antonella ” infatti abita con i suoi figli ed il copmpagno
in una casa dell’Atc che ha occupato ormai da febbraio. Le velleità delle forze dell’ordine però si sono infrante controla presenza massiccia di solidali, in buona parte provenienti dalla storica occupazione del Paso, che hanno appoggiato gli occupanti nella resistenza.
A poco meno di un mese dalla “chiusura” dell’ex clinica occupata di
corso Peschiera, un gruppo di rifugiati/e sistemati dalle istituzioni
nel campo della Croce Rossa di Settimo Torinese hanno dato vita oggi
all’ora di pranzo ad una protesta autonoma e determinata. Usciti in
corteo dal campo hanno raggiunto Torino e l’imbocco dell’autostrada per
Milano bloccandolo in segno di protesta verso la situazione nella quale
vivono: i/le rifugiati/e hanno contestato la gestione del campo ad
opera della Croce Rossa e dall’altro hanno chiesto di poter avere
certezza di una sistemazione definitiva per tutti e tutte e non solo
per le 100 persone inserite all’interno progetto FER. Continua la lettura di TUTTAPPOSTO???→
L’ex clinica San Paolo è stata svuotata; “Casa Bianca” (così
i/le rifugiat* che ci abitano hanno deciso di chiamare il secondo edificio
occupato a fianco dell’ex ospedale privato di corso Peschiera) ha deciso di
organizzarsi per resistere e nella giornata di ieri non è stata toccata.
Nella brevità più assoluta è questa la conclusione della lunghissima giornata
di ieri. Una giornata iniziata alle otto del mattino con l’inizio del presidio
organizzato dal Comitato di Solidarietà, e finita alle undici di ieri sera con
i sorrisi e i saluti dai balconi di quei rifugiati e quelle rifugiate che alla
faccia delle dichiarazioni di guerra della Prefettura e del Comune fatte nei
giorni scorsi, questa notte l’hanno passata ancora una volta sotto il tetto
conquistato e difeso negli ultimi dieci mesi. Continua la lettura di Non finisce qui, ancora non è finita!→
Da oltre due anni le mobilitazioni dei e delle rifugiat* nella nostra
città hanno portato non pochi frutti: tutti i rifugiati che si trovano
sul territorio piemontese hanno finalmente diritto ad avere un tessera
sanitaria ed un medico di base, si è ottenuta l’esenzione del ticket,
si è garantito un tetto a molti attraverso due occupazioni, persino il
regolamento delle borse di studio all’università è stato ora corredato
di una postilla specifica per i titolari di rifugio politico od
umanitario.
La stessa Via Asti, dai media ed istituzioni erroneamente decantata
come la soluzione definitiva, ha tuttavia un valore simbolico molto
alto perché rappresenta la spinta che dal basso si è data,
all’apparentemente immobile, macchinario burocratico. Là dove solo un
anno fa si diceva che non c’erano soldi e quindi speranze per nessuno
vediamo oggi soldi stanziati dall’unione europea per i/le cosidett*
vulnerabili ed un Comune anticipare 200.000€ al Governo per
ristrutturare un stabile da utilizzare per accoglienza di emergenza dei
rifugiati stessi.
Si avvicina la chiusura dell’Ex-Clinica occupata di corso Peschiera, ogni giorno giungono notizie dal mediterraneo di drammatiche storie di vita terminate tragicamente, affondate negli abissi del mare nostrum. Proponiamo di seguito un elenco ragionato di link per fare il punto della situazione ad oggi. Continua la lettura di Dalla Libia a Torino→
Corso Peschiera è
occupata da ottobre 2008, e da allora le istituzioni si sono via via
alternate sui giornali con proclami di sgomberi e soluzioni
provvisorie. .. ultima notizia lo sgombero ed il parziale trasferimento
in via Asti che secondo il Sindaco Chiamparino in persona (intervista a
La Stampa 23/8) doveva avvenire a fine agosto. Oggi leggiamo dal
Prefetto che non sarà così, che ci saranno soluzioni per tutti e
tutte….. ma il come e il dove e il quando è ancora incerto! Continua la lettura di Ancora a fianco della lotta dei rifugiati e delle rifugiate→
Siamo un piccolo gruppo di famiglie rumene, famiglie di lavoratori, con tanti bambini che vanno a scuola. Fino a ieri abbiamo vissuto in condizioni durissime. Abitavamo nelle baracche di via Germagnano: un campo sovraffollato e sporco, senza acqua elettricità, con i bambini sempre in pericolo in mezzo ai topi e ai serpenti. Quando c’è stata l’alluvione, solo un mese fa, al campo l’acqua era dappertutto e sono dovuti arrivare i Vigili del Fuoco per toglierla. Ma tolta l’acqua è rimasto il fango dentro alle nostre case e tanti dei nostri figli si sono ammalati. Ora ci siamo stancati di questa miseria. Da ora in poi vogliamo vivere una vita normale, come tutti voi. È per questo che abbiamo occupato questa casa: sappiamo che è illegale, ma sappiamo anche che è una cosa giusta. Questa casa è stata abbandonata e vuota per tanto tempo, ma noi la faremo rivivere e la trasformeremo in un posto bello per viverci, per noi e per i nostri bambini.
Vi ringraziamo per la vostra attenzione, I nuovi abitanti di Via Pisa 5