Starting from some reflections arising from the context in which we work and organize ourselves, that of food delivery in the city of Turin, we want to try to investigate how this sector is evolving outside Italy and what spaces we can find to expand our struggles. Continua la lettura di Non cambierò lavoro, Cambieremo il lavoro!→
Torino – Dopo mesi di battaglie e manifestazioni di diversi movimenti e associazioni della regione, in Piemonte ci sarà un Consiglio Regionale sullo stato di emergenza ecoclimatica, aperto alla società civile e alla comunità scientifica
Serviva davvero l’ennesimo morto per mettere in luce ciò che sta accadendo all’interno del cpr di Torino e mettere in discussione il suo intero funzionamento?
Le notizie provenienti dalle frontiere interne ed esterne dell’Europa si accavallano e si intersecano quotidianamente. I video e le frammentate notizie su quanto accaduto al CPR di Gradisca d’Isonzo, le condizioni dei detenuti al CPR di Torino, la morte di un altro giovane al confine tra Italia e Francia e la detenzione nei deportation camp europei di un cittadino afghano richiedente asilo, sono solo gli ultimi ennesimi avvenimenti che rimarcano il razzismo e la violenza istituzionale, tessere di un mosaico che ben conosciamo.
Come ogni anno dal 2004, in corrispondenza del 10 febbraio, “giornata del ricordo”, fascisti e sedicenti “identitari” usano i morti e le deportazioni, conseguenza di fatto della guerra d’invasione nazifascista in Jugoslavia, per guadagnarsi un minimo di agibilità politica. In questo sono facilitati da un galoppante revisionismo istituzionale, che, semplificando la complessità della storia e rimuovendo i soggetti di classe che ne sono stati protagonisti, equipara comunismo e nazismo e sovrappone il concetto di ricordo (sempre parziale e soggettivo) a quello di Storia fondata su fatti inequivocabilmente successi.