Assessore Passoni, quando più di un anno fa venne ad incontrarci all’interno del Centro Sociale Gabrio, ci trovammo d’accordo sulla necessità di dismettere lo stabile di via Revello 3/5, nostra storica sede occupata 20 anni fa, nel settembre del 1994.
Una necessità che nasceva dalla constatazione condivisa della pericolosità per la salute del quartiere dovuta al deterioramento del prefabbricato contenente amianto ed altri materiali pericolosi.
In quell’occasione promise pubblicamente che il Comune avrebbe agito con tutta la sollecitudine necessaria e possibile per giungere quanto prima all’apertura del cantiere.
Arrivammo a quell’incontro dopo un lungo percorso iniziato nel settembre 2012 con l’avvio della campagna “I LOVEGABRIO”, quando scoprimmo che il Comune aveva stanziato in bilancio il denaro necessario per procedere all’abbattimento del nostro centro sociale, senza coinvolgerci e dimenticandosi che per anni ci siamo impegnati e abbiamo lavorato per conservare in buone condizioni la struttura.
Decidemmo così collettivamente di trasferirci occupando uno dei tanti edifici pubblici abbandonati presenti in città.
Da allora però ben poco si è mosso da parte del Comune. Intanto l’edificio di via Revello 3/5 si sta deteriorando velocemente, senza che nessuno se ne occupi dopo il nostro trasferimento.
Eppure noi non ci siamo dimenticati che lei stesso assessore dichiarò ai giornali come foste pronti a procedere allo sgombero dei nostri locali con la forza per garantire la salute pubblica!
Noi denunciammo allora come, con questo gesto, si intendeva dare un colpo di spugna alle nostre lotte e alle nostre attività sociali: demolendo la nostra struttura si voleva anche demolire la nostra esperienza!
Ad oggi, chi si sta occupando della salute di questo quartiere? Vuol forse darci ragione?
Sì, ha capito bene, abbiamo fretta e non vogliamo veder crollare a pezzi lo stabile prima che vi decidiate ad intervenire!
Una fretta dettata dalla necessità di mettere in sicurezza l’area e bonificarla dall’amianto per vederla restituita al pubblico utilizzo sociale, come noi l’abbiamo mantenuta per anni.
Oggi, come vent’anni fa, in questo quartiere, sorgono case sulle aree delle vecchie fabbriche (giusto il 17 ottobre avete annunciato trionfalmente un’altra colata di cemento per costruire una palazzina sull’area dell’ex Pons Cantamessa), ma continuano a mancare totalmente spazi destinati ai giovani, aree verdi, locali dove le persone si possano incontrare, riunirsi, agire, creare e autogestirsi liberamente.
Questo lo ripetiamo da anni a lei ed ai suoi predecessori ed intendiamo continuare a lottare con ogni mezzo a nostra disposizione contro la politica decennale di svendita della proprietà pubblica e di dismissione di servizi per i cittadini.
È da aprile 2014 che non utilizziamo più la nostra sede di via Revello, l’abbiamo dichiarato e l’abbiamo fatto e invano abbiamo atteso che il comune si facesse vivo per prendere possesso dell’area.
Non è successo nulla!!
Noi siamo un collettivo politico non un’associazione riconosciuta, perciò non possiamo riconsegnarle formalmente le chiavi, ma sappia che da oggi, mercoledì 5 novembre 2014, vi consideriamo pienamente e totalmente responsabili del sito di via Revello 3/5.
Le occupanti e gli occupanti di via Milio 42