Eric Gobetti – Giorno del ricordo, retorica e revisionismo delle foibe.

LE FOIBE NON FURONO LA SHOAH DEGLI ITALIANI!
Facciamo un po’ di chiarezza sui falsi storici intorno alla narrazione delle vicende del confine orientale che i partiti ci impongono!
Si tratta dell’ennesimo esempio di come, tra gli anni Novanta e l’inizio del nuovo millennio, la politica del nostro paese abbia costruito in modo bipartisan una narrazione ufficiale di tipo sciovinista, altamente patetica e auto-indulgente.
Ecco il video integrale dell’assemblea del 5 febbraio con Eric Gobetti, storico e antifascista, con cui facciamo chiarezza sulle falsità e sul revisionismo riguardo la celebrazione del giorno del ricordo, che specialmente di questi tempi, sono sulla bocca di tutte/i.
ringraziamo Manuel e Fabrizio per le riprese e le foto.
CSOA GABRIO – ZONA SAN PAOLO ANTIRAZZISTA

Solidarietà a Gobetti, assemblea di mercoledì 5 febbraio confermata

Il Centro Sociale Gabrio promuove mercoledì 5 febbraio alle ore 18:30 in Corso
Ferrucci 65D un’assemblea e dibattito antifascista sul “Giorno del ricordo” con
l’intervento dello storico Eric Gobetti.

Ci troviamo ad affrontare nei nostri territori una preoccupante espansione da un
lato di gruppi e partiti fascisti e neofascisti, con sempre maggiore legittimazione
istituzionale; dall’altro alla diffusione di narrazioni falsate e strumentali alla
propaganda politica neofascista. Ci sembra importante costruire insieme al
quartiere un percorso antifascista partendo dal confronto, l’autoformazione
collettiva, la presa di parola e spazio e la costruzione di azioni in quartiere e in
città.

L’iniziativa e lo stesso Gobetti sono stati attaccati dal gruppo neofascista di
Aliud, legato a Fratelli d’Italia che si è insediato nel quartiere San Paolo proprio
promuovendo narrazioni che celebrano il colonialismo italiano e una società
patriarcale e omofoba. Il corpuscolo di fascisti ha minacciato di impedire lo
svolgimento dell’assemblea lanciando accuse di “revisionismo” e
“negazionismo”. Tali accuse sono ridicole da parte di chi fa del revisionismo
storico lo strumento di propaganda e di legittimazione della propria violenza
verbale e politica, ieri come oggi.

Tra pochi giorni infatti si “celebrerà” il “Giorno del ricordo” istituito nel 2004 da
una legge frutto di un accordo bipartisan promosso da Luciano Violante e
Gianfranco Fini durante il governo Berlusconi. Si tratta di una giornata
commemorativa delle foibe e dell’esodo di persone italiane dai territori del
litorale adriatico durante e dopo la fine del secondo conflitto mondiale.
Quel momento storico vogliamo raccontarlo tutto, senza omissioni, così come
facciamo il 25 aprile a differenza dei neo-fascisti e delle commemorazioni
retoriche istituzionali.

Vogliamo svelare i limiti e gli obiettivi della narrazione promossa dal “Giorno
del ricordo” che è parziale nel racconto del contesto e falsata nei fatti che intende
ricordare. È strumentale e funzionale ad una visione vittimista e nazionalista,
alla rimozione dalla memoria collettiva delle violenze fasciste nell’area e dei
crimini di guerra del colonialismo italiano.

La narrazione che ha generato il “Giorno del ricordo” è revisionista, stravolge
metodo e fonti storiografiche ed è particolarmente pericolosa per la pretesa di
“obiettività” e “neutralità” di fronte all’opinione pubblica.
Vogliamo smascherare il fascismo che esiste nelle scelte politiche dei nuovi
gruppi identitari e nelle narrazioni dei revisionisti.

Ci vediamo il 5 febbraio alle 18:30 in Corso Ferrucci, 65D per conoscere ed
approfondire insieme i fatti che alimentano la narrazione sulle foibe.

Per rispondere agli attacchi neofascisti torniamo in strada sabato 8 febbraio alle
ore 17:00 in Via Paolo Borsellino angolo Corso Vittorio sotto le foto dei
partigiani trucidati dentro le Carceri Le Nuove, per una biciclettata rumorosa e
antifascista.

CSOA GABRIO – Zona San Paolo Antirazzista

31/07/1942 LOSKA DOLINA (KRIZNA GORA)  TRUPPE ITALIANE FUCILANO CINQUE OSTAGGI NEL PAESE DI DANE.  Foto di di Ermino Delfabro, partigiano e fotografo di Gradisca d’Isonzo.
31/07/1942 LOSKA DOLINA (KRIZNA GORA)
TRUPPE ITALIANE FUCILANO CINQUE OSTAGGI NEL PAESE DI DANE.
Foto di di Ermino Delfabro, partigiano e fotografo di Gradisca d’Isonzo.

Corteo Antifascita – Rispediamoli Su Marte

⚠⚠ !Chiamata Antifascista! ⚠⚠
Corteo Antifascista
per le vie di Zona San Paolo
⚠⚠ RISPEDIAMOLI SU MARTE ⚠⚠

Sabato 26 Ottobre | ore 15,00
Via Monginevro angolo Via Genola

Aliud, organizzazione che si definisce “destra identitaria” ,ha annunciato l’inaugurazione della loro nuova sede in via Sestriere 9.

Si auto-definiscono nazionalisti e sovranisti, ma in realtà altro non è che la solita feccia fascista!
Blaterano di identità e tradizione, provano a vendersi come un’alternativa al sistema, ma da sempre sono i più abili lacchè di potenti e padroni.

Zona San Paolo oggi è un quartiere ad alta densità migrante, un quartiere che in passato fu Operaio, Antifascista e Partigiano, le sue strade ci raccontano storie di fame, di lotte disperate, di resistenza eroica e di sangue versato per la libertà.
I fascisti con le loro idee razziste, sessiste e omofobe non saranno i benvenuti, né qui né altrove.

San Paolo rifiuta il fascismo,
rispediamoli su Marte!

UNA LUCE PER FAISAL – UNA LUCE PER I DETENUTI E LE DETENUTE DEI CPR

Lunedì 8 luglio 2019 al mattino viene ritrovato all’interno dell’infermeria del CPR di corso Brunelleschi a Torino, il corpo senza vita di Faisal Hossein, 32 anni originario del Bangladesh, morto nella giornata di domenica. Continua la lettura di UNA LUCE PER FAISAL – UNA LUCE PER I DETENUTI E LE DETENUTE DEI CPR

Perchè oggi non saremo a Librincontro.

Il CSOA Gabrio è uno dei soggetti organizzatori del festival controculturale “Librincontro”. Il festival, alla sua seconda edizione, è un momento importante per contrapporre alla mercificazione culturale del Salone del Libro, un’agora in cui i libri e le idee contenute in essi siano “micce da accendere”.
Dobbiamo però fare autocritica rispetto alle modalità con cui abbiamo partecipato all’organizzazione di questa seconda edizione di Librincontro.
Per una nostra disattenzione, e forse anche per un eccesso di fiducia in chi, insieme a noi, ha contribuito alla realizzazione del festival, ci siamo accorti con estremo ritardo che una delle
presentazioni in calendario risultava impresentabile.
Oggi infatti si terrà la presentazione di una raccolta di saggi di critica al Transumanesimo. Il problema della tecnologizzazione e delle forme di sfruttamento che questa produce è certo attuale e riguarda tutti e tutte noi, ma le posizioni della rivista L’Urlo della Terra (tra gli invitati alla presentazione) sono violentemente in antitesi con le lotte di liberazione che portiamo avanti come Centro Sociale, a partire dalla questione che riguarda l’autodeterminazione sul corpo di donne, trans e soggettività non riconducibili a qualche intoccabile ambito “secondo natura”.

Crediamo che un confronto costruttivo parta dal rispetto reciproco, dalla serenità dello stare insieme tra pari, dal fatto che nessuno si senta offes* attaccat* sminuit* Continua la lettura di Perchè oggi non saremo a Librincontro.

25 aprile – Ora e sempre Resistenza

☆25-26-27 APRILE☆
TRE GIORNI CONTRO FASCISMO, RAZZISMO E SESSISMO

☆25 Aprile in Borgo San Paolo
-Via Di Nanni Pedonale-

•Dalle ore 14,00 per tutto il giorno :
musica, grigliata, area bimbi/e, banchetti, distro, Torneo di biliardino e giochi popolari .

•Ore 15,00
Corteo per le vie di Borgo San Paolo nei luoghi della Resistenza .
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☆26 Aprile
Csoa Gabrio- via Millio 42

•Ore 21,00 proiezione di :
“La battaglia della ferrovia ”
Regia di Daniele Gaglianone e Paolo Gobetti

•a seguire Proiezione di :
“Libere ”
Regia di Rossella Schillaci

•Discussione finale con i registi su Resistenza e Cinema
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☆27 Aprile
Csoa Gabrio – Via Millio 42

•Dalle 23,00
Concertone Antifascista con :

☆FILIPPO ANDREANI
~”Il primo non esiste Tour” ~

☆ERRICO CANTAMALE
☆EUGENIO RODONDI

Domenica 14 aprile – Passeggiata Resistente 2019 (Val Susa)

RIMANDATA AL 5 MAGGIO

Passeggiata Resistente 2019 sui sentieri della battaglia della ferrovia e della 106° brigata Garibaldi
IL 25 aprile si avvicina e quest’anno vi invitiamo a passeggiare con noi sulle colline della Val Susa da San Giorio fino a Gravere.
Con il nostro passo oratorio percorreremo i sentieri e le borgate che videro nascere la resistenza in Val Susa già nel settembre del 1943 e furono il campo d’azione della “Giordano Velino”, la 106° brigata Garibaldi che partecipò alla guerra di liberazione fino conquista di Torino.
Visiteremo i luoghi e racconteremo la storia dei protagonisti della “battaglia della ferrovia£ combattuta tra l’ottobre e il dicembre del 1943, quando le prime bande partigiane riuscirono ad interrompere le comunicazione della ferrovia Torino Lione con un sabotaggio che gli stessi nazisti definirono “il più importante e grave” da loro subito nei territori occupati
Una giornata non solo per avere e ricostruire la nostra memoria collettiva, ma anche per godere degli stupendi paesaggi con un percorso dal dislivello minino ed adatto a tutte le età

Sarà disponibile una navetta con partenza e rientro dal CSOA GAbrio

Programma:
8:30 Ritrovo in via Milio 42, con partenza alle 9 per San Giorio in navetta
10: ritrovo San Giorio – frazione Martinetti e partenza dal monumento alla 106° brigata
17: Termine della passeggiata al ponte dell’Arnodera nell’omonima frazione di Gravere e rientro a Torino in navetta

Dentro e dietro quello striscione c’era tutto.

E’ ormai passata quasi una settimana dallo sgombero dell’Asilo di via Alessandria, spazio occupato nel lontano 1995. In città si sono susseguiti diversi cortei e appuntamenti di lotta per esprimere con chiarezza che quando si sgombera uno spazio occupato con una storia di resistenza e lotta, non lo si può fare senza pagare un prezzo alto e senza aspettarsi una risposta di degna e determinata rabbia.
Dopo queste giornate ci sono compagni e compagne in carcere che vogliamo subito liberi e libere.
L’inchiesta della magistratura, che costruisce accuse di associazione eversiva per alcune campagne di lotta contro i CPR ed i luoghi di negazione della dignità dei migranti, è stato il pretesto per lo sgombero. L’intera operazione è apparsa da subito come frutto di una rappresentazione studiata a tavolino.
Il massiccio spiegamento di forze dell’ordine, con uomini e mezzi provenienti da altre città, è stato un chiaro messaggio rispetto chi voleva resistere e chi voleva portare solidarietà, ma anche per gli abitanti della zona, ancora oggi militarizzata, con il duplice segnale inviato al quartiere: da un lato quello muscolare, dall’altro quello dell’individuazione di un finto pericolo, un’occupazione, e con essa chi la abita e la rende viva.
Immediato e scontato il consenso delle istituzioni, Sindaca Appendino in testa, tutti impegnati a cinguettare, chi congratulandosi, chi rilanciando e invocando subito nuovi sgomberi. E, come da copione, il Ministro degli Interni ha gongolato convinto di avere un nuovo scalpo caldo per la sua continua campagna elettorale.
Sono state giornate in cui la questura cittadina ha scientificamente messo in campo una durissima repressione contro ogni voce di dissenso. L’abbiamo visto sin dalle prime ore delle sgombero, attraverso provocazioni, aggressioni, caccia al manifestante, sequestri veri e propri durati anche diverse ore.

Poi il corteo di sabato che segna, dopo le giornate di resistenza di giovedì e venerdì, una risposta chiara all’attacco repressivo.
Le dichiarazioni del Questore assumono tratti tragicamente grotteschi: parla di polizia pronta a “combattere come a Fort Alamo” e definisce i fermati durante il corteo come “prigionieri e non arrestati” (facendo intendere che…?), continuando ad essere fedele al copione della costruzione ed alla criminalizzazione del nemico. Il corteo di sabato è grosso, in tanti e tante portano la solidarietà Continua la lettura di Dentro e dietro quello striscione c’era tutto.