La
Fini-Giovanardi continua ad arrestare ed uccidere i consumatori di sostanze
in nome di una repressione fine a se stessa, che contrasta con la promozione di
criticità e consapevolezza, strumenti fondamentali in grado di far emergere modi
di agire che garantirebbero protezione individuale e collettiva, antidoti ai
comportamenti a rischio da contrapporre alla spirale della dipendenza. Gli spot
antidroga perseguono e affinano le logiche di tipo terroristico, appoggiati dal bio-riduzionismo del Dpa che
rivela sempre più la sua volontà di smantellare le politiche di riduzione del
danno.
Venerdì 20 novembre alle prime ore del giorno 10
pattuglie dei vigili urbani e alcune volanti di polizia e digos si sono
presentate sotto casa di “Antonella” per intimarle lo sgombero del suo
appartamento. “Antonella ” infatti abita con i suoi figli ed il copmpagno
in una casa dell’Atc che ha occupato ormai da febbraio. Le velleità delle forze dell’ordine però si sono infrante controla presenza massiccia di solidali, in buona parte provenienti dalla storica occupazione del Paso, che hanno appoggiato gli occupanti nella resistenza.
Nelle ultime settimane è iniziato
in città un attacco diretto agli spazi occupati e autogestiti. Dopo che alla
fine di ottobre un banchetto dei neo-fascisti di Casa Pound è stato impedito e un
gazebo delle Lega è stato “smontato” da alcune centinaia di attivisti
antirazzisti e antifascisti provenienti dalle diverse realtà occupate della
città, il Sindaco Chiamparino, insieme al Prefetto Padoin hanno deciso di assecondare
le richieste della destra promettendo sgomberi e normalizzazione delle realtà
antagoniste cittadine.
Il mondo della politica pare
-salvo rarissime eccezioni- essersi compattato intorno ai ben noti discorsi su
violenza e illegalità, e a giorni alterni i quotidiani locali scrivono di
sgomberi possibili e vicini a venire e tra il Sindaco e i rappresentanti del
Governo è iniziato uno stucchevole gioco delle parti.
Di seguito il testo del materiale distribuito durante la Festa del raccolto più partecipata della storia del centro sociale, che ha visto la partecipazione più di 5 mila persone.
Stefano,
un giovane di 31 anni arrestato dai carabinieri per il possesso di una modica quantità
di sostanza stupefacente muore dopo un calvario di sei giorni trascorso tra una
camera di sicurezza dell’Arma, il carcere di Regina Coeli e il reparto per
detenuti dell’ospedale
Pertini. Sul suo corpo gli evidenti segni di un brutale pestaggio, reso di pubblico
dominio dalla coraggiosa decisione della famiglia di consegnare alla stampa le foto
che documentano l’accaduto. Tanti sono ancora i lati oscuri della vicenda,
tanta la voglia di verità e giustizia che ha spinto a mobilitarsi sabato scorso
a Roma migliaia di persone.Continua la lettura di Una festa del Raccolto per Stefano→
Oggi pomeriggio diversi compagni e compagne delle realtà
antifasciste ed antirazziste torinesi hanno dato vita ad una mobilitazione nel
centro città contro la presenza dei fascisti di Casa Pound in piazza San Carlo
e contro un presidio organizzato dalla Lega Nord e dai “Giovani Padani” in
piazza Castello.
A partire dal primo pomeriggio piazza San Carlo è stata
occupata dai compagni e dalle compagne per impedire che Casa Pound potesse dare
vita al suo banchetto, e l’obiettivo è stato centrato con i fascisti costretti
da prima a spostarsi scortati dalle forze dell’ordine davanti al Museo Egizio,
e poi a rinunciare ai loro intenti grazie alla determinazione dei/delle
presenti al presidio antifascista che nel frattempo aveva continuato ad
ingrossarsi. Continua la lettura di Guai a chi ci tocca – scontri torino Lega e Casa Pound→
Sabato 10 ottobre – ore 15,30
presidio sotto il consolato dell’Honduras – piazza Solferino
Il 13 ottobre 2 appuntamenti a Torino
ore 11:30 Università di Torino via Sant’Ottavio
ore 21:00 Centro Sociale Occupato Gabrio via Revello 3
quattro mesi dal colpo di Stato, a un
mese dalle finte elezioni presidenziali, dal 12 al 14 ottobre arriva
nel nostro Paese una rappresentante del Frente Nacional contra el Golpe
de Estado.
L’Honduras non è un Paese democratico! E lo affermiamo con forza anche in Italia. Sono trascorsi tre mesi dal 28 giugno,
quando il presidente honduregno José Manuel Zelaya Rosales venne
prelevato da casa sua da militari incappucciati e trasportato fuori dal
territorio nazionale.
La sua colpa: aver iniziato un processo di riforme e di dialogo con i movimenti sociali, che avrebbe portato i cittadini honduregni a votare una consultazione popolare per convocare una nuova assemblea costituente.
A poco meno di un mese dalla “chiusura” dell’ex clinica occupata di
corso Peschiera, un gruppo di rifugiati/e sistemati dalle istituzioni
nel campo della Croce Rossa di Settimo Torinese hanno dato vita oggi
all’ora di pranzo ad una protesta autonoma e determinata. Usciti in
corteo dal campo hanno raggiunto Torino e l’imbocco dell’autostrada per
Milano bloccandolo in segno di protesta verso la situazione nella quale
vivono: i/le rifugiati/e hanno contestato la gestione del campo ad
opera della Croce Rossa e dall’altro hanno chiesto di poter avere
certezza di una sistemazione definitiva per tutti e tutte e non solo
per le 100 persone inserite all’interno progetto FER. Continua la lettura di TUTTAPPOSTO???→
GIOVEDì 1 OTTOBRE 09 DALLE ORE 18 INAUGURAZIONE DELLA MICROCLINICA FATIH
Vi invitiamo a partecipare all’inaugurazionedell’ambulatorio popolare autogestito – microclinica Fatih.
Giovedì 1 ottobre riapre ufficialmente l’attività dello
sportello di autodifesa legale Il-legale e si inaugura il
nuovo progetto di ambulatorio popolare autogestito, dopo un
anno in cui decine di persone italiani e migranti hanno
trovato consulenza gratuita e supporto legale questa nuova
iniziativa portata avanti da medici e infermieri cercherà
di garantire a tutte e tutti un diritto che in Italia
dovrebbe essere tutelato dalla legge, ovvero il diritto alla
salute.
L’ex clinica San Paolo è stata svuotata; “Casa Bianca” (così
i/le rifugiat* che ci abitano hanno deciso di chiamare il secondo edificio
occupato a fianco dell’ex ospedale privato di corso Peschiera) ha deciso di
organizzarsi per resistere e nella giornata di ieri non è stata toccata.
Nella brevità più assoluta è questa la conclusione della lunghissima giornata
di ieri. Una giornata iniziata alle otto del mattino con l’inizio del presidio
organizzato dal Comitato di Solidarietà, e finita alle undici di ieri sera con
i sorrisi e i saluti dai balconi di quei rifugiati e quelle rifugiate che alla
faccia delle dichiarazioni di guerra della Prefettura e del Comune fatte nei
giorni scorsi, questa notte l’hanno passata ancora una volta sotto il tetto
conquistato e difeso negli ultimi dieci mesi. Continua la lettura di Non finisce qui, ancora non è finita!→
Da oltre due anni le mobilitazioni dei e delle rifugiat* nella nostra
città hanno portato non pochi frutti: tutti i rifugiati che si trovano
sul territorio piemontese hanno finalmente diritto ad avere un tessera
sanitaria ed un medico di base, si è ottenuta l’esenzione del ticket,
si è garantito un tetto a molti attraverso due occupazioni, persino il
regolamento delle borse di studio all’università è stato ora corredato
di una postilla specifica per i titolari di rifugio politico od
umanitario.
La stessa Via Asti, dai media ed istituzioni erroneamente decantata
come la soluzione definitiva, ha tuttavia un valore simbolico molto
alto perché rappresenta la spinta che dal basso si è data,
all’apparentemente immobile, macchinario burocratico. Là dove solo un
anno fa si diceva che non c’erano soldi e quindi speranze per nessuno
vediamo oggi soldi stanziati dall’unione europea per i/le cosidett*
vulnerabili ed un Comune anticipare 200.000€ al Governo per
ristrutturare un stabile da utilizzare per accoglienza di emergenza dei
rifugiati stessi.