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Blocchiamo le speculazioni…Riprendiamoci il quartiere! Ex-Diatto Occupata!

734667_322335437871822_399524076_nA pochi giorni dall’inizio dei lavori nell’area ex-Diatto Snia, abbiamo deciso per la terza volta di occuparla per denunciare le mire speculative che stanno dietro la presunta riqualificazione urbana della zona.

La precedente occupazione che aveva ospitato il II mercatino delle autoproduzioni agricole ed il dibattito sul futuro della città, è stata l’occasione per la nascita di un Comitato di Quartiere, il Comitato “Snia-Rischiosa”, che ha mosso una serie di critiche sul progetto sia dal punto di vista ambientale sia da quello inerente l’effettiva utilità nell’economia del quartiere.

Non ci sono garanzie per quanto riguarda la tutela della salute nella fase di avvio dei lavori: gli scavi previsti vanno ad incidere su terreni che per anni sono stati inquinati dalla presenza di materiale plastico e metalmeccanico; nonostante le interpellanze presentate alle istituzioni competenti, ad oggi non si sono ottenute risposte.

Inoltre sono sotto gli occhi di tutti le pesanti criticità ed implicazioni che questo progetto ha sul quartiere; San Paolo non necessità di un nuovo parcheggio, vista la vicinanza di quello di corso Racconigi, il parcheggio sotterraneo meno utilizzato nella città. Una nuova galleria commerciale è superflua ad un isolato dal mercato rionale (il secondo per estensione di Torino) e da due dal mercato coperto.

Le 5 occupazioni abitative della zona testimoniano l’abbondanza di alloggi vuoti nel quartiere e nella città. Che senso ha fare allora le ennesime palazzine di pregio?

La questione abitativa va affrontata dal punto di vista degli sfratti, di cui Torino è la capitale nazionale non promuovendo operazioni immobiliari e speculative che nulla hanno a che fare con le reali esigenze della città.

Molte di queste criticità furono già sollevate dal Consiglio della III Circoscrizione nel momento in cui visionò il progetto ma per non disturbare le operazioni economiche e speculative che le ultime giunte di centro-sinistra hanno portato avanti a braccetto con Intesa Sanpaolo e Prelios (Pirelli-Re) Continua la lettura di Blocchiamo le speculazioni…Riprendiamoci il quartiere! Ex-Diatto Occupata!

Non finisce qui, ancora non è finita: In strada, nelle piazze “I Love Gabrio”.

550096_4830287479953_1846227548_nEstate 2012. In maniera del tutto casuale si viene a conoscenza che il Comune ha stanziato 500.000 euro per la “bonifica degli stabili in via Revello 3 e 5”. Quegli indirizzi, da 18 anni, ospitano il CSOA Gabrio, il Centro Sociale di Zona San Paolo.

La bonifica è necessaria per rimuovere l’amianto, la bonifica in questa situazione e con quel finanziamento significa l’abbattimento degli immobili. Significa, evidentemente, lo sgombero del Gabrio.

Gli/le occupant* hanno provato più volte negli anni ad interrogare le istituzioni sul problema amianto, senza ottenere alcuna risposta sensata. Gli/le occupant* sono intervenuti per limitare il disperdersi delle polveri pericolose con lavori sui tetti degli stabili, preoccupati, loro sì, della salute di chi frequenta il Centro e di chi abita nella zona. Ma ecco che ora il Comune si sveglia e si accorge che la salute dei cittadini è in pericolo. Come se la città non fosse piena di manufatti in amianto, altrettanto se non più pericolosi. Come se il Comune, che fa poco o niente per risolvere la questione delle polveri sottili legata all’inquinamento atmosferico, fosse realmente interessato alla salute dei cittadini.

Ecco, con queste premesse e con un probabile sgombero sulla testa, gli/le occupant* del Gabrio decidono di muoversi, di far conoscere la situazione, di porre fortemente all’attenzione di tutt* la loro posizione.

Nasce la campagna I love Gabrio

LA CAMPAGNA

La questione è principalmente politica. Con questa convinzione a settembre 2012 viene lanciata la campagna I love Gabrio. Amianto per nessuno Gabrio per tutt*,. Siamo infatti certi che dietro le “nobili” (e tardive) motivazioni del Comune per intervenire in via Revello vi sia principalmente la volontà di far tacere una voce scomoda del panorama politico torinese. Probabilmente non par vero a Fassino e al suo assessore Passoni che finalmente vi sia la possibilità di eliminare il Gabrio con una motivazione sostanzialmente inattaccabile. Tutto ciò ci appare paradossale. Per questo decidiamo di denunciare pubblicamente l’atteggiamento omertoso del Comune nei nostri confronti smascherando tutte le sue lacune. Questo è lo spirito con il quale viene lanciata la campagna, che chiede sì la bonifica e il rispetto per il diritto alla salute (e ci mancherebbe, siamo i primi interessati e gli unici che hanno fatto qualcosa) ma chiede anche che vengano preservate la vita e le innumerevoli attività del Centro, vita ed attività che lo hanno reso elemento riconosciuto e consolidato nello scenario torinese.

Per settimane, il sabato, viene allestito un punto informativo presso il mercato di corso Racconigi con lo scopo di informare la popolazione del quartiere sulla situazione e di pubblicizzare maggiormente le attività del Centro. Con performance, spettacoli e volantini si cerca di districare la nebbia che il Comune vorrebbe che aleggiasse sulla questione.

Parte una raccolta firme perché si preservi la storia del Centro: in poco tempo ne vengono raccolte migliaia, da quelle degli artisti che ne hanno solcato il palco a quelle di semplici fruitori del bar del Gabrio. Un risultato che non giunge inaspettato perché siamo certi di essere un elemento ormai significativo della città.

Poi, ancora, passaggi sui network di movimento, comunicati ed appelli che viaggiano nell’etere e sui siti ad aggiornare con precisione l’evolversi della situazione. Adesivi che riempiono il quartiere e manifesti.

E poi la strada, il nostro elemento base, il territorio Continua la lettura di Non finisce qui, ancora non è finita: In strada, nelle piazze “I Love Gabrio”.

II° Fiera della Autoproduzioni Contadine e Assemblea ‘SanPaolo specula su zona San Paolo’

h. 14 Secondo appuntamento con produttori e i loro prodotti genuini clandestini

Sulle orme della campagna Genuino Clandestino, dato l’ottimo esito nella prima giornata in occasione del 18° compleanno del CSOA Gabrio, il SECONDO appuntamento, un mercato di produttori che vogliono difendere la libera lavorazione dei prodotti e l’immenso patrimonio di saperi e sapori della terra.

Da 10 anni Genuino Clandestino ha fatto un percorso pratico di ricomposizione tra ambiente, produzione, distribuzione e consumo dei prodotti agricoli, a favore dell’acquisto diretto dai produttori attraverso l’abolizione dell’intermediazione.
Mercati che, rifacendoci alle parole chiave della campagna, sono “clandestini” perchè slegati dalla burocrazia e dalle norme imposte dalle istituzioni che bandiscono migliaia di piccoli produttori e lontani rispetto alle certificazioni “bio”, a pagamento, che poco corrispondono ad una effettiva qualità e sostenibilità del prodotto; “genuini” perchè puntano ad offrire non un prodotto bello ma sano e che non riproponga le logiche capitalistiche di sfruttamento, inquinamento e oppressione che vogliamo combattere…in una NUOVA LOCATION tutta da scoprire, l’area della EX DIATTO-SNIA è un altro pezzo di Torino svenduto alle banche (Intesa San Paolo) e ai palazzinari (Pirelli Re), nel cuore del quartiere San Paolo.

h. 17 ASSEMBLEA SAN PAOLO SPECULA SU ZONA SAN PAOLO

All’assemblea su Speculazioni e finanziarizzazione del Territorio parteciperanno: Verdi Quindici Resiste, Lab off topic (Milano), Maurizio Pagliassotti di “Chi comanda Torino” e ovviamente C.S.O.A. Gabrio.

Ad inizio gennaio le ruspe dovrebbero impadronirsi della nostra zona.
Un enorme edificio di proprietà pubblica verrà abbattuto e al suo posto verranno costruiti 250 alloggi, una zona commerciale ed un parcheggio sotterraneo a pagamento.
Quali sono i progetti del comune? Che effetti avrà questo progetto sul nostro quartiere? Come cambierà l’isolato? Che effetto avrà questa colata di cemento sul mercato immobiliare della zona? Come si risolve il problema della casa? A chi fa comodo questa speculazione? Chi è stato coinvolto nella scelta di cosa? Esistono progetti simili nella nostra città, in italia ed in Europa? Qual è il rapporto tra la svendita del patrimonio pubblico e il debito del nostro comune? Come si è creato questo debito?
Porremo queste ed altre domande a Maurizio Pagliassotti autore del libro “Chi comanda Torino”, condivideremo le informazioni che abbiamo trovato tramite un’inchiesta che autonomamente abbiamo portato avanti, andando a scartabellare tra i documenti ufficiali prodotti dal consiglio comunale.
Nella discussione che sarà assolutamente aperta, ci faremo aiutare anche da realtà del territorio Torinese e di altre città italiane e Europee che hanno vissuto processi simili.

FUORI LA SAN PAOLO DA ZONA SAN PAOLO!!

Occupiamo quando vogliamo!

Il Gabrio è sotto sgombero. Una risposta decisa e netta è arrivata oggi, 20 ottobre, dalle strade di Borgo San Paolo. Un corteo partecipato, con oltre 1000 persone, è passato tra le vie del quartiere rivendicando con forza che il Centro Sociale deve essere bonificato dall’amianto ma le sue attività, la sua storia devono continuare, che qualsiasi atto finalizzato alla conclusione dell’esperienza del Gabrio non potrà che avere una risposta adeguata. Numerosa la presenza delle altre realtà occupate cittadine, così come di coloro che in questi giorni hanno mostrato solidarietà al Centro. Tutti i negozi sono rimasti aperti, alla faccia delle cassandre (questurine?) che volevano metterci contro il quartiere. Continua la lettura di Occupiamo quando vogliamo!

Sab 20 Ottobre 2012: CORTEO Basta mani sulla città – Disegniamo mappe della libertà

Il tempo della crisi impone di prendere delle posizioni chiare. Vi sono soggetti che nella crisi rilanciano pratiche di lotta sociale, di riappropriazione, di autogestione, consci e convinti che solo tali pratiche siano portatrici di cambiamento, che siano in grado di essere un limite al dilagare della miseria dell’esistente e della perdita di solidarietà. Ma vi sono anche soggetti che invece approfittano di tali momenti per attaccare diritti acquisiti, per svendere patrimonio pubblico, per privatizzare beni comuni, per attaccare le voci discordanti del panorama politico. Per favorire i loro interlocutori finanziari e bancari.

In un contesto del genere la vicenda del CSOA Gabrio è emblematica di come coloro che sono gli artefici principali di una congiuntura economica e sociale così difficile si muovano per difendere gli interessi di pochi. Occupato da 18 anni il Centro è cuore pulsante di attività politiche e sociali non allineate, voce di chi, per mandato di Monti o di Fassino, è costretto a sacrifici. Con le sue pratiche promuove un attacco diretto alla crisi, senza mediazioni con occupazioni, autogestione, socialità fuori da schemi economici. Ed ecco che, con la scusa dell’interesse pubblico, il Comune, rappresentante di quella classe partitica così portata a ruberie e privilegi, è pronto ad eliminare un’esperienza che ormai connota profondamente il quartiere San Paolo. Continua la lettura di Sab 20 Ottobre 2012: CORTEO Basta mani sulla città – Disegniamo mappe della libertà

Sab 6 Ottobre 2012: Critical Mass “I Love Gabrio”

Sabato 6 Ottobre 2012

BICICLETTATA PER ZONA SAN PAOLO!

Con la scusa di una bonifica dall’amianto si cerca di interrompere l’eperienza del CSOA Gabrio, da 18 anni parte attiva nel quartiere San Paolo.

Una esperienza che negli anni ha sottratto dall’incuria uno spazio abbandonato dal Comune, evitando che cadesse nelle brame di affaristi e speculatori e restituendolo al quartiere sotto forma di un luogo in cui poter coltivare la socialità in maniera diversa.

Non vorremmo che tali manovre fossero preludio all’inizio dell’ennesima speculazione edilizia nella nostra zona Continua la lettura di Sab 6 Ottobre 2012: Critical Mass “I Love Gabrio”

17 Settembre 2012: Parte la campagna “I Love Gabrio”

Info e adesioni su ilovegabrio.noblogs.org

Documento presentazione campagna

DI AMIANTO, AUTOGESTIONE E INCONSISTENZA DELLE ISTITUZIONI

n questa fine di estate 2012 che ci ha visti ancora impegnat* in diverse lotte dobbiamo fermarci un attimo e riprendere parola per porre al dibattito pubblico una questione molto delicata: quella dell’amianto al centro sociale Gabrio.

L’amianto c’è, lo sappiamo, a Torino lo sanno tutti quelli che hanno minimamente presente il Gabrio. Negli anni della storia del centro sociale la questione è stata periodicamente strumentalizzata dalla destra cittadina per chiedere lo sgombero, mentre veniva pressoché ignorata dalla sinistra cittadina e dall’amministrazione che avrebbe dovuto tutelare la nostra e vostra salute. Anche quando dal Gabrio partì una lettera aperta al Comune per sollecitare un intervento di bonifica rispettoso del centro sociale Continua la lettura di 17 Settembre 2012: Parte la campagna “I Love Gabrio”

sab 17 aprile – Festa della semina – Ras Muffet meet Sunweed and Bruciatown+Cena benefit Antisfratto – Cucina tipica rumena

Sabato 17 aprile 2010

FESTA DELLA SEMINA
(RAS MUFFET non sarà presente alla serata,causa blocco degli aeroporti in UK e Italia)

SUNWEED AND BRUCIATOWN

Festa della semina 2010 contro il controllo sociale e la disciminazione
dei consumatori di sostanze: mai più vittime del proibizionismo

Controlli stradali e  sui posti di lavoro si intensificano sempre di più
e colpiscono i consumatori di sostanze, indagando e sondando le nostre
vite private. Continua la lettura di sab 17 aprile – Festa della semina – Ras Muffet meet Sunweed and Bruciatown+Cena benefit Antisfratto – Cucina tipica rumena

Quel che si scorda sui centri sociali*

Gentile
Direttore, dopo
aver seguito con attenzione nelle scorse settimane il dibattito sui
centri sociali ospitato sulle pagine del Suo giornale, ritengo
opportuno introdurre alcune riflessioni che mi sembra non siano state
dovutamente approfondite.

Innanzitutto,
voglio chiarire che non mi interessa qui parlare degli scenari che
potrebbero verificarsi in caso gli attori istituzionali oggi in gioco
decidessero di concretizzare i proclami roboanti con i quali stanno
caratterizzando la campagna sui possibili sgomberi degli spazi
sociali; al contrario mi interessa affermare che il fenomeno centri
sociali non è e non può essere ridotto ad una mera questione di
ordine pubblico.
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