MURI, GABBIE E MILIONI – Puntata 2 – CPR di Macomer (NU) – ORS

Inchiesta a puntate a cura dello Sportello Il-legale Antirazzista

Puntata 2

CPR di Macomer (NU)

Ente gestore: ORS Italia s.r.l.

Il primo CPR in Sardegna apre, dopo una serie di ritardi, nel gennaio 2020 presso l’ex Casa Circondariale di Bonu Trau, Macomer (NU), chiusa nel 2014 perché non in possesso dei requisiti minimi prestabiliti dalla legge, e situata in una delle aree meno popolate della regione. La struttura, che ha subito dei lavori di adeguamento, si presta ad ospitare dalle 50 alle 100 persone. Il progetto trova pieno consenso politico sulla base di argomentazioni rassicuranti, come l’aumento dei posti di lavoro e l’imperdibile occasione di sviluppo territoriale: una promessa illusoria ben conosciuta in un’area già militarizzata. Inoltre, la notizia dell’apertura del CPR cavalca l’onda mediatica della falsa “emergenza sbarchi” e  viene proposta come strumento per rallentare la crescita della rotta Algeria – Sardegna.

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Bruttə, sporchə e ribellə sin dagli albori…

Oggi ci troviamo a dimostrare la nostra solidarietà al F.O.A. Boccaccio, sgomberato di recente. Lo stadio all’interno del quale si svolgevano le sue attività è stato definitivamente acquisito dalla sezione CAI di Monza per la realizzazione di una “Casa della montagna” con annesso ristorante e parcheggione per automobili. L’ennesima colata di cemento, insomma, per celebrare la natura nel bel mezzo della Brianza… Non sempre l’ente che sottrae spazio alla resistenza ha il volto della grande multinazionale riqualificatrice di quartiere, ma questo non ci stupisce.

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Il Next Emerson non si vede!

Oggi 13 luglio si terrà l’asta per l’area del Centro Sociale Next-Emerson e della Palestra Popolare San Pietrino.

Gli spazi autogestiti e lo sport popolare non si sgomberano

Gli spazi sono di chi li rende vivi quotidianamente

Basta speculazione edilizia

Il Next Emerson non si vende!

Solidarietà ai compagni e alle compagne del Next Emerson e della Palestra Popolare San Pietrino ✊

FEMME – UNA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA A CURA DI CSOA GABRIO E DEL COLLETTIVO ARTISTICO STASIS ❖

► 8 Luglio, 15 Luglio e 22 Luglio @ CSOA GABRIO & STASIS LAB

Il problema della riproduzione è stato tradizionalmente slegato dalla produzione capitalista per essere, più recentemente, posto al centro di un ripensamento complessivo del lavoro che parta dal riconoscimento del suo ruolo economico e sociale per sottolinearne l’importanza e pretenderne la dignità.

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MURI, GABBIE E MILIONI – Puntata 1 – CPR di Torino – Gepsa

🔴Puntata 1 

Cpr di TORINO
Ente gestore: GEPSA

Gepsa gestisce il CPR di Torino dal 2018. Dal 2014 al 2017 ha amministrato la struttura in collaborazione con l’associazione Acuarinto percependo 37,90 euro a detenuto, cifra che si è ridotta nell’ultimo bando che ha visto Gepsa vincitrice. Continua la lettura di MURI, GABBIE E MILIONI – Puntata 1 – CPR di Torino – Gepsa

MURI , GABBIE E MILIONI: L’affare della detenzione amministrativa

Inchiesta a puntate a cura dello Sportello Il-legale Antirazzista

Fin dalla loro nascita nel 1998, i campi di detenzione amministrativa e deportazione dei e delle migranti sono stati un grande affare per le associazioni, le ONG e le aziende vincitrici degli appalti di gestione.
Risalendo la storia di queste infami strutture fino alla loro nascita, possiamo osservare come i primi Centri di Permanenza Temporanea (CPT) fossero gestiti principalmente da Associazioni Umanitarie e ONG spesso legate alla sinistra istituzionale. Tali realtà si prefiggevano l’obiettivo, talvolta ingenuamente, talvolta in malafede, di umanizzare questi centri detentivi i quali, fin dal principio, mostrarono la loro natura di lager. Continua la lettura di MURI , GABBIE E MILIONI: L’affare della detenzione amministrativa

11° Compleanno PPDDN

la Palestra Popolare Dante Di Nanni è finalmente pronta (e super felice) di invitarvi a festeggiare insieme i suoi 10anni+1!

Non avendo potuto festeggiare l’anno scorso come avremmo voluto (e per ovvi motivi), abbiamo deciso di farlo quest’anno e di farlo in grande.

Il party avrà inizio giovedì 24 giugno con un CENEFIT special edition che partirà dal tardo pomeriggio, ore 17.30, con ben 3 workshop: graffiti, serigrafia e twerking (outfit consigliato: pantaloncino corto)!

Ripartiamo dalla pratica per riprenderci i nostri corpi e gli spazi e per rimetterli subito in gioco! 

A seguire cena benefit palestra: cous-cous e tiramisù!

Seguirà il venerdì 25 giugno una giornata di sport popolare al Parco Mennea (borgata polo nord), per riprenderci gli spazi pubblici e denunciare le speculazioni che sono state fatte e continuano a essere proposte nei quartieri in nome di maxi eventi sportivi che non lasciano nulla agli/alle abitanti, che anzi vengono derubati dei loro spazi, e servono solo ad arricchire i soliti noti (lo abbiamo visto con le olimpiadi del 2006, e non vogliamo rivederlo con le universiadi!).

Ci troviamo alle 17.30, con birrette musica e presa bene, per organizzare le squadre e giocare insieme a pallacanestro, volley, ping-pong e per una battaglia di gavettoni (porta l’arma ad acqua che vuoi trovare!).

Infine, concluderemo Sabato 26 giugno con l’immancabile festa in piscina al CSOA Gabrio! dalle 15.30 piscina, mojito, pane e panelle, distro e tanta musica live dalle 18

Saranno con noi i Mefisto Brass, The Blacklava, The Malvos e John Bringwolves.

Palestra Popolare Dante Di Nanni                     

Da oltre 10 anni SEMPRE DALLA STESSA PARTE

PEDALATA ANTIRAZZISTA – 18 GIUGNO 2021

🚴‍♀️PORTA LA BICICLETTA – ODIA IL RAZZISMO🚴‍♂️

📆Venerdì 18 Giugno
⏰Ore 17:30
📍 Partenzada Corso Verona angolo Corso Brescia

✊Attraversiamo le strade di Torino per denunciare le responsabilità di chi ogni giorno agisce discriminazioni.

Le frontiere non sono solo quei limiti immaginari che separano uno stato dall’altro e che vengono percorsi da persone con o senza documenti ogni giorno. Sono soprattutto quei luoghi dove emerge chiaramente il razzismo istituzionale, quei luoghi che diventano brutalmente discriminatori solo per alcun*.
I CPR, gli hotspot, gli uffici della prefettura per il rinnovo dei documenti, le forze dell’ordine, i decreti sicurezza, le sanatorie farsa sono a tutti gli effetti gli ingranaggi di un sistema razzista che mira, in maniera per nulla nascosta, ad ostacolare e mettere in pericolo la vita delle persone migranti e immigrate che con la pandemia stanno subendo un peggioramento evidente alle già pesanti discriminazioni esistenti.

🔴STOP AL RICATTO DEL PERMESSO DI SOGGIORNO
I tempi di rinnovo e rilascio dei permessi di soggiorno non vengono mai rispettati dall’ufficio delle prefettura per il rinnovo dei documenti. I termini di 30 giorni dichiarati dalla Questura si trasformano in mesi di attesa per i richiedenti che spesso sono da anni all’interno di questo labirinto burocratico.

🔴STOP ALLA DISCRIMINAZIONE DEI GENERE
Le donne migranti si trovano in una posizione di particolare vulnerabilità e ricattabilità dovuta alla mancanza di possibilità lavorative che vada oltre il lavoro di cura e il lavoro sessuale. Lavori in nero, sottopagati, che non consentono di accedere ad alcuna tutela, e spesso espongono queste donne a violenze e forme di sfruttamento continue che non possono denunciare se non rischiando di perdere il lavoro o di finire in un CPR se sprovviste di documenti.

🔴SANATORIA 2020, UN FALLIMENTO ANNUNCIATO.
Sono state evase meno del 10% di tutte le richieste presentate. Le prefetture sembrano bloccate, la documentazione richiesta, tutt’altro che semplificatrice, complica l’accesso a questa procedura e nell’attesa di convocazione tanti lavoratori e lavoratrici continuano a subire il ricatto e lo sfruttamento del lavoro nero.

🔴CHIUDERE TUTTI I CPR, SUBITO.
Nei CPR si continua a morire. Poco più di due settimane fa, Moussa Balde, un ragazzo guineano di 23 anni, è morto mentre era recluso al CPR di Torino. Questa morte si aggiunge alle altre cinque avvenute tra giugno 2019 e dicembre 2020.
Le condizioni di vita nei CPR, già precarie prima della pandemia – sovraffollamento, condizioni igieniche precarie, cibo scadente, violenze e abusi da parte della polizia – hanno subito un ulteriore peggioramento durante il lockdown con un aumento della repressione come “rimedio” al rischio di contagi. I reclusi sono stati trattenuti dentro questi lager nonostante le frontiere fossero chiuse e i rimpatri non potevano essere effettuati.

GUAI A CHI CI TOCCA! Compagnə Bruciamo Tutto!!

La rabbia ci invade alla notizia che due nostrə compagnə sono statə
aggreditə a Palermo da un gruppo di ragazzi omofobi che mal sopportavano la loro libera esistenza.
Abbiamo attraversato le strade di San Paola non poco tempo fa accanto a loro, con forza e determinazione, per ribadire che la società antifascista che vogliamo è e deve necessariamente passare dalla consapevolezza transfemminista.

Non tolleriamo più l’agibilità che viene data ai fascisti e ai vari  partiti che tutti i giorni ci perforano i
timpani e provano a lavarci il cervello con la loro propaganda omofoba, machista e patriarcale. Non tollereremo più neanche le finte soluzioni governative, i ddl anacronistici, il rainbow-washing dei/delle personaggi/e politiche di vario calibro, nè tantomeno il bigottismo strisciante frutto dell’impoverimento culturale ed umano costruito da anni di vuoto politico e occupazione sistematica degli spazi di parola, agito da chi semina diffidenza e rabbia travestendosi da salvatore della società e della
morale. La vostra morale che ci violenta nelle case e picchia e insulta nelle strade, che ci molesta e schiaccia nei luoghi di lavoro, che ci fa lottare ogni giorno solo per esistere ci disgusta. La misura è colma.

Compagnə siamo con voi e siamo voi, con la nostra rabbia e con i nostri
corpi. Insieme: abbattiamo il patriarcato, costruiamo un mondo nuovo,
cacciamo machisti, omolesbobitransfobici ,sessisti, razzisti, classisti,
fascisti fuori dall’universo.

 

GUAI A CHI CI TOCCA!

I muri sono fatti per essere arrampicati

Essere ribellə significa anche non arrendersi.

Dall’apertura dell’inutile Cantiere di Chiomonte lo storico settore boulder della Maddalena ha subito un lento ed inesorabile abbandono: l’obbligo di farsi identificare per accedere all’area, le recinzioni con il filo spinato ed il presidio costante di esercito e polizia la fanno sembrare una zona di guerra più che un ottimo posto per passare una giornata ad arrampicare.

Per questo ieri siamo tornatə proprio lì a fare boulder con il Comitato Giovani No TAV. Abbiamo segnato con dei bollini rossi il percorso che porta al settore centrale, così da aggirare agevolmente il check point di via dell’Avanà, e abbiamo pulito i primi blocchi da muschio, rovi e sterpaglie.

Essere una palestra popolare significa anche riuscire a creare punti di contatto e intersezione tra le lotte. Ricordarci che il nostro impegno nella costruzione di spazi e momenti liberi da gerarchie, sessismo e capitalismo non è isolato ma è condiviso da una più ampia rete sociale arricchisce il nostro percorso politico e ci fa sentire parte di una collettività.
Riportare i nostri corpi di sportivə e appassionatə tra i castagni appena fuori dalle mura del Cantiere ci permette di conoscere il territorio che ci vogliono sottrarre e che vogliamo difendere.

La libertà di movimento è per noi essenziale: scalatori e scalatrici che vedono nelle mura nient’altro che ostacoli scalabili e non frontiere inattraversabili. Questo va in contrasto con ciò che è accaduto a Musa, ucciso dallo Stato italiano dentro le mura del CPR, dove era costretto ad una situazione di immobilità dopo abusi e soprusi subiti.

Contro ogni frontiera! Musa vive, i morti siete voi!

Non ci siamo ancora arresə all’idea di aver perso l’ennesimo luogo che ci sta a cuore per colpa di un’opera inutile e dannosa.
Non difendiamo la natura, siamo la natura che si difende.