1 marzo 2011: 1500 persone in piazza a Torino contro razzismo e sfruttamento e in solidarietà con tutti quelli che si stanno ribellando in Nord Africa.

Molti immigrati sono scesi in piazza con dignità e orgoglio per pretendere i propri diritti che questo governo nega ogni giorno. Partiti da Porta Nuova abbiamo attraversato le vie del quartiere di San Salvario, dove il corteo è numericamente cresciuto. Tutti uniti e determinati contro il razzismo e il fascismo di chi governa il paese.Lungo il corteo moltissimi interventi hanno denunciato il razzismo istituzionale, la precarietà del lavoro e la negazione dei diritti che quotidianamente avviene per le strade e nei quartieri, senza dimenticare l’orrore dei Centri di Identificazione ed Espulsione. Molti interventi hanno anche denunciato la violenza e l’arroganza delle forze dell’ordine.

Durante il percorso del corteo azioni simboliche hanno colpito alcune agenzie della Banca Unicredit, per denunciare le complicità del sistema economico e politico italiano con il dittatore Gheddafi.

La soddisfazione per aver fatto un corteo giusto e importante per tutta la città, non spegne però la rabbia che portiamo dentro per quello che è successo a Palermo e a Torino. In corteo oggi abbiamo voluto urlare forte che la morte di Noure Eddine a Palermo è stato un omicidio di Stato. A Torino poi la scorsa notte alcuni reclusi nel CIE Continua la lettura di 1 marzo 2011: 1500 persone in piazza a Torino contro razzismo e sfruttamento e in solidarietà con tutti quelli che si stanno ribellando in Nord Africa.

IL COMUNE PER EVITARE LO SFRATTO IN CAMPAGNA ELETTORALE PROMETTE A CINZIA E MASSIMO UNA SOLUZIONE AL PROBLEMA CASA

Oggi per Cinzia e Massimo  è stata la giornata delle promesse:  il Comune, viste le elezioni oramai prossime e il grande clamore mediatico generato dal loro “caso”, ha trovato, solo nella giornata antecedente lo sfratto, una “soluzione” al problema abitativo di questa famiglia… soluzione che però sarà data loro solo tra qualche settimana o mese… in cambio questa famiglia domani dovrà lasciare l’immobile senza rumore per andare a vivere nel monolocale della mamma di lui…una stretta di mano tra le istituzioni e Massimo ha “siglato” questo accordo…  Modalità mafiose quelle che hanno portato a questo accordo, da un lato la paura e le minacce espresse dalla questura che più volte negli ultimi giorni ha contattato gli inquilini di via Frejus 83 dall’altra le belle parole e le promesse campate in aria dell’assessore e della sua cricca di tecnocrati..

Noi rispettiamo e capiamo la decisione di Cinzia e Massimo, ma, allo stesso tempo,  capiamo i rischi che essa comporta: tra qualche mese le elezioni saranno passate,  la stampa avrà dimenticato il caso “Via Frejus 83”, così come le Istituzioni avranno dimenticato questa famiglia… Capiamo Cinzia e Massimo che hanno creduto alle loro promesse e ci auguriamo per loro che queste vengano rispettate, anche perché noi, al contrario della stampa, continueremo ad interessarci a questa famiglia e a supportare la battaglia finchè non verrà loro data una risposta accettabile.

Come sempre, inoltre, continueremo a combattere al fianco di tutte le persone per le quali le istituzioni non trovano  alcuna soluzione, perché, a noi, non bastano le soluzioni adattate al caso singolo! Il Comune  dovrebbe dare delle risposte concrete ad un problema sociale di vaste proporzioni invece di tamponare con vane promesse solo i casi politicamente scomodi.

LA CASA E’ UN DIRITTO, NON UNA SPECULAZIONE ELETTORALE!!!

Ascolta l’intervista su radio Blackout

1° Marzo 2011: Una giornata di lotta contro razzismo, sfruttamento e crisi – Picchetto Antisfratto + Corteo

Un anno fa il 1° Marzo siamo scesi tutti e tutte in piazza per chiedere diritti e libertà contro le politiche razziste che dividono i cittadini in italiani e immigrati, in ricchi e poveri, in poveri italiani e in poveri immigrati. Anche quest’anno il 1° Marzo si presenta come una giornata di sciopero e di lotta per mettere in luce la condizione del lavoratore migrante, ma in particolare il nostro 1° Marzo si configura come una mobilitazione di unità di conflitto e di lotte per i diritti che oggi, come forse non mai, non possono che unire migranti e italiani. Permesso di soggiorno , residenza per i rifugiati e le rifugiate, reddito, casa, istruzione e salute per tutt*, lavoro non sfruttato e sottopagato restano per noi le parole d’ordine contro chi ci vorrebbe diversi e divisi e ci troverà uguali ed uniti!

Dalle 8 del mattino PICCHETTO ANTISFRATTO in Via Frejus 83
Alle 17, fronte Porta Nuova, CORTEO contro razzismo e sfruttamento

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Revocata sala al movimento fascista Patria Nostra.

A seguito della mobilitazione delle Antifasciste e degli Antifascisti Torinesi, rispetto al convengo del “Movimento Patria Nostra” (leggi) che si sarebbe dovuto tenere in data 26 Febbraio in Via Millio, diamo notizia che la Circoscrizione 3 ha revocato la concessione della sala per motivi di ordine pubblico. Sicuramente una buona notizia per chi come noi ritiene fondamentali i valori dell’antifascismo e dell’antirazzismo, soprattutto in un quartiere (borgo San Paolo) che ha consegnato alla storia alcune delle pagine più eroiche della resistenza, a partire dalla morte del Partigiano Dante Di Nanni.

Pertanto è da considerarsi annullato il presidio indetto per sabato 26 febbraio alle ore 14:30.

Un monito per tutti i fascisti di ieri e di oggi:

in borgo San Paolo non si passa, oggi come ieri.

ORA E SEMPRE RESISTENZA!

Ven 25 e Sab 26: Tekno Night e Serata Antirazzista verso il 1° Marzo

Venerdì 25 Febbraio:

from 23:00 to 5:00 GABRIO ATTACK by Mad Factory crew & Special Friends!

Tekno – DnB – Electro

Respect the location, staff and yourself!!

Sabato 26 Febbraio:

Verso il 1° Marzo, giornata di sciopero e lotta contro razzismo e sfruttamento, il COLLETTIVO YALLA YALLA (uniti contro il razzismo) presenta:

Ore 20:
CENA SENEGALESE BENFIT COLLETTIVO YALLA YALLA

Ore 22:
PROIEZIONE DE “IL SANGUE VERDE” DOCUMENTARIO DI ANDREA SEGRE SUI Continua la lettura di Ven 25 e Sab 26: Tekno Night e Serata Antirazzista verso il 1° Marzo

MOVIMENTO PATRIA NOSTRA= FASCISTI

 

 

Nella notte fra venerdì e sabato hanno fatto la comparsa in Zona San Paolo alcuni tristi manifesti a firma “Movimento Patria Nostra”, una sigla fin qui sconosciuta ai più, per pubblicizzare un’iniziativa pubblica convocata per sabato 26 febbraio nel pomeriggio, presso la Sala della Circoscrizione di via Millio 20. Non sappiamo quanti abbiano potuto avere la “fortuna” di vedere questi ridicoli manifesti che nel giro di poche decine di minuti hanno lasciato posto sui muri del quartiere al manifesto di indizione del corteo del 1 marzo “contro razzismo e sfruttamento”. Continua la lettura di MOVIMENTO PATRIA NOSTRA= FASCISTI

Noureddine Adnane, assassinato.

Noureddine Adnane era un ragazzo di 28 anni. Alla sua età in tanti e tante serbiamo dentro di noi la voglia di fare, di riuscire, di scegliere il proprio futuro. Nourredine il suo futuro se lo stava guadagnando nonostante le mille difficoltà, i problemi e le incognite che una vita lontano dai propri affetti e dal proprio paese comporta. Ma anche a chi come noi non l’ha mai conosciuto è sembrato chiaro ed evidente vedere nei suoi occhi voglia di vita e di sogni. I sogni di chi parte ancora diciottenne dal Marocco per giungere in Italia, carico di speranze e responsabilità, per aiutare economicamente i setti fratelli e i genitori.

Nourredine ora è tornato nel suo paese. In una bara. Non lo potranno riabbracciare genitori e fratelli, i suoi amici…e soprattutto sua moglia, Atika, una ragazza di 21 anni, e sua figlia, la piccola Khadija, di due anni e mezzo.

Meno di dieci giorni fa era come sempre con la propria bancarella nei pressi della cittadella universitaria, a Palermo, dove ormai tutti lo conoscevano e gli volevano bene, tanto da soprannominarlo “Franco”, un nome comune per una persona che ormai era diventata probabilmente parte della vita di tanti e tante in quella zona. Continua la lettura di Noureddine Adnane, assassinato.

Corpi in vendita: Da Arcore a Torino passando per i consultori

 

Stiamo assistendo in queste settimane ad una legittima, quanto tardiva, indignazione di parte della società civile, rispetto alla mercificazione del corpo femminile che i festini di Mr B. hanno portato alla ribalta. Indignazione ben incanalata e sfruttata da buona parte della sinistra che, non smentendosi mai, scende in piazza per chiedere le dimissioni di un premier pappone che ammalia gli italioti col trito e ritrito stereotipo del self made man, questa volta in salsa macho latino, e  chiede alle donne di fare la loro parte: “se non ora quando”…

Ma le donne, quelle buone e quelle cattive, con il proprio corpo ci fanno i conti da sempre: corpo svenduto per pochi euro con la tratta delle clandestine, corpo legittimamente venduto nella prostituzione esercitata come libera scelta, corpo violentato e ucciso da troppi uomini-padri-padroni, corpo che cura altri corpi nel difficile mestiere della cura e della  badanza, corpo precario che si ostina a inseguire il miraggio di un posto di lavoro stabile e si ingegna giorno dopo giorno per mettere insieme un salario dignitoso, corpo soggetto e oggetto di piacere, corpo mutilato dagli aborti clandestini e dalla barbara pratica dell’infibulazione, corpo di donna e non solo/per forza di madre. Continua la lettura di Corpi in vendita: Da Arcore a Torino passando per i consultori

One Solution.Revolution.

Come ci si sveglia il giorno dopo la rivoluzione?Non ci si sveglia.

Piazza Tahir, il Cairo e l’intero Egitto a dormire non ci sono mai andati. Non l’hanno fatto per le 18 lunghe notti che hanno accompagnato la rivolta del popolo, non l’hanno fatto tantomeno nella notte tra il venerdì e il sabato scorso. C’era da festeggiare e festeggiarsi per la grande vittoria, le dimissioni del Raìs Mubarak, ormai da troppo tempo alla guida di un paese che seguendo la scia dei gelsomini rivoluzionari provenienti dalla Tunisia, ha deciso di dire basta, scendere in piazza, deciso,unito. Sembra addirittura quasi ormai lontano quel martedì di Gennaio da quando Piazza Tahir si è andata riempendo e mai più svuotando, partendo dalle intifade del 25 e del 28 contro la polizia, passando per i violentissimi scontri del 2 febbraio tra  i “fedelissimi” sguinzagliati dal regime e la piazza che decise di resistere tra lanci di molotov, sampietrini e attacchi a cammello, sino ad arrivare al boato di gioia che alle 17 di venerdì scorso ha scosso il cuore degli Egiziani e non solo. Si è fatta la storia e indietro non si torna, tanto nessuno sembra averne minimamente l’intenzione.

Il giorno dopo l’Egitto ha voglia di riniziare; “Yesterday I was demonstrating, today I build Egypt.” E lo fanno sul serio. Centinaia di scope sono lì a battere contro l’asfalto, c’è voglia di pulito e pulizia, dai palazzi del potere alla piazza. L’emozione di Azzurra in diretta telefonica dal Cairo e le mille voci che le si alzano intorno fanno il resto, oltre che far venire i brividi.

“La libertà è responsabilità”. Proprio così.

E la libertà in Egitto l’hanno voluta, se la sono conquistata.

Domenica mattina ci si sveglia meglio. Due dittatori in meno. Due popoli vittoriosi.
[bluto]
Ascolta la voce di Azzurra in diretta dal Cairo