Incontro con Passoni: come è andata?

2013-11-13 22.00.59

La campagna I love Gabrio, partita più di un anno fa poneva al centro due problematiche: la bonifica ambientale dell’area Gabrio di via Revello nella garanzia della continuazione delle attività, della vita del Centro Sociale come luogo di socialità, lotta e controcultura. Questo ultimo punto ha avuto la sua realizzazione nell’occupazione della scuola di via Millio 42,  nuova sede del Gabrio.

Per la bonifica, invece, abbiamo sempre e da subito identificato nel Comune il responsabile della presenza di amianto al Gabrio e il soggetto deputato alla sua rimozione, ponendolo di fronte alle sue inadempienze.
Ebbene, a circa 14 mesi dal lancio della campagna e dopo innumerevoli inviti ad un confronto pubblico su questi temi con l’ass.Passoni (decisamente caduti nel vuoto…), finalmente mercoledì 13 Novembre un nutrito gruppo di abitanti del quartiere San Paolo-Cenisia (compagn* ed amic* del CSOA Gabrio, semplici cittadini, comitato Sniarischiosa), ha potuto confrontarsi con l’assessore.
Chiariamo subito che è per coerenza e chiarezza nei confronti del nostro percorso e del nostro territorio che ritenevamo necessario questo passaggio: non riponiamo alcuna fiducia in coloro che svendono patrimonio pubblico per regalarlo alle banche, che affossano i servizi sociali, che non sanno trovare soluzioni per il problema degli sfratti. In un contesto del genere però ognuno si deve prendere pubblicamente la responsabilità delle proprie parole ed azioni, per questo abbiamo chiesto conto a Passoni sulle intenzioni del Comune per l’area di via Revello. L’efficacia ed i risultati della campagna I love Gabrio hanno posto il Comune di fronte all’impossibilità di ignorare un soggetto sociale che, con determinazione in questi anni, ha affrontato di petto la bonifica del centro sociale coinvolgendo attivamente il quartiere e la cittadinanza in una denuncia dell’inerzia dell’amministrazione nel garantire la salute pubblica.

Le nostre, di parole, sono state da sempre decise: tempi certi sulla bonifica, permanenza dell’uso pubblico dell’area, partecipazione dei cittadini nei processi decisionali sia sulla destinazione sia per il monitoraggio del cantiere. Lo scempio della Diatto è ancora fresco (l’assessore l’ha definito ferita, ma la coltellata da chi è arrivata?) e noi non possiamo permettere che ciò avvenga nuovamente.
Di fronte alle nostre istanze, Passoni non ha potuto che tergiversare sul passato e fare promesse per il futuro: l’area rimarrà di dominio pubblico (probabilmente un giardino, vista la penuria di liquidità dell’amministrazione), il cantiere seguirà in modo rigoroso tutte le norme per la tutela della salute (sperando che le cautele messe in campo siano migliori di quelle viste per la Diatto), i cittadini potranno partecipare attivamente nei processi decisionali ma con forme che si decideranno…poi.
Tutte promesse che, a detta dell’assessore, potranno essere mantenute subito dopo il trasloco completo del Centro e l’abbandono definitivo degli edifici. Dal quel momento passeranno circa 24 mesi (tra procedure burocratiche e bonifica effettiva) prima che l’area possa essere nuovamente fruibile.

Non ci potevamo aspettare esiti diversi da questa serata, la distanza tra noi e l’amministrazione su quello che è il bene del quartiere è da sempre notevole; la stessa discussione ha messo in luce la differenza tra chi vive la propria zona e chi la percepisce solo come parte di una mappa. Anche gli interventi tecnici (l’assessore è venuto accompagnato da un dirigente tecnico del comune) ci sono sembrati infarciti di buone intenzioni mentre la nostra esperienza, e i fatti di cronaca, sono pieni di esempi di cantieri pubblici viziati e irregolari.
Ma tant’è. Così la immaginavamo e così è andata.
Per quanto ci riguarda le promesse, il metterci la faccia, la condivisione (almeno a parole) delle linee guida espresse con chiarezza nell’assemblea di ieri, non possono e non devono bastare, perchè ci è già stato dimostrata in passato la semplicità con la quale l’amministrazione cambia le carte in tavola. Come occupant* del Gabrio e abitanti di questo quartiere pretendiamo che vengano scritti nero su bianco gli intenti espressi ieri anche dall’ass.Passoni. Che la faccia la metta di fronte a tutta la cittadinanza facendosi carico di garantire quanto promesso attraverso un atto ufficiale da far approvare in giunta comunale.

Siamo consapevoli che l’incontro di ieri sia stato utile a render conto all’amministrazione delle proprie responsabilità di fronte a tutto il quartiere, e faremo ancora sentire il nostro fiato sul collo fino a quando non verranno mantenute le promesse. L’impegno che ci siamo assunti con il quartiere a garanzia di una bonifica condivisa e della costruzione dal basso di percorsi in cui siano i bisogni degli abitanti a determinare ciò che accade sul territorio, verrà rispettato fino in fondo. Continueremo ad esserci, a controllare e tutelare quel pezzettino di San Paolo che è stata e sempre sarà la nostra casa.
Come abbiamo deciso 19 anni fa, con una atto di generosità, di consapevolezza e di amore, di occupare, prenderci cura e restituire al quartiere uno stabile abbandonato, così per il bene del quartiere abbiamo accolto a braccia aperte la volontà del Comune di procedere finalmente alla bonifica. Il trasloco in via Millio 42 è in piena esecuzione, contiamo a breve di trasferirci completamente, noi e le attività del Gabrio.
E sempre per il bene del quartiere pretenderemo che le promesse fatte pubblicamente dall’assessore Passoni vengano messe nere su bianco e condivise dalla Giunta comunale.
Un minuto dopo che chiuderemo per sempre le porte di via Revello pretenderemo che gli atti formali di tutela promessi vengano posti in essere. Pretenderemo l’area venga messa in sicurezza da subito e che il cantiere parta al più presto e in sicurezza, per evitare che la mancanza di manutenzione (alla quale hanno provveduto in questi anni gli/le occupant* del CSOA) aumenti il rischio per la salute già presente. Pretenderemo che si permetta a tutti gli abitanti di San Paolo-Cenisia di partecipare attivamente alla progettualità futura dell’area,secondo i reali bisogni del quartiere.
Le giuste pretese di chi crede fortemente che questa città non debba essere lasciata nelle mani degli speculatori e delle banche.
Evidentemente, la nostra azione non si conclude con una assemblea.

Le/gli occupant* del CSOA Gabrio – da via Revello a via Millio

Claudio in diretta su Radio Blackout racconta la discussione dell’assemblea http://radioblackout.org/2013/11/traslocare-tutti-insieme-appassionatamente/