Una stella non si spegne…Ciao Walter, partigiano dei nostri giorni.

“Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli indispensabili.”
B. Brecht

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Walter è stato uno di questi, indispensabile.
Una vita dentro la militanza, controcorrente, lottando con la determinazione di chi crede per davvero nella possibilità di un alternativa da conquistare collettivamente, verso la quale tendere dentro la quotidianità, sporcandosi le mani, essendo presenti, stando davanti.

È difficile e fa male oggi sfogliare i ricordi di anni vissuti fianco a fianco, schiena contro schiena, e provare a raccontarne alcuni per descrivere Walter.
Qualcuno ricordandoti ha scritto che eri uno che c’era da prima, che c’era da sempre. Sempre contento quando il centro sociale riusciva ad aggregare in quartiere, e per questo ti sei speso moltissimo negli anni. Presente ad un’infinità di iniziative di lotta e vita collettiva, sempre lontano dai riflettori, ma sempre pronto a fare quando c’era bisogno e a progettare e sognare nei tanti momenti di quotidianità condivisa.

Fino a pochi giorni fa eri con noi, ci tenevi a festeggiare “l’ultimo capodanno di via revello”, un’ occasione per stare insieme, salutare l’ennesimo anno di lotte e “agitarsi” per le sfide future. Una tavolata di quelle che mettono il sorriso, senso del comune, complicità e fratellanza, una tavolata di quelle che proprio tu sapevi rendere così spontanee e accoglienti: senza mai far pesare la fatica di averla imbandita, sempre pronto ad aggiungere un posto per i ritardatari.
Un momento per sentirsi uniti e brindare a Nick. L’insistere sul festeggiare insieme faceva parte di quella cura che avevi verso il gruppo, i compagni, gli amici; ci trasmettevi che l’importante è quel “pensiero comune”, come dicevi in una delle ultime assemblee, che, pur nella diversità della composizione del Gabrio, ci tiene insieme, compatti, e ci insegnavi che è partendo proprio dal basso, dalle relazioni, dall’amore verso i compagni, dall’ amicizia, che si trae la forza per continuare a combattere.

foto walterE quello che dicevi avevi l’abitudine ostinata di tradurlo in fatti concreti. il 19 ottobre, manifestazione nazionale per la casa e il reddito a Roma, è stata per te una delle occasioni in cui esserci, stare in una piazza conflittuale, con le compagne e i compagni, con gli occupanti di case, con gli amici e le amiche in mezzo all’odore acre dei fumogeni.
L’assedio che si concretizza, Porta Pia che si riempie e la voglia di mettersi in gioco, a disposizione. E tu avevi in una tasca i guanti per i lacrimogeni e tra le mani il mestolo per distribuire quei 600 piatti di pasta che con altri avevi preparato da giorni, perchè per te mangiare non era solo nutrirsi, ma condivisione, scambio e un modo per stare insieme. Gli applausi erano una soddisfazione da condividere immediatamente con chi a Roma non c’era, una telefonata per dire che se ci siamo riusciti è perché in tanti ci hanno messo forze, energie, passione. L’ennesima occasione in cui hai saputo trasmetterci coraggio e presa bene.

La soddisfazione sottile di stare in una piazza partecipata, popolare, ti scaldava il cuore di un entusiasmo maturo e consapevole, senza ingenuità, ma con la capacità ancora di stupirsi ed emozionarsi davanti e dentro alla piazza in lotta. Perchè per te i momenti che scaldano il cuore erano momenti importanti. Una porta che si apre sotto i colpi del palanchino, un pugno e una bandiera rossa al cielo il 25 Aprile, uno dei giorni dell’anno più importanti per te, antifascista con la A maiuscola (eredità di famiglia), una cena al centro sociale, una grigliata dall’amico Silvio, una chiacchierata: ogni gesto piccolo o grande nasceva dalla tua continua necessità di trasformare la realtà, di rendere vero il comunismo e di viverlo con gli altri.
E quel tuo ironico sorriso l’abbiamo visto anche quando venivi fermato dagli sbirri o quando l’ennesimo padrone ti lasciava a casa senza lavoro perché non eri funzionale al sistema; quel sorriso resterà sempre con noi.

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Pensare ai prossimi mesi e alla sfide che ci attendono, fa male. Fa male non poterti avere con noi. Farà male non poter ridere ad una tua battuta, ascoltare le tue parole, vederti affrontare qualsiasi problema discutendo con tutti.

Troviamo in questo momento l’energia per diventare tutti un po’ più Walter, dalla disciplina morale all’Amore per le persone, per la vita in generale, alla sua generosità con le persone a lui care come con una persona appena conosciuta. Portiamo avanti i tuoi esempi, cercando sempre di non lasciare mai indietro nessuno, di non essere solo militanti ma tendere, favorire, agevolare la costruzione di relazioni sociali; la tua umanità, caro fratello Walter, resti bene impressa in questo inimmaginabile momento e viva per sempre.

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Non ci fermeremo, continueremo la strada che hai percorso nella tua vita; il tuo ricordo e il tuo esempio ci consegnano quello che ci serve: l’idea si chiama comunismo, il metodo è la lotta, ogni giorno a testa alta e col tuo sorriso ironico e beffardo.
C’eri da prima, ci sarai sempre. Nella nostra cucina, nel nostro orto, al bancone del bar e al cancello prima di ogni concerto, in mezzo ad una carica, sul tetto dell’ennesima occupazione, per le strade e tra chi non abbassa la testa: giubbotto di pelle, occhialini, foulard rosso, sguardo spavaldo e un sorriso contagioso dipinto sul volto.

Pugni al cielo per te
Walter, partigiano dei nostri giorni.

le sorelle e i fratelli del CSOA Gabrio

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5 commenti su “Una stella non si spegne…Ciao Walter, partigiano dei nostri giorni.”

  1. Tenace. Ironico. Sempre una sicurezza. Una delle rocce attorno alle quali, aggrappandosi, fratelli e compagni trovavano forza e determinazione. Sempre pronto a metterti in gioco, disponibile a lottare con gli ultimi o ad aiutare gli amici che avevano bisogno. Sei stato un dono, inaspettato, per chiunque abbia avuto la fortuna di incontrarti sul proprio cammino. Ciao Walter
    Robi “cappella”

  2. Ciao Walter, un saluto a pugno chiuso !!!

    …ci chiamavano banditi, ci chiamano teppisti
    ieri partigiani, oggi ANTIFASCISTI !!!

    kaino

  3. …..buon viaggio hermano querido e buon cammino ovunque tu vada. forse un giorno potremo incontrarci di nuovo lungo la strada………..

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