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Nuovi arresti e misure cautelari – ORA E SEMPRE NO TAV

Così, per coprire le evidenti difficoltà che si palesano di fronte alla lobby pro TAV, cosa c’è di meglio che un’azione giudiziaria in grande stile? E allora, per tenersi buono l’amico francese sempre più demotivato nel proseguire il progetto ed in vista dell’incontro del 3 dicembre, la magistratura torinese si presta volentieri all’ennesimo atto repressivo nei confronti del movimento NO TAV.
Nella mattinata funzionari della questura si sono presentati in numerose case di noti attivist* (non solo in Piemonte) per notificare atti di limitazione alle libertà personali: arresti domiciliari, fogli di via, obblighi di firme. Vengono ascritti loro una serie di reati ma la loro colpa è una sola, essere NO TAV, avere manifestato pubblicamente l’opposizione all’inutile treno, averlo fatto con determinazione, senza paura. Non solo, si cerca di colpire i simboli del movimento concentrandosi in questo caso sul presidio di Chiomonte, con abbattimenti e sequestri.
E già, perché azioni come l’occupazione simbolica degli uffici di uno studio impegnato nel progettare la devastazione della Val di Susa devono essere colpite duramente! Con tutti i problemi di questo paese, la magistratura deve perdere tempo ad inquisire uomini e donne che agiscono coerentemente. Riesce a trovare il tempo anche per occuparsi di pseudo abusi edilizi a Chiomonte, alla faccia di tutti gli atti illegali che sono stati compiuti nel cantiere.
Ovviamente è scontato affermare che manovre di questo genere non spostano minimamente le posizioni del movimento NO TAV, come sappiamo che gli uomini e le donne colpiti oggi non si faranno intimidire e continueranno ancora con più convinzione questa battaglia.
Finché andranno avanti ad usare la magistratura come martello per cercare di scardinare il movimento, noi sapremo sempre più che la loro debolezza aumenta; non è forse debolezza demandare a poliziotti e giudici la risoluzione di un conflitto sociale come quello della Val di Susa? Non potendo usare la forza della ragione usano la ragione della forza, quella più subdola, più cattiva, colpendo le libertà di ognuno.
Non possiamo oggi essere sereni/e, perché sono state colpite persone che ci stanno vicine. Ma la serenità tornerà presto perché il movimento NO TAV continuerà la sua azione, fino all’esito scontato, la piena vittoria.

Un abbraccio ai 3 compagn* del Gabrio colpiti nel proprio agire.
Un saluto solidale a tutt* coinvolti in questa farsesca azione giudiziaria
Libertà per i compagni e le compagne NO TAV ai domiciliari!
Ora e sempre NO TAV

 

Festa del Raccolto 2012

Tredici anni fa siamo partiti da una provocazione il cui scopo era quello di squarciare il velo di ipocrisia proprio del proibizionismo, denunciare le pratiche assassine di uno stato che con una legge vieta la libertà di autodeterminare le proprie scelte ma la cui politica rende possibile comprare ed assumere qualsiasi sostanza. L’importante è che rientri nella logica consumistica, ove le scelte non sono libere ma indotte, esasperate e spesso prive di qualsivoglia coscienza ed autocontrollo, soprattutto in menti poco inclini alla critica, strumento dialettico che sempre più si vorrebbe reprimere nel nome dell’omologazione finalizzata al profitto (dei pochi). L’esperienza estatica del consumo è sfruttata ad arte per fini di controllo sociale e poco importa che i danni generati vadano a discapito dell’intera collettività, minando la diffusione di anticorpi naturali in grado di limitare i rischi di abusi e dipendenze ma soprattutto aumentandone notevolmente la portata attraverso la repressione ed il carcere per i singoli consumatori e alimentando la criminalità che costituisce un male non necessario per l’intera società. Tuttavia, sebbene il consumo di sostanze abbia assunto proporzioni di massa, pur gravato dall’azione deleteria delle logiche proibizioniste, è ormai chiaro come nella maggioranza dei casi si risolva in consumi affatto problematici o nella remissione degli stessi.
La guerra alla droga, iniziata per meri fini di protezionismo economico si è evoluta attraverso la spettacolarizzazione dei consumi in uno strumento di controllo sociale e di gestione occulta degli introiti economici che ne derivano. In un simile scenario, l’attività utilizzata per garantire gli obiettivi ha una sola declinazione: la violenza.
La violenza in un sistema proibizionista è lo strumento di controllo principe, è praticata nella lotta fra tutori dell’ordine e trafficanti, quest’ultimi spesso “vittime” a loro volta del mercato illegale delle sostanze, la cui valenza, soprattutto nel caso del “piccolo spaccio” è quella di “carne da macello” per le forze dell’ordine e “bassa manovalanza” – dunque sacrificabile – per le organizzazioni criminali che lo gestiscono. E la repressione operata non sposta di un millimetro tale egemonia, anzi, la rafforza. Ma la violenza colpisce duramente anche coloro i quali si trovano nel mezzo delle due fazioni e al pari di un conflitto – perché di guerra si tratta, la “guerra alla droga” – a farne le spese sono i consumatori – o presunti tali – di sostanze ritenute illegali ma rese largamente disponibili in nome di un profitto che non interessa solo le economie mafiose. Coloro i quali si trovano ad essere più vicini a chi è colpito ma in seconda battuta l’intera società, sono vittime indirette del proibizionismo, al pari di una vendetta che lambisce concetti nemmeno troppo astratti di nemesi storica. Il proibizionismo ogni qualvolta ferisce innesca una faida che si riflette su famiglia, amici, conoscenti, attraverso danni che vanno al di là di quelli diretti. Genera mutazioni nell’intera società che vanno dalla negazione dei diritti fondamentali alla produzione di elementi patogeni quali stigma e discriminazione, all’intromissione e sconvolgimento nei naturali processi autoregolativi delle persone. Continua la lettura di Festa del Raccolto 2012

30 Novembre / 1 Dicembre 2012: Festa del Raccolto

CSOA GABRIO | CSA TERRA DI NESSUNO | P.I.C. presentano:

———————–> FESTA DEL RACCOLTO 2012 <———————-
Due giorni di condivisione e socialità contro proibizionismo e narcomafie

—> Venerdì 30 Novembre / Sabato 1 Dicembre 2012 <—

* Venerdì 30 Novembre:
ore 21
DIBATTITO con Joep Oomen (Coordinatore Encod)
L’esperienza dei Cannabis Club in Spagna e Belgio, percorsi costruiti dal basso

ore 23
Sala 1 Dancehall area

Liguria Reggae Yardies All Stars
RAPHAEL \ outta Eazy Skankers
RANKIN \ outta Groove Yard
CUFFA SOUND \ Dancehall Jugglin’ from Genova

VIRTUS \ Special Guest from Roma
ZIZZAPAWA POSSE \ from C.S. Cantiere Milano
SHANTI \ from Torino
TORINO BASS CULTURE \ Neeko, Ri-C, BioSelecta
GIGAWAVE \ The sound from Torino

Sala 2 Dub Militant

DREAD LION HI-FI (Dj set) \ Dub Sound from Berghem
ROOTIKAL DUB FOUNDATION
MIRAFLOWERS
KUMINA BEAT

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* Sabato 1 Dicembre 2012:

Sala 1 Rebel Sound

BLUTO SELECTER
DJ GRISSINO \ Balkanica Torino!
LA BUNDU BAND \ from Barcellona (Esp)
reggae-folk i musica elettronica Continua la lettura di 30 Novembre / 1 Dicembre 2012: Festa del Raccolto

18 Novembre: storie di resistenze contadine e cittadine

18 novembre, in una cornice particolare si è svolta la II° fiera delle autoproduzioni. Infatti è stata riconsegnata al borgo (per ora solo per un giorno…) l’area ex-Diatto che il Comune vorrebbe regalare a banche ed affaristi per l’ennesima colata di cemento ai danni di chi vive il quartiere.

La giornata è stata partecipata e ricca: di produttori e produttrici, di amic*, di famiglie, di persone del quartiere San Paolo e non, che hanno attraversato, chi per qualche minuto e chi per qualche ora, uno spazio nuovo, destinato ad essere cancellato da interessi economici forti.

Persone che hanno anche solo curiosato tra i vari banchetti di formaggi o verdure, miele o dolci, o che magari volevano solo vedere più da vicino questo enorme complesso edilizio.

Uomini, donne e bambin* riuniti negli spazi della ex-Diatto sotto una tettoia, perfetta per creare l’immaginario e la realtà di un mercato e che in questa sua seconda edizione ha mostrato il crescente intessere per la creazione di un legame tra città e campagna all’insegna della qualità dei prodotti e in una ottica di salvaguardia degli antichi saperi contadini contro le logiche di sfruttamento ed appiattimento che il commercio capitalista rappresenta.

Durante la giornata c’è stato anche il tempo per radunarci e discutere di speculazioni, affari e dinamiche di “riqualificazione” del territorio della nostra città e della nostra zona. Molte persone si sono fermate a discutere con Maurizio Pagliassotti (autore di “Chi comanda a Torino”) delle prospettive (o meglio dell’assenza di buone prospettive) che ci consegnano una dozzina d’anni di governo della città concertato tra le giunte che si sono succedute e i poteri forti cittadini. Abbiamo spiegato come Centro Sociale la nostra posizione sulla questione amianto/sgombero del Gabrio, e ospitato con piacere i contributi della Verdi 15 relativi alla lotta per l’abitare degli universitari e delle universitarie e del Laboratorio Off Topic di Milano: un ulteriore testimonianza di resistenza alle speculazioni immobiliari del capoluogo lombardo lanciato verso l’EXPO, un grande evento che per certi aspetti richiama alla mente l’ubriacatura olimpica nella nostra città.

L’area ex-Diatto è stata restituita ad un suo utilizzo pubblico e utilizzata per un’iniziativa che mette in discussione le prassi consolidate di un mercato alimentare volto solo all’interesse economico e che agiscono contro gli sprechi che il consumismo e il capitalismo imperante creano e che noi tutti e tutte paghiamo nel prezzo di merci scadenti. Dove la rincorsa è al ribasso e mai alla qualità, non solo del prodotto ultimo (e già ci sembra importante dato che lo mangiamo) ma anche rispetto alla terra, alle persone e agli animali; giornate come ieri insegnano come la qualità e il prezzo di un prodotto dipendono dallo sfruttamento del lavoro, dai passaggi di una filiera che è sempre troppo lunga, dalla salvaguardia dell’ambiente e dall’accesso all’acqua e alla terra.

Gli uomini e le donne che si sono ritrovati per la prima volta anche a Torino a chiacchierare sui temi di certificazione partecipata, resistenze contadine contro leggi che tutelano solo le grandi aziende amiche del capitale, sono una realtà viva e frizzante, in crescita, e questo dimostrano una voglia concreta di cambiamento.

In questo senso, diamo alle istanze del “fare rete” un significato di resistenza: da parte dei contadini e dei produttori come forma di aiuto reciproco, di scambio di saperi volti a migliorare le tecniche di produzione per andare oltre i dettami che le certificazioni biologiche e le normative promuovono; da parte nostra, come consumatori e consumatrici, il fare rete assume un significato di rivendicazione rispetto al cibo che mangiamo, dimostrando quanto apprezziamo cibi genuini ad un giusto prezzo che tenga conto del lavoro vivo, della passione, del rispetto per la terra.

La riunione svoltasi ieri tra i produttori, prima dell’inizio del mercato, è stata all’insegna dell’informalità, per conoscersi e mettere le basi per un percorso più strutturato che vedrà nelle prossime edizioni la partecipazione sempre più consapevole di consumatori e produttori, perché solo insieme si possono cambiare le logiche di compra-vendita accorciandone i passaggi e i costi (economici ma anche ambientali).

Questa è una politica dell’economia dal basso per permettere di vivere attuando un altro modo di lavorare la terra. Vendere e comprare certi prodotti è una scelta politica e noi auspichiamo che possa trasformarsi in una logica di scambio e di recupero: di saperi e di merci.

La partecipazione a questa esperienza non è solo un momento di scambio economico, ma soprattutto l’adesione ad un progetto politico; la presenza di Food Not Bombs ha voluto ribadire questo concetto fondamentale nel regalare il cibo recuperato e destinato al macero dal mercato di corso Racconigi.

Inutile dirlo, ieri alla fine di questa II fiera delle autoproduzioni non c’erano cassette piene di verdure mezze marce abbandonate, non sono stati lasciati cumuli di immondizia, il mondo contadino ci ha anche insegnato anche questo:

Utilizziamo risorse abbondanti come il tempo, la creatività ed il lavoro umano e risparmiamo quelle preziose come l’acqua, l’aria, l’energia e la Terra. Cerchiamo di vendere i nostri prodotti nel territorio che ci circonda aggiungendo così il valore della cultura locale.”
(dal manifesto nazionale di Genuino Clandestino Italia).

Mercatini genuini e possibilità di decidere dei nostri territori, questo proponiamo dopo la giornata di domenica. Rilanciare iniziative come quella di Genuino Clandestino in uno spazio che si vorrebbe sfruttare non è un caso perché la qualità della vita passa da buoni cibi e da spazi vivibili, dalla consapevolezza che possiamo e dobbiamo essere protagonisti delle nostre vite e che nessuno può decidere impunemente sulle nostre teste.

Ci vedremo ancora alla ex-Diatto…

Ci vediamo alla terza edizione del mercatino…

II° Fiera della Autoproduzioni Contadine e Assemblea ‘SanPaolo specula su zona San Paolo’

h. 14 Secondo appuntamento con produttori e i loro prodotti genuini clandestini

Sulle orme della campagna Genuino Clandestino, dato l’ottimo esito nella prima giornata in occasione del 18° compleanno del CSOA Gabrio, il SECONDO appuntamento, un mercato di produttori che vogliono difendere la libera lavorazione dei prodotti e l’immenso patrimonio di saperi e sapori della terra.

Da 10 anni Genuino Clandestino ha fatto un percorso pratico di ricomposizione tra ambiente, produzione, distribuzione e consumo dei prodotti agricoli, a favore dell’acquisto diretto dai produttori attraverso l’abolizione dell’intermediazione.
Mercati che, rifacendoci alle parole chiave della campagna, sono “clandestini” perchè slegati dalla burocrazia e dalle norme imposte dalle istituzioni che bandiscono migliaia di piccoli produttori e lontani rispetto alle certificazioni “bio”, a pagamento, che poco corrispondono ad una effettiva qualità e sostenibilità del prodotto; “genuini” perchè puntano ad offrire non un prodotto bello ma sano e che non riproponga le logiche capitalistiche di sfruttamento, inquinamento e oppressione che vogliamo combattere…in una NUOVA LOCATION tutta da scoprire, l’area della EX DIATTO-SNIA è un altro pezzo di Torino svenduto alle banche (Intesa San Paolo) e ai palazzinari (Pirelli Re), nel cuore del quartiere San Paolo.

h. 17 ASSEMBLEA SAN PAOLO SPECULA SU ZONA SAN PAOLO

All’assemblea su Speculazioni e finanziarizzazione del Territorio parteciperanno: Verdi Quindici Resiste, Lab off topic (Milano), Maurizio Pagliassotti di “Chi comanda Torino” e ovviamente C.S.O.A. Gabrio.

Ad inizio gennaio le ruspe dovrebbero impadronirsi della nostra zona.
Un enorme edificio di proprietà pubblica verrà abbattuto e al suo posto verranno costruiti 250 alloggi, una zona commerciale ed un parcheggio sotterraneo a pagamento.
Quali sono i progetti del comune? Che effetti avrà questo progetto sul nostro quartiere? Come cambierà l’isolato? Che effetto avrà questa colata di cemento sul mercato immobiliare della zona? Come si risolve il problema della casa? A chi fa comodo questa speculazione? Chi è stato coinvolto nella scelta di cosa? Esistono progetti simili nella nostra città, in italia ed in Europa? Qual è il rapporto tra la svendita del patrimonio pubblico e il debito del nostro comune? Come si è creato questo debito?
Porremo queste ed altre domande a Maurizio Pagliassotti autore del libro “Chi comanda Torino”, condivideremo le informazioni che abbiamo trovato tramite un’inchiesta che autonomamente abbiamo portato avanti, andando a scartabellare tra i documenti ufficiali prodotti dal consiglio comunale.
Nella discussione che sarà assolutamente aperta, ci faremo aiutare anche da realtà del territorio Torinese e di altre città italiane e Europee che hanno vissuto processi simili.

FUORI LA SAN PAOLO DA ZONA SAN PAOLO!!

Sab 10 Novembre 2012: Dub Inc. live

Centro Sociale Occupato Autogestito Gabrio presenta:
—-> dalla Francia per la prima volta a Torino<—-
DUB INCORPORATION

Sabato 10 Novembre 2012 live @ C.S.O.A. Gabrio

Prima e dopo il concerto:
Gigawave
Miraflowers
Rootikal Dub Foundation
@
C.S.O.A. GABRIO
Sottoscrizione 5 euro
Via Revello 3
Zona San Paolo Antirazzista
Torino

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DUB INC.

Per la chiusura della stagione dei concerti 2011-2012, al CSOA Gabrio di Via Revello 3, arriva una delle band più talentuose e innovative della scena reggae Europea: i Dub Inc. sono la band che ha simbolizzato il meglio degli ultimi dieci anni del Renewal del Reggae Made in France. In verità, gli ultimi anni ’90 ed i primi 2000 hanno dato l’impressione di annunciare il declino di alcune emblematiche band, allorquando una voce, talvolta due voci, quelle di Bouchkour e Komlan, e una band, la Dub Inc., ha portato un soffio di aria nuova nella scena francese del reggae Continua la lettura di Sab 10 Novembre 2012: Dub Inc. live

Con chi occupa, lotta e resiste: noi stiamo con la Verdi 15!

Ieri mattina, 30 Ottobre 2012, la Verdi 15 occupata è stata attaccata attraverso uno sgombero vigliacco effettuato con l’uso spropositato di forze dell’ordine che hanno militarizzato per isolati intere zone del centro, facendo poi irruzione nella struttura costringendo le occupanti e gli occupanti a subire le angherie delle forze dell’ordine in lunghe procedure di identificazione razziste e indegne. Uno sgombero avvenuto a partire dalle 10 circa del mattino quando la residenza era ormai già aperta, cogliendo di sorpresa chi si trovava all’interno e sfruttando dunque in modo subdolo la funzione di luogo pubblico che la Verdi15 si è data ed ha rappresentato in questo quasi anno e mezzo di lotte e socialità.

Dalla sua occupazione abbiamo incrociato più volte gli/le student* della Verdi 15 nei tanti momenti di lotta condivisi in questa città, non ultimo il corteo di una decina di giorni fa contro sgomberi e speculazioni in Zona San Paolo. Una realtà che ha rappresentato una risposta concreta al problema del diritto alla casa per tanti studenti e studentesse lasciat* senza un tetto dalla macelleria sociale che in questa città, quanto nel resto d’Europa, ha prodotto la distruzione del welfare in favore di un sistema basato sui profitti di pochi e potenti, banche e speculatori in primis. In una città come Torino dove gli ultimi dati pubblici parlano di oltre 3000 sfratti nei primi 6 mesi del 2012 (sono stati 3163 durante tutto l’arco del 2011) riteniamo molto grave che ancora una volta la questione della casa e dei diritti venga affrontata con l’uso della violenza di stato Continua la lettura di Con chi occupa, lotta e resiste: noi stiamo con la Verdi 15!

Una storia di ordinaria follia

(leggi il comunicato della Hazard Unitz Crew)

Nella Milano che brulica di locali notturni, club e discoteche alla vigilia della festa commerciale di Halloween,  un evento inaspettato invade la periferia sud della città nel week end: il rave party organizzato dagli Hazard per festeggiare i loro dieci anni in collaborazione con i francesi Nonem ed altre due sound. L’avventura comincia venerdì sera quando il tentativo di piazzarsi in un capannone nel bergamasco viene scoperto dai carabinieri che intervengono denunciando a piede libero 26 persone, bloccando l’evento e scortando la carovana fino al casello autostradale. Un secondo tentativo da parte degli organizzatori viene fatto in piena notte a Limbiate nei pressi di Milano, ma le forze dell’ordine ormai sulle tracce del rave, riescono nuovamente a mandare via tutti. Si decide allora di entrare nella periferia della città, nei pressi di Viale Europa, dove c’è un ex deposito della Standa oramai dismesso. Le sound riescono a montare gli impianti, prendono accordi con un funzionario di polizia che gli assicura li avrebbero fatti suonare fino a domenica e la festa ha inizio. Ma qualcosa non va. Improvvisamente verso le 21.00 di sabato  la presenza di polizia e carabinieri nel posto si fa più massiccia, si bloccano gli accessi ed arriva la celere con i vigili del fuoco che buttano giù le reti esterne dello stabile per permettere agli agenti in tenuta antisommossa di entrare per sgomberare. A questo punto iniziano i pestaggi a cui ormai purtroppo siamo abituati, partono i lacrimogeni e volano manganellate, il cane di una ragazza viene ammazzato, una violenza senza senso ed ingiustificata che costringe i ravers ad organizzare una qualche forma di resistenza con i pochi mezzi che avevano a diposizione. Il bilancio della fantastica operazione della questura è di 50 feriti, numerosi fermi ed una ragazza di Cuneo in coma perché travolta mentre tentava di scappare  inseguita dagli agenti: bel risultato se si considera che il blitz era stato ordinato dal Dipartimento Politiche Antidroga della presidenza del consiglio dei ministri che aveva segnalato preventivamente la “pericolosità” dell’evento pensando  di poter tutelare in questo modo la salute dei partecipanti al rave!   La festa è stata sgomberata, vengono sequestrati impianti ed alcuni furgoni, ed arrestate quattro persone. Continua la lettura di Una storia di ordinaria follia

Sab 27 Ottobre 2012: Ministry of Dub #12 – Aba Shanti-I

NEVER GET BURN PRESENTS || MINISTRY OF DUB #12 ||

C.S.O.A. GABRIO VIA REVELLO 3 TORINO (ITA)

“THE MIGHTY PRODIGY OF DUB” ABA SHANTI-I

WARM UP: KUMINA BEAT , MIRAFLOWERS , ROOTIKAL DUB FOUNDATION , UNITED ROOTS SOUND SYSTEM.
PON DI MIC: IDREN LION WARRIAH
POWERED BY: UNITED ROOTS SOUND SYSTEM

START 23:00

ABA SHANTI-I INIZIA LA SUA
CARRIERA COME MC DEL JAH TUBBYS
WORLD SYSTEM NEI PRIMI ANNI ‘80.AGLI INIZI DEGLI ANNI ‘90 SI PRESENTA AL CARNIVAL DI NOTTING HILL CON IL PROPRIO SOUND SYSTEM.
DA QUEL MOMENTO LA SUA CARRIERA E’ INARRESTABILE, PORTANDOLO A CALCARE LE YARD DI TUTTO IL MONDO. DIVIENE PROMOTORE E RESIDENT SOUND DELLA UNIVERSITY OF DUB Continua la lettura di Sab 27 Ottobre 2012: Ministry of Dub #12 – Aba Shanti-I

Occupiamo quando vogliamo!

Il Gabrio è sotto sgombero. Una risposta decisa e netta è arrivata oggi, 20 ottobre, dalle strade di Borgo San Paolo. Un corteo partecipato, con oltre 1000 persone, è passato tra le vie del quartiere rivendicando con forza che il Centro Sociale deve essere bonificato dall’amianto ma le sue attività, la sua storia devono continuare, che qualsiasi atto finalizzato alla conclusione dell’esperienza del Gabrio non potrà che avere una risposta adeguata. Numerosa la presenza delle altre realtà occupate cittadine, così come di coloro che in questi giorni hanno mostrato solidarietà al Centro. Tutti i negozi sono rimasti aperti, alla faccia delle cassandre (questurine?) che volevano metterci contro il quartiere. Continua la lettura di Occupiamo quando vogliamo!