Oggi (3 Marzo) è stata annunciata la chiusura ufficiale del CPR di Torino. Grazie alla determinazione dei detenuti e alle rivolte che hanno portato avanti nelle ultime settimane, la quasi totalità delle aree della struttura detentiva è stata resa inagibile. Gli ultimi di loro ancora presenti sono stati trasferiti.
Nell’ultimo mese nel Cpr di Torino ci sono state due grandi rivolte che hanno portato alla quasi totale inagibilità della struttura.
Due rivolte in cui i detenuti hanno dato fuoco a tutto ciò che avevano nelle loro celle, mettendo a rischio la propria vita per lottare contro la detenzione amministrativa e far emergere le condizioni disumane a cui sono costretti a sopravvivere in quei lager a cielo aperto. Continua la lettura di Aggiornamento dal CPR di Torino→
Domenica 12 febbraio un corteo partecipato e determinato ha attraversato la città per ribadire il No al 41 Bis e all’ ergastolo ostativo, No ai Cpr e a tutte le gabbie.
Nella giornata di ieri (12/02/23) siamo ritornatə in strada in solidarietà con Alfredo che da più di 115 giorni è in sciopero della fame e per chi come lui, attraverso il proprio corpo, denuncia le condizioni di non-vita imposte nel regime di 41 bis.
Anche quest’anno il 10 febbraio, giornata in cui i fascisti di ogni specie, ora più che mai sostenuti dalle istituzioni con Meloni al governo, escono dalle fogne per celebrare, a loro dire, i martiri delle foibe e dei comunisti di Tito.
Questa retorica decontestualizza totalmente delle morti che vanno invece viste nella cornice della seconda guerra mondiale, in un territorio, la Jugoslavia, colonizzato e comandato dai fascisti.
di questa mattina, la questura di Torino, accompagnata dagli agenti della finanza, ha perquisito e sequestrato materiale dal centro sociale Askatasuna.
🟡 La questura di Torino, quotidianamente, mette in atto pratiche razziste che rendono ancora più complesso il – già criticabile – processo di richiesta dei documenti da parte delle persone migranti. La noncuranza, il menefreghismo e la poca attenzione con cui le forze dell’ordine si approcciano alle necessità delle persone si traduce in quello che è, a tutti gli effetti, un abuso di potere.
Dal 21 ottobre Alfredo Cospito è in sciopero della fame contro il regime 41 bis a cui è stato sottoposto. È stato condannato per strage contro la sicurezza dello Stato: il reato più grave presente nell’ordinamento giuridico. Questo reato è stato considerato insussistente per fatti gravi quali, per intenderci, la strage di piazza Fontana. Nel caso di Alfredo la strage sarebbe costituita da alcuni ordigni esplosivi che non hanno provocato né morti né feriti.
Alfredo è un compagno anarchico e l’accanimento dello Stato nei suoi confronti si inserisce in un quadro di repressione violenta più ampio che coinvolge l’area anarchica e in generale il mondo militante antagonista.
Mentre si grida allo scandalo (ma neanche troppo) per il nuovo decreto sicurezza in tema migrazioni, passa quasi inosservato il finanziamento per l’Ampliamento della rete dei CPR.
In perfetta sintonia con i governi precedenti, la Manovra Finanziaria per il prossimo triennio, proposta dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, punta a investire 42 milioni di euro.
Sabato 17 dicembre, Torino, come altre città italiane, ospiterà una street parade, nata dalla comune esigenza di riprendersi le strade, anche in seguito al decreto anti-rave ovvero al tentativo del nuovo governo di minacciare le esperienze non conformi, lontane da logiche di impresa e capitalizzazione, attive nella nostra società. Ma non solo: il decreto anti-rave è solo una delle tante facce di una repressione ben più estesa volta a silenziare, sorvegliare, emarginare, incarcerare sulla scia dei precedenti ” decreti sicurezza ” promossi da Salvini. Continua la lettura di E L’ANTISESSISMO?→
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