Passoni, C’è posta per te! Lettera aperta dal CSOA Gabrio

gabrioIn seguito alle ultime dichiarazioni rilasciate dall’ assessore Passoni rispetto alla vicenda relativa alla sgombero del Centro Sociale Gabrio, in cui affermava di voler intraprendere un dialogo con le/gli occupant* onde evitare “conseguenze facilmente immaginibili”, abbiamo creduto opportuno indirizzare una lettera aperta a giornali e media cittadini invitando il Comune di Torino ad assumere pubblicamente posizione sulla questione dell’amianto al Gabrio e sulla demolizione degli edifici di Via Revello 3 e 5. Riteniamo sia doveroso chiarire una volta per tutte se la volontà di “trattativa” (questo il termine usato da Passoni) con il centro sociale sia reale o diversamente solo utile a riempire di inchiostro le colonne dei giornali.

Di seguito la lettera aperta dalle occupanti e dagli occupanti del Gabrio

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Sfogliando i giornali nei giorni scorsi, abbiamo letto alcune dichiarazioni che ci riguardano come occupanti del CSOA Gabrio, il Centro Sociale di via Revello, da 18 anni in zona San Paolo.

Sappiamo da molto tempo che il Comune intende riprendere possesso dello stabile per far partire una bonifica dall’amianto che prevede lo smantellamento degli edifici. Ciò significa lo sgombero del Gabrio.Nelle dichiarazioni, l’Assessore Passoni afferma di essere interessato a parlare con gli/le occupant* del Centro per valutare l’apertura di un confronto.

Chiariamo subito che, ad oggi, nessuno dall’assessorato ha provato a contattarci. Gennaio sta finendo e secondo Passoni Continua la lettura di Passoni, C’è posta per te! Lettera aperta dal CSOA Gabrio

Sab 26 Gennaio 2013 – Radici nel Cemento live

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——–> Sabato 26 Gennaio 2013 <——–
||||||||||||||| C.S.O.A. Gabrio presenta: ||||||||||||||

——–> RADICI NEL CEMENTO LIVE <——–

Dancehall by:

GIGAWAVE & ZANAMAN

Start ore 23
Ingresso a sottoscrizione 5 euro

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C.S.O.A. Gabrio
Via Revello 3
Zona San Paolo Antirazzista
gabrio.noblogs.org
ilovegabrio.noblogs.org

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RADICI NEL CEMENTO

Le “Radici nel cemento” sono una metafora della tradizione e della memoria storica in una società, come la nostra, che dimentica troppo in fretta il suo passato: allo stesso modo di quei grossi alberi ai lati delle strade, che sembrano soffocati dall’asfalto, ma riescono a sviluppare le radici da cui traggono nutrimento, fino al punto di incrinare, crepare e spaccare il cemento, così il mondo occidentale deve esercitare la capacità di ricordare ed imparare dal passato, suo e di culture ‘altre’, se vuole risolvere i problemi e le contraddizioni generati dal suo rapido sviluppo.
Questo, però, non per rimanere legati al vecchio, ma piuttosto per capire in che modo affrontare il futuro: infatti, più in profondità scavano le radici, più in alto arriveranno i rami dell’albero.

STORIA:
Il gruppo nasce nel 1993, nella zona del litorale romano, con il nome di ROOTS IN CONCRETE: l’ispirazione è il roots-reggae con marcate venature dub ed alcune aperture verso ritmi più veloci, come il rocksteady e lo ska.
Nel maggio del 1995, assunta una formazione stabile e tradotto il nome in RADICI NEL CEMENTO, inizia l’attività live, soprattutto a Roma e dintorni.
Prodotto dalla Gridalo Forte Records, nel 1996 esce l’omonimo disco d’esordio, caratterizzato da un forte impegno sociale e da un sound reggae molto contaminato. Segue un tour italiano, con alcuni episodi europei (Francia, Spagna, Svizzera).
Nel 1997 il gruppo incontra CHARLIE ANDERSON (The Selecter) con cui nasce una collaborazione culminata in due concerti a Roma.
Nel 1998, i RNC accompagnano in un indimenticabile tour italiano il compianto “Padrino dello Ska”, LAUREL AITKEN.
Nel corso dello stesso anno, e sempre per Gridalo Forte Records, esce il nuovo lavoro, POPOLI IN VENDIT Continua la lettura di Sab 26 Gennaio 2013 – Radici nel Cemento live

Passoni, cambia disco!

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Ed ecco puntuale come, una influenza stagionale, arriva l’ennesima dichiarazione a mezzo stampa dell’assessore Passoni sul Gabrio.

Ed ecco puntuale l’ennesimo cambio di data: entro febbraio partirà la gara di appalto per via Revello.

Per quella data il Comune dovrà tornare in possesso degli immobili e quindi, per quella data, lo sgombero dovrà essere eseguito.

E come un disco ormai rotto e da buttare, ecco l’ennesima dichiarazione per l’apertura di un “dialogo” con gli /le occuppant* per definire un uscita concordata dal Centro.
Chiariamo subito, l’assessore ha più volte affermato di volerci parlare ma ad oggi, nessuno, né lui né qualcuno del suo giro, ha pensato di farlo. Come dire, dialogante sulla carta ma poi alla prova dei fatti…Cosa pensa di fare, una telefonata il giorno prima dello sgombero?
Insomma siamo alle solite prese di posizioni vuote e burocratiche fatte più per ammantarsi di una immagine conciliante che per affrontare realmente i problemi.
Noi non facciamo che prendere atto dell’ennesima data riguardante lo sgombero, febbraio. Per il resto cambia poco sia in termini di strategie sia in termini di agire concreto.
Stiano pure certi che un eventuale sgombero ci troverà determinati Continua la lettura di Passoni, cambia disco!

Domenica 20 Gennaio

Eccoci giunti/e alla Terza Edizione della Fiera della Autoproduzioni, un mercato di produttori che vogliono difendere la libera lavorazione dei prodotti e l’immenso patrimonio di saperi e sapori della terra.

VOLANTINOMERCATO

alle h. 12 (puntuali) ASSEMBLEA PUBBLICA tra produttor* e consumator* per darci le prime linee giuda del nuovo gruppo Genuino Clandestino qui a Torino.

dalle h. 14 MERCATO GENUINO CLANDESTINO di quei produttori e produttrici che stanno rseguendo il percso pratico di ricomposizione tra ambiente, produzione, distribuzione e consumo dei prodotti agricoli, a favore dell’acquisto diretto dai produttori attraverso.

Mercati che, rifacendoci alle parole chiave della campagna, sono “clandestini” perchè slegati dalla burocrazia e dalle norme imposte dalle istituzioni che bandiscono migliaia di piccoli produttori e lontani rispetto alle certificazioni “bio”, a pagamento, che poco corrispondono ad una effettiva qualità e sostenibilità del prodotto; “genuini” perchè puntano ad offrire non un prodotto bello ma sano e che non riproponga le logiche capitalistiche di sfruttamento, inquinamento e oppressione che vogliamo combattere

l’area della EX DIATTO-SNIA è un altro pezzo di Torino svenduto alle banche (Intesa San Paolo) e ai palazzinari (Pirelli Re), nel cuore del quartiere San Paolo.

Blocchiamo le speculazioni…Riprendiamoci il quartiere! Ex-Diatto Occupata!

734667_322335437871822_399524076_nA pochi giorni dall’inizio dei lavori nell’area ex-Diatto Snia, abbiamo deciso per la terza volta di occuparla per denunciare le mire speculative che stanno dietro la presunta riqualificazione urbana della zona.

La precedente occupazione che aveva ospitato il II mercatino delle autoproduzioni agricole ed il dibattito sul futuro della città, è stata l’occasione per la nascita di un Comitato di Quartiere, il Comitato “Snia-Rischiosa”, che ha mosso una serie di critiche sul progetto sia dal punto di vista ambientale sia da quello inerente l’effettiva utilità nell’economia del quartiere.

Non ci sono garanzie per quanto riguarda la tutela della salute nella fase di avvio dei lavori: gli scavi previsti vanno ad incidere su terreni che per anni sono stati inquinati dalla presenza di materiale plastico e metalmeccanico; nonostante le interpellanze presentate alle istituzioni competenti, ad oggi non si sono ottenute risposte.

Inoltre sono sotto gli occhi di tutti le pesanti criticità ed implicazioni che questo progetto ha sul quartiere; San Paolo non necessità di un nuovo parcheggio, vista la vicinanza di quello di corso Racconigi, il parcheggio sotterraneo meno utilizzato nella città. Una nuova galleria commerciale è superflua ad un isolato dal mercato rionale (il secondo per estensione di Torino) e da due dal mercato coperto.

Le 5 occupazioni abitative della zona testimoniano l’abbondanza di alloggi vuoti nel quartiere e nella città. Che senso ha fare allora le ennesime palazzine di pregio?

La questione abitativa va affrontata dal punto di vista degli sfratti, di cui Torino è la capitale nazionale non promuovendo operazioni immobiliari e speculative che nulla hanno a che fare con le reali esigenze della città.

Molte di queste criticità furono già sollevate dal Consiglio della III Circoscrizione nel momento in cui visionò il progetto ma per non disturbare le operazioni economiche e speculative che le ultime giunte di centro-sinistra hanno portato avanti a braccetto con Intesa Sanpaolo e Prelios (Pirelli-Re) Continua la lettura di Blocchiamo le speculazioni…Riprendiamoci il quartiere! Ex-Diatto Occupata!

Non finisce qui, ancora non è finita: In strada, nelle piazze “I Love Gabrio”.

550096_4830287479953_1846227548_nEstate 2012. In maniera del tutto casuale si viene a conoscenza che il Comune ha stanziato 500.000 euro per la “bonifica degli stabili in via Revello 3 e 5”. Quegli indirizzi, da 18 anni, ospitano il CSOA Gabrio, il Centro Sociale di Zona San Paolo.

La bonifica è necessaria per rimuovere l’amianto, la bonifica in questa situazione e con quel finanziamento significa l’abbattimento degli immobili. Significa, evidentemente, lo sgombero del Gabrio.

Gli/le occupant* hanno provato più volte negli anni ad interrogare le istituzioni sul problema amianto, senza ottenere alcuna risposta sensata. Gli/le occupant* sono intervenuti per limitare il disperdersi delle polveri pericolose con lavori sui tetti degli stabili, preoccupati, loro sì, della salute di chi frequenta il Centro e di chi abita nella zona. Ma ecco che ora il Comune si sveglia e si accorge che la salute dei cittadini è in pericolo. Come se la città non fosse piena di manufatti in amianto, altrettanto se non più pericolosi. Come se il Comune, che fa poco o niente per risolvere la questione delle polveri sottili legata all’inquinamento atmosferico, fosse realmente interessato alla salute dei cittadini.

Ecco, con queste premesse e con un probabile sgombero sulla testa, gli/le occupant* del Gabrio decidono di muoversi, di far conoscere la situazione, di porre fortemente all’attenzione di tutt* la loro posizione.

Nasce la campagna I love Gabrio

LA CAMPAGNA

La questione è principalmente politica. Con questa convinzione a settembre 2012 viene lanciata la campagna I love Gabrio. Amianto per nessuno Gabrio per tutt*,. Siamo infatti certi che dietro le “nobili” (e tardive) motivazioni del Comune per intervenire in via Revello vi sia principalmente la volontà di far tacere una voce scomoda del panorama politico torinese. Probabilmente non par vero a Fassino e al suo assessore Passoni che finalmente vi sia la possibilità di eliminare il Gabrio con una motivazione sostanzialmente inattaccabile. Tutto ciò ci appare paradossale. Per questo decidiamo di denunciare pubblicamente l’atteggiamento omertoso del Comune nei nostri confronti smascherando tutte le sue lacune. Questo è lo spirito con il quale viene lanciata la campagna, che chiede sì la bonifica e il rispetto per il diritto alla salute (e ci mancherebbe, siamo i primi interessati e gli unici che hanno fatto qualcosa) ma chiede anche che vengano preservate la vita e le innumerevoli attività del Centro, vita ed attività che lo hanno reso elemento riconosciuto e consolidato nello scenario torinese.

Per settimane, il sabato, viene allestito un punto informativo presso il mercato di corso Racconigi con lo scopo di informare la popolazione del quartiere sulla situazione e di pubblicizzare maggiormente le attività del Centro. Con performance, spettacoli e volantini si cerca di districare la nebbia che il Comune vorrebbe che aleggiasse sulla questione.

Parte una raccolta firme perché si preservi la storia del Centro: in poco tempo ne vengono raccolte migliaia, da quelle degli artisti che ne hanno solcato il palco a quelle di semplici fruitori del bar del Gabrio. Un risultato che non giunge inaspettato perché siamo certi di essere un elemento ormai significativo della città.

Poi, ancora, passaggi sui network di movimento, comunicati ed appelli che viaggiano nell’etere e sui siti ad aggiornare con precisione l’evolversi della situazione. Adesivi che riempiono il quartiere e manifesti.

E poi la strada, il nostro elemento base, il territorio Continua la lettura di Non finisce qui, ancora non è finita: In strada, nelle piazze “I Love Gabrio”.

Sab 22 Dicembre 2012: Mr.T-Bone & The Young Lions live

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The coolest Skank ‘n’ Roll Christmas party in town!

MR.T-BONE & THE YOUNG LIONS live @ C.S.O.A. Gabrio

Rude Boys sound selection by:
DJ PIDDU (Cuneo)
SURE SHOT DOCTORS (Lord Cumiana & Gian Bass)
BLUTO SELECTER

Ingresso a sottoscrizione 5 euro

Dalle ore 23
C.S.O.A. Gabrio
Via Revello 3
Zona San Paolo Antirazzista – Torino

gabrio.noblogs.org
ilovegabrio.noblogs.org

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Mr.T-Bone è ormai considerato un protagonista della scena ska e reggae internazionale contemporanea Continua la lettura di Sab 22 Dicembre 2012: Mr.T-Bone & The Young Lions live

Festa del Raccolto 2012 – Considerazioni

Le ultime due settimane di Novembre hanno visto la partecipazione di più di 8000 persone alle feste del raccolto organizzate da Terra di Nessuno di Genova e dal Gabrio di Torino. La sinergia tra le due realtà antagoniste in collaborazione con i PIC (pazienti impazienti cannabis) ci ha permesso  di promuovere un confronto rispetto al modello dei Cannabis Social Club,  avviati da tempo in alcuni Stati, tra cui Spagna, Belgio, Olanda, Nuova Zelanda, Germania e Slovenia. Hectors Brotons (avvocato della FAC, lega dei CSC spagnoli) e Joep Oomen (coordinatore di ENCOD) ci hanno raccontato i percorsi che hanno dato vita a queste esperienze  che tuttora cercano riconoscimento nei rispettivi Paesi. Lo spirito che caratterizza i CSC è quello della condivisione: gruppi di consumatori che invece di rivolgersi al mercato nero per procurarsi la sostanza decidono di costituirsi in una forma associativa, mettendo insieme le risorse necessarie per coltivare e dividendosi successivamente il raccolto, in base alle loro rispettive esigenze ed in ogni caso senza nessuno scopo di lucro. Chiaramente questo modello è in grado di fare uscire le sostanze dal mercato, contrastando il fenomeno globalizzato del narcotraffico prodotto da anni di politiche  proibizioniste e dalla cosiddetta cultura della legalità: oggi ci troviamo di fronte all’assurdo paradosso di dover promuovere un atto considerato illegale, quello della coltivazione ad uso personale, per fare fronte agli ingenti danni arrecati alla società proprio da chi si dovrebbe invece preoccupare di tutelare la nostra salute! Mafia e criminalità, carcere, pestaggi controllo sociale, limitazioni delle libertà personali di chi usa sostanze, medicalizzazione dei consumi, sono infatti le terribili conseguenze di politiche fallimentari che i potenti si ostinano a portare avanti nonostante le evidenze scientifiche. L’altra faccia della medaglia è rappresentata dalla cultura veicolata dalle leggi e dalle convenzioni internazionali in materia di sostanze stupefacenti: chi consuma ancora oggi si nasconde, pensa più a non farsi beccare che a non farsi male e  crede che lo spaccio sia l’unico strumento per disporre di una droga. Non ci stupiamo che queste dinamiche siamo fortemente presenti negli eventi che organizziamo, perfino durante il raccolto tanti e tante arrivano ancora con la convinzione di pagare per avere in cambio qualcosa da fumare, nonostante ogni anno ribadiamo in tutti i modi possibili che non è lo spirito che lo caratterizza, e che la festa si pone proprio in antitesi allo spaccio. Questa forte contraddizione ci porta a considerare che difficilmente questa barriera culturale possa essere superata se non vengono proposti dal basso  modelli e  pratiche che siano in grado da fare assumere altri punti di vista, propedeutici ad un cambiamento radicale. Pertanto crediamo che le feste del raccolto e della semina vadano attraversate e superate, ed i nostri prossimi passi andranno nella direzione di un avvicinamento ai cannabis club, consapevoli del fatto che non potranno mai partire da aperture legislative, ma assumendosi dei rischi, come le esperienze internazionali ci suggeriscono. A questo proposito un gruppo di avvocati di diversi territori si è dato disponibile a sostenere questo tipo di percorso  e  per noi è un buon presupposto per intraprenderlo. Stay tuned!

 CSOA GABRIO   &

CSOA TERRA DI NESSUNO

Contro tutti i fascisti, solidarietà a Stefano!

Ancora una volta dobbiamo parlare di lame e di fasci. Ancora una volta un compagno è stato aggredito da due naziskin ed accoltellato. A quasi 10 anni dalla morte di Dax stavamo quasi tornando a piangere per un altro lutto. La gioia di saperlo fuori pericolo non diminuisce minimamente la rabbia per una azione così infame.

Fino a quando tollereremo la presenza nelle nostre strade di queste immondizie condannate dalla storia? Fino a quando tollereremo la presenza nelle nostre città di quelle fogne che sono i loro covi dove si insegnano solo razzismo, odio per il diverso, sessismo, autoritarismo, sottomissione al più forte, al capo?

È imperativo di tutti porre un freno deciso alla recrudescenza fascista, impedire il diffondersi di questo morbo che in periodi di crisi come il nostro attecchisce fin troppo facilmente. È dovere morale rimettere in campo tutte le pratiche dell’antifascismo che i nostri padri e le nostre madri ci hanno insegnato.

Non permettiamo a queste putride figure di farsi alfieri di un generico attacco antisistema, quando sappiamo benissimo quali sono i loro valori di riferimento. Impediamo il loro prendere piede nei nostri quartieri, rilanciamo la cultura della solidarietà, rigettiamo la prepotenza dei cultori della razza.

 Finché ci saranno i fascisti, l’antifascismo è una necessità.

Solidarietà ed un abbraccio a Stefano.

Chiudere tutti i covi razzisti ora!

Nuovi arresti e misure cautelari – ORA E SEMPRE NO TAV

Così, per coprire le evidenti difficoltà che si palesano di fronte alla lobby pro TAV, cosa c’è di meglio che un’azione giudiziaria in grande stile? E allora, per tenersi buono l’amico francese sempre più demotivato nel proseguire il progetto ed in vista dell’incontro del 3 dicembre, la magistratura torinese si presta volentieri all’ennesimo atto repressivo nei confronti del movimento NO TAV.
Nella mattinata funzionari della questura si sono presentati in numerose case di noti attivist* (non solo in Piemonte) per notificare atti di limitazione alle libertà personali: arresti domiciliari, fogli di via, obblighi di firme. Vengono ascritti loro una serie di reati ma la loro colpa è una sola, essere NO TAV, avere manifestato pubblicamente l’opposizione all’inutile treno, averlo fatto con determinazione, senza paura. Non solo, si cerca di colpire i simboli del movimento concentrandosi in questo caso sul presidio di Chiomonte, con abbattimenti e sequestri.
E già, perché azioni come l’occupazione simbolica degli uffici di uno studio impegnato nel progettare la devastazione della Val di Susa devono essere colpite duramente! Con tutti i problemi di questo paese, la magistratura deve perdere tempo ad inquisire uomini e donne che agiscono coerentemente. Riesce a trovare il tempo anche per occuparsi di pseudo abusi edilizi a Chiomonte, alla faccia di tutti gli atti illegali che sono stati compiuti nel cantiere.
Ovviamente è scontato affermare che manovre di questo genere non spostano minimamente le posizioni del movimento NO TAV, come sappiamo che gli uomini e le donne colpiti oggi non si faranno intimidire e continueranno ancora con più convinzione questa battaglia.
Finché andranno avanti ad usare la magistratura come martello per cercare di scardinare il movimento, noi sapremo sempre più che la loro debolezza aumenta; non è forse debolezza demandare a poliziotti e giudici la risoluzione di un conflitto sociale come quello della Val di Susa? Non potendo usare la forza della ragione usano la ragione della forza, quella più subdola, più cattiva, colpendo le libertà di ognuno.
Non possiamo oggi essere sereni/e, perché sono state colpite persone che ci stanno vicine. Ma la serenità tornerà presto perché il movimento NO TAV continuerà la sua azione, fino all’esito scontato, la piena vittoria.

Un abbraccio ai 3 compagn* del Gabrio colpiti nel proprio agire.
Un saluto solidale a tutt* coinvolti in questa farsesca azione giudiziaria
Libertà per i compagni e le compagne NO TAV ai domiciliari!
Ora e sempre NO TAV