Archivi categoria: Antifascismo

No allo sgombero di Casa Bianca – Lettera degli/delle abitanti

Abbiamo saputo dai giornali che quest’estate si parla nuovamente di sgomberare Casa Bianca, la nostra casa in via Revello 61, col pretesto di entrare nell’ex clinica a fare pulizia.

Ex-clinica 060La casa l’abbiamo occupata nell’ottobre del 2008, insieme all’ex clinica, dopo aver dormito mesi in strada, aspettando e sperando nelle promesse dell’Ufficio Stranieri del Comune. Quando l’ex clinica è stata sgomberata alcuni di noi ha continuato a vivere in questa casa, perché non ci siamo fidati della sistemazione nella caserma di via Asti, ed infatti da quella sistemazione abbiamo visto gente scappare, chiederci di tornare a vivere in questa casa, oppure a dover alla fine andare a vivere in un’altra occupazione perché i progetti finiscono dopo 6 mesi, e quando finiscono i progetti finiscono anche i nostri diritti.

Da quando siamo a Torino abbiamo seguito tutti i corsi, frequentato tutte le scuole che ci sono state proposte dall’ufficio stranieri; molti di noi hanno anche 3 o 4 qualifiche diverse, eppure il lavoro non c’è, forse anche perché oggi abbiamo tutti studiato e fatto stages da tornitori, fresatori e saldatori in una città dove da anni l’industria è in crisi.

Intanto in questi anni siamo stati da punto di riferimento per tanti altri rifugiati o richiedenti asilo, offrendo ospitalità ed accoglienza, cosa che il comune di Torino dovrebbe fare ma spesso non è in grado di fare. Abbiamo instaurato buoni rapporti con il vicinato, e quelli che ancora oggi pensano che ogni giorno ci mettiamo in tasca 40 euro che lo stato ci regalerebbe per la sola ragione di essere rifugiati, lo fa perché in questo Paese c’è un’informazione sbagliata e razzista, che racconta bugie e che troppe volte gioca a descrivere gli immigrati come la causa di tutti i mali.

Casa Bianca è la nostra casa, da qui tanti di noi hanno provato a partire per cercare fortuna in qualche altro Paese europeo, ma le nostre impronte digitali sono state prese in Italia e per le leggi europee siamo stati obbligati a ritornare qui, in questa casa che oggi le istituzioni vorrebbero toglierci.

Non possiamo andare da nessun’altra parte, come è chiaro anche con quello che sta succedendo da settimane ai nostri fratelli al confine di XXmiglia, e come possono allora cacciarci da qui, l’unico posto che abbiamo potuto chiamare casa in Italia? Due settimane fa il Primo Ministro Matteo Renzi era in visita ufficiale in Etiopia, la patria di tanti di noi. L’Italia dopo la colonizzazione investe e fa oggi grandi affari economici in questo Paese e in tanti altri Paesi africani, ma noi che viviamo in Italia veniamo trattati senza dignità e senza diritti, tanti nostri paesani continuano a morire in mare, scappando dalla Libia, nel tentativo di arrivare in Europa, e una volta raggiunta l’Italia dormono per strada, aspettando mesi e mesi un documento che quasi sicuramente non servirà a nulla.

Vogliamo continuare a vivere in questa casa, che da tanti anni è la nostra casa.

Non vogliamo finire in mezzo alla strada per colpa del Comune di Torino che gioca a rimbalzarsi le rsponsabilità con la proprietà dello stabile, e se il problema è semplicemente poter entrare per fare le pulizie nell’ex clinica, noi siamo da subito disponibili a collaborare. Se non ci volete qui, restituiteci le nostre impronte digitali, lasciateci liberi di andare da qualche altra parte in questa Europa che continua ad avere confini chiusi solo per noi.

CASA-LAVORO-RESIDENZA BASTA RAZZISMO, DIRITTI PER TUTTI-E!

GLI ABITANTI E LE ABITANTI DI CASA BIANCA

Giov 30 Luglio 2015 – Fiaccolata in solidarietà con il popolo Curdo (Ore 21 – Fronte Porta Nuova)

30-Luglio_fiaccolataLA TURCHIA NON STA BOMBARDANDO L’ISIS, STA BOMBARDANDO COLORO CHE COMBATTONO L’ISIS!

Giovedì 30 Luglio 2015
Ore 21 – Fronte Stazione Porta Nuova – Torino

CORTEO/FIACCOLATA IN SOLIDARIETA’ AL POPOLO CURDO!
Contro l’aggressione della Turchia è ora di mobilitarsi!

LIBERTA’ PER OCALAN, PACE SUBITO!

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FERMIAMO IL MASSACRO! ERDOGAN ASSASSINO!

Da Suruc ai bombardamenti: Dieci giorni di menzogne

Il 20 luglio scorso, nella cittadina vicina al confine turco-siriano di Suruc, sono stati uccisi 32 giovani socialisti provenienti dalle più grandi città turche. Suruc è il villaggio nel quale si è dato sostegno internazionale alla resistenza di Kobane. Migliaia di attivisti da tutto il mondo, tanti anche dall’Italia, si sono recati proprio a Suruc per offrire il proprio sostegno e aiuto, mentre le guerrigliere e i guerriglieri resistevano a Kobane contro l’attacco di ISIS durante i 134 giorni di assedio. Per questo i 32 giovani socialisti erano a Suruc il 20 luglio, per continuare a dare sostegno alla ricostruzione di Kobane. Usando questo attentato come pretesto, il premier turco Ahmet Davutoglu ha deciso di entrare in azione militarmente, motivando questa decisione con la pericolosità di ISIS Continua la lettura di Giov 30 Luglio 2015 – Fiaccolata in solidarietà con il popolo Curdo (Ore 21 – Fronte Porta Nuova)

Sab 9 Maggio 2015 – Fuori i fascisti da Mirafiori! Appuntamento H.15 Piazzale Caio Mario ang. Via Onorato Vigliani

10989307_1574662696143813_1068097953488746461_oMirafiori è un quartiere popolare periferico, ricco di contraddizioni e problemi causati da anni di speculazione e politiche sociali, economiche ed abitative fallimentari.

In queste contraddizioni e mancanze si stanno cercando di inserire gruppuscoli fascisti che cercano di additare come causa di tutti i problemi del quartiere gli immigrati, i rom, la prostituzione, lo spaccio e quant’altro loro identifichino come “degradante”.

Noi sappiamo bene, però che questo è solo un capro espiatorio: chi fa parte di queste categorie vive una condizione simile alla nostra. Siamo noi che paghiamo la crisi sulla nostra pelle, che dobbiamo tirare la cinghia, che non abbiamo un lavoro e rischiamo di perdere la casa, mentre i veri responsabili dei problemi del quartiere ci guardano Continua la lettura di Sab 9 Maggio 2015 – Fuori i fascisti da Mirafiori! Appuntamento H.15 Piazzale Caio Mario ang. Via Onorato Vigliani

Merc 29 Aprile 2015 – Il piede nella porta, spiragli di resistenze

teatro_resistenzaMERCOLEDI’ 29 APRILE 2015
CSOA GABRIO – VIA MILLIO 42
IL PIEDE NELLA PORTA – SPIRAGLI DI RESISTENZA
Tratto dal libro “Resistenze – Quelli di Paraloup” lo spettacolo che raccoglie fatti e testimonianze relativi alla storia di Paraloup e alla nascita delle formazioni partigiane di Giustizia e Libertà

Ore 19 – Apericena
Ore 21 Inizio spettacolo
FREE ENTRY

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Paraloup è un piccolo borgo di montagna del Cuneese, incrocio di storie ed eventi emblematici. Lì abitarono per secoli montanari e pastori, frammenti di quel «mondo dei vinti» che costituisce oggi un riferimento ineludibile per chi guarda a nuove forme di convivenza tra le persone e con la natura. Lì, in quelle baite oggi ristrutturate dalla Fondazione Nuto Revelli, operò la prima banda partigiana di Giustizia e libertà del Cuneese, guidata da Dante Continua la lettura di Merc 29 Aprile 2015 – Il piede nella porta, spiragli di resistenze

Speciale 25 Aprile 2015 – 70 anni: la resistenza continua, la libertà è nella lotta

In tutta Europa crescono le formazioni di estrema destra che mescolano populismo, nazionalismo e neonazismo dichiarato. La crisi economica i cui costi vengono sistematicamente riversati sulle classi subalterne facilita l’attecchimento di parole d’ordine che individuano un nemico cui attribuire tutte le colpe: rom, musulmani e stranieri in genere, o chi viene in qualche modo percepito come diverso, estraneo.
In Italia l’estrema destra e la destra istituzionale hanno denominatori comuni politici e culturali: dal rifiuto della società meticcia alla xenofobia violenta, dalla concezione patriarcale del rapporto uomo-donna, alla stigmatizzazione violenta dell’omosessualità. Comune a tutte queste destre è il tentativo di legittimarsi affermando ormai un presunto superamento dell’antifascismo. D’altronde i neo-fascisti hanno vita facile nel vendere le loro bugie; negli ultimi vent’anni abbiamo guardato con disgusto autorevoli esponenti del centro-sinistra fare a gara tra sdoganamenti dei “ragazzi di Salò” e sproloqui a proposito di “pacificazione” o di “ragioni dei vinti”. Tutti tentativi mirati a svuotare il 25 aprile e la lotta di Resistenza e Liberazione dal suo significato più vero e profondo.

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Nella foto: Partigiani in azione sui tetti di Torino. Sullo sfondo la Mole Antoneliana

L’operazione di mistificazione e svuotamento del 25 aprile, del trasformarlo in una ricorrenza retorica e sempre più lontana non è avvenuta per caso.
E non è per caso che proprio nei momenti di povertà, di crisi, fascisti e razzisti hanno terreno più fertile per seminare odio e xenofobia. Perchè l’odio e la xenofobia sono i grimaldelli sociali attraverso i quali chi detiene il potere opera una divisione tra i tanti che oltre a essere lontani (e schiacciati) dal potere non hanno neanche i soldi per arrivare a fine mese, sgretolando in interessi particolari la forza che sta nel percepirsi come tutti uguali, tutti privati di diritti e libertà, tutti e tutte con un nemico chiaro nelle istituzioni e nella grande classe imprenditoriale del Paese. Sono infatti questi i responsabili della crisi e delle politiche di sacrificio che subiamo ogni giorno. E il neo-fascismo sdoganato e con ben più di un piede nelle istituzioni è strettamente funzionale a questo meccanismo di divisione.
In questo contesto si verificano inoltre alleanze come quella a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi tra i neo-fascisti di Casa Pound e la Lega Nord, che probabilmente Continua la lettura di Speciale 25 Aprile 2015 – 70 anni: la resistenza continua, la libertà è nella lotta

Speciale 25 Aprile 2015 – Il filo rosso della resistenza: partigiani di ieri e di oggi

Quest’anno il 70° anniversario della liberazione dal nazi-fascismo arriva in una fase storica particolarmente delicata, in cui sotto il peso di una crisi infinita e delle politiche di austerità abbiamo assistito in tutta Europa alla crescita di formazioni politiche populiste, neofasciste, razziste ed xenofobe.
Ma in questi ultimi mesi, ed in particolare dopo la strage di Parigi all’interno della redazione del giornale “Charlie Hebdo”, è certamente l’ISIS (o Stato Islamico) ad essere utilizzato maggiormente come strumento per seminare odio ed agitare lo spauracchio della minaccia alla civiltà (ed al sistema aggiungiamo noi) occidentale.
Una campagna islamofoba e reazionaria si sta sviluppando in tutto il vecchio continente, fomentando paura e isteria attraverso la costruzione dello stereotipo del nemico per eccellenza: immigrato e mussulmano.
Le forze fasciste impegnate a cavalcare da tempo l’emergenza migranti, cercano di trarre ulteriore vantaggio dagli ultimi accadimenti: dalla Le Pen ed il suo Front National in Francia, passando per Pegida (il movimento anti-immigrati nato in Germania) fino ad arrivare ai fascio-leghisti nostrani (Salvini in testa).

Un combattente YPG legge un libro protetto dai sacchi di sabbia nella città di Kobane
Un combattente YPG legge un libro protetto dai sacchi di sabbia nella città di Kobane

Tutti provano ad inzuppare il pane in questa brodaglia rancida , ergendosi a protettori della civiltà contro la barbarie islamica e lanciando un autentica crociata in nome della cristianità. Chi fa questo, centrando la questione sull’elemento religioso (e di conseguenza su quello nazionale) piuttosto che sulla forma tipicamente fascista e reazionaria del califfato nero, lo fa con l’unico scopo di provare a raccogliere consenso per i loro beceri scopi elettorali.
Crediamo invece che, anche se in una forma diversa dal passato (almeno quello a noi storicamente più vicino),l’ISIS si ponga in assoluta continuità con quella che è l’idea di sopraffazione, totalitarismo e nazionalismo tipica dell’ideologia fascista.

Stato Islamico o fascismo islamico?
Lo Stato Islamico non è altro che un miscuglio di fanatismo islamico e nazionalismo radicale.
Questo ne fa uno stato fascista. Gli estremisti hanno usato il Corano per disprezzare e vessare i non arabi o più genericamente chi non stava dalla loro parte. Continua la lettura di Speciale 25 Aprile 2015 – Il filo rosso della resistenza: partigiani di ieri e di oggi

Speciale 25 Aprile 2015 – Per una memoria viva: la resistenza nel suo contesto storico

70 anni. Tanto è passato da quel 25 aprile del 1945 che ha segnato così profondamente la nostra storia. Una data che fu il culmine di un anno e mezzo di guerra di città e di montagna e che, soprattutto, avrebbe dovuto porre la parola fine al regime fascista con i suoi ultimi retaggi, che da venti anni ormai opprimeva l’Italia portandola sull’orlo del collasso.
Vale la pena ricordare che la dittatura fascista non fu “all’acqua di rose” come in questi anni una certa letteratura ha provato a raccontarci. Fu un regime duro, che abolì tutte le libertà individuali, di stampa e di aggregazione. Che emanò leggi eccezionali per sopprimere il dissenso. Il Tribunale speciale per la difesa dello Stato dal 1926 fece condannare migliaia di oppositori mentre moltissimi furono coloro che presero la via dell’esilio.

Nella foto: si spara dagli uffici della Lancia
Nella foto: si spara dagli uffici della Lancia

Il fascismo aveva nella sua anima la guerra e fu coerentemente guerrafondaio. Invase nel 1935 l’Abissinia (Etiopia) con azioni basate sul massacro sistematico e sullo sterminio dell’avversario. Si utilizzarono su larga scala armi chimiche (già allora vietate dalle convenzioni internazionali) per fiaccare la resistenza abissina. Nel 1939 fu occupata l’Albania. E poi nel 1940 Mussolini trascinò un paese impreparato nella tragedia della seconda guerra mondiale. E i morti si contarono a centinaia di migliaia Continua la lettura di Speciale 25 Aprile 2015 – Per una memoria viva: la resistenza nel suo contesto storico

25 Aprile 2015 di LOTTA contro fascismo e razzismo – 70° Anniversario @ Zona San Paolo

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Spazi Occupati Zona San Paolo presentano

25 APRILE DI LOTTA CONTRO FASCISMO E RAZZISMO
1945-2015 – 70° Anniversario
Ancora e sempre partigani! Continua la lettura di 25 Aprile 2015 di LOTTA contro fascismo e razzismo – 70° Anniversario @ Zona San Paolo

Sab 28 Marzo 2015 – #MaiConSalvini Corteo Ore 15

10410170_10206256438520224_8513514181942458515_nll 28 marzo la Lega Nord tenterà di sfilare per le strade di Torino contro l’attuale giunta regionale targata PD, in merito allo scandalo delle firme false che l’hanno recentemente coinvolta.
Anche nella nostra città il partito di Salvini cerca di racimolare consenso attorno alle sue posizioni populiste, nella speranza di costruire un fronte unitario della destra in opposizione al governo Renzi.

Ma a Torino la Lega la conosciamo bene.
Tutti ricordiamo gli sperperi della giunta Cota, l’uso di denaro pubblico per le spese private dei consiglieri, lo smantellamento delle borse di studio, l’attacco sprezzante contro l’aborto, la chiusura delle eccellenze sanitarie sul territorio.
E altrettanto bene non dimentichiamo che chi ha prodotto la voragine di debito che grava sulla città e quello stesso Chiamparino che, in continuità con le decisioni del governo, oggi da palazzo Lascaris continua la politica di tagli a servizi fondamentali come la scuola, i trasporti, la sanità e la cultura.

Salvini e la Lega non sono un’alternativa a Renzi e Chiamparino ma l’altra faccia della stessa medaglia, che si contende ciò che rimane dei nostri diritti e delle libertà abbattute e umiliate dal governo.
L’assemblea pubblica del 18 marzo ha quindi deciso di convocare una giornata di antifascismo e antirazzismo contro la Lega e il fronte di Salvini, che sappia respingere la loro politica di odio e discriminazione.
L’appuntamento è per sabato 28 marzo alle h.15 in piazza Castello!

Sab 14 Marzo 2015 – Corteo contro lo sgombero dell’ExMoi

14mar2015-exmoi-locandinaIl giorno 14 gennaio è stata pubblicata la notizia della richiesta di sgomberodell’exMOI. Il sequestro preventivo delle palazzine è stato emesso dal gip Luisa Ferracane, su richiesta della procura, da parte del pubblico ministero Paolo Borgna. E’ stato delegato alle forze di polizia il compito di sgomberare le palazzine “con i tempi e le modalità più opportune in base alle esigenze di ordine pubblico e sociali del caso” ma ad oggi non è pervenuta nessuna proposta di incontro né agli abitanti o ai loro rappresentati, né al nostro comitato di solidarietà. Non è dato sapere cosa sarà dei palazzi che molti chiamano casa. Dall’occupazione ad oggi l’interessamento da parte delle istituzioni rispetto alle condizioni di vita dei rifugiati all’exMOI è stato minimo Continua la lettura di Sab 14 Marzo 2015 – Corteo contro lo sgombero dell’ExMoi