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14-16-18 maggio – Alla fine della fiera – Atto III

finefiera2016IIILIGHTALLA FINE DELLA FIERA – atto III

…libri come micce…
14 – 16 – 18 MAGGIO 2016
CSOA GABRIO
VIA MILLIO 42

SABATO 14 MAGGIO
presentazione di REVOLUSHOW – edizioni IRIS
Acido, grottesco e dissacrante
la nuova graphic novel di Caligaris affiancato
dalla penna di Antonio L. Falbo
dalle h 15 comics workshop per grandi e piccoli
a cura di Caligaris e G.La
h 18 presentazione

LUNEDI’ 16 MAGGIO
presentazione di EUZKADI. LA NAZIONALE DELLE LIBERTA’ – edizioni REDSTAR PRESS
di Edoardo Molinelli
Si chiama Euzkadi, Euskal Herria o Euskal Selekzioa: si tratta della nazionale basca di calcio, una selezione dalla storia molto antica.
Durante la guerra civile si impegnò in una lunga tournée, per sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto alla causa basca e alla minaccia fascista, scrivendo una pagina di impegno e resistenza.
h 20 aperitivo
h 21 presentazione

MERCOLEDI’ 18 MAGGIO
presentazione di ROSSA COME UNA CILIEGIA – edizioni HABANERO
di Robero Gastaldo
Parigi si ripopola. Parigi si ribella.
Il rosso è quello dello stendardo delle settimane della Comune di Parigi del 1871.
Il rosso è quello delle note di “Les temps des cerises”.
h 20 aperitivo sulle note della colonna sonora del libro
h 21 presentazione

 

7 maggio – Frank sent us in concerto

13100963_600222376800915_8282765525572386674_nCSOA Gabrio presenta:

Sabato 7 maggio 2016

FRANK SENT US
Audiovisual Killer Live Show – Guarda il suono, ascolta le immagini! NEW SHOW!

Apertura porte ore 22
Inizio concerto ore 23:30
Ingresso a sottoscrizione 5 euro

CSOA Gabrio – Via Millio 42
Zona San Paolo Antirazzista – Torino

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“Se organizzate un festival o una serata, schiaffate in cartellone i Frank Sent Us: uno show così in Italia oggi non lo propone nessuno” Rolling Stone Magazine Italia

“Nel live la band romana fa un lavorone di montaggio fra immagini e suoni e diverte come una puntata di Blob sonorizzata da Fatboy Slim” XL

25 Aprile – Ora e sempre partigiani e partigiane

25Aprile2016_Gabrio

24 APRILE ore 18 – CSOA Gabrio – via Millio 42

“Partigiana della libertà. Il ruolo della donna nella resistenza” Incontro con Vera Bessone, giornalista e nipote delle partigiana Vera e Libera Arduino.

A seguire apericena

Organizza la Palestra Popolare Dante Di Nanni

 

25 APRILE DI LOTTA CONTRO FASCISMO, RAZZISMO, SESSISMO
1945-2016- 71° Anniversario della Liberazione
Ancora e sempre partigiane e partigani!

Giornata di festa popolare in via Dante Di Nanni
Nel ricordo delle partigiane e dei partigiani
Per le vie del nostro quartiere
Nelle lotte di oggi
Antifasciste e Antifascisti

• Ore 15 – CORTEO per le vie di Borgo San Paolo Antifascista nei luoghi della resistenza

A seguire:
• Musica
• Distro
• Mercatino Germogliato
• Mostre fotografiche
• Spazio bimbe e bimbi
• Banchetti
• Grigliata, Bar, Cibarie & more…

Dalle 14 in poi
ZONA PEDONALE VIA DANTE DI NANNI
Zona San Paolo Antifascista – Torino
Al termine della festa popolare invitiamo tutti e tutte a partecipare allo Spezzone Solidale alla fiaccolata del 25 Aprile, ore 20 in Piazza Arbarello. Solidali con i 32 giovani e studenti con misure cautelari che pagano la scelta di aver difeso il territorio in cui vivono, le università e i quartieri da speculatori, leghisti e fascisti.

Su uno sgombero in zona San Poalo…

12592761_563841247105695_213415149030122941_nCon rabbia abbiamo assistito allo sgombero dell’occupazione abitativa di via Modane. Rabbia per le decine di poliziotti, carabinieri, DIGOS scesi in campo per buttare nuovamente in mezzo alla strada persone colpevoli solo di aver perso l’abitazione. Rabbia per vedere i vigili del fuoco comportarsi da utili idioti, pronti a diventare zerbini per sfondare porte e portoni, dare una mano così anche loro nel criminalizzare chi lotta per una casa. Rabbia per una magistratura sempre veloce quando c’è da colpire gli ultimi e soffocare la voglia di protagonismo di chi cerca solo una vita degna. Rabbia per le istituzioni, comune in testa, che nella Torino capitale degli sfratti sono incapaci di fornire risorse a chi è colpito dalla crisi.

Per tutti costoro oggi è stata una giornata normale, con una operazione in grande stile una palazzina abbandonata è tornata ad essere pronta per la prossima speculazione, alla faccia di coloro che in questi mesi l’hanno resa vivibile e decorosa. Poliziotti, magistrati, vigili del fuoco si sfregheranno sicuramente le mani per averla “liberata”: la legalità è ristabilita, le speculazioni possono proseguire. Poco importa delle famiglie che un tetto l’hanno perso. Per loro la solita proposta beffa, la ormai famigerata palestra gestita dalla Croce Rossa; proposta che in serata diviene poi la possibilità di avere una brandina per qualche giorno in un dormitorio provvisorio (di quelli creati per l’emergenza freddo e sempre gestiti dalla Croce Rossa). Poi saranno lasciati al loro destino. Come dovranno arrangiarsi quei nuclei familiari che non si trovavano, per motivi diversi, nella palazzina all’atto dello sgombero. È andata un po’ “meglio” alla famiglia con bambino (si sa, i bambini tirano sempre…): un monolocale dell’emergenza abitativa, ma per quanto?

Restano di questi due mesi di occupazione la capacità di fare comunità e di autogestirsi, il prendersi cura di una casa rendendola vivibile dopo anni di abbandono. La voglia di riscatto, decidere di prendersi quel diritto, quello dell’abitare, negato per l’incapacità delle istituzioni.

E resta uno sgombero dalle curiose coincidenze, eseguito dopo un sequestro per motivi di inagibilità, con una perizia di parte che nessuno ha potuto vedere e prodotta dalla proprietà con celerità sorprendente appena una settimana dopo la riapertura dello stabile da parte delle famiglie.

Chi è stato in via Modane ha potuto invece constatare come le condizioni strutturali fossero già buone con l’aggiunta poi delle varie migliorie fatte dagli occupanti.

Occupare gli edifici vuoti rimane per molti l’unica opzione praticabile. Con più di 4000 sfratti l’anno il vero crimine è lasciare palazzi abbandonati, il vero crimine è non utilizzare le centinaia di alloggi ATC disponibili. I criminali sono coloro che permettono che intere famiglie dormano sotto i ponti, che impediscono loro di avere un tetto.

Chi ha permesso ed eseguito lo sgombero di via Modane merita solo profondo disprezzo.

Di fronte a queste vessazioni odiose, che voi chiamate legalità, saremo sempre con gli uomini, le donne e i bambini che non subiscono la crisi e reagiscono, che non abbassano la testa di fronte ad una giustizia fatta solo per pochi.

Sempre dalla parte di chi occupa

Spazi Occupati Zona San Paolo

SENZA CASA NON SO STARE – BENVENUTI IN VIA MODANE 5

 

10872721_427759714047183_3791698844389087391_oSono passate alcune settimane dallo sgombero della palazzina di via Giacinto Collegno. Nonostante la solidarietà del quartiere una decine di famiglie, donne uomini e bambini senza casa o sotto sfratto, fu messa per strada nella totale indifferenza delle istituzioni. Solo proposte tampone (ospitalità presso una palestra della Protezione Civile) e permanenza per  poco tempo in strutture di fortuna: questo ciò che seppe offrire il Comune. Un paio di famiglie accettarono ma la stragrande maggioranza rifiutò, nonostante le minacce della polizia, quelle che erano palesi prese in giro.

Da allora queste persone hanno dovuto arrangiarsi per potere avere un tetto sopra la testa, contando solo sulla solidarietà di chi conosce il dramma di una sfratto. Ma oggi, alla vigilia dell’inverno, il rischio di non riuscire ad avere una sistemazione si fa concreto, con auto o garage come unica alternativa.

Per questo, per potere avere una casa decente, l’occupazione rimane l’unica possibilità. In una città con migliaia di palazzi vuoti, avere gente senza dimora diviene il segno della profonda ingiustizia che ci circonda. Proprietari assenti che lasciano nel degrado migliaia di alloggi da un lato e uomini, donne e bambini costretti alla strada; in mezzo le istituzioni incapaci di dare risposte ai bisogni nella ostinata difesa della “legalità” che senza giustizia sociale è solo una parola priva di significato.

Le palazzine vuote sono un lusso che la città di Torino non si può permettere: le famiglie sgomberate di via Collegno hanno deciso di occupare l’edificio di via Modane, abbandonato da tempo, per riaffermare con forza che il diritto alla casa è imprescindibile per una vita dignitosa.

Una occupazione è un atto di coraggio e queste famiglie ci insegnano a non abbassare la testa quando la crisi ci travolge con tutto il suo carico di sofferenza.

Basta case senza gente,

Basta gente senza casa!

 

 

Sab 14 Novembre 2015 – Fuori fascisti e sessisti dai quartieri! Ore 9:30 tutt* in Via Pollenzo

fight-sexism-and-homophobia_DLF208717Per questo Sabato, 14 Novembre, abbiamo avuto notizia che i neofascisti di Forza Nuova hanno lanciato una serie di iniziative ed appuntamenti nella nostra città e non solo. In vista della prossima tornata elettorale questo partitucolo guidato da Roberto Fiore, che semina odio, sopraffazione ed ignoranza , pensa di guadagnare agibilità politica organizzando iniziative che hanno il retrogusto di vere e proprie provocazioni con lo scopo di ricercare spazio e visibilità.

E’ il caso dell’appuntamento lanciato per le 11:30 di questo sabato, dove i fascisti di Forza Nuova invitano i propri militanti a presenziare nel cuore del quartiere San Paolo, in Via Pollenzo, per contestare un iniziativa organizzata dalla libreria per bambini “Il gatto immaginario”.

Tutta un’altra storia – Letture per bambini sul tema delle differenze”, questo il titolo dell’appuntamento lanciato dalla libreria che suo malgrado si è “guadagnato” l’attenzione dei neofascisti Continua la lettura di Sab 14 Novembre 2015 – Fuori fascisti e sessisti dai quartieri! Ore 9:30 tutt* in Via Pollenzo

La proposta di casa arriva con lo sgombero e il manganello.

DSC_2185 copia aaaPotrebbe essere questa la sintesi di un’ordinaria mattinata di sgombero a Torino. Ad essere attaccata è stata Casa Bianca, l’occupazione dei rifugiati che resisteva in Zona San paolo da ormai 7 anni. La casa era stata occupata da decine di rifugiati nel 2008 contestualmente alla più grande occupazione dell’ex clinica di corso Peschiera, poi sgomberata nel settembre 2009. Al momento dello sgombero, che inizialmente doveva riguardare entrambi gli edifici, il gruppo di occupanti di Casa Bianca scelse di non fidarsi della sistemazione proposta dal Comune a quanti vivevano in occupazione (6 mesi in via asti o Settimo Torinese), decidendo di resistere e rimanere nell’occupazione.
Da tempo “intorno” all’occupazione era in corso un contenzioso tra il Comune e la proprietà, in merito alla situazione di degrado e abbandono del vicino palazzo (l’ex clinica) sgomberato appunto 6 anni fa. Nell’ultimo anno lo scarico di responsabilità tra istituzioni e proprietà è approdato all’interno di un tribunale. Il TAR ha unificato diversi ricorsi e con una sentenza depositata il 2 maggio scorso il Tribunale scriveva nero su bianco l’urgenza di “tutelare la proprietà dalle inerzie dell’amministrazione”, liberando lo stabile. Entro 90 giorni dalla sentenza Continua la lettura di La proposta di casa arriva con lo sgombero e il manganello.

Sgomberi, diritto alla casa e calamità naturali

Il recente sgombero della palazzina di via Collegno 37, occupata da poco più di una decina di famiglie sfrattate ributtate in strada da una solerte operazione di polizia, pone l’accento, per la sua genesi, su una serie di questioni.

In casi del genere vengono chiamati in causa una serie di attori con funzioni, di solito, ben precise: ovviamente la proprietà, che richiede l’intervento, Questura, Magistratura, Prefettura e Comune. Ebbene, il primo dato che salta all’occhio e che quest’ultimo, pur dovendo in teoria occuparsi della parte sociale e politica della questione, non viene preso in considerazione e non prende nemmeno in considerazione la possibilità di intervenire incisivamente o di far sentire la propria opinione.

Se prendiamo infatti, per buone le dichiarazione dei vari assessori (in primis Giuliana Tedesco, Assessore alle società partecipate e alla polizia municipale), il Comune sarebbe stato informato dello sgombero solo la sera prima. Quindi, pur sapendo che il peso di una nuova sistemazione sarebbe stata a carico del Comune stesso, questi non ha cercato di far posticipare il tutto per organizzarsi ma ha lasciato agire gli altri attori che, comunque ed è bene ricordarlo, avvertono il Comune solo pro forma, decidendo in autonomia. Un bel cortocircuito.

D’altronde appare chiaro come ormai la questione sfratti e diritto all’abitare, lungi da essere un problema di ordine sociale, è diventato un problema di ordine pubblico. Dietro l’occupazione di uno stabile abbandonato da tempo, non sta più il dramma dell’avere perso casa ma solo un atto da sanzionare.

Se da un lato Questura e Magistratura sono state investite in pieno della responsabilità di gestire (evidentemente a modo loro) la questione casa, dall’altro quell’elemento di mediazione che è caratteristica dell’azione politica dell’istituzioni è completamente saltato. Il Comune ha ormai rinunciato al suo ruolo, tanto è vero che Continua la lettura di Sgomberi, diritto alla casa e calamità naturali

Quando la legalità è solo una forma di violenza – Solidarietà con chi lotta per la casa!

12143282_529106033912550_2707536414168073668_nEsiste una legalità che è fatta di violenza e sopraffazione, odio per i più sfortunati e difesa dei privilegi.

Forti di questa legalità stamane decine di poliziotti sono penetrati nella palazzina di via Collegno 37 occupata venerdì scorso da 50 persone, 13 famiglie e 20 bambini.

In nome di questa legalità che è solo violenza si militarizza un pezzo della città e si sbattono per strada uomini e donne con la sola colpa di essere degli sfrattati.

Poliziotti e magistrati preferiscono che la gente stia sotto i ponti, viva in macchina o in qualche garage piuttosto che si prenda cura di un edificio abbandonato. La loro legalità fa tornare un palazzo al degrado e condanna alla strada una decina di famiglie.12063467_529105997245887_9133890629840415047_n

Per questi personaggi, come per il Comune che non è in grado o non vuole dare risposte all’emergenza casa, l’unico sentimento possibile è solo un profondo disprezzo.

Come a Bologna, anche a Torino si trasforma per incapacità e supponenza un problema sociale in problema di ordine pubblico. Questa mattina intorno alle 8:45 un vero e proprio blitz di decine di digos e numerosi blindati della polizia hanno circondato la zona entrando dentro il palazzo occupato sfruttando un vicino di casa che avevano portato alcuni giocattoli per bambini. Alcuni funzionari comunali si sono materializzati poco dopo proponendo come “soluzione abitativa” la sistemazione in una palestra, chiaramente rimandata al mittente da parte degli/delle occupanti. C’è poco da aggiungere se non che per l’ennesima volta si calpesta la dignità delle persone. Come siamo stati già tristemente abituati a vedere, si è proceduto alla sistematica demolizione e distruzione dei sanitari dei bagni all’interno degli appartamenti. Devastazione e saccheggio delle vite di tutti e tutte, bambini uomini e donne.

1546325_529060460583774_1564275251109152715_nUn Comune che sbatte la porta in faccia a chi ha il problema casa, che delega a magistrati e poliziotti (che agiscono senza la minima umanità ma solo con l’astio del più forte) la risoluzione di questioni di sua competenza. Questo è il triste quadro che si prospetta a chi pone al centro del discorso politico il bisogno fondamentale dell’abitare.

E allora tenetevi la vostra legalità, gioite pure per aver fatto tornare all’abbandono un bel po’ di alloggi, rallegratevi per avere fatto abbassare la testa e sbattuto per strada quelle persone che hanno avuto la forza di rivendicare una vita degna. Di questa legalità, francamente, ne facciamo volentieri a meno.

Bisogna allora prendere posizione, o si sta con chi lotta, con chi rivendica i propri diritti e agisce di conseguenza o si sta con coloro che difendono l’incapacità e la prepotenza in nome della legge.

In questo momento di rabbia, i pensieri di affetto e amore sono rivolti agli uomini, alle donne e ai bambini che in questi giorni ci hanno dato una lezione di dignità con le loro azioni.

Solidarietà con le famiglie di via Collegno

Solidarietà con chi lotta per la casa